Scrivo ma non so il perché

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Scrivo ma non so il perché

Messaggioda Deathstar » 22/01/2018, 18:37



Sono già da alcuni giorni che sto pensando seriamente alla morte, intendo per suicidio come unica soluzione. Ho superato da parecchio i trent'anni, non ho lavoro (e se avessi trovato questo forum molti mesi prima avrei parlato dell'ansia del lavoro e dello studio), da anni racconto bugie a tutti e a me stesso, probabilmente sarò anche depresso ma non ho mai avuto il denaro per farmi analizzare su un lettino. Sono un fallito.
Sento di essere vicino alla fine di un sentiero che termina in un muro di tenebre, in cui mi ci sono infilato da solo, senza rinvii e procrastinamenti vari.
Non vedo uscite, non vedo luce.
Non so neppure perché mi sono registrato per farmi leggere da persone che sono già impegnate a trascinare la propria croce sulle spalle.
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Messaggioda Riccardina » 22/01/2018, 19:04



Ci racconti, ci racconti.
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Messaggioda BlackOcean » 22/01/2018, 19:22



croce? La mia croce non pesa più, dopo un po' ci fai i muscoli...
non parlo per tutti, ma per come l'ho vissuta io... dopo tanto tempo che vivi all'inferno finisce per non farti più nè paura nè male....è vero non è che detto che la luce arrivi per tutti nel corso di una vita, quindi sperare non finisce bene necessariamente per tutti, ma di sicuro ogni uomo ha un potenziale di adattamento che trascende quello che la razionalità immagina.
In poche parole, se ritieni che rimarrai all'inferno fino alla fine, inizia a metterti comodo, potrebbe diventare interessante...
Detto questo...se vuoi sfogarti questo è il posto giusto.
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Messaggioda Deathstar » 22/01/2018, 21:36



Riccardina ha scritto:Ci racconti, ci racconti.

Beh,

Sono sempre stato introverso, insicuro, chiuso. Invece di guarire con l'età adulta sono andato a peggiorare.

Zero vita sociale, a parte la rete, altrimenti sarei a zero contatti umani.

Non lavoro da 2 anni, e gli altri lavori precedenti sono sempre stati stagionali (lavapiatti), meglio di niente e un po' di soldini. Sono fisico mingherlino, proprio mettermi a sollevare pesi tipo duro un giorno e mi rimandano a casa. Mi è capitato per lavori in casa e mi è venuto un blocco tutto all'altezza dei reni. Da allora se faccio troppi sforzi nel sollevare e trasportare roba mi viene il mal di schiena. In pratica potrei fare lavori da ufficio, impiegato (è il sogno degli italiani, il posto fisso in ufficio). Peccato che dopo i 29 anni sei vecchio nel mondo del lavoro, e senza esperienza ti ridono in faccia. Lavori alternativi il mio povero cervello non è riuscito a idearne.

Facciamo un annetto e mezzo, e ho superato l'età massima dei bamboccioni.

