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MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

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Messaggioda StillWandering » 21/07/2013, 16:39



Beh, Fantozzi rappresenta la realtà italiana in chiave ironica. Nel suo genere, è un capolavoro. Ci sono tutti i maggiori stereotipi, come il calcio, il servilismo. Della serie, si ride quando in realtà ci sarebbe da piangere. Un comicismo d'altri tempi, altro che gli orripilanti cinepanettoni di oggigiorno. E pure quando si vuole descrivere il volgare, in realtà non è mai volgare per davvero. Geniale.

Tu sei il solo responsabile della tua vita, a prescindere da tutto il resto.


Non è proprio così, perché non sono io responsabile di avere una mano senza pollice. Me l'hanno dovuto amputare, non l'ho scelto io, così come non ho scelto io di far andare male l'intervento di inizio mese. Non ho scelto io di avere questo handicap che mi ha cambiato la vita. Molto "fantozzianamente", ho avuto questa sventura. E anche con tutta la volontà del mondo non posso cambiare la realtà. E questo vale per me così come per molti altri, basta pensare ad esempio ai bambini che muoiono di fame in Africa. Loro non sono responsabili delle loro disgrazie, hanno "solo" avuto la sfortuna di nascere in un posto del genere, nella povertà. Per quanto riguarda l'alcol, il problema non sussisterebbe se mi sapessi controllare e non avessi già problemi di fegato. Sono consapevole del fatto che questo mi ucciderà, e mi ucciderà in maniera dolorosa. Ma vivere senza alcol dopo che hai passato una vita a bere non è facile. Ho sempre trovato conforto nel bere. Tante relazioni sono finite, ma l'alcol è sempre rimasto accanto a me. Come faccio a rinunciarvi? E poi come detto posso sempre ammazzarmi prima di avere problemi più gravi di quelli che ho ora. L'alcol mi è rimasto accanto per così tanti anni. Quando succede qualcosa di brutto, so che c'è sempre l'alcol, inseparabile compagna di una vita. "Non pensi alla morte quando la bottiglia è la tua migliore amica" recita una canzone. Le sensazioni che dà l'alcol sono uniche, difficili da rinunciare. Che altro avrei, se non ci fosse l'alcol? Nulla... non avrei nulla. Non riesco a concentrarmi nello studio (fisica, alimentazione), il romanzo a cui stavo lavorando è fermo, zero rapporti sociali a parte un amico di vecchia data... non c'è nulla. Almeno se c'è l'alcol è qualcosa, un lieto conforto. Un conforto che ha come pegno da pagare la morte.
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Messaggioda Rothko » 21/07/2013, 18:42



Still, guarda che non ho detto che sei il padrone del tuo DESTINO, ma della tua vita. Detto in un altro modo, sei tu che sei l'unico responsabile della tue reazioni nei confronti del mondo, di quello che ti succede. Se ci fosse un rapporto di causa effetto necessario al quale non si può scappare fra l'avere una mutilazione o il fegato grasso e tutto ciò che descrivi concernente la depressione, l'alcolismo etc., tutti quelli che hanno il tuo stesso problema reagirebbero esattamente come te. Invece so per certo di gente senza una gamba o comunque con gravi handicap che non è depressa, che sta benissimo e si diverte. Così come ci sono persone depresse che vivono nel lusso sfrenato, pieni di amici e di donne. Questo volevo dire con la frase "sei il solo responsabile della tua via", della tua vita emozionale, spirituale. Io ti rispetto, ti capisco, non voglio assolutamente convincerti a non bere, ma ti dico solo che ho notato questa cosa: che tutte le volte che parli di te, ne parli sempre come se la tua situazione disperata sia un dato oggettivo universale, al quale non si può scappare; come se la tua disperazione dipendesse solo ed esclusivamente dai tuoi problemi fisici. La tua reazione è questa, ok. Per te è inevitabile stare così e reagire in un certo modo. Ma sottolineo, PER TE. Sei tu che decidi di disperarti e di non voler uscire da questo stato; se così non fosse, se la condizione umana implicasse necessariamente la disperazione in determinate condizioni, alcune persone che ho conosciuto non sarebbero umane.
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Messaggioda StillWandering » 27/07/2013, 15:20



