Cui prodest?

Una domanda che mi tormenta da vent'anni, ovvero da quando il mio stomaco ha ceduto di netto dopo l'ennesimo atto di bullismo.
Un po' di tempo dopo sarebbe toccato al cervello, devastato dal disturbo da stress post traumatico, Infine l'organo sessuale-riproduttivo, disabilitato da una disfunzione erettile a cui nessuna scienza, nè medica nè psicologica, ha ad oggi trovato rimedio.
Quella stessa scienza che, per inciso, dovrebbe trovare soluzione a una pandemia mondiale, e che ad oggi brancola nel buio, trincerandosi dietro bollettini funerei che rappresentano la previsione più facile da rispettare.
Ci vuole tempo.
Per qualsiasi cosa mi hanno ripetuto questo, che è uno dei diecimila mantra: ci vuole tempo, devi aspettare e avere pazienza.
Bene, ho aspettato, ho avuto pazienza, e nessuno è in grado di darmi una minima indicazione per vivere una vita meno schifosa di questa. E se ci si aspetta che l'indicazione la trovi io, ancora meglio: ho girato innumerevoli posti, cambiato vita innumerevoli volte, mi sono mangiato il fegato innumerevoli volte perchè cambiare vita comporta fatica e risorse consumate, eppure sto ancora qua, oggi, una giornata totalmente persa, con a fianco una ragazza che non è in grado di fornire una risposta alla domanda, e che al lockdown, alla pandemia che non (si sa quando) finirà, reagisce delegando a quell'immensa puttanata di Animal Crossing il compito di vivere una vita degna di tal nome.
Ho persino sentito il bisogno, io che sono un oppositore della comunicazione via Internet e lo resterò finchè avrò vita, di venire qui, una piattaforma sociale di Internet, e lasciare un post per dare una qualsiasi reazione al mio sistema nervoso distrutto dall'ansia, dalla disillusione e dal DPTS.
Sì, perchè, sorpresona delle sorpresone, le emozioni sono un bisogno primario come la fame e il sonno.
Ma essendo ancora oggi conciato così, esattamente come lo ero uno, cinque, dieci anni fa, con una pandemia che sta facendo scoprire all'umanità intera una vita senza contatti sociali, e sta mostrando come l'umanità intera muoia letteralmente a fronte di una vita come la mia e quella di tanti altri, a questo punto ripetiamola, questa domanda.
Cui prodest?
A chi giova?
Perchè dovrei ancora andare avanti ed espormi ad altre giornate come questa?
Il tentativo di suicidio non è la strada giusta. Ma non per la sacralità della vita, bensì per il rischio di conseguenze fisiche permanenti, che non è poco, anzi è abbastanza da dissuadere chiunque dal provarci. Nonchè per il fatto che se puta caso vieni salvato, poi arriva il TSO, e se pensavi che la tua vita facesse schifo, ecco a te un bel gruppo di persone che ti convinceranno che può sempre andare peggio, ovviamente perchè devono a tutti i costi salvarti la vita.
Ma questa stracazzo di vita, perchè è così sacra?
A chi giova la mia presenza?
Alla mia ragazza? Creerà un mio avatar su Animal Crossing e andrà bene così.
Ai miei parenti? Dovevano pensarci due volte prima di discriminarmi.
Ai miei genitori? Dovevano pensarci due volte prima di costruire nella mia testa un ecomostro che non sono in grado di abbattere.
Ai miei fratelli? Mi considerano il pazzo di casa, il fallito, casomai se scompaio andrà meglio per loro.
Giova a me, la mia presenza? Certo, ci vuole tempo, devo aspettare e avere pazienza, magari a cinquant'anni avrò una vita come si deve. Poi però il c***o non mi funzionerà per raggiunti limiti di età.
Il bello è che nemmeno chi è convinto della sacralità della vita riesce a fornire una risposta esaustiva. Le loro risposte sono piuttosto "non ne ho idea del perchè, ma la vita è bella perchè è bella" Non parliamo di chi dice che la vita è un dono, a cui darei tranquillamente la mia, che peraltro comprende pure uno stipendio fisso, così potrete pure darmi del viziato.
