Perdere una madre

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A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Perdere una madre

Messaggioda Randolph Carter » 24/03/2018, 21:51



Pure io ho perso mia mamma, ma essendo non molto emotivo ho visto la cosa in maniera cinica, razionale. Dobbiamo conviverci, fare il meglio per alleviare ai malati le sofferenze, stargli vicino. La malattia esiste e non possiamo farci niente. Statistiche dicono che ne soffrirà 1maschio su 2 e una donna su 3. Non l'hanno più alimentata proprio perché come ti hanno risposto è accanimento terapeutico. Quando non c'è più niente da fare cercano di far soffrire il meno possibile, se la alimentavano avrebbe potuto guadagnare qualche giorno o un paio di settimane, ma nulla poteva contro l'inevitabile senza contare che avrebbe continuato a soffrire
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Messaggioda Ātman » 24/03/2018, 22:10



C'è ancora molta strada da fare per risparmiare sofferenze ai moribondi. Ho visto cose che preferirei dimenticare e che avrei voluto mia madre non dovesse patire.
Cerco però di concentrarmi sugli aspetti positivi: abbiamo potuto salutarci; è riuscita, pur con difficoltà, ad accennare alle sue esperienze al confine dell'aldilà; soprattutto, ha potuto esprimere il suo affetto. Quello rimarrà sempre con me.
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Messaggioda Timeless » 25/03/2018, 22:20



Randolph Carter ha scritto:Pure io ho perso mia mamma, ma essendo non molto emotivo ho visto la cosa in maniera cinica, razionale. Dobbiamo conviverci, fare il meglio per alleviare ai malati le sofferenze, stargli vicino. La malattia esiste e non possiamo farci niente. Statistiche dicono che ne soffrirà 1maschio su 2 e una donna su 3. Non l'hanno più alimentata proprio perché come ti hanno risposto è accanimento terapeutico. Quando non c'è più niente da fare cercano di far soffrire il meno possibile, se la alimentavano avrebbe potuto guadagnare qualche giorno o un paio di settimane, ma nulla poteva contro l'inevitabile senza contare che avrebbe continuato a soffrire


Perchè qualcuno deve arrocarsi il diritto di decidere i tempi e la qualità di vita di una persona malata terminale?
Vorrei invitarti a leggere e riflettere sui temi estratti da questo articolo.

La riabilitazione del malato
terminale in hospice:
mito o realtà?

Massimo Monti1, Elisabetta Colombo2, Franca Amadori2,
Lucia Castellani1, Emma Hartmann2
1Hospice, 2Unità Operativa Complessa di Riabilitazione,
Azienda di Servizi alla Persona “Pio Albergo Trivulzio”, Milano


