Pagina 1 di 1

Troppe volte.

MessaggioInviato: 26/11/2019, 17:37
da Micciu
Salve, da un pò di tempo ho perso il gusto nelle cose, ho iniziato a soffrire di una fase acuta di depressione. All età di due anni non riuscivo a camminare per via delle mie gambe storte, non lo sono poi cosi tanto infatti dopo poco ci sono riuscito, ma non correvo bene. A otto anni sono andato in coma per poco tempo, ricordo il risveglio orribile in un corridoio mentre mi cambiavano di stanza. Non capivo nulla ma ancora oggi lo ricordo. All età di dieci anni avevo imparato a correre anche se non potevo giocare con gli altri per paura di cadute, ma io mi ribellavo e cadevo lo stesso. I miei mi lasciavano da una signora che abitava in una casa chiusa da un grande cancello. Le case in realtà erano due separate da un giardino. Nell altra ci viveva il fratello. Quell uomo chiedeva sempre il mio aiuto, per raccogliere pomodori ed il resto, io andavo matto per i cavalieri le spade e lui mi disse che mi avrebbe insegnato. Mi violentò 3 volte l ultima con penetrazione. Io raccontavo agli amici a scuola che il mio nonno, così lo chiamavo, mi insegnava ad usare la spada. Quando capì le cose orribili che facevo mia madre che aveva concluso un lavoro mi tolse da li e per fortuna non mi ci riportò più. A 12 anni scoprì che quell uomo non aveva violentato solo me ,ma un altro ragazzo, più grande e lui si era ucciso senza che nessuno sapesse perchè. Più crescevo più sentivo la colpa, passavo i giorni davanti la tv a non fare niente. Così arrivo alle superiori, dopo anni a fare il pagliaccio in classe. A 16 anni inizio a suonare la batteria in una band, dove una ragazza piu grande si interessa a me, inizio a farmi le canne e a scoprire cosè il sesso vero. Mi si aprì un mondo, provavo qualunque cosa mi passasserò, mi innamorai anche di un professore dopo aver rotto con la ragazza di prima. Continuai a suonare ed accumulare ogni ragazza insicura ,era mia, proprio come faceva quel mostro, usavo i loro desideri come se fossero miei. Così fino a 25 anni quando decisi di cambiare testa. Una ragazza inizià a corteggiarmi insistentemente ed in più piace alla mia famiglia, ed infondo era anche carina. e per quanto non provassi un reale sentimento con lei ci sono stato fino a qualche mese fa. In tutto ciò lei ha avuto due aborti spontanei, fumava erba in gravidanza e beveva. Non so quanto la cosa abbia influito, ma non dimenticherò mai quello che ho visto nel bagno. Quel feto morto ,si lo perse a casa. Vivevamo all estero e quando scoprimmo che il bambino non c era più il medico ci disse che non poteva fare un raschiamento prima di 3 giorni o che lei poteva prendere una pillola e farlo a casa. Lei decise di farlo a casa, quando chiamammo in ospedale il medico ci disse di tenerlo in frigo che i laboratori erano chiusi, così con una busta in mano mi recai in ospedale a fare un macello perchè se lo prendessero. Ora è passato un anno dal secondo aborto e lei sta con un altro, un bravo ragazzo, spiritoso pieno di vita, lei è cambiata troppo stufa di un uomo che dimentica persino il suo compleanno e fa casa lavoro.
Merita di più tutte le donne lo meritano, come anche gli uomini. Voglio farla finità ho fatto tanto e sono stanco di rialzarmi, sempre, sempre. Non ho più forza, a una ragazza ho detto che combatto da troppo contro la vita, lei mi ha risposto, la vita non si combatte si vive. Ha ragione io continuo a combattere contro me stesso, ottengo ciò che voglio e credo di non meritarlo, di notte sogno letti di ospedale, impiccati, e lui, il dolore al c*lo mi sveglia e non scherzo. Gli psicologi non hanno effetto, ho provato ,ma sono inutili tanto quanto le droghe l alcol ed il sesso niente ha sapore voglio andarmene.quindi per cosa altro dovrei vivere per vederlo scoppiarmi in mano?

Troppe volte.

MessaggioInviato: 26/11/2019, 19:04
da U.N.Known
Ti capisco.
Ho un vissuto molto diverso dal tuo, doloroso, ma in maniera differente. E capisco quello che provi. E quello che vorresti fare.
So che hai scritto per avere conforto, ma non sono in grado di dartelo, mi spiace.
Perchè penso che non sia vero quello che dicono, che la vita va vissuta sempre e comunque o che si trovi sempre qualcosa per cui valga la pena combattere.
Sono stronzate. Tu sai quello che provi, tu sai quello che non vuoi più provare.
Mi sono iscritto oggi a questo forum, perchè avevo bisogno di parlarne con qualcuno, ma non voglio parlarne con le persone che mi sono vicine, perchè non voglio che abbiano sospetti.
La realtà è che ho una paura fottuta di uccidermi. Ho paura del dolore che potrei provare. Ho fatto qualche ricerca su google, ma non esistono metodi indolori, sembra. E io ho troppa paura del dolore. Ho paura di sentirmi soffocare, di sentire il fiato che viene meno, ho paura di provare dolore, di sentire il cuore che mi scoppia nel petto.
Ma non ho nemmeno più la forza di combattere. Ho combattuto per 4 anni, per avere mia figlia al mio fianco, per poterle dare un futuro, ma non è servito a nulla.
Mi sento ignorato in quanto uomo, senza giustizia e senza possibilità di averla. E, da qualche mese e per una malattia, mi sono ritrovato anche senza lavoro.
Capisco quello che provi. Ed è tutto il conforto che posso darti, mi spiace.

Troppe volte.

MessaggioInviato: 26/11/2019, 19:47
da Micciu
A me più che il dolore mi spavrnta la reazione della mia famiglia, che ho sempre saputo star meglio senza di me. Ma ho paura che mia madre ne soffra per tutta la vita. Ci ho anche provato, ho preso un biglietto per amsterdam, sono stato con una prostituta, non volevo che nessuna sentisse il peso di essere stata la mia ultima, ho fatto e detto cose orribili alla mia ex. Non le pensavo ma volevo spingerla tra le braccia di un altro per non distruggerla con il mio gesto. Avrei potuto conquistarla di nuovo, ma che senso ha avere qualcosa che non si vuole. Così mi sono chiuso nella camera d albergo e mi sono tagliato le vene del braccio sinistro, ma poi ho ricevuto una chiamata, e mi sono messo a piangere come un idiota con una delle ragazze con cui avevo tradito la mia ex. Ho resistito perchè mi ha fatto capire di tenere in ostaggio le persone che mi vogliono bene. Ma io non mi voglio bene, guardo lo specchio e vedo un mostro.