Cosa ne penso del suicidio

[Disperatoimbecille]

Sinceramente penso che è evidente che voi siete in possesso della ragione..e l'aspirante suicida quella ragione non ce l'ha più(almeno per me è così).Dovrebbe parlare di suicidio solo chi soffre così tanto da essere portato a farla finita.I giudizi di chi sta al di fuori di certe situazioni,non valgono molto.Mi dispiace dirlo ma è così.

[Lory White]

Dovrebbe parlare di suicidio solo chi soffre così tanto da essere portato a farla finita.

L'unico dovere che ho è morire (a suo tempo) per il resto decido da solo, grazie. Non mi fa piacere che qualcuno cerchi di stabilire cosa bisogna dire e cosa no.

[Eliminato]

Per me, però, c'è un limite a tutto: se stai malissimo, se per tutta la tua vita hai condotto un'esistenza mai chiesta, succede di perdere la testa e la ragione. Una mia amica dal nulla si lanciò da un ponte e non la biasimo, soffriva tantissimo. Certo, è stato doloroso per tutti noi, ma sarebbe stato egoista chiederle di fingere di stare bene solo per felicità o tranquillità nostra. Un individuo ha tutta la libertà di togliersi la vita, perché non ha domandato per essa in fondo. Non tutti vogliono stare al mondo, e lo dico da persona felice di esser qui oggi ai poli opposti della depressione, che aiuta sempre a evitare stragi simili, volontariato con help line fatto per anni etc etc. Io non vorrei le persone stessero male e pensassero al suicidio, ma purtroppo il mondo non va così. Paradossalmente, ma in realta per niente, sono pro-eutanasia, anche se non in tutti i casi. Ho firmato per il referendum in merito. Nelle situazioni di malattia mentale, la giusta terapia farmacologica associata alla psicoterapia e alla TEC è qualcosa che fa miracoli e, al 99% dei casi, mi ritengo "contrario" alla morte di questi pazienti (perché quasi sempre, oggi, sono curabili). Abbiamo un'infinità di farmaci sul mercato, nella disperazione esistono medicine su prescrizione speciale che possono salvare pure casi critici, seppur alterando un po' il senso della realtà in quanto a base stupefacente. Se fossi un gravissimo depresso, andrei avanti con farmaci di questa natura e non mi ammazzarei. La verità è che non si è informati a sufficienza, nessuno va dagli psichiatri né in psicoterapia, cosa che tanti anni fa io stesso evitavo. Pensavo di essere un caso terminale e che, per me, non ci fosse soluzione. Un giorno persi la lucidità dopo un trasloco lontano da persone a me care, per lavoro. Cominciai a non dormire e, al quarto giorno di veglia totale, ebbi le allucinazioni. Tentai di togliermi la vita, ma non ero in me. Fui portato in ospedale, da lì la lenta rinascita. Chi si suicida spesso non è lucido, non è in sé. Altre volte, bisogna pur dirlo questo, esistono casi pianificati al dettaglio con euforia paradossa espressa dalla persona prima di morire. La mente umana è pazzesca, semplicemente pazzesca!

[TheDarkKnight]

Sinceramente penso che è evidente che voi siete in possesso della ragione..e l'aspirante suicida quella ragione non ce l'ha più(almeno per me è così).Dovrebbe parlare di suicidio solo chi soffre così tanto da essere portato a farla finita.I giudizi di chi sta al di fuori di certe situazioni,non valgono molto.Mi dispiace dirlo ma è così.

La gran parte di chi non ha vissuto grossi drammi sicuramente dovrebbe tacere perché non è in grado di immedesimarsi e parla sereno dalle stanze del suo "castello". Io ne parlo perché ciclicamente mi capita di sprofondare per motivi di salute, salute che è praticamente il mio ultimo appiglio a questo mondo. Senza di quella qualsiasi resistenza o reazione è facilmente contrastata e infine vinta. Spero non sia il tuo caso.

[Disperatoimbecille]

Lory white,puoi parlare di quello che vuoi.Non hai compreso il mio post..
Per il resto,a me manca la salute mentale,e non è poco direi..
Porto per un attimo il mio caso..io ho subito gravi traumi,che hanno devastato la persona che ero prima.Secondo voi una persona che deve vegetare con le stesse terribili immagini nella testa per tutta la vita,che se ne fa del pensiero che dopo la morte ci potrebbe essere altra sofferenza,persino peggiore(questo,scusatemi,ma nel mio caso non sarebbe possibile)?Spiegatemi cosa se ne dovrebbe fare una persona devastata nell'anima di certi pensieri..

