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Se esco di casa vedo sempre le stesse cose.
Il solito gruppetto di vecchi che passeggiano, i giovani che giocano a pallone, sempre le solite persone che portano il solito cane in giro.
Mi posso prendere il solito caffè al solito bar.
Sempre le stesse cose.
È deprimente.
Che esco a fare?

Il paesello deprime anche le persone normali.
Vai nella grande città più vicina, se vuoi uscire.

nero_71 ha scritto:Il solito gruppetto di vecchi che passeggiano, i giovani che giocano a pallone, sempre le solite persone che portano il solito cane in giro.
Mi posso prendere il solito caffè al solito bar.

Anche per me è così, ma a me non dà fastidio...

Smilenedetto XVI ha scritto:Il paesello deprime anche le persone normali.

Perché? Secondo me i paeselli sono fantastici.

Paese piccolo?

In generale è sempre il susseguirsi delle solite cose mai niente di nuovo.
Come tutto anche i paesi piccoli hanno i suoi pro e contro. Dipende da quello che uno cerca.

Ti capisco... La quotidianità dà conforto e sicurezza solo se quello che hai ti rende felice. Altrimenti ti accorgi di vivere in una gabbia... Purtroppo non ci sono molte alternative, cambiare paese funzionerebbe solo per un periodo, e non tutti hanno la possibilità di prendere in appartamento in luoghi più vivaci e movimentati come possono essere i centri di grandi città (e comunque dovresti avere a che fare con un mare di lati negativi). Forse sì, l'unica via di uscita e provare a variare la tua quotidianità, fare più gite fuori porta, iscriverti a dei corsi strani, magari guardare dei documentari che hanno sempre il pregio in un paio d'ore di far entrare nuovo ossigeno nel nostro cervello. La nostra mente ha sempre fame di nuove conoscenze

Rotten rose ha scritto:Perché? Secondo me i paeselli sono fantastici.

Dipende. Nel sud italia... forse, lo possono essere ancora.

Ma al nord no.

Nel veneto poi, ad esempio, i paeselli sono tipo quei villaggi dei film dell'orrore dove il "forestiero" [anche se abita lì da 30 anni ma non è integrato] .. beh.. il "forestiero"... so' cazzi sua (del forestiero)...

Io ho una visione molto negativa dei paeselli, e nord e sud non fa differenza per me: la natura umana è uguale in ogni parte del mondo.
Io sono cresciuta in un piccolo paesello di campagna, dove tutti conoscono tutti, dove le comari stanno sui balconi a osservare, spettegola, criticare, e far circolare deliberatamente menzogne, per il puro bisogno di novità di cui parlare. Conosco il ristagno culturale, le menti ottuse, cieche a ogni cosa sia fuori dalla normalità. E' facile isolare e isolarsi, è facile e divertente e normale tacciare quello d'essere frocio, quell'altra di essere pazza, e lì abita il drogato e là la p*****a. Poverini, per carità, ma teniamoli lontani dalla gente per bene. E magari il drogato non si droga, la prostituta non si prostituisce, il frocio sicuramente non porta i bambini nei boschi e la tipa che vedi correre dalla mattina alla sera attorno al paesino non è una pazza perdigiorno ma una che probabilmente è affetta da anoressia nervosa e avrebbe bisogno di un po' di aiuto e comprensione.

E sì, tutti riferimenti a commenti veri che ho sentito al bar dell'oratorio del mio paesino.

vabbè, ma non si può generalizzare.. cioè, se la natura umana è la natura umana (come affermi riferendoti alle "comari") .. ci sono anche tante persone che orribili lo sono sul serio.. e anche in maniera peggiore di quel che hai descritto nei tuoi esempi.. (che sembrano un po' dei cliché paesani, sì.. in effetti.. quel chiacchierare e parlare di nascosto .. che esiste, sì.. )

quindi sarà pure vero che si sparla tanto nei paesi piccoli (e spesso a proposito), però - immagino - nel sud italia c'è, oltre a questo, l'aspetto "negativo", forse anche più un senso della comunità .. soprattutto in alcune regioni più "isolate" (e dunque tranquille, ancora) tipo la basilicata .. (più di una persona me l'ha detto, questo... ) che al nord è del tutto sparito..

nei paesini del veneto, ad esempio, l'ostilità (tipica della regione) nei confornti del "forestiero" è esasperata al massimo..

Io sto in una città media e ho descritto la realtà della strada davanti casa.
Ma tutto il mondo è uguale.
Dovunque stai sempre le stesse cose vedi.