Stanca.

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Stanca.

Messaggioda Astrid » 18/09/2015, 11:11



E' la parola che ripeto sempre più spesso: sono stanca, mi sento stanca, stanca, stanchissima, a terra, per terra, esausta... Non riesco proprio a mentire e dire "sto bene", niente, ho finito le energie anche per questo.
Qui, lo devo ammettere, nessuno a parte un paio di utenti sanno davvero qualcosa di me, qualcosa che mi ha fatto diventare così, certo tutto quello che ho detto e raccontato è vero, e anche se è gran parte della mia vita comunque ha contribuito in minima parte a grattarmi dentro fino a creare il vuoto assoluto.
Adesso. Sono 9 mesi e 5 giorni che il roller coaster del mio umore è partito e gira senza che riesca a fermarlo: 10 minuti sono felice, poi divento improvvisamente triste e mezz'ora dopo torno iperattiva, o arrabbiata. Ed è sempre così, 24 ore al giorno, 7 su 7. E sono stanca. Stanca di questo andirivieni di umore, della mia imprevedibilità, del fatto che costringo me stessa ad essere sempre un po' sopra gli standard e questo per abitudine, io devo essere migliore, io devo arrivare alla perfezione. Ogni riga di disegno, ogni idea, ogni piatto, ogni cosa che ho intorno deve rispecchiare perfettamente quello che ho in testa. Che è la mia idea di perfezione, anche se agli altri può sembrare solo caos.
Quando trovo quello spiraglio tra la tristezza e la depressione riesco addirittura a lavorare a qualcosa, e si, la depressione fa bene ai miei lavori: la precisione che trovo quando li guardo, è innaturale, è perfetta. E allora mi accorgo di essere arrivata alla fine e che per farlo però ho sacrificato me stessa. E allora perchè non mettere in atto la più grande opera d'arte a cui un artista può aspirare? Parafrasando il film da cui è presa anche il dialogo che ho in firma.
Ci penso spesso, tutto il giorno, a volte ci penso anche nei sogni. Ci sono arrivata vicinissimo innumerevoli volte, e ogni volta io ho salvato me stessa. Non c'era nessuno, anzi quando c'era qualcuno venivo lasciata da sola apposta.
Ho provato a buttarmi da altezze diverse, ma niente, quando sentivo la corrente d'aria sul mento mi veniva in mente qualcosa di bello e così tornavo indietro. Nella disperazione ho provato a dormire nella neve. Quella volta ero scappata di casa, avevo trovato solo porte chiuse, solo un'amica mi invitò a stare un'ora da lei, ma poi mi sbattè fuori quando seppe che volevo sparire da casa qualche giorno. Non le ho più parlato, chiaramente. Ma niente anche li, neanche un raffreddore, nessuno si accorse che ci provai.
Ho provato a tagliarmi le vene con un coltellaccio da cucina in casa del mio primo ragazzo, quello che credo mi abbia più volte violentato (per la cronaca, non mi ricordo quando iniziò o finì, mi ricordo a malapena la prima volta, e mi ricordo che io non volevo, riusciva a prendermi e buttarmi sul letto, dopodichè spegnevo il cervello e guardavo l'orologio) e niente, rimasi in bagno per tanto tanto tempo, poi pensai che morire per un essere umano di quella risma infame fosse davvero stupido, e io non ero stupida, no? così uscii, e lo vidi rannicchiato con lo sguardo fisso in un angolo.
Altri tentativi precisi non me li ricordo, qualche investimento, tante alture. L'ultima volta è stato pochi mesi fa, in occasione poco felice. Mi sono avvicinata al precipizio, ho guardato di sotto e ho sentito come un pensiero "non ora, devi raccontare". E' stato scioccante, ero io? Gli Alieni? Ero pazza? Non ne ho idea, fatto sta che se sono qui a scrivere qualcosa è successo.
Da pochi giorni ci si sono messi ancora i sogni, sogni semilucidi, in cui ho possibilità di movimento e scelta in parte. Sono belli, diciamo, sono vacanze, viaggi, belle esperienze con belle persone, ma io mi sveglio angosciata, perchè in quei sogni c'è qualcosa di malato, qualcosa che sembra dirmi cosa mi sto perdendo, cosa il mondo non mi vuole offrire, però me lo fa vedere! Ed è questa la cattiveria. Avere una torta davanti e non poterci affondare nemmeno una forchettina.
Altra cosa che succede ultimamente è il distacco con le persone che mi sono state vicine, a volte prendo il telefono, scorro un elenco qualsiasi, conversazioni, rubrica, "non-amici" di Facebook e cancello. Cancello uno dopo l'altro chiunque non mi ispiri un po' di fiducia, o chi ha un'immagine profilo che non mi piace, così, a caso. E non me ne frega niente. Non ci riesco, io so che dovrei provare qualcosa, qualsiasi cosa, ma ho il vuoto assoluto dentro. E con quelli rimasti non riesco a parlare, cioè si ci riesco, ma non so che dire, ho un misto di vuoto, rabbia, e tristezza. Quello che vuole dire la tristezza viene scagliato nel vuoto dalla rabbia.

