Ascolto

[Cuore_sanguinante]

I tuoi ragionamenti filano ed io stessa li faccio.
Tuttavia molto spesso vengono soffocati da qualcosa di piú forte e, se vogliamo, irrazionale che prende il sopravvento.
Non vorrei morire. Il punto é un altro. Non si fanno certe cose per morire, ma per non vivere. Sono due concetti differenti. Non ho mai avuto paura né ho mai provato pentimento o colpa per i miei gesti. In quei momenti in pronto soccorso, ma anche i giorni dopo, vivevo da spettatrice e mi stupivo di tanto clamore.

[Cuore_sanguinante]

Niente, sto studiando per un progetto che non mi appartiene, una cosa che per tutti é l'occasione della vita ed io ho ZERO entusiasmo. Studio solo per non deludere chi crede in me, a me, di me, poco interessa. Linea piatta, non sento niente se non il peso delle reslonsabilitá. Quando mi sdraio o quando ho un minuto libero dagli impegni rimugino o fantastico su morte e scenari di quasi morte. Vi assicuro che é una situazione pesante non poter controllare il flusso dei propri pensieri, né come contenuto né come quantitá, né come velocitá

[Marco69]

Non posso parlare con nessuno.

Invece con qualcuno stai parlando, quel qualcuno siamo noi del forum, ognuno a modo suo ne ha passate tante, dalla depressione, ai farmaci, ai pensieri ossessivi di suicidio, siamo tutti qua, per cercare un modo per uscirne. Io sono iscritto da poco, e ho trovato questo sito nel tuo stesso modo (prendo antidepressivi e ansiolitici e sono esausto), ma un giorno dopo l'altro sento di avere trovato un posto dove c'è sempre qualcuno pronto ad ascoltare, che può capire, non tutti forse perché se non si passano certe esperienze non si può capire, ma vanno bene anche i loro consigli, del resto stanno solo cercando di aiutare quando potrebbero benissimo fare altro...
Un abbraccio, che è la medicina più sottovalutata al mondo!

[Marco69]

Niente, sto studiando per un progetto che non mi appartiene, una cosa che per tutti é l'occasione della vita ed io ho ZERO entusiasmo. Studio solo per non deludere chi crede in me, a me, di me, poco interessa. Linea piatta, non sento niente se non il peso delle reslonsabilitá. Quando mi sdraio o quando ho un minuto libero dagli impegni rimugino o fantastico su morte e scenari di quasi morte. Vi assicuro che é una situazione pesante non poter controllare il flusso dei propri pensieri, né come contenuto né come quantitá, né come velocitá

Il rimuginare ossessivo dei pensieri è una cosa che purtroppo ha portato anche me in terapia, iniziata da poco quindi ancora non so dirti, però la mattina è una cosa terribile, non smettono mai!

[Michele76*]

Mi fa strano pensare che una persona con una professionalità come la tua in campo medico possa avere questo tipo di problemi.

[Cuore_sanguinante]

Veramente abbiamo un discreto tassi di suicidio, ancora uno a Roma l'altro giorno si é buttato nel Tevere..

[Michele76*]

Veramente abbiamo un discreto tassi di suicidio, ancora uno a Roma l'altro giorno si é buttato nel Tevere..

Si ho letto quella notizia purtroppo...

[bimba84]

Ciao. Mi sono iscritta pochi minuti fa.
Ho scritto on line "aspiranti suicidi forum" e mi sono ritrovata qua. Ho tentato ufficialmente il suicidio due volte (con accesso in pronto soccorso) e tantissime altre che sono passate inosservate. Ho perso il conto.
Ho fatto ogni genere di terapia, ad eccezione dell'elettroshock. Sono stata ricoverata. Niente ha funzionato. Da qualche mese ho mandato al diavolo psichiatri, psicologa e farmaci. All'inizio é stata durissima per l'astinenza. Adesso ho un equilibrio malato ma pur sempre equilibrio. Scrivo qui perché sento di dover parlare con qualcuno che capisca e condivida certe esperienze e nella vita reale non trovo ascolto.
Ci penso ogni giorno e ogni sera.
La sola cosa che mi frena é di non riuscirci e restare invalida oppure non riuscirci e dover guardare di nuovo negli occhi i miei genitori, come l'ultima volta.
Loro della prima volta non se ne sono manco accorti, né di tutte le altre volte...non mi conoscono affatto. Come tutti gli altri d'altra parte.
Non posso parlare con nessuno.

