perché il suicidio è visto male?

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A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

perché il suicidio è visto male?

Messaggioda fuck » 18/05/2016, 9:08



non è un desiderio di una persona? perché è considerato diversamente?
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Re: perché il suicidio è visto male?

Messaggioda Closed » 18/05/2016, 9:41



Perché è così che la società impone di vederla.
Alla società servi vivo, se vivi, anche soltanto per mangiare, devi comunque spendere soldi, e l'importante è quello.
Così si fa passare il concetto che il suicidio sia un atto di mancanza di coraggio, mentre è l'esatto opposto, per il suicidio occorre un'altissima quantità di coraggio.
Oppure si fa passare per un atto egoistico, un atto che dimostra totale disinteresse verso i propri cari. Poco importa se gli stessi cari, a loro volta egoisticamente, non abbiano fatto nulla per evitarlo, se ne siano fregati, l'egoista è il suicida, non loro.
O ancora, il fatto che il suicida vada all'inferno (secondo i credenti).
Di modi per influenzare le masse a giudicare male un suicida ne esistono tanti, perché è importante che più persone possibili restino vive (così possono consumare, viviamo in una società consumistica).
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Re: perché il suicidio è visto male?

Messaggioda C1P8 » 18/05/2016, 10:36



Fausto.Franco ha scritto:Perché è così che la società impone di vederla.
Alla società servi vivo, se vivi, anche soltanto per mangiare, devi comunque spendere soldi, e l'importante è quello.

È colpa delle Lobby della Barilla, quindi. Ok.
Fausto.Franco ha scritto:Così si fa passare il concetto che il suicidio sia un atto di mancanza di coraggio, mentre è l'esatto opposto, per il suicidio occorre un'altissima quantità di coraggio.

Dipende come metti in atto il suicidio. Se anzichè optare per la classica pillolina ( :zzz: ) ti fai dilaniare le budella da un branco di squali martello in frenesia da cibo, sono d'accordo con te.
Fausto.Franco ha scritto:Oppure si fa passare per un atto egoistico, un atto che dimostra totale disinteresse verso i propri cari. Poco importa se gli stessi cari, a loro volta egoisticamente, non abbiano fatto nulla per evitarlo, se ne siano fregati, l'egoista è il suicida, non loro.

E riguardo ai commercianti che si suicidano per debiti? La "società" si è professata empatica nei loro confronti, maledicendo lo strozzinaggio delle banche. O me lo sono sognato?
Fausto.Franco ha scritto:O ancora, il fatto che il suicida vada all'inferno (secondo i credenti).

La questione è dibattuta.
Fausto.Franco ha scritto:Di modi per influenzare le masse a giudicare male un suicida ne esistono tanti, perché è importante che più persone possibili restino vive (così possono consumare, viviamo in una società consumistica).

Lobby DIGIEVOLVE in... ...POTERI FORTI !!! :lol3:
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perché il suicidio è visto male?

Messaggioda Tabisti » 18/05/2016, 10:41



Personalmente non penso che il suicidio sia qualcosa da condannare, ma questo vale solo quando si tratta di un atto di libertà (eutanasia).
Le persone che si suicidano più spesso, invece, sono ammalate poiché incapaci di ridimensionare il loro disagio\male di vivere\male di stare al mondo.
Quando vedi qualcuno che ami farla finita per cose che tu non riesci nemmeno a ipotizzare...ti si spezza il cuore.
Per questo il suicidio è visto male, almeno da me.
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Re: perché il suicidio è visto male?

Messaggioda Closed » 18/05/2016, 10:55



C1P8.
Passerò sopra i tuoi tentativi di flame e, sperando che tu non sia un troll, provo a rispondere in modo serio.

Il suicidio è un atto di coraggio, a prescindere dal metodo.
Porre fine alla propria esistenza, sconfiggere l'istinto alla sopravvivenza, ha bisogno di una notevole forza interiore.
Secondo te perché ci sono tante persone che tentano il suicidio, ma non ci riescono? Spesso perché non vogliono veramente morire, ma in alcuni casi, anche volendo realmente morire, non ci riescono. E questo perché manca il giusto coraggio per andare fino in fondo.