Ho passato questi ultimi giorni a bere. Oggi non posso perché c'è in casa mio padre, ma con la scusa di fare una passeggiata posso sempre uscire. Sto riprendendo il vizio, e il fatto è che non ne posso fare a meno. Sto sancendo la mia morte, in questo modo. Non riesco a vivere, non così, tra farmaci, solitudine, problemi di salute/fisici. E allora mi sto auto condannando. Adesso non so che fare, vorrei uscire a bere con la scusa di fare una passeggiata, ma il punto è chi uscirebbe a fare una passeggiata con questo caldo? Ci sono 32-34 gradi, uscire ora sarebbe una follia... chi mai farebbe una passeggiata con questa temperatura? Eppure non resisto... ci vorrebbero almeno due birre, di quelle forti, a 8-10 di gradaggio. Non mi libererò mai da questa dipendenza... una dipendenza che mi porterà alla morte. Beh, il pensiero di morire non mi preoccupa, più che altro sarebbe una morte dolorosa... molto dolorosa. E non voglio morire provando tanto dolore, non a caso avevo pensato a farmaci più alcol e monossido, ma non ho la più pallida idea di come costruire una macchina che eroghi monossido. Devo decidere che fare... "passeggiata" sotto questo caldo o tenermi la crisi d'astinenza. Devo resistere, ma non resisto.
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Messaggioda cavalletta » 27/07/2013, 15:24



cosa ti ha fatto riprendere di nuovo questo vizio???
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Messaggioda StillWandering » 27/07/2013, 16:40



grillina92 ha scritto:cosa ti ha fatto riprendere di nuovo questo vizio???


Avevo voglia di bere già da un po' e questa settimana ho ripreso abitualmente. La mia è una dipendenza anche fisica, incointrollabile. Non pensiamo sempre che ci sia un motivo, perché non è sempre così. La mia è una dipendenza fisica, perché anche nei momenti in cui andava "tutto" (relativamente) bene bevevo. Ora il mondo mi sta letteralmente crollando addosso, man mano che passano i giorni c'è sempre qualcosa che non vada, ma non è questo che mi porta a bere. Infatti prima avevo una ragazza che mi aveva, una mano sana... e bevevo lo stesso, come ora. Non riesco più a controllare questa dipendenza... è dura, non ci riesco.
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Messaggioda Dareios » 27/07/2013, 17:04



StillWandering ha scritto:Beh, Fantozzi rappresenta la realtà italiana in chiave ironica. Nel suo genere, è un capolavoro. Ci sono tutti i maggiori stereotipi, come il calcio, il servilismo. Della serie, si ride quando in realtà ci sarebbe da piangere. Un comicismo d'altri tempi, altro che gli orripilanti cinepanettoni di oggigiorno. E pure quando si vuole descrivere il volgare, in realtà non è mai volgare per davvero. Geniale.

