È passato un anno ma non il dolore

[topolino78]

Ho superato la fase maniacale e sto in quella down. Non so sinceramente quale delle due sia peggiore. Prima ero un vulcano di energie, pronto ad avventure sessuali ad ogni istante, ora mi sento spento, libido zero e anche alzarmi dal letto, togliermi il pigiama e vestirmi mi pesa parecchio.
Penso inoltre costantemente al suicidio. Ogni minimo problema che magari è anche una cazzata lo vedo come una mia mancanza, un mio fallimento e devo pagare tutto ciò togliendomi la vita. Come? O per impiccaggione o coi soliti farmaci che danno una morte molto dolce.
Non voglio più soffrire, voglio il silenzio. Sono stanco di queste altalene di fasi up e down, non posso vivere così. E farmaci, terapie etc non sono serviti a nulla.

[Un uomo in cerca di sé]

Ciao! Non ti conosco e non pretendo di capire cosa provi, ma vedo trasparire dalle tue parole una stanchezza, una rassegnazione, una rabbiosa disperazione che mi spezzano il cuore. Per questo ti mando un abbraccio virtuale e un augurio che tu riesca a trovare una luce in questo tunnel oscuro.

Ciò detto, tu hai parlato di varie terapie e farmaci che non hanno funzionato. Non so se hai valutato questa possibilità (probabilmente sì), ma hai pensato alla terapia ettroconvulsivante (elettroshock)? Non ne so molto, ma da quello che ho capito è una terapia usata su pazienti affetti da depressione grave cronica e resistenti alle terapie farmacologiche. Parlane con uno specialista per vedere se si tratta di una soluzione che puoi percorrere.

[topolino78]

Non si usava l’elettroshock coi pazzi nel passato con zero risultati? Io non sono affetto da depressione cronica ma da disturbo bipolare. E invece l’ipnosi?

[Massimiliano89]

La mia risposta ti farà arrabbiare e forse la salterai a prescindere perché in realtà non risponde alla tua domanda. Voglio risponderti a nome non di chi ha tentato, ma di chi è riuscito a farlo. Il fratello del mio migliore amico, aveva 27 anni, e tutte le ragioni possibili che l'hanno spinto a fare questo gesto come te avrai le tue. Mi sono ritrovata tante volte a chiedermi dove sia ora... Come stia... Se effettivamente ancora esista, in qualche dimensione, in qualche forma... Ma le domande che mi pongo non sono nulla rispetto a quelle che preferisco non farmi, perché il solo pensare a quell'episodio è come torchiare con un ferro rovente i miei ricordi. I visi di chi lo amava, le lacrime, le parole, tutte impresse nella memoria indelebilmente. Il dolore certo non sarà tuo, ma di chi resterà. Non posso giudicarti e non voglio sminuire la tua sofferenza, ma lasceresti davvero così le persone che ti vogliono bene? Ti abbraccio per ora, e se hai bisogno di parlare ci sono. Se ritieni di avere commesso qualcosa di brutto, il modo per espiare non è annullarti. Anzi, aggiungeresti una tragedia su un'altra. Piuttosto, se questa colpa con cui convivi non ti dà tregua, e dal momento che comunque ne hai preso atto, non c'è qualcosa che tu possa fare per rimediare a questa mancanza? Anche fare del bene ad altri, a terzi, ho fatto il primo esempio che mi veniva in mente. Magari sul momento non sembrerà aiutarti, ma a lungo andare avrai fatto e portato del bene dove non c'era. E questo farebbe di te una persona sicuramente indispensabile e utile per qualcun altro.

Hai perfettamente ragione. Alla fine ci rimetteranno anche coloro che sono rimasti in vita, però purtroppo in alcuni frangenti - quando davanti ai propri occhi esiste soltanto il buio totale - non è facile pensare alla sofferenza di chi resta.

[topolino78]

Lo so può sembrare egoistico ma nei momenti bui in cui sei lì pronto a farla finita non ti interessa degli altri, di ferirli né dei bambini che muoiono di fame. Hai solo la disperazione addosso, un senso di vuoto, fallimento e inutilità e anzi vedi il suicidio come una liberazione per tutti gli altri perché pensi di averli fatto soffrire. Questo ho provato io.

[abstract]

Lo so può sembrare egoistico ma nei momenti bui in cui sei lì pronto a farla finita non ti interessa degli altri, di ferirli né dei bambini che muoiono di fame. Hai solo la disperazione addosso, un senso di vuoto, fallimento e inutilità e anzi vedi il suicidio come una liberazione per tutti gli altri perché pensi di averli fatto soffrire. Questo ho provato io.

Però dovresti renderti conto che in quei momenti non sei lucido, la tua coscienza è alterata quasi come se fossi sotto sostanze, quindi le sensazioni che provi non sono "reali" o quanto meno esagerate. Forse ti potrebbe essere utile scrivere una sorta di diario in di appunti da rileggere quando sei in crisi e che ti possano servire a riportarti alla realtà, tipo "motivi per non suicidarmi".