Però sai che ti dico? Fai discorsi molto profondi per la tua età, scrivi bene, quello che dici è interessante.
Insomma proprio sbagliata non sei, hai delle qualità.
Grazie! Mi piace scrivere, lo faccio da tanto quando sono in momenti tristi.
Ma sembri anche consapevole che la scarsa autostima non rispecchia ciò che sei realmente, ma è dovuta appunto a quelle figure, genitoriali e non, che non hanno fatto altro che demolirti psicologicamente.
Sì è così, anche se a volte non so chi io sia.. mi viene da pensare che se non sono mai stata apprezzata del tutto, forse è perché c'è effettivamente qualcosa in me che non va.. e a volte mi sale l'ansia perché penso che magari io non sono chi credo di essere. Un po' come se cercassi di capire chi sono tramite gli altri. Ed è da sempre che cerco di capire se sono giusta o sbagliata.. se merito di esistere oppure no. È diminuito molto rispetto al passato, ora un minimo riesco ad affermarmi.. ma ci sono ancora i momenti in cui mi domando "e se fossi sbagliata davvero?". Non è qualcosa riguardo alle azioni, ma semplicemente all'essenza: potrei anche essere perfetta o avere soldi o fare soltanto cose giuste ma io mi sentirei comunque indegna. Le persone hanno paura di sbagliare, mentre io ho paura di essere uno sbaglio. Anche se a volte mi passa..
Sì, dicevo che la mente fa schifo nel senso che molto di ciò che c'è dentro, da un punto di vista un po' basso (perché alla fine le emozioni negative sono essenziali) fa schifo. Un giorno un paio di anni fa sono entrata in uno stato di meditazione spontaneamente: mentre discutevo con mia madre ad un certo punto è stato come entrare dentro me stessa, osservavo tutto ciò che accadeva fuori e dentro di me, e intanto continuavo a discutere con mia madre, osservando la rabbia.. ero due persone contemporaneamente ed è stato inquietante. Non so come sia successo, forse ero così concentrata sulla conversazione da essermi persa. Poi ho iniziato ad informarmi per capire cosa mi fosse successo.
Anche adesso, quando provo a distaccarmi dalle mie emozioni, spesso ci riesco, ma mai come mi successe quella volta. (Poi tanto torno a farmi controllare da loro..). Dopo la scuola vorrei studiare psicologia e fare la psicologa ma non so se è qualcosa che mi piacerebbe davvero fare o se è solo il desiderio di poter far sentire meno solo qualcuno.
Sono morto e rinato all'incirca alla tua età, la causa scatenante fu rendermi conto che mentre i miei coetanei avanzavano io rimanevo fermo, a nessuno importava di me, l'errore lì credo fu quello di non accorgermi che intorno a me c'erano compagni di classe in condizioni simili alle mie ma probabilmente psicologicamente più forti o forse semplicemente più impegnati
È quello che sta succedendo anche a me. In primo superiore avevo una compagna di classe che, nonostante avesse una famiglia orribile e fosse stata cacciata di casa prima dalla madre e poi dal padre (e in quel momento viveva con il fratello maggiore che per di più la picchiava) aveva una forza incredibile, reagiva con rabbia e non si sottometteva a nessuno. Io mi sentivo ancora più sbagliata perché a differenza sua non ci riuscivo, e cercavo risposte che non trovavo. Addirittura ho iniziato a prenderla come punto di riferimento, anche perché lei sapeva ascoltarmi come nessuno ha mai fatto. Poi comunque ho capito che tutte e due usavamo delle maschere diverse create però da un dolore molto simile (anche se io vivevo in condizioni molto migliori.. e probabilmente è stato proprio questo a bloccarmi e a non spingermi a reagire). Lei nascondeva il dolore con la rabbia e facendo casino; io invece con la freddezza, il silenzio, la timidezza.
Mi dispiace per quello che hai passato thedarknight, ma l'importante è che tu ne sia uscito ancora più forte. È orribile non poter controllare le proprie emozioni..
Io non mi sento così in base a quante persone ci sono, ma piu che altro in base a chi sono queste persone. Se ci sono 1000 persone in una stanza ma mi stanno tutte simpatiche a pelle, potrei mettermi a socializzare in un minuto; invece se c'è solo una persona, che però mi fa paura per qualche motivo potrei stare tutto il tempo zitta, con l'ansia. Devo ancora capire il perché di queste emozioni..
Non so se ho letto la tua storia, credo di sì perché è da un po' che vi leggo, ma forse credevi di aver ottenuto tutto, però non è quello che vuoi davvero. So che si dice sempre che è già tanto se si ha un lavoro (o almeno io lo sento dire sempre..), ma forse non è quello che ti piacerebbe fare. Non dico di lasciarlo, ma domandati cosa ti piace fare, proprio in modo spontaneo; qualcosa che ti faccia sentire bene, e fallo ogni volta che hai un momento libero. Credo che ci faccia sentire un po' meno vuoti e di più noi stessi.