La morte non è così tragica

Respirare non significa vivere

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A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

La morte non è così tragica

Messaggioda Danys90 » 06/01/2018, 20:42



La morte è la cessazione di quelle funzioni biologiche che definiscono gli organismi viventi. Si riferisce sia a un evento specifico, sia a una condizione permanente e irreversibile. Con la morte, termina l'esistenza di un vivente o più ampiamente di un sistema funzionalmente organizzato. La morte non può essere definita se non in relazione alla definizione di vita, anch'essa relativamente ambigua. Da una visione atea in un punto spazio-tempo infinito, la morte non esisterebbe in quanto l'universo non perde comunque le proprie funzioni, essendo quindi una condizione relativa. (Fonte wikipedia)
La gente ha paura di morire, perché? La morte è naturale e necessaria. Senza di essa la vita avrebbe ancor meno senso. Vivere all'infinito senza limiti. Se tutti fossimo immortali, il mondo sarebbe sovrappopolato. Inizieremmo tutti a pensare:"Lo faccio un'altra volta, tanto ho tutto il tempo." Daremmo meno valore alle cose. La morte è la cessazione della vita. La vita è un caso difficile, ingiusta, alti e bassi , soprattutto bassi. Non è equilibrata, è solo una cagata. Sarebbe semplice ma, noi umani la rendiamo complicata. La morte non è la più grande perdita nella vita. La più grande perdita è ciò che, muore dentro di noi mentre, viviamo. Respirare non significa vivere. È questo che, sto facendo, respirando. E mi fa male respirare. Io dentro sono morta. Mi manca solo la morte fisica. Ho un vuoto dentro di me e si può riempire solo con la morte. La gente normale/felice pensa:"Oddio non voglio morire.""La morte è brutta" Perché pensano ciò? Perché hanno uno scopo/dei motivi per vivere. Ma quando non hai niente di tutto ciò? Pensi che, la morte non sia così male. Cosa ci perdi a morire se, non hai motivi per vivere? Prima o poi, moriremo comunque. Per la gente che pensa:"Ma tu sei fortunato, hai cibo e acqua." 1) Se ci sono persone in una situazione peggiore della mia non significa che, io non sia in una situazione di merda. Siamo tutti in una piramide e di sicuro io non sono in alto. I banchieri lo sono. Con questo non intendo dire che, voglio essere un banchiere. Intendo dire che, io sono un essere inutile in basso alla piramide. Non ho soldi, non ho potere, non ho amore, non ho praticamente nulla. Se oggi morirei a nessuno fregherebbe. 2) Proverei a fare un esperimento: mettere una persona chiusa in una casa con abbastanza cibo e acqua per mesi/anni senza vedere e parlare con nessuno o con delle persone che, non le piacciono; poi vediamo come si sentirebbe. Il cibo e l'acqua non bastano per essere felici. L'amore è la chiave di tutto, se non hai amore, non hai nulla. Conclusione: La morte non è così tragica, non più della vita. Ci libera dalle catene della vita. Un morto non può avere sete o fame, non può avere sonno, non ha bisogno di vestirsi, di amici, di amore, di LAVORARE PER DEI PEZZI DI CARTA. Un vivo sì.
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La morte non è così tragica

Messaggioda No One » 06/01/2018, 20:50



Epicuro Epistola a Meneceo, 124-127
"Il piú terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo piú"

Lui, pur considerandola un male terribile, invita a non averne paura: in questo sei in buona compagnia
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Messaggioda Danys90 » 06/01/2018, 20:55



No One ha scritto:Epicuro Epistola a Meneceo, 124-127
"Il piú terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo piú"

Lui, pur considerandola un male terribile, invita a non averne paura: in questo sei in buona compagnia


Ok.
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Messaggioda Ātman » 06/01/2018, 20:57



No One ha scritto:Epicuro Epistola a Meneceo, 124-127
"Il piú terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo piú"

Lui, pur considerandola un male terribile, invita a non averne paura: in questo sei in buona compagnia



