Ho deciso di dire la mia sul suicidio in generale, invece di rispondere ad altri, perchè non amo impicciarmi nei fatti altrui, non amo infilarmi in discussioni infinite e non amo fare il contestatore pur volendo dire la mia.
Comunque invito a commentare e contestare pure quanto dirò, potete anche mandarmi a quel paese infatti sono abbastanza immunizzato dal bullismo, mi hanno fatto delle iniezioni a ripetizione da piccolo
Per me suicidarsi è sbagliato perchè:
1 - Tutti dobbiamo comunque morire, quindi non è che ammazzandosi adesso ci si priva per sempre del morire, viceversa se ci si ammazza ora ci si priva del vivere ancora un certo lasso di tempo.
2 - Io vorrei sapere da tutti gli aspiranti suicidi che cosa pensano dell'aldilà, ma credete veramente che il suicidarsi non abbia conseguenze gravi su ciò che succede dopo? Secondo me date per scontato che dopo non ci sia nulla (ma questo nessuno ve lo può assicurare). Eppure se invece dopo c'è qualcosa è molto probabile che vi state creando un danno che si ripercuoterà nel vostro futuro. Perchè dico questo? Perchè se la vita ha un senso, se l'incarnarsi ha un senso, allora suicidarsi significa tradire questo senso, significa creare un violento disturbo nel naturale ciclo di incarnazione, morte, reincarnazione e nel viaggio tra un'incarnazione e l'altra.
3 - Mettendo sulla bilancia l'aspettare la morte naturale da una parte e dall'altra il possibile danno grave che si ripercuote in più vite, va da sè che è più conveniente cercare di vivere al meglio fino ad una morte naturale. Infatti facendo così la morte la avrete comunque prima o poi, ma non rischiate di incasinarvi ancora di più se dopo la morte c'è una continuazione.
4 - Se veramente pensate che dopo la morte non c'è nulla, allora una vera fede in questo dovrebbe darvi un distacco notevole da tutti i drammi della vita. Ma se non siete così distaccati vuol dire che dentro voi stessi sapete (per me giustamente) che questa vita fa parte di qualcosa di più ampio, anche se attualmente vi sentite affranti, confusi, maltrattati, miseri.