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We born to Die.

MessaggioInviato: 24/10/2017, 18:28
da JustaSadGirl
Come dice Lana del Rey - We born to die-
Ed io sono sono stanca ed ho freddo, quel freddo che percepisci dentro le ossa e che non ti abbandona mai...quel senso di vuoto e di abbandono che identifichi con il rumore del tuo stomaco vuoto, mentre ti lasci divorare dai morsi della fame. No, non sono un'altra anoressica, non fate quest'errore: a me della bellezza del mio corpo non frega un c***o (perdonate il tono colorito).
Sono una masochista dalla nascita, ho sempre assaporato il mondo attraverso al dolore ed ho cominciato a maturare interesse verso la morte in tenera età...a 12 anni iniziavo già ad averne abbastanza. Ho attraversato l'adolescenza con fatica e la maturità con il peso di una vita del doppio della mia età anagrafica. Mi sono anestetizzata per un decennio, poi ho fatto il grave errore d'innamorarmi del mio personale detonatore. Sono ancora qui perchè un anno fa ho miseramente fallito una decisione che covavo da immemore tempo, spinta dalla delusione di aver trovato finalmente qualcuno che potesse capirmi, che potesse sciogliere questo infinito inverno. Niente di più stupido. Lui è un lupo e come tale ha divorato il mio cuore. E' un anima inquieta, travagliata, violentata, sgualcita e per me d'immenso valore. E' un tripudio di ostentazione ornato da una maschera d'arroganza: nasconde la sua insicurezza e la sua paura di soffrire sotto il folto pelo focato e gli occhi di ambra liquida. Sono una falena che vola attratta dalla fiamma; sorrido sapendo a cosa vado incontro. Credetemi se vi dico, che il suicidio non può essere un tentativo. Quando "tenti" e fallisci anche in quello, che ti piaccia o no, devi affrontarne tutte le conseguenze, tutte quelle spiacevoli situazioni che -proprio perchè stanca di tutto- volevi evitare. Ricordo ancora frammentariamente i momenti al primo pronto soccorso , mentre mi tamponavano gli avambracci; non avevo mai affondato cosi tanto, era la prima volta. Capii dopo il primo fiotto di sangue, che stavo facendo sul serio. Sul lettino anche se sotto shock, potevo sentire le risatine degli infermieri e la sufficienza con cui mi trattavano: i suicida sono considerati reietti, non comprendono quanto coraggio ci vada per uscire dal "gioco". Il peggio è stato durante i vari Day Hospital per cambiare i bendaggi: ogni volta che toglievano le garze, saltavano i punti e le mie urla riempivano i corridoi già stracolmi di pazienti. Il percorso -post TS- è orribile. Ti fa pensare ad ogni errore che hai commesso e maledire ciò che è andato storto. Io non sono più la stessa dopo essermi tagliata le vene. Ho due enormi cicatrici ed il peso della vergogna di non aver terminato il lavoro, ma questo nessuno lo sa. Sono una ragazza carina, solare, energica che lavora e studia, per tutti sono solo turbata da una storia d'amore con alti e bassi. Per la società -la depressione- ha un volto e quelle come me, che mascherano tutto, non possono essere maniaco-depressive. Sapete, ero riuscita ad affacciarmi alla vita o forse ingenuamente credevo di avercela fatta quando lui ha decise di sparire, infondo se non mi amava non potevo di certo costringerlo...ne ero quasi sollevata, anche se molto triste. Dopo qualche mese è tornato, pronto a prendersi cura del mio cuore e la giostra è ricominciata...alti e poi bassi, carezze e poi abbandoni, baci e morsi...e quando quel Lupo mi morde io inizio a sanguinare...sanguinare...sino a che non desidero sparire. Ho scoperto da poco questo metodo di suicido: il Jigai. Si tratta di recidersi la carotide e morire per dissanguamento. E' più veloce del classico taglio delle vene, ma sopratutto non si torna indietro. Stanotte ho sognato che andavo a casa sua e mi tagliavo la gola, morendo dissanguata tra le sue braccia con la sua immagine come ultima, impressa nella mia retina. Ora, qualcuno mi dirà "non farlo", "fatti aiutare", "c'è sempre una soluzione". L'unico che può aiutarmi è proprio Lui, che nonostante sia stato come me, mi spinge invece di sollevarmi. Finge che la cosa non lo riguardi -è una tua scelta- ma so benissimo che non è cosi. Infondo, non ci rendiamo conto di quanto amiamo qualcuno solo dopo averlo perso?
-Just a Sad Girl-

We born to Die.

