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Cos'è peggio, morire quando si vorrebbe vivere, o vivere quando si vorrebbe morire?

Me lo chiedo da un po', e sinceramente non so dare una risposta.

La prima. Se un malato terminale volesse continuare a vivere, perché ha sempre amato la vita, non potrebbe più farlo, sarebbe costretto quindi a morire.
Invece chi vive anche se vuole morire può sempre ricorrere al famoso suicidio. Ha una possibilità che il malato terminale amante della vita non può avere. Poi, se gli manca il coraggio di suicidarsi, questo è un suo problema. Però può farlo.

Riccardina ha scritto:Invece chi vive anche se vuole morire può sempre ricorrere al famoso suicidio.

In realtà, ci sono dei casi in cui non è possibile... altrimenti sarebbe troppo 'facile'.

Withered rose ha scritto:

Riccardina ha scritto:Invece chi vive anche se vuole morire può sempre ricorrere al famoso suicidio.

In realtà, ci sono dei casi in cui non è possibile... altrimenti sarebbe troppo 'facile'.

Materialmente è possibile, a meno che uno non sia paralizzato, ovvio. Anche se si hanno dei figli, sempre volendo si possono ammazzare e poi suicidarsi, come fecero i coniugi Goebbels. Non dico che sia bello, però possibile sì.

Withered rose ha scritto:

Riccardina ha scritto:Invece chi vive anche se vuole morire può sempre ricorrere al famoso suicidio.

In realtà, ci sono dei casi in cui non è possibile... altrimenti sarebbe troppo 'facile'.

per esempio?

Nessun essere vivente vuole coscientemente morire, sono le situazioni in assenza di alternative che spingono verso quella direzione.
Il peggio quindi è ovviamente il primo caso e tocca inevitabilmente praticamente tutti.

La prima, senza alcun dubbio, perché non ti dà scampo. La seconda ipotesi può essere semplicemente momentanea.

Per me è peggio voler vivere .. ma non poter vivere.. cioè, che le cose che servono a stare bene ti sono del tutto precluse e non puoi averle, quando, per come sei messo, la vita non ti offre più occasioni e possibilità.. e sei costretto solo a subirla passivamente nei suoi aspetti peggiori (di sofferenza e disperazione più assoluti senza il conforto di nessuno e di niente) : è questo che porta a desiderare di "morire", poi.. che non ha senso soffrire, patire, tirare avanti da soli, nella disperazione più totale, ignorati o (al massimo) presi in giro e basta, crudelmente, dalla vita, dagli altri... mentre si invecchia e si arriva comunque alla fine dell'esistenza.

Come si muore è irrilevante .. quel che fa la differenza è come passi il tempo in vita .. stando "bene" e godendo anche delle cose belle o patendo e subendo le cose brutte e basta; in questo caso.. non vale la pena : quando non puoi capovolgere la situazione ... che sei troppo avanti con gli anni e indietro su tutto, meglio "chiudere", tanto a parte prese in giro sempre più crudeli, qualche umiliazione e tanta tanta tanta indifferenza ... più non otterrai .

Io chiudo. E' arrivato il mio momento di farlo. In bocca al lupo.

Beh, se consideriamo che ogni persona ha esperienze e una visione della vita propri, direi che entrambe le cose hanno lo stesso valore negativo.
Per me personalmente vale la seconda eventualità