La società mostra empatia nei confronti di un suicida, soltanto quando il suicida compie il gesto a causa di un problema che coinvolge tante persone.
Un po' come Salvini, che fa leva sui problemi che affliggono le masse per ottenere consensi, ma a lui, del popolo, non gliene può fregare di meno.
Allo stesso modo, chi prova compassione per una persona che si suicida per debiti (esempio), la prova realmente?
Io credo che provino compassione solo all'apparenza, per potersi lamentare e sparare a zero su qualcuno, ottenendo il consenso di tante persone afflitte dagli stessi problemi. In realtà, di uno sconosciuto suicida, non gliene può fregare di meno.
Se è una persona depressa a suicidarsi, questa ottiene la stessa compassione? Non mi sembra, perché la depressione non è considerato un problema concreto (come la mancanza di denaro, o di un lavoro).

Sul perché il suicidio venga considerato male io ho espresso la mia ipotesi, mai parlato di lobby o altro, ho fatto riferimento alla società, strutturata in modo che un individuo debba essere mantenuto in vita, affinché possa continuare a consumare.
Alla società, che io mi suicidi, dal punto di vista umano, non gliene può fregare di meno.
Al massimo, può importare alle persone care.

Hai ipotesi migliori? Esponile.
Se rispondi senza argomentare, non posso prenderti sul serio.
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perché il suicidio è visto male?

Messaggioda samhaim » 18/05/2016, 11:45



intanto vivi in un paese cattolico in cui il suicidio è considerato peccato ma a parte questo molte persone non possono capire cosa possa spingere una persona a pensare una cosa del genere o a farla davvero, molti lo considerano un atto da codardi un modo per scappare, un atto egoistico insomma, mentre molte persone che si sono ammazzate pensavano che invece fosse un modo per liberare le persone che gli volevano bene dal loro peso, dalla loro ingombrante presenza che, secondo loro, gli peggiorava la vita
credo che il suicida non è che non ami la vita ma non riesce più a sopportare quella che è costretto a vivere e che non sa più come cambiare non avendone più i mezzi o la forza
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perché il suicidio è visto male?

Messaggioda Mezzovalente » 18/05/2016, 12:51



Visto male in che senso?

In teoria è visto come un desiderio di una persona, ma ovviamente non è condiviso dalle altre persone essendo un gesto estremo; mi pare giusto che nessuno che voglia dare un consiglio a qualsiasi persona, pure uno sconosciuto, metta tra le opzioni per risolvere un problema il suicidio.
In alcuni paesi c'è l'eutanasia; in Italia no per la forte influenza ecclesiastica.
Poi anche se viene visto "male" non penso che al suicida gliene importi ormai qualcosa.
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Re: perché il suicidio è visto male?

Messaggioda C1P8 » 19/05/2016, 7:15



Fausto.Franco ha scritto:C1P8.
Passerò sopra i tuoi tentativi di flame e, sperando che tu non sia un troll, provo a rispondere in modo serio.


Sono io che non sono riuscito a passare sopra le tue c.a.z.z.a.t.e. Mi vieni a dire che dietro la visione comunemente diffusa del suicidio come gesto negativo ci sono McDonalds e Subway Restaurants e quello poco serio sarei io? Solitamente sono apertissimo alle opinioni altrui, però certe cose non si possono sentire, dai. Rileggi il tuo primo messaggio, è delirante, Cristo. Ti ho già incontrato in giro per il forum e sei una persona intelligente, proprio per questo mi fa rabbia leggere certe cose.

Fausto.Franco ha scritto:Il suicidio è un atto di coraggio, a prescindere dal metodo.
Porre fine alla propria esistenza, sconfiggere l'istinto alla sopravvivenza, ha bisogno di una notevole forza interiore.
Secondo te perché ci sono tante persone che tentano il suicidio, ma non ci riescono? Spesso perché non vogliono veramente morire, ma in alcuni casi, anche volendo realmente morire, non ci riescono. E questo perché manca il giusto coraggio per andare fino in fondo.