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Non è proprio così, perché non sono io responsabile di avere una mano senza pollice. Me l'hanno dovuto amputare, non l'ho scelto io, così come non ho scelto io di far andare male l'intervento di inizio mese. Non ho scelto io di avere questo handicap che mi ha cambiato la vita. Molto "fantozzianamente", ho avuto questa sventura. E anche con tutta la volontà del mondo non posso cambiare la realtà. E questo vale per me così come per molti altri, basta pensare ad esempio ai bambini che muoiono di fame in Africa. Loro non sono responsabili delle loro disgrazie, hanno "solo" avuto la sfortuna di nascere in un posto del genere, nella povertà. Per quanto riguarda l'alcol, il problema non sussisterebbe se mi sapessi controllare e non avessi già problemi di fegato. Sono consapevole del fatto che questo mi ucciderà, e mi ucciderà in maniera dolorosa. Ma vivere senza alcol dopo che hai passato una vita a bere non è facile. Ho sempre trovato conforto nel bere. Tante relazioni sono finite, ma l'alcol è sempre rimasto accanto a me. Come faccio a rinunciarvi? E poi come detto posso sempre ammazzarmi prima di avere problemi più gravi di quelli che ho ora. L'alcol mi è rimasto accanto per così tanti anni. Quando succede qualcosa di brutto, so che c'è sempre l'alcol, inseparabile compagna di una vita. "Non pensi alla morte quando la bottiglia è la tua migliore amica" recita una canzone. Le sensazioni che dà l'alcol sono uniche, difficili da rinunciare. Che altro avrei, se non ci fosse l'alcol? Nulla... non avrei nulla. Non riesco a concentrarmi nello studio (fisica, alimentazione), il romanzo a cui stavo lavorando è fermo, zero rapporti sociali a parte un amico di vecchia data... non c'è nulla. Almeno se c'è l'alcol è qualcosa, un lieto conforto. Un conforto che ha come pegno da pagare la morte.



Io sono nuovo e ho sicuramente problemi meno gravi dei tuoi, quindi se dovessi mandarmi a quel paese dicendomi che non posso capire i tuoi problemi non mi offenderò.
Ma, da osservatore esterno, forse posso esprimere un'opinione più lucida della tua (non perchè sto insinuando che sei costantemente ubriaco, ma semplicemente perchè sei divorato dalla dipendenza legata a una forte sofferenza perciò posso parlarti a mente più fredda della tua).
Hai mai pensato che non hai altro perchè è l'alcool stesso che te lo toglie, e che invece di darti conforto non fa altro che accrescere i tuoi problemi?
Per quanto riguarda la sfera sentimentale non dico che siamo sulla stessa barca ma la mia situazione è molto simile: sono stato corteggiato, sedotto e abbandonato da una ragazza che non mi calcola più e, dopo aver passato tutta la vita da solo è come se avessi sviluppato una dipendenza affettiva nei confronti di questa ragazza che non ha più nessuna intenzione di riprendermi.
Non ho menomazioni ma ci sono persone molto vicine a me che ce le hanno: un esempio è mio padre che ha entrambi i nervi ottici fortemente danneggiati, ma non si è mai arreso al suo handicap e ha lottato tutta la vita per arginare il suo problema molto invalidante.
anch'io sono fermo con gli studi perchè, nonostante abbia 27 anni e so che mi devo sbrigare, non mi sento addosso la forza di studiare.
La dipendenza da alcool, droghe o quantaltro non fa altro che peggiorare la situazione perchè la cosa sbagliata che si fa è di considerarlo come amico: anche se ti dà un conforto momentaneo, alla lunga ti isola e ti fa diventare i problemi più grossi di quelli che sono già.
La frase che ti è stata detta: "tu sei il solo responsabile della tua vita" è una frase sacrosanta perchè le cose brutte accadono e non ci puoi fare niente ma la tua scelta sta nelle reazioni e nel modo di vivere ciò che ti accade.
Vuoi sfogarti, piangere, prendere a testate il muro? Ben venga! Ma l'obbiettivo principale sta nell'agire ATTIVAMENTE nella risoluzione dei problemi, e se non ci riesci devi fare di tutto per arginarli; anche facendoti aiutare da persone fidate ma ricorda che il primo a rimboccarsi le maniche devi essere tu, perchè non puoi aspettare che le cose si risolvano da sole o che qualcuno le risolva per te (e con questo non sto insinuando che pretendi una cosa del genere).
E la dipendenza di certo non ti aiuta a risolvere la situazione ma ti dà una temporanea via di fuga, appena ritorni sobrio ecco che i problemi si ripresentano più invalicabili di prima.
Il fatto stesso che ti sei iscritto in questo forum è già una richiesta di aiuto (magari non ne sei cosciente ma è così), questo vuol dire che, in fondo in fondo, una piccola speranza che le cose possano migliorare ce l'hai.
Il mio consiglio è quindi quello di cercare un esperto che ti possa aiutare a superare la dipendenza (perchè anche se difficile è possibile farlo) e, cosa fondamentale, cominciare a Occuparti e non PREoccuparti dei tuoi problemi.
Non ti ingannerò dicendo che questo percorso sarà facile, anzi potrebbe rivelarsi molto difficile, ma sarà la cosa più giusta da fare soprattutto per te.
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Messaggioda cavalletta » 27/07/2013, 22:21



StillWandering ha scritto:
grillina92 ha scritto:cosa ti ha fatto riprendere di nuovo questo vizio???


