Salve a tutti. Quando, per non dover più aver a che fare con le pesanti questioni legate al vivere, penso di farmi fuori, affinché il pensiero abbia un qualche effetto positivo, devo pensare anche ad un metodo che possa essere da me stesso messo in pratica, non completamente fuori da ogni criterio di realizzabilità futura. Quello su cui fantastico più spesso è il seguente, brevemente esposto da Derek Humphry in un suo libro. Voi cosa ne pensate? Come lo trovate?
<<Assideramento. Un metodo non del tutto bizzarro, e per il quale ho un certo rispetto, è la morte per assideramento in montagna. Chi sceglie questa strada deve conoscere le montagne, essere determinato e avere il coraggio necessario per andare avanti sino alla fine. Deve trovarsi inoltre in condizioni fisiche che gli consentano di affrontare il viaggio. Ho conosciuto alcuni malati terminali che sono saliti al calar del sole sulla loro montagna preferita, accertandosi di superare la linea di congelamento per quel particolare periodo dell’anno. Per evitare che la loro macchina parcheggiata attirasse l’attenzione, hanno raggiunto la località con i mezzi pubblici. Poi, vestiti con abiti leggeri, si sono seduti in un luogo appartato e hanno atteso la fine. “Alcuni mi hanno spiegato che intendevano prendere un tranquillante per accelerare il sonno della morte. Per quello che si sa dell’ipotermia, una volta che il freddo ha raggiunto un certo livello si perde coscienza e la morte dovrebbe sopraggiungere nel giro di poche ore. Ovviamente, se il clima è particolarmente rigido non c’è bisogno di scalare una montagna.
I primi ad applicare questa idea furono gli eschimesi, che usavano i banchi di ghiaccio, e i giapponesi, che scalavano le montagne. Secondo la tradizione giapponese, se una persona non era in grado di scalare la montagna, uno dei figli doveva caricarsela sulle spalle. Va però detto che gli eschimesi praticavano questa forma di eutanasia per eliminare i più vecchi, così che la tribù potesse muoversi abbastanza velocemente attraverso la tundra a caccia del cibo. I giapponesi lo facevano invece in situazioni di miseria. Non penso che questi due popoli ricorrano anche oggi a tale pratica, ma alcuni moderni sostenitori dell’eutanasia hanno adottato questo metodo come il migliore per abbandonare la vita.>>