Il mio sfogo

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Il mio sfogo

Messaggioda claudiopersico » 16/09/2019, 12:37



Sarò franco, nella mia vita ho pensato molto spesso al suicidio, molte volte per questioni stupide, anche se al momento non lo sembravano; ma nessuna volta è stata come questa.
Spero di trovare un po' di sollievo sfogandomi con chi, probabilmente, conosce le sensazioni che provo, sa di cosa io stia parlando...
Gli altri erano dei momenti di crisi, di panico, di dolore, ma questo è un periodo molto lungo che sta divenendo oramai ingestibile.
Il mio nome è fasullo, sono una persona di cui si può leggere abbastanza se si cerca in rete, ho scritto dei libri, sono stato molto in vista alcuni anni fa in TV e sui giornali finché tutto quello che avevo creato collassò per colpa di un'altra persona e dovetti iniziare tutta la mia vita, di nuovo, da zero.
Sono un uomo di 35 anni, andai via di casa dopo l'università circa 8 anni fa, mi trasferii inizialmente dal sud al nord in differenti città lavorando nel mio campo, ma mai pagato abbastanza. In questo periodo trovai una compagna che ebbe una possibilità di lavoro in est Europa e decisi di seguirla e trovai lavoro anche io come chef in un noto ristorante italiano di quella città. Vi dirò, guadagnavo molto bene e stavo bene con lei però la gente ed il posto non è che mi fossero congeniali al 100%. Dopo poco meno di un anno, lei ebbe la possibilità di lavorare in Spagna e la seguii anche lì, in fin dei conti mai sarei rimasto da solo in quel paese.
In Spagna trovai lavoro in un pub, guadagnavo poco, ma stavo bene, almeno finché non iniziarono dei problemi con lei.
Alla fine dell'esperienza spagnola, nonostante negassi (a posteriori lo capisco) l'evidenza di una sua relazione con un collega, decidemmo di andare a vivere insieme, in via definitiva, in UK, dove io avevo già trovato un alloggio e un lavoro a lei grazie ad un amico che aveva le sue stesse qualifiche.
Ma purtroppo lei, 3 giorni prima della partenza, mi confida di non avere mai acquistato il volo e mi pianta in asso a partire verso un nuovo paese da solo.
Non mi perdo d'animo... parto e ricomincio tutto da capo, imparo un'altra lingua, cerco e trovo lavoro e mi faccio una posizione, molto lentamente. Il problema sono i rapporti umani, non avevo mai sofferto troppo la solitudine; prima, in Italia, nelle altre città, avevo amici, negli altri stati esteri dove ho vissuto avevo la mia ex, anche se la solitudine era terribile quando lei passava "nottate" in ufficio a lavoro.
Ma qui no, si è soli.
In 2 anni sono stato con un numero spropositato di donne e sono stati tutti tentativi falliti. Ho avuto qualche relazione più lunga, ma è divertente... pensate, la prima impazzì e mi disse che non dovevo più andare a lavoro e mi avrebbe mantenuto lei perché non voleva che parlassi con altre donne...
Un'altra mi chiese di avere un figlio al secondo appuntamento..
Un'altra se ne andò dopo due mesi per problemi familiari e non ci siamo più visti; poi ci fu una serie di ragazze che quando le cose sembravano andare bene dovevano andar via dalla città... chi ha avuto un contratto in un altro Stato molto vantaggioso, chi si è trasferita per lavoro altrove e via dicendo.
Arrivando in tempi recenti, ebbi due belle batoste; la prima con una ragazza locale per cui persi la testa, lavoravamo nella stessa struttura ma non assieme.
Iniziai a corteggiarla e iniziammo anche a parlare per telefono al di fuori del lavoro, ma poi lei mi disse di avere un ragazzo e allora lasciai perdere. Dopo poco tempo mi contattò e mi disse che era finita con lui e che voleva stare con me. Ci vedemmo e furono sette mesi bellissimi, finché non le proposi un viaggio a Venezia assieme. Subentrò il problema che lei si sarebbe dovuta assentare per alcune notti da casa e allora, alla fine, mi disse che non aveva mai lasciato il ragazzo, ma lui si era solo stato trasferito in una città vicina e tornava quando poteva da lei. Sette mesi di paradiso divenuti inferno... la lasciai e posticipai la partenza per Venezia (avevo già i biglietti) e dopo un paio di mesi andai con una collega con cui avevo iniziato ad uscire una settimana prima ma con cui avevo una amicizia da oltre un anno.
Andiamo a Venezia e sboccia molto più di quello che si può definire un semplice flirt.
Stiamo insieme a Venezia e diventiamo una coppia anche una volta tornati in UK, lei trascorre le notti da me e io da lei ma... un giorno mi chiama e mi dice che deve tornare nel suo paese il giorno seguente. Alla mia domanda sul ritorno mi dice che non tornerà e che mi stava dicendo addio, così, su due piedi... Dopo un iniziale rabbia e smarrimento, le chiedo se posso perlomeno andare a salutarla in aeroporto, ma mi risponde che il suo ex ragazzo l'avrebbe accompagnata, lo stesso ex che in realtà non era ex... io ero stato di nuovo l'amante per svariati mesi.