Sono ultra fuori corso all'università, un bel numero di anni alla Di Maio e Salvini per intenderci. Dei miei fratelli, sono stato il primo ad iscrivermi, 5 anni dopo il diploma, proprio per uscire dal precariato e diploma che non portava le occasioni di lavoro. Loro si sono laureati, uno già alla specialistica verso il dottorato, l'altro quasi, io no. Il primo anno da schifo, proprio per calarmi nell'ambiente, ho presentato solo 4 esami e ne ho superati solo 1. Sono arrivato al quinto anno indietro di 15 esami più laurea. Non lo so, non l'ho mai capito perché non riuscivo a studiare come gli altri; so che una volta che iniziavo a studiare per l'esame (per qualunque esame) mi ritrovavo avviluppato da quest'ansia che non se ne andava via, così finiva che se l'esame era esempio per il 3, verso la settimana precedente cambiavo idea e decidevo di presentarlo il mese dopo. A volte due. E così per tutti gli altri.
Poi decisi di passare alla triennale (cosa che molti del mio corso stavano e avevano già fatto). Naturalmente, per non smentirmi, presentai la domanda l'anno successivo, visto che quando sbloccai il mio tergiversare erano scaduti i termini di presentazione della domanda. E mal me ne colse (mi sono dimenticato che mi sono iscritto al corso di Storia), perché il piano di studi era stato modificato ed era stato inserito il Latino tra le materie obbligatorie, al posto di Storia del Teatro. Avevo già dato Letteratura Latina 1, ma il secondo o la Grammatica o la Lingua latina (dovendo obbligatoriamente scegliere una tra queste nel curriculum) prevedevano appunto la conoscenza nella lingua che io, provenendo dal Tecnico non avevo. A quel punto il mio piano divenne di mettere come ultimi esami questo più quelli di Letteratura. Metterò soldi da parte e pagherò qualche neolaureato per disperate ripetizioni ad hoc. Così era il piano.
Poi c'era l'altro di cambiare direttamente corso (perché a me interessava anche Scienze Politiche), ma mi ero intestardito di dover passare e non deludere i miei.
Anche perché dal punto di vista del lavoro non c'era niente. E un po' lentamente cominciavo a guardare/controllare gli annunci, non riuscendo a trovare qualcosa (poi ero diventato schizzinoso ed evitavo quelli palesemente da schiavitù, poi l'età fece il resto) che non pretendesse neodiplomati con tre anni di esperienza, robe così. E i centri servizi per il lavoro...boh? Mi chiedo a che servono.
A questo punto, non voglio riportarlo per vergogna e privacy visto che non lo sa nessuno fuori di casa, mi è capitato un evento. E quell'evento mi ha bloccato, non sono riuscito più a riprendere a studiare, sono stato tipo 6/7 mesi a ripetere un terzo degli appunti dei due o tre - non ricordo - esami in preparazione, poi mi bloccavo, e questo valeva tutti i libri da autodidatta per superare gli esami di letteratura e di latino. Non riuscivo ad andare avanti. In più la comprensione che mai sarei riuscito a superare l'esame in ambito latino. Era diventa una sofferenza, un peso. E poi un giorno ho smesso di studiare. Prima pensavo temporaneo, poi è diventato definitivo.
E sono tre anni che in pratica non sto più studiando.
Ma ai miei (e di riflesso ai familiari) non l'ho mai detto.
Anzi, sanno che questa primavera do la tesi.

La scorsa estate presi la decisione di fare Scienze Politiche, assodato che non sarei mai uscito da questo cul de sac, (sostituendo tante bugie con una sola e nuova) che avevo stimoli di studio su quelle materie piuttosto di tutti i miei 9 esami non più dati in Lettere. Neanche a farlo apposta, sono rimasto senza internet per un guasto alla centrale per quasi tutta l'estate, e non sono riuscito a fare la domanda di iscrizione on line alla facoltà. Siccome la pecunia era poca, o pagavo internet via modem o via cellulare (anzi, negli ultimi due anni sono stati i miei e mo fratello a pagare le fatture visto che non lavoravo e dovevo pensare a finire l'università). Sono alla fine riuscito a farmi regalare uno smartphone non di ultima generazione, in modo da usarlo come modem...ma avendo fatto confusione con le date, avevo aspettato un giorno in più e l'iscrizione non era più possibile.

Ecco in sintesi il riassunto di essere umano mancato. Sono una delusione per i miei, li ho presi in giro convinto che in qualche modo me la sarei cavata, e all'età che dovrei esser un uomo bello e fatto sono invece un fallito immaturo senza speranza.
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Messaggioda No One » 22/01/2018, 21:59



Deathstar ha scritto:Sono già da alcuni giorni che sto pensando seriamente alla morte, intendo per suicidio come unica soluzione. Ho superato da parecchio i trent'anni, non ho lavoro (e se avessi trovato questo forum molti mesi prima avrei parlato dell'ansia del lavoro e dello studio), da anni racconto bugie a tutti e a me stesso, probabilmente sarò anche depresso ma non ho mai avuto il denaro per farmi analizzare su un lettino. Sono un fallito..

Pensare alla morte e al proprio suicidio non è poi così strano o infrequente; azzarderei che tutti, prima o poi,ci abbiano fatto un pensierino...
Importante è poi rendersi conto che questa è una NON SCELTA, la NON SOLUZIONE per antonomasia; dire che non ci siano problemi da prendere in carico da subito, sarebbe cosa irriguardosa verso la tua intelligenza... c'è però un fatto positivo nel tuo racconto: è ben viva e chiara la voglia di dare una svolta, di cambiare: non buttar via questo anelito che ti contraddistingue!
Hai dei fratelli, una famiglia: non sei un fallimento, sei una persona cara da aiutare; proponi la tua richiesta e lascia che gli altri ti soccorranno. Certo, mica per fare il "bamboccione" a vita, ma per prendere quel "là" essenziale per la tua rinascita. Taglia i rami secchi, non pensare a quello che è stato, hai meno di 40 anni, le tue carte le puoi ancora tutte giocare. Non mollare o meglio molla tutto quello che ritiene errato e cambia sentiero ;) In bocca al lupo.
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Messaggioda Ensō » 23/01/2018, 8:07