Credo di avere scritto abbastanza.
Chiedo scusa per gli errori, di solito sono attenta, e so che quando ne vedrò uno impazzirò, ma non mi va di rileggere, è già stato abbastamza difficile scrivere. E in parte spero che venga perduto, o forse no, o forse chi se ne frega. Insomma, fate quello che vi pare.
Pace.
  • 4

Lila: Sai, il giorno in cui l'ho fatto, mi sono portata due lamette nella vasca da bagno. Lo sai perché? Perché sapevo che quando si perde sangue si diventa deboli, e non volevo lasciare il lavoro a metà perché mi era caduta la lametta. Riesci ad immaginarlo? Riesci ad immaginare di odiare la vita a tal punto da volere avere una lametta di riserva ?
Sam: Cosa devo dirgli?
Lila: C'è troppa bellezza per morire. Digli questo. C'è troppa bellezza nel mondo.

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Messaggioda dolce » 18/09/2015, 12:32



belle parole mi sn messa a piangere lo letta fine infondo e mi ha commosso cosi tanto un caro abbraccio
  • 0

ti voglio tanto bene angelo piero
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Messaggioda Valentina G. » 18/09/2015, 16:19



Insomma, fate quello che vi pare.

Ok.
Faccio quello che mi pare.
Piango.
Mi è stato detto che sono un'ipocrita che vuole fare la simpatica sul forum: chi lo pensa continui pure a pensarlo.
Io però ho sentimenti e molto forti.
E piango non di compassione.
Piango per un sentimento di inutilità.
So che non posso fare nulla per te e questo mi fa male.
  • 0

Quando sembrava che le tenebre si fossero impossessate per sempre della mia vita, tu hai riacceso quella luce di cui avevo dimenticato l'intensità e il calore.
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Messaggioda semplicementeio » 18/09/2015, 19:50



Valentina G. ha scritto:Insomma, fate quello che vi pare.


So che non posso fare nulla per te e questo mi fa male.
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Messaggioda Tunko Maklorio » 18/09/2015, 21:03



Astrid ha scritto:Ho provato a buttarmi da altezze diverse, ma niente, quando sentivo la corrente d'aria sul mento mi veniva in mente qualcosa di bello e così tornavo indietro. Nella disperazione ho provato a dormire nella neve. Quella volta ero scappata di casa, avevo trovato solo porte chiuse, solo un'amica mi invitò a stare un'ora da lei, ma poi mi sbattè fuori quando seppe che volevo sparire da casa qualche giorno. Non le ho più parlato, chiaramente. Ma niente anche li, neanche un raffreddore, nessuno si accorse che ci provai.

Chi vuole veramente farla finita, ci riesce. Tu non vuoi farla finita, tu cerchi solo molts comprensione.

Astrid ha scritto:Da pochi giorni ci si sono messi ancora i sogni, sogni semilucidi, in cui ho possibilità di movimento e scelta in parte. Sono belli, diciamo, sono vacanze, viaggi, belle esperienze con belle persone, ma io mi sveglio angosciata, perchè in quei sogni c'è qualcosa di malato, qualcosa che sembra dirmi cosa mi sto perdendo, cosa il mondo non mi vuole offrire, però me lo fa vedere! Ed è questa la cattiveria. Avere una torta davanti e non poterci affondare nemmeno una forchettina.

E se la vita ti stesse dicendo proprio di mangiarla quella torta? se ti stesse dicendo che c'è una torta anche per te e tu non la vedi? Va bene che ci sono molte negatività e il mondo non è poi così accogliente, ma se provi solo a pensare - anche senza crederci - a qualcosa di positivo nelle varie situazioni, potresti accorgerti che qualche volta gli aspetti positivi collimano, li riscontri...
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Auguro le peggiori malattie non contagiose a giudici e legislatori
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Messaggioda AnimaInLacrime » 18/09/2015, 22:35



Mi sono ritrovata a leggere le tue parole e a pensare che potrebbero essere benissimo le mie. Credo di aver scritto qualcosa di molto simile non poco tempo fa...
Questa cosa mi stupisce in senso negativo, mi dispiace veramente che tu stia male come sto male io e mi dispiace non aver niente da consigliarti per uscire da questo.