Dal Treccani:
"Coraggio: Forza d’animo nel sopportare con serenità e rassegnazione dolori fisici o morali, nell’affrontare con decisione un pericolo, nel dire o fare cosa che importi rischio o sacrificio."

La definizione che più si avvicina al caso in esame è senz'altro la terza, se non fosse che descrivere il suicidio come un atto di sacrificio sia un errore. I sacrifici stanno a monte di tale gesto, e in un certo senso è proprio l'incapacità di sopportarli che conduce ad esso. Da qui qualcuno potrebbe arrivare a dire che il suicidio sia un gesto di viltà, io non sono d'accordo neanche su questo. È semplicemente un'azione estrema, disperata e rabbiosa, che deriva dall'offuscarsi di ogni forza interiore. Ovviamente sto generalizzando, ogni suicida non è uguale ai suoi tristi predecessori e le motivazioni possono essere tra le più diverse e insondabili.

Immagine[/url][/img]



Fausto.Franco ha scritto:La società mostra empatia nei confronti di un suicida, soltanto quando il suicida compie il gesto a causa di un problema che coinvolge tante persone.
Un po' come Salvini, che fa leva sui problemi che affliggono le masse per ottenere consensi, ma a lui, del popolo, non gliene può fregare di meno.
Allo stesso modo, chi prova compassione per una persona che si suicida per debiti (esempio), la prova realmente?
Io credo che provino compassione solo all'apparenza, per potersi lamentare e sparare a zero su qualcuno, ottenendo il consenso di tante persone afflitte dagli stessi problemi. In realtà, di uno sconosciuto suicida, non gliene può fregare di meno.


In linea generale sono d'accordo, ma è una questione decisamente più ad ampio raggio. La mancanza di empatia verso l'altrui tragedia, quando non avviene all'interno della nostra comfort zone personale o di qualcosa più o meno estemporaneamente assimilabile ad essa, non riguarda di certo solo i casi di suicidio e come sappiamo ha ragioni antropologiche specifiche.

Fausto.Franco ha scritto:Se è una persona depressa a suicidarsi, questa ottiene la stessa compassione? Non mi sembra, perché la depressione non è considerato un problema concreto (come la mancanza di denaro, o di un lavoro).


Sbagliato. Pensa ai casi di suicidio tra i giovanissimi in seguito ad atti di bullismo. Gli esempi sono molteplici, e l'opinione pubblica si è sempre schierata con decisione. In molti casi si tratta semplicemente di apparenza e la compassione non è sincera, su questo sono d'accordo con te, ma dopotutto stiamo (anzi stai) parlando della "Società".
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Re: perché il suicidio è visto male?

Messaggioda Closed » 19/05/2016, 10:36



C1P8 ha scritto:Sono io che non sono riuscito a passare sopra le tue c.a.z.z.a.t.e. Mi vieni a dire che dietro la visione comunemente diffusa del suicidio come gesto negativo ci sono McDonalds e Subway Restaurants e quello poco serio sarei io? Solitamente sono apertissimo alle opinioni altrui, però certe cose non si possono sentire, dai. Rileggi il tuo primo messaggio, è delirante, Cristo. Ti ho già incontrato in giro per il forum e sei una persona intelligente, proprio per questo mi fa rabbia leggere certe cose.

Boh, mi sa che stai facendo finta di non capire.
Come ho già specificato nel secondo messaggio (che hai quotato solo dove ti conveniva), il mio concetto è completamente diverso, è ovvio che non mi riferivo a fantomatiche lobby di aziende che vendono la pasta, per dire.
Mi riferisco alla struttura della società stessa, organizzata in modo che un individuo debba vivere, perché vivendo consuma risorse e, generalmente, ne crea a sua volta (lavorando).
Credo di aver omesso quest'ultimo passaggio (quello che l'individuo, oltre che consumare, crea) ma il concetto si capiva lo stesso, dopo il chiarimento del secondo messaggio.
Se un individuo si suicida, la società che avrebbe dovuto accoglierlo ha fallito nel suo obiettivo ultimo, poiché la società consumistica attuale, è una società autoalimentata (dagli individui che la compongono).
Ecco perché il suicidio viene visto male.
Poi, come ho detto sempre nel secondo messaggio, la mia è un'ipotesi, tu ne hai? Se sì, esponile, altrimenti non potrò prendere in considerazione questo tuo parere.
C1P8 ha scritto:Dal Treccani:
"Coraggio: Forza d’animo nel sopportare con serenità e rassegnazione dolori fisici o morali, nell’affrontare con decisione un pericolo, nel dire o fare cosa che importi rischio o sacrificio."

