Cosa ne penso del suicidio

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Cosa ne penso del suicidio

Messaggioda Lory White » 27/01/2022, 8:21



Ho deciso di dire la mia sul suicidio in generale, invece di rispondere ad altri, perchè non amo impicciarmi nei fatti altrui, non amo infilarmi in discussioni infinite e non amo fare il contestatore pur volendo dire la mia.
Comunque invito a commentare e contestare pure quanto dirò, potete anche mandarmi a quel paese infatti sono abbastanza immunizzato dal bullismo, mi hanno fatto delle iniezioni a ripetizione da piccolo ;)

Per me suicidarsi è sbagliato perchè:

1 - Tutti dobbiamo comunque morire, quindi non è che ammazzandosi adesso ci si priva per sempre del morire, viceversa se ci si ammazza ora ci si priva del vivere ancora un certo lasso di tempo.

2 - Io vorrei sapere da tutti gli aspiranti suicidi che cosa pensano dell'aldilà, ma credete veramente che il suicidarsi non abbia conseguenze gravi su ciò che succede dopo? Secondo me date per scontato che dopo non ci sia nulla (ma questo nessuno ve lo può assicurare). Eppure se invece dopo c'è qualcosa è molto probabile che vi state creando un danno che si ripercuoterà nel vostro futuro. Perchè dico questo? Perchè se la vita ha un senso, se l'incarnarsi ha un senso, allora suicidarsi significa tradire questo senso, significa creare un violento disturbo nel naturale ciclo di incarnazione, morte, reincarnazione e nel viaggio tra un'incarnazione e l'altra.

3 - Mettendo sulla bilancia l'aspettare la morte naturale da una parte e dall'altra il possibile danno grave che si ripercuote in più vite, va da sè che è più conveniente cercare di vivere al meglio fino ad una morte naturale. Infatti facendo così la morte la avrete comunque prima o poi, ma non rischiate di incasinarvi ancora di più se dopo la morte c'è una continuazione.

4 - Se veramente pensate che dopo la morte non c'è nulla, allora una vera fede in questo dovrebbe darvi un distacco notevole da tutti i drammi della vita. Ma se non siete così distaccati vuol dire che dentro voi stessi sapete (per me giustamente) che questa vita fa parte di qualcosa di più ampio, anche se attualmente vi sentite affranti, confusi, maltrattati, miseri.
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Messaggioda germano » 27/01/2022, 8:48



Non sapete (e anch'io non sapevo) un aspetto importante: in molti casi il malessere mentale non ha solo cause psicologiche bensì anche genetiche/ormonali: il corpo produce in modo anomalo degli ormoni che sballano l'umore e quindi è possibile sentirsi tristi e sotto pressione semplicemente perchè il corpo ha prodotto (per i fatto suoi) degli ormoni tipo il cortisolo (dico questo nome per fare un esempio, ma non sono un medico).
Quindi è una vera e propria malattia che va curata con dei farmaci, anzichè dire "la vita è insopportabile quindi me ne vado".

Germano
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Messaggioda Malky » 27/01/2022, 12:49



Apprezzo la tua politica Lory White, penso che sia maturo non buttarsi in discussioni personali ed esprimere comunque la propria visione, cui ognuno può dare il contributo. Come ha esposto Germano, ci sarebbe molto di cui parlare e affrontare. Dal lato medico (in senso ampio), psicologico, sociologico ed evolutivo penso che esistano trattazioni ancora in fase di elaborazione. Ognuno di noi offre il suo contributo.
Una volta una persona mi disse che suicidarsi è veramente facile. Me lo dimostrò e devo dire che rimasi un po' impietrito dalla sua dimostrazione. La costante sofferenza (non l'intensità) di certe persone le porta a percepire in maniera diversa da come farebbero altri, questo processo non è necessariamente un male, ma difficilmente si possono considerare due linguaggi affini poiché il loro punto di applicazione è diverso.
Sicuramente parlarne, anche se può non sembrare, è molto. Spesso mancano percorsi reali o studiati appositamente: è il classico problema di una civiltà che si evolve ed affronta nuove tematiche. Non che prima non esistessero certe cose, ma spesso esistono nomenclature aggiuntive ad atti ed azioni che prima rientravano in una determinata categoria (per spiegarmi meglio considero infanticidio e femminicidio). È un apporto che stai dando anche solo ponendoti domande; dovrebbe suonare come un complimento.
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Messaggioda White Rabbit » 27/01/2022, 13:39