La stanchezza di cui parli è qualcosa che conosco bene. Credo che ad un certo punto si diventi come assuefatti da tutto questo, da questa sensazione di tristezza così asfissiante.
Io l'altro giorno pensavo proprio a questo... Mi chiedevo se tutta la tristezza che sento, se tutta la pesantezza che mi sento addosso, se tutto il male che mi viene fatto e che mi sto facendo anche io (perché sono convinta che una buona dose di sofferenza io me la stia infliggendo da sola) verrà poi ricompensata in futuro. Perché purtroppo rimane un'incognita su cui mi sento poco di scommettere. Ho ricevuto troppi schiaffi e nella maggior parte dei casi inaspettatamente e sinceramente non ho voglia di mettermi lì a conoscere altra gente... O meglio non ho voglia di volere bene alla gente, di provare affetto per qualcuno che comunque in un modo o nell'altro mi ferirà e mi deluderà.

Quando raggiungi certi livelli di tristezza non tolleri più l'ipocrisia, la falsità che questa tristezza un po' l'hanno generata. Io già non la tolleravo prima, figuriamoci adesso. E' per questo che non ho facebook. Mi verrebbe da ridere a vedere gente che non solo non si è mai fatta viva negli ultimi anni ma che ha pure schifato la mia amicizia, "chiedermi l'amicizia" su facebook... Paradossale!

Eppure questa settimana è stata dura e avrei tanto voluto poter parlare con qualcuno ma gli "amici" della vita reale non c'erano e ho trovato una spalla in un ragazzo del forum che gentilissimo si è offerto di ascoltare. Ogni tanto le persone ti sorprendono positivamente... Ma agli "amici" non riesco a parlare, non riesco a confessare niente, non riesco a chiedere aiuto nemmeno quando ne ho disperatamente bisogno. E anche io mi faccio prendere dalla collera... Perché è impossibile non accorgersi di quanta tristezza ci sia nella mia faccia...

Però anche io mi trovo a concordare con Tunko Maklorio. Non vuoi veramente farla finita e questa è una cosa positiva, e lo dico anche per me che per fortuna ho il mio primo istinto nel cercare una penna e un foglio per scrivere. C'è qualcosa che continua a tenerci qui :)

Ti auguro di trovare comprensione, affetto, amore e serenità :)
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Messaggioda emmeffe » 18/09/2015, 23:06



Stanca è la parola che ripeto spesso anch' io..
Io sono tra i tanti che non ti conoscono qui sul forum, anche se spesso ti ho letta..
Non voglio dir nulla di inutile ma ciò che più mi ha colpito del tuo scritto è la severità che hai nei confronti di te stessa e poi di conseguenza degli altri
La perfezione...che brutta parola! Mi fa pensare alla rigidità, a qualcosa di assolutamente non naturale, di artificioso ..
Non è che ti sei costruita una Astrid troppo rigida che sta soffocando l'Astrid che è rimasta dentro e che urla affinché venga liberata?
  • 0

La vita non ci viene data per imitare qualcun altro, ma per far evolvere l'albero che è nascosto all'interno del seme che caratterizza il nostro essere.
La vita non è un'imitazione, è una creazione del tutto originale


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Messaggioda Astrid » 19/09/2015, 21:50



Ho deciso che risponderò a tutti, perché ogni risposta merita un discorso a parte.
Valentina G. ha scritto:Insomma, fate quello che vi pare.
Ok.
Faccio quello che mi pare.
Piango.
Mi è stato detto che sono un'ipocrita che vuole fare la simpatica sul forum: chi lo pensa continui pure a pensarlo.
Io però ho sentimenti e molto forti.
E piango non di compassione.
Piango per un sentimento di inutilità.
So che non posso fare nulla per te e questo mi fa male.

Questa è ipocrisia. Io NON sono una vittima, e io NON ho bisogno di lacrime.

Tunko Maklorio ha scritto:
Astrid ha scritto:Ho provato a buttarmi da altezze diverse, ma niente, quando sentivo la corrente d'aria sul mento mi veniva in mente qualcosa di bello e così tornavo indietro. Nella disperazione ho provato a dormire nella neve. Quella volta ero scappata di casa, avevo trovato solo porte chiuse, solo un'amica mi invitò a stare un'ora da lei, ma poi mi sbattè fuori quando seppe che volevo sparire da casa qualche giorno. Non le ho più parlato, chiaramente. Ma niente anche li, neanche un raffreddore, nessuno si accorse che ci provai.

