La società in cui viviamo è come una torre del Jenga e la partita sta per finire: tutto sta per crollare e non vedo in che modo la situazione possa risolversi positivamente. Sono pochi coloro che hanno una reale comprensione del problema e molti di costoro si adoperano perché le cose cambino in meglio, facendo ciascuno ciò che può. Anche io voglio fare la mia parte, ma tutte le mie buone intenzioni sono solo una maschera che porto per convincere me stesso, quando mi guardo allo specchio, che con impegno e duro lavoro le cose potranno cambiare, migliorare; io so che alla fine tutto si rivelerà vano e io avrò sprecato la mia vita in una causa persa. Ma che posso fare? Io non voglio credere che sia tutto inutile, ma come? Non posso rassegnarmi e provare a dedicarmi solo a piaceri "privati", personali, nella speranza che questi riempiano la mia esistenza.
Forse non devo far altro che accettare stoicamente la cosa, consapevole del fatto che in fondo la razza umana è una specie come tutte le altre ed è quindi destinata ad estinguersi. Non mi rimane che rannicchiarmi in un angolo della stanza e osservare, con muta disperazione e inguaribile sconforto, l'edificio crollare.
Ho raggiunto una consapevolezza tale da non avere più scampo - "Cominciare a pensare è cominciare ad essere minati".
A che scopo, quindi, vivere?