Ciao a tutti,scrivo su questo forum perché non so con chi parlare, non sono in cerca di attenzioni o di pietà ma bensì per liberarmi.
"come stai?"mi chiedono gli amici e i parenti.
"normale"rispondo io.
Ma in realtà vorrei levare quel "nor" e dire come sto davvero, mi sento inutile, incapace, ferito, tradito, e potrei continuare con questa serie di aggettivi per molto,è passato poco più di un mese dalla morte di mia mamma,per me lei era tutto,mi manca troppo, tanto che una settimana fa ho fatto una cosa, ho tentato di ammazarmi,per riabbracciarla, prendendo 18 pastiglie di tachipirina, da 500 ovviamente senno sicuramente non sarei qui a raccontarlo,il mio sbaglio è stato questo, ne ho prese troppo poche,stranamente non ho sentito molto gli effetti e ora fisicamente sto bene, ma c'erano solo quelle in casa.
Anche mio papà soffre per la morte di mamma, ma lui è forte, lui ce la fa, io no, non passa giorno che migliori e fingo sorrisi a scuola, a casa con i parenti, fingo sempre; non ho dello a mio padre del tentativo, anche perché non so come potrebbe reagire, ci vogliamo bene si ma non ce lo diciamo mai, in 17 anni che sono a sto mondo glielo avrò sentito dire si e no due volte,una delle quali quando è morta mia madre.
Parlando di mia mamma, sono stato abituato a vederla star male, subito dopo aver avuto me ha avuto la leucemia, riuscì a sconfiggere la malattia ma a causa delle cure a cui si era sottoposta non è mai riuscita a stare bene come prima, ha avuto problemi molti altri problemi e alla fine il fisico ormai indebolito da anni di sofferenze(era fortissima la mia mamma, nonostante tutto aveva tanta voglia di vivere,di vedermi crescere) non ha retto e se n'è andata, così all'improvviso, come ho detto ero abituato a vederla all'ospedale, ma prima o poi tornava sempre, non questa volta.
Non scrivo questo per cercare attenzioni, assolutamente; avevo bisogno di liberarmi.
La morte di un genitore ti lascia un vuoto incolmabile, ti casca il mondo addosso, io vorrei essere anche solo lontanamente forte quanto lo era lei o quanto lo è mio papà ma non ce la faccio, sono sempre stato sensibile, insicuro e debole.
La gente si aspetta(compreso mio padre) che tutto torni normale prima o poi, si aspettano ritorni il bravo ragazzo diligente a scuola, il figlio perfetto che ero prima, l'amico che sorride sempre,gli amici mi dicono "dai non ti abbattere e non ci pensare che passerà", non lo sopporto, non ci provo neanche a parlare tanto so che non mi ascolterebbero o insomma non capirebbero, perché tanto i loro problemi sono più importanti dei miei e niente mi tengo tutto dentro.
So che sbaglio a pensarla così,che sono miei amici e che tutti mi vogliono bene, ma nessuno mi sembra realmente interessato a come sto, anche se per qualsiasi cosa io ho cercato di esserci sempre per loro, so che non è colpa loro ma colpa mia, non ci si deve aspettare nulla dalle persone, bisogna sempre dare senza ricevere nulla in cambio; anche se lo so mi ma fa male lo stesso; soffro molto in particolare anche per un amica speciale,per me molto importante, ma che non ricambia questa importanza,d'altronde non posso chiedere a nessuno di amarmi.
Sono dell'idea che se la facessi finita mancherei a pochi e per poco tempo,non sarebbe una grande perdita, quindi tra poco ritenterò, stavolta però mi organizzerò meglio,forse 2 confezioni bastano.