Salve a tutti,
scrivere in questa sezione mi sta causando non poco disagio, principalmente per il fatto che a quindici anni il suicidio dal mio punto di vista è quasi incontemplabile. Io stessa sono dell'idea che sia stupido pensarci alla mia età, ma appena mi trovo da sola o non sono impegnata in altro non riesco ad allontanare questi pensieri dalla mia mente.
Sono ormai circa due anni che mi ritrovo a convivere con un perenne stato d'ansia e di inadeguatezza che non saprei dire da cosa siano stati scatenati. È come se non mi sentissi in grado di fare nulla. Anche andare a fare la spesa diventa uno sforzo alla lunga insopportabile. Per ogni cosa che faccio mi creo dei complessi che durano anche mesi prima che riesca a passarci sopra. Sono arrivata al punto che se voglio chiedere una cosa a qualcuno, mi costruisco il giorno prima tutto il discorso da fare per evitare di "fallire".
Penso che sia questa continua paura di sbagliare che mi ha portato a evitare direttamente di fare le cose, arrivando così al punto di essere stanca di andare avanti. Semplicemente non ne ho più voglia, non saprei spiegarla in modo più onesto. Senza troppi giri di parole vorrei semplicemente passare le mie giornate intere a letto senza fare nulla perché la mia vita, e come la sto affrontando, non mi soddisfa. Non sono felice della persona che sono sia esteriormente che interiormente e ho paura di uscire di casa perché mi sento continuamente umiliata e in ansia. Non sono solo problemi "interiori" per così dire, anche fisicamente ne risento: respiro a fatica, ho sempre un groppo in gola e il batticuore e faccio fatica a dormire perché appena mi distraggo un attimo quasi involontariamente mi viene da piangere.
A volte penso che finita la scuola sarebbe tutto più facile perché non avrei nessun obbligo di uscire e relazionarmi con gli altri, ma mi dico se ne valga davvero la pena. Ultimamente vedo la vita come una qualsiasi cosa che non abbiamo voglia di fare, io non ho voglia di vivere. Non è come se non avessi degli obiettivi, ma se morissi non ne sentirei la mancanza. L'unica cosa a fermarmi è il fatto di non voler creare dolore per le persone che mi stanno attorno. Se non ci fosse la mia famiglia credo che un tentativo lo avrei già fatto, ma mentre privarmi di quelle cose che effettivamente amo non mi preoccupa non posso pensare di far del male ai miei cari, anche se non sarei in grado di percepire la loro tristezza.
Non ho mai avuto molti amici, ma prima riuscivo a distrarmi e rallegrarmi passando il tempo coi pochi che avevo, ora non ho voglia di fare nemmeno questo. Invento scuse se qualcuno mi chiede di uscire e spesso ignoro le persone per settimane.
Fino ad ora ero sempre riuscita a superare i momenti di crisi e a vivere serenamente, ma è nell'ultimo anno che le cose sono peggiorate notevolmente, tanto che ogni giorno mi sento a pezzi. Sento proprio il senso di tristezza che mi segue perennemente, anche se magari al momento non ho niente per cui essere triste.
Ho già parlato della situazione con mia madre, ma l'ho tenuta molto sul leggero senza menzionare suicidio o altro per vergogna e paura di preoccuparla troppo.
Probabilmente è un discorso senza un vero e proprio scopo, ma avevo solo bisogno che qualcuno sapesse davvero come mi sento e di sfogarmi un po'...