Il problema è che le persone in genere hanno paura (a torto, a mio avviso) proprio di quel nulla, del vuoto. Altrimenti ci sarebbero molti più suicidi (sia chiaro che non sto appoggiando chi decide di suicidarsi).
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La morte non è così tragica

Messaggioda No One » 06/01/2018, 21:46



Capisco...
Ma lo sprone di Epicuro era appunto altro; infatti:
[i]"...i piú, nei confronti della morte, ora la fuggono come il piú grande dei mali, ora come cessazione dei mali della vita la cercano. Il saggio invece né rifiuta la vita né teme la morte; perché né è contrario alla vita, né reputa un male il non vivere. E come dei cibi non cerca certo i piú abbondanti, ma i migliori, cosí del tempo non il piú durevole, ma il piú dolce si gode. Chi esorta il giovane a viver bene e il vecchio a ben morire è stolto, non solo per quel che di dolce c’è nella vita, ma perché uno solo è l’esercizio a ben vivere e ben morire. Peggio ancora chi dice “bello non esser nato, ma, nato, passare al piú presto le soglie dell’Ade”[/i]
Un invito alla vita (non al sopravvivere) consapevole dell'inutilità di aver paura della morte.
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Messaggioda gatto di schrödinger » 06/01/2018, 23:27



"Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,

ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,

chi non cambia la marca o colore dei vestiti,

chi non rischia,

chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi evita una passione,

chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i

piuttosto che un insieme di emozioni;

emozioni che fanno brillare gli occhi,

quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,

quelle che fanno battere il cuore

davanti agli errori ed ai sentimenti!

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,

chi è infelice sul lavoro,

chi non rischia la certezza per l’incertezza,

chi rinuncia ad inseguire un sogno,

chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,

chi non legge,

chi non ascolta musica,

chi non trova grazia e pace in sè stesso.

Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio,

chi non si lascia aiutare,

chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,

chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,

chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,

ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di

gran lunga

maggiore

del semplice fatto di respirare!

Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di

una splendida

felicità."

Martha Medeiros
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L.Pirandello, Uno, nessuno centomila
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Citazione: Perché le emozioni più forti, quando le viviamo, non le fotografiamo. E la vera felicità non la pubblicheremo mai.
Perché quando siamo felici, noi non siamo online.
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Messaggioda crisbil » 07/01/2018, 5:25



gatto di schrödinger ha scritto:"Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,


No basta.. vi prego.. ormai è pure su mezzo feisbuch... in milioni di inutili post su chatta.it.. non ne posso veramente più di trovarmela da tutte le parti ..
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Messaggioda crisbil » 07/01/2018, 5:41



FailureAbortion ha scritto:La gente normale/felice pensa:"Oddio non voglio morire.""La morte è brutta" Perché pensano ciò? Perché hanno uno scopo/dei motivi per vivere. Ma quando non hai niente di tutto ciò? Pensi che, la morte non sia così male. Cosa ci perdi a morire se, non hai motivi per vivere? Prima o poi, moriremo comunque. Per la gente che pensa:"Ma tu sei fortunato, hai cibo e acqua." 1) Se ci sono persone in una situazione peggiore della mia non significa che, io non sia in una situazione di merda. Siamo tutti in una piramide e di sicuro io non sono in alto. I banchieri lo sono. Con questo non intendo dire che, voglio essere un banchiere. Intendo dire che, io sono un essere inutile in basso alla piramide. Non ho soldi, non ho potere, non ho amore, non ho praticamente nulla. Se oggi morirei a nessuno fregherebbe. 2) Proverei a fare un esperimento: mettere una persona chiusa in una casa con abbastanza cibo e acqua per mesi/anni senza vedere e parlare con nessuno o con delle persone che, non le piacciono; poi vediamo come si sentirebbe. Il cibo e l'acqua non bastano per essere felici. L'amore è la chiave di tutto, se non hai amore, non hai nulla. Conclusione: La morte non è così tragica, non più della vita. Ci libera dalle catene della vita. Un morto non può avere sete o fame, non può avere sonno, non ha bisogno di vestirsi, di amici, di amore, di LAVORARE PER DEI PEZZI DI CARTA. Un vivo sì.


