A Te
A te,
che sei stata la prima a sapere della mia esistenza,
che hai accettato una bambina nonostante volessi un maschietto e che,
con orgoglio, hai pronunciato il mio nome,
scelto da papà,
perché sì,
per te son stata un dono di Dio.
A te,
che hai compreso il mio bisogno di protezione
e mi hai portata in grembo più del dovuto,
finché ho deciso di respirare aria di Mondo.
A te,
che sei stata Mamma e Papà per anni,
pur di non farmi percepire la mancanza di un genitore,
che realmente non c’era.
A te,
che hai deciso di farmi indossare un abitino a fiori
e di fotografarmi
e di mandare la foto a papà,
perché non sentisse la mia mancanza.
A te,
che ti arrabbiavi,
mai per davvero,
perché ero una pasticciona
e amavo saltare nelle pozzanghere.
A te,
che mantenevi la calma sempre
tra le urla della nonna
e gli sguardi del nonno
e vedevi i tuoi genitori pochi giorni all’anno.
A te,
che sei venuta in un paese straniero
per darmi un futuro migliore
e hai imparato la lingua
da una bambina di 7 anni.
A te,
che mi hai vista crescere
e cambiare
e diventare una sconosciuta,
ma hai deciso di conoscermi.
A te,
che mi guardavi impaurita
mentre papà urlava e io menavo le mani
e mentre io urlavo e papà alzava le mani,
finché non giunse il tuo turno.
A te,
che ogni volta che io sbattevo una porta
tu abbattevi il muro che trovavi davanti
e accendevi una luce
perché conoscevi la mia paura del buio.
A te,
che mi hai vista appassire come una foglia in autunno,
ricordandomi che in primavera tutti i fiori sbocciano.
A te,
che mangiavi anche per me,
che hai sempre provato a farmi assaggiare le briciole ascoltando,
prontamente,
il mio rifiuto
e ti sei privata del tuo cibo per darlo a me.
A te,
che mi hai vista piangere di disperazione
e sei riuscita a non crollarmi davanti
e hai accarezzato le mie cicatrici,
curandole,
e mi hai sorriso con le lacrime agli occhi
e senza voce mi hai detto che sono la più bella del mondo,
che io sono il tuo mondo.
A te,
che hai scelto di morire con me
perché volevi aiutarmi a nascere di nuovo,
e siamo rinate insieme.
A te,
che non hai mai fatto le superiori,
ma sei una fonte di cultura emotiva inesauribile,
non conosci la storia,
ma ricordi tutte le date di ogni battaglia che ho vinto.
A te,
che ti odio,
come odio il Sole la mattina,
e ti amo,
come amo la piccola candela sulla scrivania di notte.
A te,
che mi ami per scelta e non per dovere,
che ti stringi in te stessa per lasciare spazio a me,
che ti nutri dei miei sorrisi e che,
quando mi guardi,
ti brillano gli occhi di gioia.
A te mamma,
che sei sempre più giovane,
sei la mia fonte d’ispirazione,
sei la ragione per cui splende il Sole.
A Te, mamma,
cara mamma, che hai avuto una figlia, e l'hai dovuta seppellire.