Lory White ha scritto:
Per me suicidarsi è sbagliato perchè:

1 - Tutti dobbiamo comunque morire, quindi non è che ammazzandosi adesso ci si priva per sempre del morire, viceversa se ci si ammazza ora ci si priva del vivere ancora un certo lasso di tempo.


eh beh, chiaro. Ma ci sono persone per cui privarsi del vivere è un fatto positivo. Se la vita che si conduce non ci piace e non si vede come poterla cambiare, tanto vale morire, no?

2 - Io vorrei sapere da tutti gli aspiranti suicidi che cosa pensano dell'aldilà, ma credete veramente che il suicidarsi non abbia conseguenze gravi su ciò che succede dopo? Secondo me date per scontato che dopo non ci sia nulla (ma questo nessuno ve lo può assicurare). Eppure se invece dopo c'è qualcosa è molto probabile che vi state creando un danno che si ripercuoterà nel vostro futuro. Perchè dico questo? Perchè se la vita ha un senso, se l'incarnarsi ha un senso, allora suicidarsi significa tradire questo senso, significa creare un violento disturbo nel naturale ciclo di incarnazione, morte, reincarnazione e nel viaggio tra un'incarnazione e l'altra.


Non ho alcuna prova dell'esistenza di un aldilà, nessuno ha prove concrete. La cosa più razionale da pensare è che semplicemente il corpo si decomponga sotto terra. Dunque il come si muore non ha alcuna conseguenze su quel che avviene dopo.
Poi, anche se dopo ci fosse qualcosa, non è necessariamente vero che il suicidio incida in senso negativo. Gli stoici, se ben ricordo, credevano nell'aldilà eppure consideravano il suicidio come assolutamente legittimo. Socrate pure si è suicidato, ma faceva parte di una cultura che credeva nell'aldilà.
Il ciclo di incarnazione-morte-reincarnazione di cui parli è espressione di religioni orientali le quali non è assolutamente detto che affermino il vero.

3 - Mettendo sulla bilancia l'aspettare la morte naturale da una parte e dall'altra il possibile danno grave che si ripercuote in più vite, va da sè che è più conveniente cercare di vivere al meglio fino ad una morte naturale. Infatti facendo così la morte la avrete comunque prima o poi, ma non rischiate di incasinarvi ancora di più se dopo la morte c'è una continuazione.


Ma chi lo dice che si ripercuote in più vite? Ne abbiamo prove? Inoltre, è fattuale che sia conveniente cercare di vivere al meglio fino alla morte naturale, ma c'è chi non ci riesce. Vallo a dire a un malato grave disabile e povero in canna di vivere al meglio ahah.

4 - Se veramente pensate che dopo la morte non c'è nulla, allora una vera fede in questo dovrebbe darvi un distacco notevole da tutti i drammi della vita. Ma se non siete così distaccati vuol dire che dentro voi stessi sapete (per me giustamente) che questa vita fa parte di qualcosa di più ampio, anche se attualmente vi sentite affranti, confusi, maltrattati, miseri.


Al contrario. Proprio perché immagino che dopo non ci sia nulla, sono legatissimo a tutti i drammi della vita. Se la vita è tutta qui, vuol dire che ogni singolo istante qui conta moltissimo e dunque va vissuto al massimo. Non è accettabile vivere male. La vita è sulla terra, è breve ed effimera. In questo breve lasso di tempo bisogna godere il più possibile. Se non si riesce a godere per varie ragioni, tanto vale non vivere più.
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Ultima modifica di White Rabbit il 27/01/2022, 13:45, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda Lory White » 27/01/2022, 13:40



Malky ha scritto:ognuno può dare il contributo.

