avete mai avuto bisogno che vi si dicesse di far schifo? non per appagare un qualche desiderio perverso o per la vana speranza di venir contrariati, ma per semplice conferma della realtà. Le persone con il loro buonismo tendono ad addolcire la realtà, rendendo i loro interi discorsi un unico e grande eufemismo. Le parole delle persone sono solo questo. Me ne sono reso conto ieri quando prontamente mi è stato detto di non pentirmi della prigione alla quale mi sono condannato per due anni. Ma per quale motivo dovrei dimenticare i mie sbagli? Per quale motivo perdonarsi se poi si è sempre pronti a ricaderci?
Mi è stato detto che le cose dovevano andare così, ma non è vero, io ho voluto andassero così. Sono stato io che mi sono lasciato andare ad una relazione malata, iniziata con un evidente disequilibrio e conclusasi allo stesso modo. Questa relazione mi è servita solo a sfuggire da me stesso per due anni, non altro. Per due anni ho ignorato cosa ero e cosa stavo diventando: un fallito. Una persona debole. Una persona vuota. Una persona che dava sfogo al suo dolore con un coltello solo per mostrarlo al mondo. Ma ora che è sola a chi dovrebbe mostrarlo? Ora che questa persona è sola si ritrova a fare i conti con se stessa. Con l'odio che prova e con il vuoto che tentava di riempire con quella prigione. Perché era comodo sì. Era comodo venir consolati, venir amati, venir apprezzati per cosa non si è. Tutto era semplice, i litigi si ignoravano, le soluzioni ai problemi si rimandavano e così avrei continuato all'infinito se non lei. Ora però rimandare, ignorare, procrastinare, posticipare..tutto ciò significherebbe condannarsi di nuovo. Ma da cosa sto scappando mi chiedo. Cosa devo risolvere in me stesso? Quali sono le mie colpe? Quale sarà il prezzo da pagare per esse? Ma soprattutto ne vale la pena? Infondo io cosa sono? Io per voi sono uno dei tanti, un utente senza nome, un account senza volto. Per gli altri invece? una persona noiosa forse. Uno come tanti di certo. Un inutile pezzo di un inutile puzzle composto da altrettanti inutili pezzi identici. Se si è consapevoli di esser tutto ciò perché vivere? Cosa tiene in vita una persona come me? curiosità? speranza? paradossalmente il dolore che credo o spero di provare? Sì, perché dovete sapere che questa persona che sta scrivendo vorrebbe esser la più sfortunata al mondo. Vorrebbe un modo per misurare il dolore in modo da giustificare ciò che è. Dar la colpa agli altri:alla famiglia, ai non amici. A tutti purché non a se stessi.. Perché ho scritto questo post in verità non lo so e credo che rimanderò la ricerca della risposta ad un'altra volta.
One day I’ll face the Hell inside me
Someday I’ll accept what I have done
Sometime I’ll leave the past behind me
For now I accept who I’ve become
And now I see clearly
All these times I simply stepped aside
I watched but never really listened
As the whole world passed me by
All this time I watched from the outside
Never understood what was wrong
or what was right
I apologize…