Alla base di questo discorso, credo, che tutto sia riconducibile alla disattenzione e alla deconcentrazione. Hanno poca parte o nulla il relitto umano, la morte e cose simili, sono pensieri fuorvianti da buttare letteralmente. Tornando a quanto detto precedentemente, se io dimentico di recarmi sul luogo di lavoro, ho un'altissima percentuale di probabilità di perdere il posto, così allo stesso modo è il tuo comportamento riguardo le scadenze non rispettate, le omissioni e via dicendo. Quindi, prestare più attenzione al quotidiano, onorare gli impegni presi evitando di nascondersi dietro cortine di carta velina aumenterà la tua autostima e il rispetto verso chi ti circonda.
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Messaggioda Deathstar » 23/01/2018, 14:37



Ensō ha scritto:Alla base di questo discorso, credo, che tutto sia riconducibile alla disattenzione e alla deconcentrazione. Hanno poca parte o nulla il relitto umano, la morte e cose simili, sono pensieri fuorvianti da buttare letteralmente. Tornando a quanto detto precedentemente, se io dimentico di recarmi sul luogo di lavoro, ho un'altissima percentuale di probabilità di perdere il posto, così allo stesso modo è il tuo comportamento riguardo le scadenze non rispettate, le omissioni e via dicendo. Quindi, prestare più attenzione al quotidiano, onorare gli impegni presi evitando di nascondersi dietro cortine di carta velina aumenterà la tua autostima e il rispetto verso chi ti circonda.

Ti ringrazio per avermi risposto. Sono parole giuste ed è un peccato non aver trovato questo forum prima
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Messaggioda Deathstar » 23/01/2018, 14:46



No One ha scritto:
Deathstar ha scritto:Sono già da alcuni giorni che sto pensando seriamente alla morte, intendo per suicidio come unica soluzione. Ho superato da parecchio i trent'anni, non ho lavoro (e se avessi trovato questo forum molti mesi prima avrei parlato dell'ansia del lavoro e dello studio), da anni racconto bugie a tutti e a me stesso, probabilmente sarò anche depresso ma non ho mai avuto il denaro per farmi analizzare su un lettino. Sono un fallito..

Pensare alla morte e al proprio suicidio non è poi così strano o infrequente; azzarderei che tutti, prima o poi,ci abbiano fatto un pensierino...
Importante è poi rendersi conto che questa è una NON SCELTA, la NON SOLUZIONE per antonomasia; dire che non ci siano problemi da prendere in carico da subito, sarebbe cosa irriguardosa verso la tua intelligenza... c'è però un fatto positivo nel tuo racconto: è ben viva e chiara la voglia di dare una svolta, di cambiare: non buttar via questo anelito che ti contraddistingue!
Hai dei fratelli, una famiglia: non sei un fallimento, sei una persona cara da aiutare; proponi la tua richiesta e lascia che gli altri ti soccorranno. Certo, mica per fare il "bamboccione" a vita, ma per prendere quel "là" essenziale per la tua rinascita. Taglia i rami secchi, non pensare a quello che è stato, hai meno di 40 anni, le tue carte le puoi ancora tutte giocare. Non mollare o meglio molla tutto quello che ritiene errato e cambia sentiero ;) In bocca al lupo.

Grazie anche te per avermi risposto.
Non ho ben compreso il grassetto
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Messaggioda No One » 23/01/2018, 16:04



Deathstar ha scritto:Non ho ben compreso il grassetto

Ops; non vedo grassetto nel mio messaggio :dunno:
Ad ogni modo (dato che al sottoscritto capitò) a volte capita che non si chieda aiuto o che se lo si fa non si accetti poi il soccorso altrui; il mio carattere da "capra" mi ha spesso portato a non voler chiedere aiuto e/o se gli altri me lo offrivano spontaneamente a non accettarlo (in special modo quello della mia famiglia).
In bocca la lupo; ah, non ringraziarmi ;)
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Messaggioda Deathstar » 23/01/2018, 16:49



Il grassetto l'avevo messo nella citazione "proponi la tua richiesta e lascia che gli altri ti soccorranno"
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