Si esatto voglio questo, non l'ho messo proprio esplicitamente come domanda nel testo perchè ero intento a dire come la penso io, però l'hai sottolineato tu, grazie mille
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Messaggioda Lory White » 27/01/2022, 14:00



White Rabbit ha scritto:
3 - Mettendo sulla bilancia l'aspettare la morte naturale da una parte e dall'altra il possibile danno grave che si ripercuote in più vite, va da sè che è più conveniente cercare di vivere al meglio fino ad una morte naturale. Infatti facendo così la morte la avrete comunque prima o poi, ma non rischiate di incasinarvi ancora di più se dopo la morte c'è una continuazione.


Ma chi lo dice che si ripercuote in più vite? Ne abbiamo prove? Inoltre, è fattuale che sia conveniente cercare di vivere al meglio fino alla morte naturale, ma c'è chi non ci riesce.

No che non abbiamo le prove, ma non avendo le prove abbiamo questa bilancia:

piatto 1: da una parte i dolori della vita (o meglio come noi percepiamo i dolori della vita per come la stiamo vivendo)

piatto 2 : non sappiamo cosa ci sarà dopo

Per quanto riguarda il piatto 2 ci potrebbe essere un niente e a questo punto qualsiasi cosa si faccia finirà in un niente. Ci potrebbe essere un aldilà per il quale è comunque irrilevante il fatto di suicidarsi o meno (e allora sarebbe ininfluente). Ci potrebbero essere invece i danni di cui ho parlato io... siccome non ci sono prove per escluderli (ma neanche per crederci) è comunque una possibilità. Tra l'altro è una possibilità coerente con il fatto che la vita umana abbia un senso profondo e non sia semplicemente un periodo di tempo in cui conta solo godere (visione che fa comodo al consumismo che inoltre ha distorto il senso orientale del qui ed ora con la necessità di godere qui ed ora... non che io sia contrario al godere, ma la compulsione a godere per me crea danni indebolendo la capacità di affrontare cose più serie).
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Messaggioda ilfalsosnake » 27/01/2022, 18:37



Lory White ha scritto:Ho deciso di dire la mia sul suicidio in generale, invece di rispondere ad altri, perchè non amo impicciarmi nei fatti altrui, non amo infilarmi in discussioni infinite e non amo fare il contestatore pur volendo dire la mia.
Comunque invito a commentare e contestare pure quanto dirò, potete anche mandarmi a quel paese infatti sono abbastanza immunizzato dal bullismo, mi hanno fatto delle iniezioni a ripetizione da piccolo ;)

Per me suicidarsi è sbagliato perchè:

1 - Tutti dobbiamo comunque morire, quindi non è che ammazzandosi adesso ci si priva per sempre del morire, viceversa se ci si ammazza ora ci si priva del vivere ancora un certo lasso di tempo.

2 - Io vorrei sapere da tutti gli aspiranti suicidi che cosa pensano dell'aldilà, ma credete veramente che il suicidarsi non abbia conseguenze gravi su ciò che succede dopo? Secondo me date per scontato che dopo non ci sia nulla (ma questo nessuno ve lo può assicurare). Eppure se invece dopo c'è qualcosa è molto probabile che vi state creando un danno che si ripercuoterà nel vostro futuro. Perchè dico questo? Perchè se la vita ha un senso, se l'incarnarsi ha un senso, allora suicidarsi significa tradire questo senso, significa creare un violento disturbo nel naturale ciclo di incarnazione, morte, reincarnazione e nel viaggio tra un'incarnazione e l'altra.

3 - Mettendo sulla bilancia l'aspettare la morte naturale da una parte e dall'altra il possibile danno grave che si ripercuote in più vite, va da sè che è più conveniente cercare di vivere al meglio fino ad una morte naturale. Infatti facendo così la morte la avrete comunque prima o poi, ma non rischiate di incasinarvi ancora di più se dopo la morte c'è una continuazione.

4 - Se veramente pensate che dopo la morte non c'è nulla, allora una vera fede in questo dovrebbe darvi un distacco notevole da tutti i drammi della vita. Ma se non siete così distaccati vuol dire che dentro voi stessi sapete (per me giustamente) che questa vita fa parte di qualcosa di più ampio, anche se attualmente vi sentite affranti, confusi, maltrattati, miseri.


