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Piuttosto mi chiedo: perché è cominciato?

non lo so neanch'io. so solo che è così e che in qualche modo bisogna andare avanti, sopravvivere. prima o poi lo scopriremo il perché.

A volte mi chiedo cosa si provi a stare dall'altra parte, dove esiste un naturale equilibrio tra la gioia e il dolore.
Ma vabbè.

Alla fine moriremo tutti. Tanto vale stringere i denti e vedere cosa ci riserva la vita. Per fortuna non dura per sempre.

Jam ha scritto:Piuttosto mi chiedo: perché è cominciato?

mai. il virus muta. E ogni giorno spunta fuori una variante o mutazione che potrebbe resistere anche ai vaccini. non pensante che stando in casa, forse, stiamo solo peggiorando le cose e stiamo facendo diventare il virsu più aggressivo? Nonostante rimanendo in casa, il virus continua a mutare e diventa sempre più forte ed aggressivo.

Passare il tempo a stringere i denti è una prospettiva desolante.

A volte c'è un perchè, altre volte no.
Spesso mi ritrovo ad essere talmente incasinata che mi chiedo, com'era la vita prima? Momenti in cui è calato il nero totale hanno inghiottito ciò che c'era di positivo, tanto che non ricordo più quali erano le sensazioni belle, se ce ne sono state e se c'è la possibilità che ce ne saranno in futuro. Sembra di non aver mai provato niente di bello, mi chiedo perchè devo soffrire ed essere così in balia delle mie emozioni?
Mi chiedo quando finirà. Se smetterò di soffrire. Perchè vivere è faticoso, una sofferenza continua. Una linea piatta mai interrotta da nessuna anomalia. I ricordi di quando ero una persona serena sono sempre più lontani. So che c'è stato un tempo in cui la me del passato amava la vita, ma sembra il racconto di una persona che non conosco più. So che una volta certi pensieri per me erano inimmaginabili.

Il mio pensare tanto mi porta ad analizzare le cose, mi fa soffrire ma al tempo stesso mi porta anche delle soluzioni interessanti.
Una volta che ti spezzi dentro non torni come prima. Non ti aggiusti, così come le ferite possono rimarginarsi ma lasciano una cicatrice, che ripristina l'integrità del tessuto ma ha un'architettura diversa.
Prima di tutto puoi accettarlo. Con il tempo potrai farne anche un punto di forza: è come conoscere una lingua che in pochi sanno. Chi non parla la tua stessa lingua ti può ascoltare con le orecchie, ma non avrà la comprensione di ciò che dici e non sarà mai in grado di comunicare, perchè gli manca lo strumento base. Quindi non ti aggiusti perchè hai perso un pezzo? Ne hai uno in più? Una parte di te è stata sostituita da un'altra dalle forme diverse? Scegli come vederla.
Avrai sempre qualche pensiero ma si impara a distinguere quello utile da quello deleterio: è un esercizio, stancante ma con il tempo diventa più facile. I pensieri assumono l'importanza che gli dai.

Per anni mi sono chiesta perchè è cominciata, mi sono incolpata, mi sono sentita debole, non ho accettato delle parti di me...in realtà è cominciata perchè di base ogni persona è incline a sviluppare un certo tipo di stati emotivi, la personalità può essere in equilibrio per tutta la vita oppure può spezzarsi, anche a causa di stress o eventi della vita che viviamo.
Ci sono momenti in cui si vede tutto nero, ma tutti i tunnel hanno una fine, basta continuare a camminare perchè prima o poi, all'improvviso, si comincia a vedere una luce in lontanza, e potrebbe capitare tra una settimana, tra un mese, chi lo sa.

Ho solo un vago ricordo di com'ero prima.
A volte mi viene da pensare se sia questa la tanto declamata "vita".

Jam ha scritto:Ho solo un vago ricordo di com'ero prima.
A volte mi viene da pensare se sia questa la tanto declamata "vita".

E non tornerai com'eri prima. Ogni esperienza ti cambia...il te di prima, le cose che ti piacevano prima, non saranno le stesse, cambieranno.
Cambia la visione delle cose, cambia la prospettiva con cui affrontarle..cambia tutto.
Se lo accetti ti rendi conto che potrai ricercare la serenità in nuove cose, che prima non avresti preso in considerazione, perchè le vecchie oramai non funzionano più, perchè si cambia. Ricerca nuovi stimoli..la speranza c'è sempre, anche se non la vedi, è solo nascosta ti tocca cercarla. Come quando si è al buio e non si trova qualcosa, tasti il terreno intorno, non trovi niente e ti arrendi, aspettando che qualcuno accenda la luce o che faccia giorno: ma magari ti basta fare un passo, spostarti da dove ti sei impantanato, per trovare quello che cercavi, che è stato accanto a te per tanto tempo senza che te ne accorgessi.
In certi momenti mi recito una sorta di mantra "spesso è l'ultima chiave del mazzo quella che apre la porta". E le chiavi sono infinite, non smettere di provare.
Volevo lasciare questo spunto...

Sto cercando di inserire un mio messaggio...ma mi da ripetutamente errore...
È la risposta che vorrei avere...per esperienza, essendoci già passata tante volte so che finisce quando in un certo senso è ora di rimboccarsi le maniche...