Avevo voglia di bere già da un po' e questa settimana ho ripreso abitualmente. La mia è una dipendenza anche fisica, incointrollabile. Non pensiamo sempre che ci sia un motivo, perché non è sempre così. La mia è una dipendenza fisica, perché anche nei momenti in cui andava "tutto" (relativamente) bene bevevo. Ora il mondo mi sta letteralmente crollando addosso, man mano che passano i giorni c'è sempre qualcosa che non vada, ma non è questo che mi porta a bere. Infatti prima avevo una ragazza che mi aveva, una mano sana... e bevevo lo stesso, come ora. Non riesco più a controllare questa dipendenza... è dura, non ci riesco.


quindi se ho capito bene, prima bevevi per il semplice gusto di bere, ti piaceva farlo... ora diciamo che la usi come scusa, cioè come se l'alcool ti facesse compagnia o ti capisse in un certo senso...

e cmq hai scritto che prima avevi una ragazza, hai parlato al passato, quindi vuol dire che era solo una ragazza di passeggio, aspetta di incontrare quella giusta allora ;)
per la mano mi dispiace, è facile anche dire mi dispiace quando le cose non capitano a noi, ma dispiace davvero, però pensa poteva andare meglio o come poteva andare peggio...
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Messaggioda StillWandering » 28/07/2013, 17:52



No, grillina. La mia era una dipendenza. Per questo bevevo. Non trovavo alcun piacere nel bere, anzi spesso dovevo trattenere il vomito perché il mio fegato ne soffre.

quindi vuol dire che era solo una ragazza di passeggio, aspetta di incontrare quella giusta allora


Non credo in queste cose, e leggendo storie altrui me ne convinco do più.

Comunque ho notato che la gente mi tratta diversamente perché non ho un pollice. Vado a fare la spesa e mi aiutano ad aprire il sacchetto, notando che sono in difficoltà. Boh. Io non vorrei avere questo handicap. Fosse andato via un altro dito al posto del pollice... un qualunque altro dito, e invece è andato via il pollice.
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Messaggioda cavalletta » 01/08/2013, 17:36



still credici invece, non tutte le persone che incontriamo sono destinate a noi. solo una è destinata a noi... vedrai che mi darai ragione un giorno...
la gente vuole solo aiutarti nel suo piccolo, non prenderla come se ti trattano diversamente, viene spontaneo comportarsi così... cmq lo so non è facile non avere più in dito, io non so al posto tuo come la prenderei, quindi non rispondo per non essere ipocrita o moralista.
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Messaggioda Rothko » 01/08/2013, 22:08



grillina92 ha scritto:still credici invece, non tutte le persone che incontriamo sono destinate a noi. solo una è destinata a noi... vedrai che mi darai ragione un giorno...


Eh, sarebbe bello se fosse veramente così, se la vita avesse sempre un lieto fine come un filmaccio di Pieraccioni. Invece non è così: è pieno di persone sole che a 60, 70, 80 anni hanno passato la vita da soli... mi sembra strano che tu non ne conosca nemmeno uno... io ne conosco diversi e se avrò la fortuna di campare abbastanza (come mi auguro) sarò uno di loro. D'altronde se ci pensi esistono cose ben peggiori: c'è gente muore sotto un cavalcavia, gente che rimane coinvolta in uno tsunami, in un terremoto... quindi la favola infranta della persona destinata a noi in fondo non dovrebbe farci né caldo né freddo. Mai basare la propria serenità su un'altra persona; finisce sempre male.
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