Penso che ti sfuggano parecchi fattori che riguardano chi vuole mettere fine alla propria vita.
Riguardo il primo punto ti posso semplicemente dire che chi vuole suicidarsi vuole smettere di soffrire, che sia mentalmente o fisicamente, ad ognuno il suo contesto. Pensare di poter vivere la propria vita soffrendo è una tortura e porta a pensare di farla finita.
Quello che c'è da chiedersi realmente è : "c'è davvero un'alternativa al suicidio? Posso cambiare la mia vita?"

Riguardo gli altri punti, è una questione di fede. La maggior parte delle persone che vogliono commettere il suicidio non ci pensano nemmeno a cosa ci possa essere dopo la morta perché sono ossessionati dalla vita che conducono.
Onestamente non ci sono prove ne per dire che c'è qualcosa ne il contrario per cui rimane un discorso molto personale che, secondo me, non influenza minimamente la decisione che quella persona vuole prendere in quel momento.

Da una parte ti posso dare ragione, chi ha una fede forte troverà sicuramente più conforto di chi non ce l'ha e, di conseguenza, è difficile che cada così in basso dal pensare a mettere fine alla propria vita. Ma questo non significa che sia la soluzione..
Ci sono tante situazioni dove non si vede una via d'uscita mentre invece c'è ma la persona è completamente accecata dalla sofferenza; ci sono altre situazioni dove è davvero difficile non cedere e più si rimanda, più si è preda di quel circolo vizioso che ci porta a farsi trasportare dal caso e dalla vita che conduciamo.. male.
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Messaggioda Lory White » 27/01/2022, 19:49



_ghost ha scritto:Penso che ti sfuggano parecchi fattori che riguardano chi vuole mettere fine alla propria vita.
Riguardo il primo punto ti posso semplicemente dire che chi vuole suicidarsi vuole smettere di soffrire, che sia mentalmente o fisicamente, ad ognuno il suo contesto. Pensare di poter vivere la propria vita soffrendo è una tortura e porta a pensare di farla finita.
Quello che c'è da chiedersi realmente è : "c'è davvero un'alternativa al suicidio? Posso cambiare la mia vita?"

Riguardo gli altri punti, è una questione di fede. La maggior parte delle persone che vogliono commettere il suicidio non ci pensano nemmeno a cosa ci possa essere dopo la morta perché sono ossessionati dalla vita che conducono.
Onestamente non ci sono prove ne per dire che c'è qualcosa ne il contrario per cui rimane un discorso molto personale che, secondo me, non influenza minimamente la decisione che quella persona vuole prendere in quel momento.

Da una parte ti posso dare ragione, chi ha una fede forte troverà sicuramente più conforto di chi non ce l'ha e, di conseguenza, è difficile che cada così in basso dal pensare a mettere fine alla propria vita. Ma questo non significa che sia la soluzione..
Ci sono tante situazioni dove non si vede una via d'uscita mentre invece c'è ma la persona è completamente accecata dalla sofferenza; ci sono altre situazioni dove è davvero difficile non cedere e più si rimanda, più si è preda di quel circolo vizioso che ci porta a farsi trasportare dal caso e dalla vita che conduciamo.. male.

Io non parlo affatto di fede, non mi considero nemmeno credente. L'unica forma di religiosità che ho è sentire amore, e questo si che è una cosa personale, unito al fatto che considero lo strumento della meditazione un ottimo modo di rendersi conto della realtà. Ma qui non parlo di questo. Io semplicemente ho messo in conto la possibilità di avere conseguenze gravi nel dopo-morte e nelle prossime vite, è soltanto una possibilità ma scartarla invece significa avere una fede, una fede (data per scontata) che il suicidio in questa vita non porti conseguenze ben più gravi dopo. Infatti dubito che chi suicida voglia farlo con sofferenza, quindi chi si suicida dà per scontato che dopo non avrà sofferenze ben maggiori. Per il fatto che chi decide di togliersi la vita non ci pensa (consapevolmente) a queste cose sono d'accordo con te, ma non me ne può importare di meno, infatti non sono tenuto a seguire la visione del suicida (circolo vizioso come dici tu). Propongo invece una visione alternativa che non sbocca nel suicidio. Infatti per questo ho voluto esporre il mio pensiero, perchè così chi leggerà avrà anche questo. Se poi le mie parole non serviranno a nulla pazienza. La realtà è fatta anche dal libero arbitrio, però a me piace dare una un'informazione se ritengo di averla e se credo che possa essere utile a chi vuole ascoltarla.