La definizione che più si avvicina al caso in esame è senz'altro la terza, se non fosse che descrivere il suicidio come un atto di sacrificio sia un errore. I sacrifici stanno a monte di tale gesto, e in un certo senso è proprio l'incapacità di sopportarli che conduce ad esso. Da qui qualcuno potrebbe arrivare a dire che il suicidio sia un gesto di viltà, io non sono d'accordo neanche su questo. È semplicemente un'azione estrema, disperata e rabbiosa, che deriva dall'offuscarsi di ogni forza interiore. Ovviamente sto generalizzando, ogni suicida non è uguale ai suoi tristi predecessori e le motivazioni possono essere tra le più diverse e insondabili.

Ah beh, rinunciare alla propria vita non è un sacrificio?
Comunque, dalla definizione che hai messo, si parla di "affrontare con decisione un pericolo, nel dire o fare cosa che importi rischio o sacrificio".
Quindi, parla genericamente di rischio, e comunque, dice "rischio o sacrificio", quindi il sacrificio non è per forza necessario affinché l'atto venga definito "coraggioso", basta che sia rischioso.
Direi che porre fine alla propria vita è un rischio molto grande, siccome non si sa cosa ci sia oltre la vita, posto che comunque il sacrificio c'è, quello della propria vita, nella speranza di porre fine ad un malessere.
Il suicidio è un sacrificio estremo e, tra l'altro, autoinflitto.
Perciò sì, l'atto del suicidio può rientrare tranquillamente nella definizione di "coraggioso".
C1P8 ha scritto:In linea generale sono d'accordo, ma è una questione decisamente più ad ampio raggio. La mancanza di empatia verso l'altrui tragedia, quando non avviene all'interno della nostra comfort zone personale o di qualcosa più o meno estemporaneamente assimilabile ad essa, non riguarda di certo solo i casi di suicidio e come sappiamo ha ragioni antropologiche specifiche.

Ovvio che parlavo in generale, non riguarda solo i casi di suicidio, ma anche essi sono coinvolti, e siccome stiamo parlando di suicidio, ho preso in considerazione solo essi.
C1P8 ha scritto:Sbagliato. Pensa ai casi di suicidio tra i giovanissimi in seguito ad atti di bullismo. Gli esempi sono molteplici, e l'opinione pubblica si è sempre schierata con decisione. In molti casi si tratta semplicemente di apparenza e la compassione non è sincera, su questo sono d'accordo con te, ma dopotutto stiamo (anzi stai) parlando della "Società".

Perché, il bullismo non è un problema che affligge tante persone? È per questo che l'opinione pubblica si schiera dalla parte di un suicida che lo fa a causa del bullismo.
Una settimana fa, al mio paese, si è suicidato un tizio buttandosi sotto un treno. Nessuno ne ha parlato, era malato mentalmente, la notizia non faceva clamore.
Se a suicidarsi fosse un omosessuale, al momento, ne parlerebbero tutti, dato il momento storico in cui ci troviamo.
Fosse accaduto negli anni '50, non ne avrebbe parlato nessuno, proprio come successo al tizio al mio paese, perché non avrebbe suscitato alcun interesse.
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perché il suicidio è visto male?

Messaggioda fuck » 19/05/2016, 12:33



quello che ha detto 'Paese cattolico' ci ha preso, guarda caso in Giappone e in altre zone il suicidio non ha alcun tipo di stigmatizzazione o è addirittura inserito nella cultura, basta pensare ai samurai e ci sarebbero molti esempi, i giri di parole di chi condanna il suicidio fanno parte dei giri di parole che caratterizzano totalmente le assurdità cattoliche, nulla di nuovo..........
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