Fausto.Franco ha scritto:Perché è così che la società impone di vederla.
Alla società servi vivo, se vivi, anche soltanto per mangiare, devi comunque spendere soldi, e l'importante è quello.
Fausto.Franco ha scritto:Così si fa passare il concetto che il suicidio sia un atto di mancanza di coraggio, mentre è l'esatto opposto, per il suicidio occorre un'altissima quantità di coraggio.
Fausto.Franco ha scritto:Oppure si fa passare per un atto egoistico, un atto che dimostra totale disinteresse verso i propri cari. Poco importa se gli stessi cari, a loro volta egoisticamente, non abbiano fatto nulla per evitarlo, se ne siano fregati, l'egoista è il suicida, non loro.
Fausto.Franco ha scritto:O ancora, il fatto che il suicida vada all'inferno (secondo i credenti).
Fausto.Franco ha scritto:Di modi per influenzare le masse a giudicare male un suicida ne esistono tanti, perché è importante che più persone possibili restino vive (così possono consumare, viviamo in una società consumistica).
Fausto.Franco ha scritto:C1P8.
Passerò sopra i tuoi tentativi di flame e, sperando che tu non sia un troll, provo a rispondere in modo serio.
Fausto.Franco ha scritto:Il suicidio è un atto di coraggio, a prescindere dal metodo.
Porre fine alla propria esistenza, sconfiggere l'istinto alla sopravvivenza, ha bisogno di una notevole forza interiore.
Secondo te perché ci sono tante persone che tentano il suicidio, ma non ci riescono? Spesso perché non vogliono veramente morire, ma in alcuni casi, anche volendo realmente morire, non ci riescono. E questo perché manca il giusto coraggio per andare fino in fondo.
Fausto.Franco ha scritto:La società mostra empatia nei confronti di un suicida, soltanto quando il suicida compie il gesto a causa di un problema che coinvolge tante persone.
Un po' come Salvini, che fa leva sui problemi che affliggono le masse per ottenere consensi, ma a lui, del popolo, non gliene può fregare di meno.
Allo stesso modo, chi prova compassione per una persona che si suicida per debiti (esempio), la prova realmente?
Io credo che provino compassione solo all'apparenza, per potersi lamentare e sparare a zero su qualcuno, ottenendo il consenso di tante persone afflitte dagli stessi problemi. In realtà, di uno sconosciuto suicida, non gliene può fregare di meno.
Fausto.Franco ha scritto:Se è una persona depressa a suicidarsi, questa ottiene la stessa compassione? Non mi sembra, perché la depressione non è considerato un problema concreto (come la mancanza di denaro, o di un lavoro).
C1P8 ha scritto:Sono io che non sono riuscito a passare sopra le tue c.a.z.z.a.t.e. Mi vieni a dire che dietro la visione comunemente diffusa del suicidio come gesto negativo ci sono McDonalds e Subway Restaurants e quello poco serio sarei io? Solitamente sono apertissimo alle opinioni altrui, però certe cose non si possono sentire, dai. Rileggi il tuo primo messaggio, è delirante, Cristo. Ti ho già incontrato in giro per il forum e sei una persona intelligente, proprio per questo mi fa rabbia leggere certe cose.
C1P8 ha scritto:Dal Treccani:
"Coraggio: Forza d’animo nel sopportare con serenità e rassegnazione dolori fisici o morali, nell’affrontare con decisione un pericolo, nel dire o fare cosa che importi rischio o sacrificio."
La definizione che più si avvicina al caso in esame è senz'altro la terza, se non fosse che descrivere il suicidio come un atto di sacrificio sia un errore. I sacrifici stanno a monte di tale gesto, e in un certo senso è proprio l'incapacità di sopportarli che conduce ad esso. Da qui qualcuno potrebbe arrivare a dire che il suicidio sia un gesto di viltà, io non sono d'accordo neanche su questo. È semplicemente un'azione estrema, disperata e rabbiosa, che deriva dall'offuscarsi di ogni forza interiore. Ovviamente sto generalizzando, ogni suicida non è uguale ai suoi tristi predecessori e le motivazioni possono essere tra le più diverse e insondabili.
C1P8 ha scritto:In linea generale sono d'accordo, ma è una questione decisamente più ad ampio raggio. La mancanza di empatia verso l'altrui tragedia, quando non avviene all'interno della nostra comfort zone personale o di qualcosa più o meno estemporaneamente assimilabile ad essa, non riguarda di certo solo i casi di suicidio e come sappiamo ha ragioni antropologiche specifiche.
C1P8 ha scritto:Sbagliato. Pensa ai casi di suicidio tra i giovanissimi in seguito ad atti di bullismo. Gli esempi sono molteplici, e l'opinione pubblica si è sempre schierata con decisione. In molti casi si tratta semplicemente di apparenza e la compassione non è sincera, su questo sono d'accordo con te, ma dopotutto stiamo (anzi stai) parlando della "Società".
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