Chi vuole veramente farla finita, ci riesce. Tu non vuoi farla finita, tu cerchi solo molts comprensione.

Già detta, sentita, pensata. Non mi dite cose che già so, grazie. Sottolineare l’ovvio non è necessario.

Tunko Maklorio ha scritto:
Astrid ha scritto:Da pochi giorni ci si sono messi ancora i sogni, sogni semilucidi, in cui ho possibilità di movimento e scelta in parte. Sono belli, diciamo, sono vacanze, viaggi, belle esperienze con belle persone, ma io mi sveglio angosciata, perchè in quei sogni c'è qualcosa di malato, qualcosa che sembra dirmi cosa mi sto perdendo, cosa il mondo non mi vuole offrire, però me lo fa vedere! Ed è questa la cattiveria. Avere una torta davanti e non poterci affondare nemmeno una forchettina .

E se la vita ti stesse dicendo proprio di mangiarla quella torta? se ti stesse dicendo che c'è una torta anche per te e tu non la vedi? Va bene che ci sono molte negatività e il mondo non è poi così accogliente, ma se provi solo a pensare - anche senza crederci - a qualcosa di positivo nelle varie situazioni, potresti accorgerti che qualche volta gli aspetti positivi collimano, li riscontri...

Cerca di capire, se non ci affondo la faccia vuol dire che non ci sono le circostanze, no? Mi sembra chiaro. Non ho le mani, è troppo lontana o in alto. Sono impotente, mica scema.

AnimaInLacrime ha scritto:Mi sono ritrovata a leggere le tue parole e a pensare che potrebbero essere benissimo le mie. Credo di aver scritto qualcosa di molto simile non poco tempo fa...
Questa cosa mi stupisce in senso negativo, mi dispiace veramente che tu stia male come sto male io e mi dispiace non aver niente da consigliarti per uscire da questo.

La stanchezza di cui parli è qualcosa che conosco bene. Credo che ad un certo punto si diventi come assuefatti da tutto questo, da questa sensazione di tristezza così asfissiante.
Io l'altro giorno pensavo proprio a questo... Mi chiedevo se tutta la tristezza che sento, se tutta la pesantezza che mi sento addosso, se tutto il male che mi viene fatto e che mi sto facendo anche io (perché sono convinta che una buona dose di sofferenza io me la stia infliggendo da sola) verrà poi ricompensata in futuro. Perché purtroppo rimane un'incognita su cui mi sento poco di scommettere. Ho ricevuto troppi schiaffi e nella maggior parte dei casi inaspettatamente e sinceramente non ho voglia di mettermi lì a conoscere altra gente... O meglio non ho voglia di volere bene alla gente, di provare affetto per qualcuno che comunque in un modo o nell'altro mi ferirà e mi deluderà.

Sulla parte in grassetto sono non d’accordo, di più. E niente, ripetere e confermare ciò che hai scritto è il minimo.

AnimaInLacrime ha scritto:Quando raggiungi certi livelli di tristezza non tolleri più l'ipocrisia, la falsità che questa tristezza un po' l'hanno generata. Io già non la tolleravo prima, figuriamoci adesso. E' per questo che non ho facebook. Mi verrebbe da ridere a vedere gente che non solo non si è mai fatta viva negli ultimi anni ma che ha pure schifato la mia amicizia, "chiedermi l'amicizia" su facebook... Paradossale!

Eppure questa settimana è stata dura e avrei tanto voluto poter parlare con qualcuno ma gli "amici" della vita reale non c'erano e ho trovato una spalla in un ragazzo del forum che gentilissimo si è offerto di ascoltare. Ogni tanto le persone ti sorprendono positivamente... Ma agli "amici" non riesco a parlare, non riesco a confessare niente, non riesco a chiedere aiuto nemmeno quando ne ho disperatamente bisogno. E anche io mi faccio prendere dalla collera... Perché è impossibile non accorgersi di quanta tristezza ci sia nella mia faccia...