Da qui è nato un periodo di forte depressione, ho lasciato il lavoro, sono tornato in Italia dalla mia famiglia per alcuni mesi finché non mi sono rimesso, dove però... in realtà, conobbi un'altra ragazza Spagnola dopo 4 mesi dall'ultimo evento traumatico. Trascorremmo 1 mese bellissimo e lei che doveva trasferirsi in una città vicina a quella dove io vivevo in UK alla fine decise di venire nella mia stessa città. Ma anche qui il destino si mise di mezzo. Due giorni prima della sua partenza lei riceve una chiamata perché ha vinto il concorso per una cattedra all'università di Madrid... Chi non accetterebbe... e quindi tornai in UK da solo. Trovai un lavoro temporaneo terribile e lo lasciai poiché riuscì a trovarne un altro migliore e ben pagato. Ma qui iniziò l'incubo, poiché come unico straniero mi iniziarono a fare mobbing e ad essere razzisti fino al punto di farmi lasciare il lavoro.
Nel frattempo mi ero oramai rassegnato a non cercare alcuna donna nella mia vita che non fosse per divertimento reciproco e per circa 6 mesi andò tutto bene finché non conobbi quella che pensai essere la donna della mia vita.
Un colpo di fulmine per entrambi in un caffè. Lei qui in vacanza per 6 mesi (scadenza del visto). Iniziamo a vederci e ben presto capiamo che i sentimenti, reciproci, sono molto più che affetto. Dopo due mesi ci rendiamo conto che il nostro è amore e lei inizia a cercare un modo per restare nel paese, cercando un lavoro e uno sponsor per la visa. Ma non funzionò.
Nel frattempo aveva lasciato il lavoro in Asia per stare con me e quando la sua VISA stava per scadere, decidiamo di sposarci; lei sarebbe tornata nel suo paese e io l'avrei raggiunta in tre settimane per il matrimonio, ma una volta lì, lei scopre che il suo divorzio non era stato mai depositato in tribunale perché l'avvocato aveva preso i soldi ed era sparito.
Provo a farla venire in Italia per farla conoscere alla mia famiglia, ma non le concedono il permesso di entrare nel paese poiché proviene dal Nord-Africa e i visti sono tutti bloccati. Allora vado io lì a trovarla. rimasi qualche giorno e tornai in Italia aspettando due mesi che la situazione divorzio si sbloccasse, ma nulla.
Torno in UK dopo due mesi che non la vedevo, cerco lavoro e lo trovo, nel frattempo lo stress e la sofferenza iniziano ad incidere sul corpo di entrambi. Io cerco aiuto presso la sanità inglese, devo smettere di fumare, ma non mi viene offerto alcun aiuto e nel frattempo cado in uno stato di costante dolore fisico e problemi vari che non si risolvono, mentre cerco anche aiuto per la depressione ma il supporto in questi casi non è fornito agli stranieri, così mi vien detto.
Lei, che accusa grossi problemi di salute, alla fine scopre di avere una patologia autoimmune che può essere solo gestita ma non curata. Ciò può avvenire in altri paesi e non nel suo.
Le propongo di andare assieme in Italia (il visto per ragioni mediche può essere rilasciato) ma lei rifiuta, sta male, e si chiude in se stessa. Dopo 8 mesi di lontananza se ne vedono altri tre all'orizzonte, ancora, prima di poterci vedere, il suo divorzio va per le lunghe e ci sono problemi.
Nel frattempo qui la solitudine mi mangia, non ho più amici, cambio lavoro in continuazione perchè a causa della brexit la situazione non è delle migliori e le condizioni di lavoro sono terribili.
Trascorro il mio tempo libero a letto, i pochi amici si sono stancati di me. Non parlo con nessuno, se non con lei, e ormai, nell'ultimo periodo lei si è fortemente allontanata e non si fa avvicinare. Mi sento mangiato dalla solitudine e nulla mi rende felice e coinvolto.Ho cercato aiuto, ma non ne ho avuto, anche a livello professionale. Non so che fare... e da qui, negli ultimi due mesi, ho iniziato a pensare al suicidio.
Non sento più nulla se non dolore e più dolore sento più il mio corpo si ammala, e più esso si ammala, meno io riesco ad uscire di casa o a svolgere le normali mansioni quotidiane, compreso il lavoro.
Esistono motivi peggiori per pensare al suicidio, ma io sono così stanco, è una situazione che i trascina da tanto tempo e la mia mente ed il mio corpo non riescono più a sopportarlo.
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claudiopersico
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Il mio sfogo

Messaggioda Einstein » 09/10/2019, 16:35



Caspita!
Quante sventure che ti sono capitate!
Pure io ho perso la voglia di vivere a causa di problemi nelle relazioni con le donne simili ai tuoi.
Quindi ti capisco bene, però non so che consigliarti.
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