MessaggioInviato: 24/10/2017, 18:29
da Riccardina
Però un altro cantava Born to be alive.

We born to Die.

MessaggioInviato: 24/10/2017, 18:30
da Bonifacio
benvenuta.

We born to Die.

MessaggioInviato: 24/10/2017, 18:35
da kathellyna
benvenuta.

We born to Die.

MessaggioInviato: 24/10/2017, 19:10
da drop
Ciao JustaSadGirl

Come va, dopo aver buttato fuori un po’ di tutto questo ?
È vero che per chi non sente di appartenere a questo, reputa il dolore autoinflitto un’assurdità, giudicabile. Ma chi ne è dentro comprende quanto sia invece appagante e soddisfacente.
Ti auguro di trovare comprensione qui, benvenuta nel forum

We born to Die.

MessaggioInviato: 25/10/2017, 0:14
da JustaSadGirl
Grazie a Tutti.
Elouise, sinceramente non mi sento di dirti meglio, anche perchè attraverso continui sbalzi tra il "potrei fare la differenza" ed il "non ho più voglia, tanto è tutto inutile". Il cervello registra l'ultimo dolore entrante e se il mio malessere è troppo forte, ho bisogno di sedarlo con altro dolore. C'è stato un periodo dove credevo di aver veicolato in maniera sana sfogando nell'esercizio fisico e nella corsa...ora come ora, l'unica sensazione che si avvicina a ciò che vorrei è quella del vomito indotto, dello stomaco che si contrae, la sensazione di qualcosa che violentemente lascia il tuo corpo. E' un po come affogare in sé stessi. Se mi tagliassi, mi scoprirebbero subito. Sappiate che se tentate di suicidarvi, vi aspettano 3 giorni di ricovero in psichiatria obbligatorio per legge. Ciò che mi ha fregato è l'amore. L'amore mi ha spinto nel buco nero e l'amore me ne ha tirato fuori. Se non avessi avuto il desiderio di vederlo un ultima volta, probabilmente non ve lo racconterei adesso, tuttavia accettare di entrare nella tana del lupo è stata un condanna preannunciata - stai attenta, perchè il primo che passerà ti farà un enorme buco nel cuore- mi disse un mio caro amico ed io che il cuore l'avevo già fatiscente, ho finito per dargli il colpo di grazia.

We born to Die.

MessaggioInviato: 25/10/2017, 7:30
da kiono
JustaSadGirl ha scritto:Infondo, non ci rendiamo conto di quanto amiamo qualcuno solo dopo averlo perso?

No, secondo me. Se non l'amavi nel mentre, il dopo è solo nostalgia idealizzata.

Per il resto...La malvagità delle persone sta anche nel trattare con sufficienza coloro che non stanno bene.

We born to Die.

MessaggioInviato: 25/10/2017, 15:09
da JustaSadGirl
Per il resto...La malvagità delle persone sta anche nel trattare con sufficienza coloro che non stanno bene.[/quote]

Probabilmente siamo entrambi malvagi.
Lui, che non ignora il mio malessere perchè altrimenti dovrebbe raffrontarsi con il suo ed ovviamente preferisce nascondersi dietro la sua falsa ruota da pavone spavaldo.
Io, che vengo rifiutata ogni volta che cerco di avvicinarmi, di rassicuralo o fargli capire che io ci son davvero...poi mi scontro con i suoi infiniti muri fatti di acide paure. Non riesco a raggiungerlo e nel tentativo mi consumo, mi estinguo ed ormai non so più tornare indietro. Più mi respinge , più cresce in me la frustrazione, la solitudine e la rabbia...talmente tanta rabbia da desiderare di cambiare forma da essere umano ad idea. Lui ha già avuto una perdita ed è un ombra che ho sempre percepito nel nostro rapporto. Forse la vera malvagia sono io, che desidero immolarmi come un marchio a fuoco sulla pelle che non può essere ignorato. Non può essere dimenticato.

We born to Die.

MessaggioInviato: 25/10/2017, 16:58
da kiono
In realtà mi riferivo al rapporto umano sano-umano sofferente.
E nel momento in cui l'umano sano deride chi soffre, palesa una certa malvagità.

We born to Die.

MessaggioInviato: 25/10/2017, 17:21
da Loris89
Dio, mi hai fatto piangere e vorrei abbracciarti. Lo so, non ti interessa, ma vorrei farlo e basta.