Questo post è a metà tra il semplice sfogo e la curiosità per eventuali risposte; magari una volta tanto qualche stimolo concreto lo trovo.
Un po' di tempo dopo sarebbe toccato al cervello, devastato dal disturbo da stress post traumatico, Infine l'organo sessuale-riproduttivo, disabilitato da una disfunzione erettile a cui nessuna scienza, nè medica nè psicologica, ha ad oggi trovato rimedio.
Quella stessa scienza che, per inciso, dovrebbe trovare soluzione a una pandemia mondiale, e che ad oggi brancola nel buio, trincerandosi dietro bollettini funerei che rappresentano la previsione più facile da rispettare.
Ci vuole tempo.
Per qualsiasi cosa mi hanno ripetuto questo, che è uno dei diecimila mantra: ci vuole tempo, devi aspettare e avere pazienza.
Bene, ho aspettato, ho avuto pazienza, e nessuno è in grado di darmi una minima indicazione per vivere una vita meno schifosa di questa. E se ci si aspetta che l'indicazione la trovi io, ancora meglio: ho girato innumerevoli posti, cambiato vita innumerevoli volte, mi sono mangiato il fegato innumerevoli volte perchè cambiare vita comporta fatica e risorse consumate, eppure sto ancora qua, oggi, una giornata totalmente persa, con a fianco una ragazza che non è in grado di fornire una risposta alla domanda, e che al lockdown, alla pandemia che non (si sa quando) finirà, reagisce delegando a quell'immensa puttanata di Animal Crossing il compito di vivere una vita degna di tal nome.
Ho persino sentito il bisogno, io che sono un oppositore della comunicazione via Internet e lo resterò finchè avrò vita, di venire qui, una piattaforma sociale di Internet, e lasciare un post per dare una qualsiasi reazione al mio sistema nervoso distrutto dall'ansia, dalla disillusione e dal DPTS.
Sì, perchè, sorpresona delle sorpresone, le emozioni sono un bisogno primario come la fame e il sonno.
Ma essendo ancora oggi conciato così, esattamente come lo ero uno, cinque, dieci anni fa, con una pandemia che sta facendo scoprire all'umanità intera una vita senza contatti sociali, e sta mostrando come l'umanità intera muoia letteralmente a fronte di una vita come la mia e quella di tanti altri, a questo punto ripetiamola, questa domanda.
Cui prodest?
A chi giova?
Perchè dovrei ancora andare avanti ed espormi ad altre giornate come questa?
Il tentativo di suicidio non è la strada giusta. Ma non per la sacralità della vita, bensì per il rischio di conseguenze fisiche permanenti, che non è poco, anzi è abbastanza da dissuadere chiunque dal provarci. Nonchè per il fatto che se puta caso vieni salvato, poi arriva il TSO, e se pensavi che la tua vita facesse schifo, ecco a te un bel gruppo di persone che ti convinceranno che può sempre andare peggio, ovviamente perchè devono a tutti i costi salvarti la vita.
Ma questa stracazzo di vita, perchè è così sacra?
A chi giova la mia presenza?
Alla mia ragazza? Creerà un mio avatar su Animal Crossing e andrà bene così.
Ai miei parenti? Dovevano pensarci due volte prima di discriminarmi.
Ai miei genitori? Dovevano pensarci due volte prima di costruire nella mia testa un ecomostro che non sono in grado di abbattere.
Ai miei fratelli? Mi considerano il pazzo di casa, il fallito, casomai se scompaio andrà meglio per loro.
Giova a me, la mia presenza? Certo, ci vuole tempo, devo aspettare e avere pazienza, magari a cinquant'anni avrò una vita come si deve. Poi però il c***o non mi funzionerà per raggiunti limiti di età.
Il bello è che nemmeno chi è convinto della sacralità della vita riesce a fornire una risposta esaustiva. Le loro risposte sono piuttosto "non ne ho idea del perchè, ma la vita è bella perchè è bella" Non parliamo di chi dice che la vita è un dono, a cui darei tranquillamente la mia, che peraltro comprende pure uno stipendio fisso, così potrete pure darmi del viziato.
Questo post è a metà tra il semplice sfogo e la curiosità per eventuali risposte; magari una volta tanto qualche stimolo concreto lo trovo.