Perchè è malsano pensare al suicidio?

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A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Perchè è malsano pensare al suicidio?

Messaggioda Banzang » 15/07/2019, 17:45



Ciao a tutti :) Oggi ho provato a fare un passo in avanti con un mio amico, aprendomi riguardo le mie intenzioni suicide. Il suo primo approccio è stato quello di consigliarmi di entrare in terapia, prendendo la discussione in modo rilassato e leggero, come mi aspettavo. Poco dopo però, continuando a parlarne, mi ha lasciato intendere di credere che io fossi depresso per l'affermazione che ho fatto, ripetendo più volte che ciò che diceva lui non era opinabile, un vero e proprio difensore della vita a tutti i costi. Il che però mi ha fatto capire quali fossero i suoi limiti, almeno a livello di discussione. Dopodichè mi ha salutato e ha detto di non volerne più parlare perchè era convinto che la mia riflessione sul suicidio fosse malsana.
Mi chiedo quindi perchè sia considerato malsano pensare al suicidio.. e capisco quanto questo argomento possa rappresentare un grosso tabù per l'uomo, o almeno per coloro con cui ne ho parlato. Magari discutendone qua con altre persone, potrò verificare se si tratta di una coincidenza o di una realtà.

Non ho ansia di morire, sono grato alla mia famiglia, agli amici che mi hanno accompagnato e alla mia ragazza per l'amore e il sostegno che mi hanno dato e mi stanno tutt'ora dando. Ciò che faccio più spesso è ringraziare mia madre per i gesti che fa, per il suo prendersi cura di me, lo stesso per mio padre che in modo diverso contribuisce al mio futuro, mi piace parlare con loro e apprezzo il lavoro che hanno fatto per mettermi al mondo e farmi crescere con dei valori, una buona educazione ed un posto sicuro, anzi due, a cui fare ritorno quando la vita sarebbe stata troppo dura. Da sempre, anche da bambino, a costo di essere additato come "lo strano", ho sempre manifestato la mia amicizia verso coloro che mi sostenevano o con cui passavo piacevolmente del tempo. Infine la mia ragazza con cui ho un rapporto straordinario, abbiamo retto a molte disavventure, siamo stati lontani molto tempo, eppure il nostro legame non si è mai spezzato, siamo davvero innamorati, la fiducia tra di noi è assoluta, insomma da questo punto di vista ho tutto ciò che serve, sono soddisfatto della mia famiglia e sono appagato da ciò che la vita mi dà quasi ogni giorno.
Sono una persona riservata, ho pochi amici ma buoni e non ho grossi vizi che potrebbero danneggiarmi, anche di salute a parte qualche acciacco sto bene.
Sono uno studente al 2° anno di un'accademia per lo sviluppo di videogame, si può dire il lavoro dei sogni per molti miei coetanei, magari ho perso qualche anno e qualche possibilità, ma non sono un peso per me, ho 23 anni e non ho molti rimpianti, niente che non abbia già superato per lo meno.
Ed è probabilmente per questo motivo che questo mio amico non si sarebbe mai aspettato questa "rivelazione".

Sono ben consenziente del fatto che esistano persone che vivono situazioni ben peggiori della mia, ma non voglio fare il benaltrista, in questo thread intendevo parlare della mia specifica situazione, isolata rispetto alle altre, per via delle differenze in ogni campo che ho vissuto dall'infanzia ad ora e che non potranno mai coincidere con quelle di altre persone. Il paragone perciò in questo senso è fuori luogo.

Ho molti sogni nel cassetto, so bene di non poterli realizzare tutti, avrei bisogno di un tempo infinito per farcela, ma non è un peso per me accontentarmi di ciò che ho e che so fare, cercando ovviamente di migliorarmi ogni giorno, sebbene sia uno di quelli che ha bisogno di un po' più tempo degli altri per capire le cose.
In generale non ho grandi interessi nel realizzare grandi cose nella vita, ho dei sogni abbastanza a portata di mano.

Per questo mio background non mi sento particolarmente depresso, ci sono momenti legati allo stress per lo studio in cui mi sento un po' depresso, ma credo sia una condizione comune agli studenti e che non implichi che sia una persona depressa in maniera cronica.
Ho vissuto in passato situazioni brutte come bullismo o la separazione dei miei ecc, ma con il tempo le ho superate egregiamente.

Non ci sarebbe alcun motivo per cui debba sentire la necessità di ricorrere al suicidio, se non fosse per una riflessione che vivendo sto maturando, non posso mettermi ora a spiegarla in ogni dettaglio perchè è una serie di concetti astratti anche scollegati che fanno parte del mio vivere ma che non per forza tutti hanno percepito. Vi parlo di quella che per me è una delle più sentite, demolirla è sicuramente possibile, non l'ho studiata per essere una tesi infallibile, è come ho detto una riflessione nata in me da diversi episodi: l'uomo non è al centro, voglio dire che tutto ciò con cui ci interfacciamo è reso funzionale alla vita dell'uomo, ogni cosa che mi viene in mente o che vedo guardandomi attorno è stata pensata, costruita e venduta dall'uomo per l'uomo, ogni servizio, ogni cosa con cui ogni giorno interagisco. Tutto ciò è solo l'inizio, perchè poi ogni fenomeno, ogni spazio verde, ogni zona desertica, ogni luogo e ogni paesaggio, ogni processo naturale, biologico o meno, ogni cosa visibile, udibile ecc io la rielaboro come "in funzione della vita dell'uomo". Questo ricondurre tutto ad un qualcosa di concreto o astratto che coinvolge l'uomo per me è un peso, al quale non posso sottrarmi, una realtà che posso solo guardare mentre mi trascina con sè. Ci sono infinite tecniche fantascientifiche che mi vengono in mente per poter risolvere il problema, ma al di là del fatto che siano irrealizzabili, sono anch'esse inevitabilmente ricondotte ad un bisogno umano classificato. Per questo se avessi la possibilità di reincarnami, per quanto non creda in questa cosa (ma credo che credere o meno non cambierà nulla) avrei piacere nel diventare una pietra comunissima oppure un piccolo scoglio sommerso dalla sabbia.