[Lory White]

Lory white,puoi parlare di quello che vuoi.Non hai compreso il mio post..
Per il resto,a me manca la salute mentale,e non è poco direi..
Porto per un attimo il mio caso..io ho subito gravi traumi,che hanno devastato la persona che ero prima.Secondo voi una persona che deve vegetare con le stesse terribili immagini nella testa per tutta la vita,che se ne fa del pensiero che dopo la morte ci potrebbe essere altra sofferenza,persino peggiore(questo,scusatemi,ma nel mio caso non sarebbe possibile)?Spiegatemi cosa se ne dovrebbe fare una persona devastata nell'anima di certi pensieri..

Dal tuo modo di parlare si capisce chiaramente che non sei nè devastato, nè che stai vegetando. Dal tuo nickname si capisce inoltre il tuo grado di serietà. Non ho altro da aggiungere.

[Disperatoimbecille]

Avrei alcune cose da dire,ma preferisco non dire nulla.Non ho le forze per litigare con sconosciuti.

[germano]

Secondo me, quando si parla con un aspirante suicida, bisogna parlare chiaro e stare attenti a non dire baggianate. Altrimenti a questo cadono le braccia ancora di più.

Ebbene tu stai commettendo un grave errore: dai per certo ciò che non è affatto certo. Cioè è solo una tua personalissima opinione che stai spacciando come una Verità assoluta e insindacabile.
Invece tutto ciò che è legato alla religione è la cosa più incerta della vita.
Solo i fedeli sono così tanto accecati dall'..."oppio dei poveri".

[Lory White]

Secondo me, quando si parla con un aspirante suicida, bisogna parlare chiaro e stare attenti a non dire baggianate. Altrimenti a questo cadono le braccia ancora di più.

Ebbene tu stai commettendo un grave errore: dai per certo ciò che non è affatto certo. Cioè è solo una tua personalissima opinione che stai spacciando come una Verità assoluta e insindacabile.
Invece tutto ciò che è legato alla religione è la cosa più incerta della vita.
Solo i fedeli sono così tanto accecati dall'..."oppio dei poveri".

Se l'aspirante suicida ha già deciso di suicidarsi (e non è un buffone che scrive su internet per cazzeggiare) non c'è nulla che si possa fare, pertanto non ci sono rischi su una fine già scritta. Viceversa se c'è ancora posto per cambiare idea ognuno ha i suoi metodi.
Io non dò affatto per certo ciò che non è certo, semplicemente cerco di gestire tutte le eventuali possibilità.

[Lory White]

Un individuo ha tutta la libertà di togliersi la vita

Su questo sono d'accordo perchè di fatto siamo dotati di libero arbitrio. Ciò non toglie che proprio in virtù del libero arbitrio possiamo compiere errori madornali. Credere che non si abbiano conseguenze nei propri gesti per me significa credere che l'incarnazione sia tipo Disneyland, invece non stiamo a Disneyland siamo in un centro di addestramento, sta a noi non trasformarlo in un campo di concentramento.

L'eutanasia a mio avviso non è da mettere insieme al suicidio, è un discorso a parte. Spesso si tratta di condizioni fisiche davvero difficili e inoltre è la stessa medicina che consente il loro verificarsi. Ad esempio senza medicina molti morirebbero ed invece rimangono in vita perchè vengono salvati da grossi incidenti. Ci si preoccupa di salvare il fisico (giustamente), ma sostenere lo spirito può non essere facile. In quei casi sono per la libertà di scelta, anche se per me la vita attuale andrebbe sfruttata il più possibile perchè non ci siamo incarnati per capriccio della natura o di un qualche dio esteriore (con aspetto tipo Babbo Natale), ma per crescere quanto più e per affrontare noi stessi e i nostri incubi.

La morte avverrà in ogni caso bisogna tenerlo presente, morirà anche il bello, il ricco, il fortunato, il sano, esattamente come noi. Se non si tiene presente la morte, allora fare confronti con chi ci sembra stare meglio non farà altro che affossarci. Ovviamente anche il pensiero della morte può atterrire e infatti quando si pensa alla morte secondo me bisognerebbe pensare anche alla nascita, a questa coppia di apparenti opposti che riguardano tutti noi.