Mi spiace per la tua triste storia..restare invalidi o peggiorare la situazione attuale è una delle cose che fa desistere molti aspiranti suicida..
La cosa più triste è che dici che i tuoi non t conoscono..ma hai provato almeno a parlargliene? E tt gli altri.. ok nessuno conosce la storia di nessuno ma nessuno è altrettanto veggente da poter capire o leggere la mente soprattutto in casi come questi..un consiglio spassionato è di provare quanto meno a parlargli e a spiegare i tuoi desideri e x come.. Poi allora potrai affermare giustamente quanto dici
In bocca al lupo e un abbraccio

[Cuore_sanguinante]

Mi spiace per la tua triste storia..restare invalidi o peggiorare la situazione attuale è una delle cose che fa desistere molti aspiranti suicida..
La cosa più triste è che dici che i tuoi non t conoscono..ma hai provato almeno a parlargliene? E tt gli altri.. ok nessuno conosce la storia di nessuno ma nessuno è altrettanto veggente da poter capire o leggere la mente soprattutto in casi come questi..un consiglio spassionato è di provare quanto meno a parlargli e a spiegare i tuoi desideri e x come.. Poi allora potrai affermare giustamente quanto dici
In bocca al lupo e un abbraccio


Non voglio parlare coi miei perché so che non capirebbero. In primis non ascolterebbero e se anche, per caso ciò accadesse, non sarebbero d'aiuto. I miei sono i tipici che nascondono i problemi sotto il tappeto, in questo caso, io.
Sono stufa di fare cose che non portano a niente quindi non ho intenzione di farne. Gli amici lasciano il tempo che trovano. Ho avuto molto piú supporto ed aiuto da "persone insospettabili" che sono attualmente al centro dei miei pensieri in un mix di riconoscenza, stima ed affetto. Coloro da cui mi aspettavo cose hanno solo saputo ferirmi o deludermi.
Oggi dopo il lavoro sono andata in centro a comprare libri per passare il tempo la sera, poi ho fatto due passi. C'era un mucchio di gente e mi sentivo spaesata, estranea ai miei "simili", fuori posto, un senso di paura mi ha colta e sono tornata a casa molto triste. Quello che doveva essere uno svago é diventato una brutta esperienza. Non é la prima volta che percepisco le persone come un pericolo, come maleintenzionate verso di me, soprattutto se mi trovo in mezzo alla folla. A voi capita?

[bimba84]

Non voglio parlare coi miei perché so che non capirebbero. In primis non ascolterebbero e se anche, per caso ciò accadesse, non sarebbero d'aiuto. I miei sono i tipici che nascondono i problemi sotto il tappeto, in questo caso, io.
Sono stufa di fare cose che non portano a niente quindi non ho intenzione di farne. Gli amici lasciano il tempo che trovano. Ho avuto molto piú supporto ed aiuto da "persone insospettabili" che sono attualmente al centro dei miei pensieri in un mix di riconoscenza, stima ed affetto. Coloro da cui mi aspettavo cose hanno solo saputo ferirmi o deludermi.
Oggi dopo il lavoro sono andata in centro a comprare libri per passare il tempo la sera, poi ho fatto due passi. C'era un mucchio di gente e mi sentivo spaesata, estranea ai miei "simili", fuori posto, un senso di paura mi ha colta e sono tornata a casa molto triste. Quello che doveva essere uno svago é diventato una brutta esperienza. Non é la prima volta che percepisco le persone come un pericolo, come maleintenzionate verso di me, soprattutto se mi trovo in mezzo alla folla. A voi capita?

Gioia parti prevenuta.. Ascolta una sconosciuta e prova a parlarne con i tuoi, non dico che risolverà il tuo problema ma magari chissà che può succedere