Il suicidio non è la soluzione ai nostri problemi
Inviato: 23/12/2019, 16:52Anche se mi costa molto condividerlo con estranei, devo premettere che anch'io come tanti altri ho tentato il suicidio; è accaduto il luglio scorso.
Per mia fortuna e per l'autocontrollo che è subentrato all'ultimo, ho desistito anche per una serie di motivi.
Alla fine mi hanno ricoverata d'urgenza al pronto soccorso per un colloquio con la psichiatra di turno /avevo la pressione altissima, battiti a mille, mancanza di fiato e altri sintomi), e sono stata nel reparto di psichiatria per una cura che è durata 21 giorni.
Quando ne sono uscita, ho continuato la mia terapia con una psichiatra affidatami dall'ospedale.
Ho avuto un'esperienza traumatica in ospedale, e non la augurerò mai a nessuno perchè ho davvero perso me stessa, non mi riconoscevo più e nemmeno i miei famigliari (sono arrivata a non riuscire più a scrivere, a connettere mano-cervello).
Ora a distanza di mesi devo dire che il mio era un bisogno di attenzione, un tentativo disperato di farmi ascoltare. Non mi sono mai sentita compresa fino in fondo, e in famiglia ci sono diversi atteggiamenti egoici, per cui i problemi li ho sempre risolti da sola, piccoli o grandi che siano stati.
In mè è subentrato il senso di responsabilità forse nei confronti di mio figlio, perchè solo col senno di poi ho capito che stavo veramente perdendo di vista ciò che più mi sta a cuore.
Bisogna sempre parlare con gli amici, famigliari, cercare sempre il dialogo prima di compiere queste azioni. Il dialogo è fondamentale e serve a calmarci e a farci riflettere. Ovviamente anche la psicoterapia aiuta molto in questi casi.
Non siamo soli, possiamo chiedere aiuto senza timore o vergogna.
Per mia fortuna e per l'autocontrollo che è subentrato all'ultimo, ho desistito anche per una serie di motivi.
Alla fine mi hanno ricoverata d'urgenza al pronto soccorso per un colloquio con la psichiatra di turno /avevo la pressione altissima, battiti a mille, mancanza di fiato e altri sintomi), e sono stata nel reparto di psichiatria per una cura che è durata 21 giorni.
Quando ne sono uscita, ho continuato la mia terapia con una psichiatra affidatami dall'ospedale.
Ho avuto un'esperienza traumatica in ospedale, e non la augurerò mai a nessuno perchè ho davvero perso me stessa, non mi riconoscevo più e nemmeno i miei famigliari (sono arrivata a non riuscire più a scrivere, a connettere mano-cervello).
Ora a distanza di mesi devo dire che il mio era un bisogno di attenzione, un tentativo disperato di farmi ascoltare. Non mi sono mai sentita compresa fino in fondo, e in famiglia ci sono diversi atteggiamenti egoici, per cui i problemi li ho sempre risolti da sola, piccoli o grandi che siano stati.
In mè è subentrato il senso di responsabilità forse nei confronti di mio figlio, perchè solo col senno di poi ho capito che stavo veramente perdendo di vista ciò che più mi sta a cuore.
Bisogna sempre parlare con gli amici, famigliari, cercare sempre il dialogo prima di compiere queste azioni. Il dialogo è fondamentale e serve a calmarci e a farci riflettere. Ovviamente anche la psicoterapia aiuta molto in questi casi.
Non siamo soli, possiamo chiedere aiuto senza timore o vergogna.