Documentandomi sul tema ho notato che certi tipi di comportamenti palesemente autolesionisti (almeno secondo la mia modesta opinione) non vengono considerati come tali dai manuali di psichiatria. L’autolesionismo si divide in varie categorie, ma si intende sempre un qualcosa di auto inflitto, che può partire da un leggero taglio a scopo non suicidario, ad un gesto estremo come l’auto amputazione di un arto, per esempio. Fin qui sono d’accordo con queste categorizzazioni. Ma non comprendo per quale motivo certi comportamenti estremi e volti (inconsciamente) a ferire se stessi non vengano considerati come tali: non è forse autolesionista chi si ubriaca spesso e volentieri fino ad arrivare a perdere i sensi? Non è forse autolesionista chi si droga rischiando ogni volta la morte? No, queste vengono considerate semplicemente dipendenze. Ecco, io non sono d’accordo, e mi da anche parecchio fastidio che sia così, perché chi beve tanto è considerato, almeno tra i giovani, un figo, mentre chi non beve è considerato uno sfigato (o un alieno, ve lo assicuro). Idem per le droghe. Invece se qualcuno ha delle cicatrici sul braccio è automaticamente visto come un pazzo depresso.. ma io, sinceramente, non vedo differenza tra i due comportamenti. Certo, sono due modi diversi di esprimere il proprio dolore, ma c’è sempre dolore dietro, e il mezzo è sempre quello di autodistruggersi col fine di non pensare alla propria sofferenza.
Mi piacerebbe avere anche una vostra opinione in merito.