StillWandering ha scritto:Beh, Fantozzi rappresenta la realtà italiana in chiave ironica. Nel suo genere, è un capolavoro. Ci sono tutti i maggiori stereotipi, come il calcio, il servilismo. Della serie, si ride quando in realtà ci sarebbe da piangere. Un comicismo d'altri tempi, altro che gli orripilanti cinepanettoni di oggigiorno. E pure quando si vuole descrivere il volgare, in realtà non è mai volgare per davvero. Geniale.
Tu sei il solo responsabile della tua vita, a prescindere da tutto il resto.
Non è proprio così, perché non sono io responsabile di avere una mano senza pollice. Me l'hanno dovuto amputare, non l'ho scelto io, così come non ho scelto io di far andare male l'intervento di inizio mese. Non ho scelto io di avere questo handicap che mi ha cambiato la vita. Molto "fantozzianamente", ho avuto questa sventura. E anche con tutta la volontà del mondo non posso cambiare la realtà. E questo vale per me così come per molti altri, basta pensare ad esempio ai bambini che muoiono di fame in Africa. Loro non sono responsabili delle loro disgrazie, hanno "solo" avuto la sfortuna di nascere in un posto del genere, nella povertà. Per quanto riguarda l'alcol, il problema non sussisterebbe se mi sapessi controllare e non avessi già problemi di fegato. Sono consapevole del fatto che questo mi ucciderà, e mi ucciderà in maniera dolorosa. Ma vivere senza alcol dopo che hai passato una vita a bere non è facile. Ho sempre trovato conforto nel bere. Tante relazioni sono finite, ma l'alcol è sempre rimasto accanto a me. Come faccio a rinunciarvi? E poi come detto posso sempre ammazzarmi prima di avere problemi più gravi di quelli che ho ora. L'alcol mi è rimasto accanto per così tanti anni. Quando succede qualcosa di brutto, so che c'è sempre l'alcol, inseparabile compagna di una vita. "Non pensi alla morte quando la bottiglia è la tua migliore amica" recita una canzone. Le sensazioni che dà l'alcol sono uniche, difficili da rinunciare. Che altro avrei, se non ci fosse l'alcol? Nulla... non avrei nulla. Non riesco a concentrarmi nello studio (fisica, alimentazione), il romanzo a cui stavo lavorando è fermo, zero rapporti sociali a parte un amico di vecchia data... non c'è nulla. Almeno se c'è l'alcol è qualcosa, un lieto conforto. Un conforto che ha come pegno da pagare la morte.
Io sono nuovo e ho sicuramente problemi meno gravi dei tuoi, quindi se dovessi mandarmi a quel paese dicendomi che non posso capire i tuoi problemi non mi offenderò.
Ma, da osservatore esterno, forse posso esprimere un'opinione più lucida della tua (non perchè sto insinuando che sei costantemente ubriaco, ma semplicemente perchè sei divorato dalla dipendenza legata a una forte sofferenza perciò posso parlarti a mente più fredda della tua).
Hai mai pensato che non hai altro perchè è l'alcool stesso che te lo toglie, e che invece di darti conforto non fa altro che accrescere i tuoi problemi?
Per quanto riguarda la sfera sentimentale non dico che siamo sulla stessa barca ma la mia situazione è molto simile: sono stato corteggiato, sedotto e abbandonato da una ragazza che non mi calcola più e, dopo aver passato tutta la vita da solo è come se avessi sviluppato una dipendenza affettiva nei confronti di questa ragazza che non ha più nessuna intenzione di riprendermi.
Non ho menomazioni ma ci sono persone molto vicine a me che ce le hanno: un esempio è mio padre che ha entrambi i nervi ottici fortemente danneggiati, ma non si è mai arreso al suo handicap e ha lottato tutta la vita per arginare il suo problema molto invalidante.
anch'io sono fermo con gli studi perchè, nonostante abbia 27 anni e so che mi devo sbrigare, non mi sento addosso la forza di studiare.
La dipendenza da alcool, droghe o quantaltro non fa altro che peggiorare la situazione perchè la cosa sbagliata che si fa è di considerarlo come amico: anche se ti dà un conforto momentaneo, alla lunga ti isola e ti fa diventare i problemi più grossi di quelli che sono già.
La frase che ti è stata detta: "tu sei il solo responsabile della tua vita" è una frase sacrosanta perchè le cose brutte accadono e non ci puoi fare niente ma la tua scelta sta nelle reazioni e nel modo di vivere ciò che ti accade.
Vuoi sfogarti, piangere, prendere a testate il muro? Ben venga! Ma l'obbiettivo principale sta nell'agire ATTIVAMENTE nella risoluzione dei problemi, e se non ci riesci devi fare di tutto per arginarli; anche facendoti aiutare da persone fidate ma ricorda che il primo a rimboccarsi le maniche devi essere tu, perchè non puoi aspettare che le cose si risolvano da sole o che qualcuno le risolva per te (e con questo non sto insinuando che pretendi una cosa del genere).
E la dipendenza di certo non ti aiuta a risolvere la situazione ma ti dà una temporanea via di fuga, appena ritorni sobrio ecco che i problemi si ripresentano più invalicabili di prima.
Il fatto stesso che ti sei iscritto in questo forum è già una richiesta di aiuto (magari non ne sei cosciente ma è così), questo vuol dire che, in fondo in fondo, una piccola speranza che le cose possano migliorare ce l'hai.
Il mio consiglio è quindi quello di cercare un esperto che ti possa aiutare a superare la dipendenza (perchè anche se difficile è possibile farlo) e, cosa fondamentale, cominciare a Occuparti e non PREoccuparti dei tuoi problemi.
Non ti ingannerò dicendo che questo percorso sarà facile, anzi potrebbe rivelarsi molto difficile, ma sarà la cosa più giusta da fare soprattutto per te.