Però anche io mi trovo a concordare con Tunko Maklorio. Non vuoi veramente farla finita e questa è una cosa positiva, e lo dico anche per me che per fortuna ho il mio primo istinto nel cercare una penna e un foglio per scrivere. C'è qualcosa che continua a tenerci qui :)

Ti auguro di trovare comprensione, affetto, amore e serenità :)

E adesso mi sento di ringraziarti, e augurare a te la stessa cosa. Come ho acidamente risposto a Tunko so che non farò niente, se no non chiederei aiuto, non scriverei qui, non cercherei sempre qualcuno con cui parlare. Ma parlarne è catartico quasi, è spostare il pensiero dalla testa al foglio di carta o virtuale che sia, lasciando la testa parzialmente libera.

emmeffe ha scritto:Stanca è la parola che ripeto spesso anch' io..
Io sono tra i tanti che non ti conoscono qui sul forum, anche se spesso ti ho letta..
Non voglio dir nulla di inutile ma ciò che più mi ha colpito del tuo scritto è la severità che hai nei confronti di te stessa e poi di conseguenza degli altri
La perfezione...che brutta parola! Mi fa pensare alla rigidità, a qualcosa di assolutamente non naturale, di artificioso ..
Non è che ti sei costruita una Astrid troppo rigida che sta soffocando l'Astrid che è rimasta dentro e che urla affinché venga liberata?

Sul punto della perfezione potrei parlarne per ore, ma riassumendo è l’obiettivo che mi sono posta fin da ragazzina, ed era l’unica cosa a cui potevo aspirare. E adesso non posso più farne a meno.
E’ come un corsetto vittoriano, portato molto stretto per tanto tanto tempo poi diventa indispensabile per la schiena, poiché riesce a distruggere così tanto la struttura ossea che nel momento in cui lo togli ti senti come se davvero avessi sabbia al posto della spina dorsale. A sto punto vecchia come sono ho bisogno per mio corsetto, muoio senza.
D’altro canto sento che questa ricerca della perfezione corrisponde alla mia definizione di libertà, che non è la libertà come si legge sul dizionario, ma la mia personale libertà interiore. E davvero, ne ho bisogno, non sento soffocarmi da essa, anzi mi sa più di tappeto d’erba che gabbia.
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Lila: Sai, il giorno in cui l'ho fatto, mi sono portata due lamette nella vasca da bagno. Lo sai perché? Perché sapevo che quando si perde sangue si diventa deboli, e non volevo lasciare il lavoro a metà perché mi era caduta la lametta. Riesci ad immaginarlo? Riesci ad immaginare di odiare la vita a tal punto da volere avere una lametta di riserva ?
Sam: Cosa devo dirgli?
Lila: C'è troppa bellezza per morire. Digli questo. C'è troppa bellezza nel mondo.

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Messaggioda ilungamwepu » 19/09/2015, 23:18



e cosa vorresti sentirti dire allora astrid se la maggior parte delle cose che qualcuno ti dice non le accetti o le critichi? critichi le lacrime e le emozioni che dai leggendoti perché ti vergogni di far provare emozioni o perché non credi di far provare emozioni?

sei severa con te, ma sei severa anche con gli altri, ma gli altri non sono te e possono pure risentirsene per questo tuo atteggiamento (ma non t'importa, lo so)...e non prenderlo come un rimprovero, ma è soltanto una considerazione, forse sbagliata, forse eccessiva, forse nulla di tutto questo...a te la scelta, la risposta, il trovare l'errore, l'imperfezione anche stavolta...

per come sembri, per quello che scrivi (e sai scrivere e sai esprimerti molto bene scrivendo), non meriti quello che vivi, meriteresti un destino, un futuro migliore (che forse, un giorno potrai avere...), ma chi non lo merita? e qui, magari penserai, scriverai che è un discorso, una frase banale, ripetuta, scontata, ritrovata altrove, ma te la dico lo stesso perché tu capisca che, nella sua banalità, adesso è per te e solo per te...e che ci può essere l'imperfezione, l'errore dovunque, in ogni attimo, in ogni esistenza, in ogni dolore, nei tagli, nel sangue, ma l'imperfezione è la vita stessa o la si ama allora l'imperfezione, la si accoglie, oppure saremo costretti a spaccarci sempre dal di dentro...e ti assicuro che non sei l'unica a farlo...
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Messaggioda Tunko Maklorio » 20/09/2015, 13:25



ilungamwepu ha scritto:e cosa vorresti sentirti dire allora astrid se la maggior parte delle cose che qualcuno ti dice non le accetti o le critichi? critichi le lacrime e le emozioni che dai leggendoti perché ti vergogni di far provare emozioni o perché non credi di far provare emozioni?

sei severa con te, ma sei severa anche con gli altri


Lei è severa con se stessa per poi permettersi di esserlo anche con gli altri. Ma siccome non è lei a dettare legge, gli altri se ne strafregano della sua severità...
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