Nella definizione dell’ambito di azione delle cure palliative, ripresa nelle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è testualmente espresso che: “Lo scopo delle cure palliative può riassumersi nel termine riabilitazione, cioè nell’ottenere che il paziente acquisisca e conservi il proprio massimo potenziale fisico, emotivo, spirituale, professionale e sociale, per quanto limitato dalla progressione della malattia”
Ancora oggi, tuttavia, molti operatori sanitari non danno credito alle possibilità di riabilitazione, in senso lato, che le cure palliative hanno al loro interno e allo sviluppo di progetti riabilitativi nel malato terminale. Ciò rappresenta il maggiore ostacolo all’affermazione e implementazione dei programmi riabilitativi sia in hospice che in ambito domiciliare e alimenta un erroneo atteggiamento negativo nei riguardi della malattia tumorale.
Nei malati terminali sia l’insoddisfacente controllo dei sintomi sia la disabilità hanno un rilevante impatto nel peggiorare non solo le performance funzionali ma anche lo stato psicologico e relazionale, causando un significativo deterioramento della qualità della vita. La riabilitazione può
contribuire positivamente sia al sollievo dei sintomi (per esempio, dolore, disfagia ecc.) sia al mantenimento, e talvolta al recupero, di alcune funzioni perse. Ancora oggi, tuttavia, nel nostro paese molti operatori sanitari non danno credito alle possibilità di riabilitazione, in senso lato,
che hanno le cure palliative e allo sviluppo di progetti riabilitativi nel malato terminale. Ciò rappresenta il maggiore ostacolo all’affermazione e implementazione dei programmi riabilitativi sia in hospice che in ambito domiciliare. Sono tuttora relativamente scarse le evidenze scientifiche
che descrivono l’impatto degli interventi riabilitativi sui sintomi e sulla disabilità del paziente terminale. Nel presente lavoro sono presi in esame
alcuni studi che hanno valutato la riabilitazione a scopo palliativo effettuata a malati ricoverati in hospice.
I pazienti terminali dovrebbero avere accesso ai servizi di riabilitazione e incoraggiati a mantenersi autonomi e indipendenti. L’esperienza clinica suggerisce che l’applicazione dei fondamentali principi della medicina riabilitativa può migliorare la qualità della vita dei pazienti con cancro in fase avanzata. Sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche per meglio focalizzare il ruolo della riabilitazione nell’ambito delle cure palliative e definire gli interventi più appropriati per i pazienti terminali.
Nel malato terminale assumono una particolare centralità gli interventi finalizzati sia al controllo dei sintomi sia al mantenimento dell’autonomia. Infatti un gran numero di pazienti, specie oncologici in fase avanzata di malattia, presenta un largo spettro di
limitazioni fisiche legate alla progressione del quadro patologico, all’allettamento, ai trattamenti (chemioterapici e radioterapici), agli esiti della chirurgia ecc. In questi pazienti sia l’inadeguato controllo dei sintomi sia la disabilità hanno un rilevante impatto nel peggiorare non solo le performance funzionali ma anche lo stato psicologico e relazionale, causando un significativo deterioramento della qualità della vita .
La riabilitazione può contribuire positivamente sia al sollievo dei sintomi del malato terminale (dolore, disfagia ecc.) sia al mantenimento, e talvolta al recupero, di alcune funzioni perse. L’intervento di riabilitazione rappresenta il processo attraverso il quale una persona viene aiutata a raggiungere appieno il proprio potenziale fisico, psicologico, sociale, in modo compatibile al suo stato anatomico, fisiologico, ambientale e motivazionale.
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..............................ma tutto questo ha un costo, e nessun ritorno economico!
Anche un minuto di più guadagnato per vivere con un proprio caro, ha un suo valore.
Ma parlo con qualcuno che ha visto la cosa solo dal lato cinico e non molto emotivo...quindi....
Domani ci sarà il funerale di mia madre.....ma mia madre non è morta per colpa di un intervento divino, ma per la sua condizione economica precaria che l'ha messa nelle mani di uomini sbagliati! Le cure in Italia stanno diventando un lusso per pochi eletti!
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Manuel Fontana
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Messaggioda SoloAndataSenzaRitorno » 26/03/2018, 1:42



timeless mi dispiace per la tua perdita , sì forte .

mi auguro di cuore (dico sul serio, non come frase di circostanza) che tua mamma abbia sofferto il meno possibile.
mi auguro che nelle sue ultime settimane di vita, i medici abbiano avuto almeno la decenza di somministrarle un camion di sostanze antidepressive e oppiacee , tali da inibirne le percezioni , e così la paura della fine.

auguri per il proseguo della tua esistenza, e condoglianze ancora.
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e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io.
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Messaggioda Riccardina » 31/03/2018, 19:31



Riccardina preferirebbe perdere sé stesso piuttosto che la mamma, anche se poi pensa che in quel caso dispiacerebbe troppo alla mamma e allora forse è meglio che sia Riccardina a dispiacersene piuttosto che il contrario, anche perché il contrario sarebbe quasi una cosa cosiddetta contro natura.
Se poi la mamma dovesse ammalarsi e morire in ospedale, anche in quel caso si potrebbe preferire il contrario, salvo poi pensare che appunto per lei sarebbe più doloroso andare al funerale di Riccardina.
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Messaggioda Joykitikonti0 » 31/03/2018, 19:46



Mi dispiace molto e ti capisco. Io ho perso mio padre quando avevo 21 anni ed è stato un forte trauma. Un abbraccio
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Messaggioda Timeless » 07/04/2018, 21:55