Quanto al fatto di chiedersi se c'è un'alternativa al suicidio, bè se non c'è un minimo di collaborazione non sarò certo io a sprecare il mio tempo, preferisco cercare di aiutare chi vuole essere aiutato. Il voler cercare un'alternativa al suicidio dovrebbe provenire già come volontà della persona, per questo io semplicemente avviso "Guardate che una sofferenza ben maggiore potrebbe arrivarvi dopo, tenete in considerazione anche questo, se avrete pazienza morirete lo stesso come tutti, abbiate pazienza per il momento".
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Messaggioda Disperatoimbecille » 06/03/2022, 14:51



Nulla può essere peggio di quello che vivo qui,quindi non ho per nulla paura di possibili sofferenze ulteriori dopo la morte.Ok,non te ne importa della visione del suicida,ma se vedi le cose dal punto di vista di una persona sana,il tutto non ha senso.
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Messaggioda Massimiliano89 » 06/03/2022, 15:24



Lory White ha scritto:Ho deciso di dire la mia sul suicidio in generale, invece di rispondere ad altri, perchè non amo impicciarmi nei fatti altrui, non amo infilarmi in discussioni infinite e non amo fare il contestatore pur volendo dire la mia.
Comunque invito a commentare e contestare pure quanto dirò, potete anche mandarmi a quel paese infatti sono abbastanza immunizzato dal bullismo, mi hanno fatto delle iniezioni a ripetizione da piccolo ;)

Per me suicidarsi è sbagliato perchè:

1 - Tutti dobbiamo comunque morire, quindi non è che ammazzandosi adesso ci si priva per sempre del morire, viceversa se ci si ammazza ora ci si priva del vivere ancora un certo lasso di tempo.

2 - Io vorrei sapere da tutti gli aspiranti suicidi che cosa pensano dell'aldilà, ma credete veramente che il suicidarsi non abbia conseguenze gravi su ciò che succede dopo? Secondo me date per scontato che dopo non ci sia nulla (ma questo nessuno ve lo può assicurare). Eppure se invece dopo c'è qualcosa è molto probabile che vi state creando un danno che si ripercuoterà nel vostro futuro. Perchè dico questo? Perchè se la vita ha un senso, se l'incarnarsi ha un senso, allora suicidarsi significa tradire questo senso, significa creare un violento disturbo nel naturale ciclo di incarnazione, morte, reincarnazione e nel viaggio tra un'incarnazione e l'altra.

3 - Mettendo sulla bilancia l'aspettare la morte naturale da una parte e dall'altra il possibile danno grave che si ripercuote in più vite, va da sè che è più conveniente cercare di vivere al meglio fino ad una morte naturale. Infatti facendo così la morte la avrete comunque prima o poi, ma non rischiate di incasinarvi ancora di più se dopo la morte c'è una continuazione.

4 - Se veramente pensate che dopo la morte non c'è nulla, allora una vera fede in questo dovrebbe darvi un distacco notevole da tutti i drammi della vita. Ma se non siete così distaccati vuol dire che dentro voi stessi sapete (per me giustamente) che questa vita fa parte di qualcosa di più ampio, anche se attualmente vi sentite affranti, confusi, maltrattati, miseri.


Sono perfettamente d'accordo sul secondo punto da te elencato: credo nella reincarnazione fermamente, e togliersi la vita significa interrompere un'esperienza che noi stessi abbiamo deciso di vivere per evolverci. E' come l'alunno che inizia il percorso scolastico a settembre e deve terminarlo a giugno... se però lasciasse la scuola a marzo, cosa accadrebbe? Certamente non sarà promosso, ma dovrà ricominciare da capo l'anno perduto.
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Massimiliano89
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