Questa è solo una delle tante riflessioni che sono certo siano state già fatte anche da altre persone del presente e del passato, eppure nel mio caso questa riflessione ha generato dei sentimenti di disinteresse onnicomprensivo, ho evitato per anni di pensarci quando queste riflessioni mi arrivavano, un po' come quando si dice "un'illuminazione" per un'idea grandiosa o qualcosa del genere, in questo caso però mentre ci pensavo non ero molto felice, per cui premevo quel fantastico bottoncino che allontana ogni cosa che per te può risultare dannosa nella vita, non ci pensavo più e alla fine facilmente me ne dimenticavo, non avevo voglia di ricordare una cosa così. Il giorno dopo ero già "tornato nella realtà" e ripensando a quel momento accennavo un sorriso pensando a quanto fossi stato deprimente e paranoico.

C'è tempo per cambiare, accettare tutto quanto e andare avanti con la vita, ma non lo voglio fare.
Come faccio con i miei grandi progetti di vita voglio stabilire un termine, quest'azione per nulla impulsiva o drammatica è per ora fissata alla morte dei miei genitori, cosa che ho già detto anche a loro e di cui non vanno molto fieri, ma che tutto sommato accettano (anche perchè una volta morti non avranno più nulla di cui preoccuparsi).

Vorrei sapere da voi cosa c'è di malsano nel pensare al suicidio in questi termini?
E' una legge morale che non vedo motivo di applicare, forse è un modo per giustificare la propria incapacità di reagire alla decisione di un'amico di optare per un'azione drastica che coinvolge tutto sommato un tabù?

Fatemi sapere, mio padre e mia madre sono ancora in salute, perciò sicuramente potrò leggere la vostra risposta in tempo :lol:

Vi prego, astenersi da argomentazioni che coinvolgono frasi fatte, grazie <3
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Perchè è malsano pensare al suicidio?

Messaggioda Einstein » 28/07/2019, 8:17



Secondo me il suicidio non è un pensiero malsano.
A parte che ci pensano tante persone ma non lo dicono.
Anzi poi cercano di convinvere gli altri che è sbagliato.
Io per esempio non amo vivere, non mi piace e non mi interessa.
L'unic cosa che mi è piaciuta è stato essere fidanzato per pochi mesi con una ragazza 23 anni fa.
3 mesi positivi, il resto se ne poteva fare a meno.
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Perchè è malsano pensare al suicidio?

Messaggioda TheDarkKnight » 28/07/2019, 11:33



Semplicemente è contro natura, nessun essere vivente che si trova in un buono stato psicofisico pensa al suicidio. Razionalmente parlando invece sarebbe la prima cosa da fare appena nati, si eviterebbero un sacco di problemi di ogni natura, tanto l'epilogo è sempre lo stesso.

Nonostante sia un pensiero comune che si debba procreare non esiste un valido motivo per farlo soprattutto tenendo conto che ogni vita creata è destinata a morire. Quale pensiero più malsano c'è di questo? Prova a spiegarlo a qualcuno e osserva le sue reazioni. Ci sono cose che al massimo scrivo qui o condivido con qualcuno che per determinati motivi la pensa a grandi linee come me, non sono argomenti da umano medio.

Per il resto, hai scritto "avrei bisogno di un tempo infinito per farcela", condividiamo lo stesso pensiero, io faccio il minimo indispensabile perché non sono destinato a rimanere qui per sempre, quindi chi me lo fa fare di superare ogni limite? Chi ce la fa solitamente è credente, gli riesce facile o si illude di vivere in eterno. Spiace dover rivelare a loro che purtroppo su qualcosa si sbagliano. Mi sarebbe piaciuto condividere dei sentimenti con un altro essere umano, ecco l'unica esperienza che avrei voluto vivere, è andata diversamente ma risulterà del tutto indifferente.
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Ultima modifica di TheDarkKnight il 28/07/2019, 12:01, modificato 1 volta in totale.
“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

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Perchè è malsano pensare al suicidio?

Messaggioda TheDarkKnight » 28/07/2019, 11:40



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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


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Perchè è malsano pensare al suicidio?

Messaggioda Riccardina » 28/07/2019, 12:09



Io non l'ho mai trovato malsano finché coinvolge il singolo individuo e basta. Certo che uno che prima mette su famiglia e poi si suicida non fa una gran bella cosa. Dipende dal contesto.
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Re: Perchè è malsano pensare al suicidio?

Messaggioda luigi LG » 29/07/2019, 6:45



Leopardi e Schopenhauer, pur essendo la loro filosofia (a detta della maggior parte) pessimista, erano contro il suicidio essenzialmente perché "La mia vita non appartiene a me, ma agli altri". Per questo probabilmente le persone lo vedono come malsano, perché è come se stessi facendo dei danni ai tuoi cari, probabilmente se vai in strada e dici ad uno caso di volerti buttare da un palazzo, lui non darà molto peso alla cosa, se invece lo dici a qualcuno che conosci, dirà le stesse cose che ha detto il tuo amico.


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