Sono passati 10 giorni dalla morte di mia madre... e sento di non farcela. Sono disoccupato, non ho fratelli, ne famigliari che vogliano darmi un aiuto e non so cosa sarà di me..ora. Questa è una società che se cadi, non ti aiuta a rialzarti, pittosto ti agevola ad andartene..il prima possibile. Siamo solo numeri, schiavi finchè serviamo, e se non abbiamo i soldi per pagarci un funerale, ci mettono in una scatola, non ci fanno ricevere neanche i sacramenti, e poi ci buttano in una fossa comune. Sono stanco... veramente! Non ce la faccio più. Volevo rinnovare la patente di guida degli autobus, ma il certificato di guida era scaduto nel 2015 perchè si sono inventati che il vecchio CAP(Certificato di Abilitazione Professionale) con le nuove maledette normative europee è stato trasformato in CQC, (Certificato qualifica del conducente) e sapete ora che è scaduto quanto costa rinnovarlo? Dai 2.000 euro in su!!!! E chi ce li ha!!
Niente, lo Stato non esiste, ci vuole morti...ed io intanto penso a mia madre defunta sotto la terra 24 ore su 24, come un chiodo fisso, cammino come un zombie per la strada....dopo tutto quello che ho passato! Ma quel c***o di gancio in mezzo al cielo non arriva mai!
Se così deve essere allora ho chiesto al Signore di portarmi via, perchè sono stanco...troppo!! Spero di non svegliarmi domani mattina........e così evito pure di stare a scrivere cazzate qui, per gente in fondo, in fondo... non gliene frega un c***o!!!
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Messaggioda Timeless » 07/04/2018, 21:58



Riccardina ha scritto:Riccardina preferirebbe perdere sé stesso piuttosto che la mamma, anche se poi pensa che in quel caso dispiacerebbe troppo alla mamma e allora forse è meglio che sia Riccardina a dispiacersene piuttosto che il contrario, anche perché il contrario sarebbe quasi una cosa cosiddetta contro natura.
Se poi la mamma dovesse ammalarsi e morire in ospedale, anche in quel caso si potrebbe preferire il contrario, salvo poi pensare che appunto per lei sarebbe più doloroso andare al funerale di Riccardina.


Certo...quando qualcuno non ha un c***o a cui pensare tutto il giorno!!!
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Messaggioda Royalsapphire » 08/04/2018, 0:05



Timeless ha scritto:Sono passati 10 giorni dalla morte di mia madre... e sento di non farcela. Sono disoccupato, non ho fratelli, ne famigliari che vogliano darmi un aiuto e non so cosa sarà di me..ora. Questa è una società che se cadi, non ti aiuta a rialzarti, pittosto ti agevola ad andartene..il prima possibile. Siamo solo numeri, schiavi finchè serviamo, e se non abbiamo i soldi per pagarci un funerale, ci mettono in una scatola, non ci fanno ricevere neanche i sacramenti, e poi ci buttano in una fossa comune. Sono stanco... veramente! Non ce la faccio più. Volevo rinnovare la patente di guida degli autobus, ma il certificato di guida era scaduto nel 2015 perchè si sono inventati che il vecchio CAP(Certificato di Abilitazione Professionale) con le nuove maledette normative europee è stato trasformato in CQC, (Certificato qualifica del conducente) e sapete ora che è scaduto quanto costa rinnovarlo? Dai 2.000 euro in su!!!! E chi ce li ha!!
Niente, lo Stato non esiste, ci vuole morti...ed io intanto penso a mia madre defunta sotto la terra 24 ore su 24, come un chiodo fisso, cammino come un zombie per la strada....dopo tutto quello che ho passato! Ma quel c***o di gancio in mezzo al cielo non arriva mai!
Se così deve essere allora ho chiesto al Signore di portarmi via, perchè sono stanco...troppo!! Spero di non svegliarmi domani mattina........e così evito pure di stare a scrivere cazzate qui, per gente in fondo, in fondo... non gliene frega un c***o!!!