Ciao Queen.
Mi ha toccato molto il tuo post.
So cosa provi, alla fine son le stesse cose che provo anche io.. nonostante magari verrebbe da pensare diversamente, visto che come età siamo agli antipodi (ma non come esperienze - purtroppo per me - )

Grazie d'aver fatto la precisazione sui maledetti banchieri xD. L'ho apprezzata molto <3

Scherzi a parte condivido praticamente tutto quello che ho quotato.

E' vero, la vita è qualcosa di faticoso ed estenuante, difficile, duro.. feroce e crudele.. che ha bisogno prima di tutto di un senso perché si trovino gli stimoli e le motivazioni per viverla.

E come hai già capito perfettamente pure tu.. quelle motivazioni e stimoli non deriveranno mai da cose materiali o dal denaro o dal raggiungimento di obiettivi fasulli e finti che in virtù del destino che ci aspetta non significano veramente niente..

L'unico motivo e stimolo, in effetti, per cui riuscire a vivere, affrontare tutto, andare avanti..è appunto, l'amore.

Senza di quello non hai effettivamente nulla, purtroppo.
(E come te non ce l'ho. E non ne ho mai avuto. Manco le briciole)

E' la prima volta che lo scrivi così chiaramente, sai ? Negli altri tuoi post che ho letto eri MOLTO (troppo) più focalizzata sull'esaltazione della morte e basta, come nella prima parte di questa discussione, invece che sull'ammettere il tuo più che umano e legittimo bisogno di amore, la cui mancanza, come a tutti, ti lacera dentro.

Proprio per questo.. non mi son mai sentito più vicino a te come leggendo la seconda parte di questo tuo post.

E' angosciosamente vero quello che hai scritto.

Ci si può raccontare tutte le bugie e ipocrisie del mondo.. fare finta che non sia così... ma la vita .. senza l'amore di cui parli (quello dato e ricevuto) non ha proprio nessuna bellezza o senso.

Mi è piaciuto leggere questo tuo post, più di tutti gli altri.. e mai ti ho sentita così tanto umanamente vicina.
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Messaggioda No One » 07/01/2018, 11:22



FailureAbortion ha scritto: Proverei a fare un esperimento: mettere una persona chiusa in una casa con abbastanza cibo e acqua per mesi/anni senza vedere e parlare con nessuno o con delle persone che, non le piacciono; poi vediamo come si sentirebbe. Il cibo e l'acqua non bastano per essere felici. L'amore è la chiave di tutto, se non hai amore, non hai nulla...

Esperimento orribile: nessuno si sentirebbe bene.
C'è un "ma": quella persona è messa contro la sua volontà! Siam quindi ritornati al circolo del volere/potere; a quella persona, se consegni la chiave, subito se ne esce..
Dirà qualcun altro: " Che schifo, la solita frase fatta"; forse, tuttavia esprime ineluttabilmente il dato di fatto: siamo solo noi a scegliere, spetta solo a noi usare o meno le chiavi di quella porta che ci rinchiude; non ci sono colpevoli da cercare, perchè anche ci fossero stati inizialmente, ora non son loro la macina che ci trattiene. Darà fastidio, ma è la cruda verità.
Capitolo amore: ahimè, se dovessi far dipendere la mia vita, il mio essere, il mio sentirmi vivo, dall'amore (e non perchè non ami e/o non sia amato).....
Son troppo pieno del mio ego? Probabile ,ma non è di certo l'amore che mi fa sentire vivo (ed io mica mi limito a sopravvivere, anzi)
Buona giornata.
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Messaggioda Riccardina » 07/01/2018, 12:10



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E già che ci sei, fai lo stesso con quello del Bunifas!
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