Ciao amico,
non sei solo :hug:
Io, come altri, ti stiamo vicino.
Quello che ti posso consigliare è di vivere veramente il lutto. Cioè, sono passati solo 10 giorni, lasciati andare al tuo dolore per lei. Non metterti a pensare al rinnovo della patente, allo Stato che se ne frega, alla disoccupazione.
Piangi per tua madre finché hai voglia! Chiuditi un te stesso, se vuoi, oppure sfogati! Il tuo dolore merita di essere vissuto. Datti questo tempo!
Il lutto va vissuto fino in fondo, poi, sarai tu stesso a sentire altri stimoli, ad avere altri pensieri. Semplicemente avrai maturato la forza per andare avanti.
Non so, ricordi cosa ti diceva tua madre quando ti vedeva giù di morale o quando incontravi degli ostacoli?
L'affetto che lei provava per te, non morirà mai! Te lo porterai nel cuore.
Scommetto che anche nella malattia lei hai pensato a te, al tuo futuro, alla tua felicità. E come ogni mamma, si sarà dispiaciuta per come la sua malattia ti avrebbe causato tristezza e rassegazione. Da bravo genitore avrà desiderato il meglio per te! Allora, cerca di onorarla! La tua vita non è finita, ed è la sola possibilità che hai per tenere vivo il ricordo di tua madre e per renderla orgogliosa di te

Noi siamo sempre qui quando hai bisogno di sfogarti!
Buonanotte :luce:
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Messaggioda Timeless » 08/04/2018, 6:55



Royalsapphire ha scritto:Ciao amico,
non sei solo :hug:
Io, come altri, ti stiamo vicino.
Quello che ti posso consigliare è di vivere veramente il lutto. Cioè, sono passati solo 10 giorni, lasciati andare al tuo dolore per lei. Non metterti a pensare al rinnovo della patente, allo Stato che se ne frega, alla disoccupazione.
Piangi per tua madre finché hai voglia! Chiuditi un te stesso, se vuoi, oppure sfogati! Il tuo dolore merita di essere vissuto. Datti questo tempo!
Il lutto va vissuto fino in fondo, poi, sarai tu stesso a sentire altri stimoli, ad avere altri pensieri. Semplicemente avrai maturato la forza per andare avanti.
Non so, ricordi cosa ti diceva tua madre quando ti vedeva giù di morale o quando incontravi degli ostacoli?
L'affetto che lei provava per te, non morirà mai! Te lo porterai nel cuore.
Scommetto che anche nella malattia lei hai pensato a te, al tuo futuro, alla tua felicità. E come ogni mamma, si sarà dispiaciuta per come la sua malattia ti avrebbe causato tristezza e rassegazione. Da bravo genitore avrà desiderato il meglio per te! Allora, cerca di onorarla! La tua vita non è finita, ed è la sola possibilità che hai per tenere vivo il ricordo di tua madre e per renderla orgogliosa di te

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Buonanotte :luce:


..mi sono svegliato anche questa mattina
Tempo? Il tempo è un lusso che non posso permettermi! Con cosa le pago le bollette e il mangiare, ora che ho dovuto spendere le ultime sostanze lasciatemi da mia madre a me, per pagare il funerale? 2.000 euro? Il comune mi ha negato il "funerale dignitoso" pur essendo mia madre pensionata al minimo ed io disoccupato! E seppur me lo avessero concesso..sai cosa mi hanno detto? Che la salma non sarebbe passata in chiesa ma portata direttamente dall'ospedale al cimitero. Funerale Laico obbligato ad una credente? Inumazione senza ricevere i sacramenti? In uno Stato di religione cattolica? Siamo realisti, e guardiamo in faccia lo schifo in cui viviamo nel comune e nello Stato. I politici vanno in giro a vantarsi dei numerini che hanno raccolto nei salottini, ma non sanno che dietro quei numeri ci sono persone con problemi reali, non le loro cazzate...oggi ci stò, domani no! Dov'è finito il reddito di cittadinanza, che prima si doveva ricevere fino a quando non si sarebbe trovato un lavoro ed ora già si parla di limite a 18 mesi?
Io parlo spesso con mamma, specialmente la sera, e lei ora mi conosce ancora meglio di prima e sa che io ho dei limiti, come li aveva lei quando era in vita..ora mi vede bene, realmente come sono! Glielo detto, io arriverò fino a dove potrò arrivare poi..basta, mi dispiace, o vado via da questo paese di merda a morire chissadove, oppure muoio qui...sono umano, non sono un "spirito" che non ha più bisogno di nulla! Ma forse molto presto, lo diventerò!
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