Paura di perdere il controllo

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A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Paura di perdere il controllo

Messaggioda Qwerasd » 26/03/2022, 1:53



Ciao a tutti. Vorrei condividere la mia esperienza e ricevere i vostri consigli. Spero di spiegarmi al meglio.
Ho sempre vissuto una vita tranquilla. Una bella famiglia. Genitori presenti, sono stata voluta bene da tutti. Un'infanzia serena e un'adolescenza normale fra amici scuola, e studi. Mi. Sto laureando e faccio anche un lavoro che mi piace. Insomma tutto nella norma.
Ma da alcuni anni soffro di ansia, di ansia. Precisamente da tre anni. L'elemento scatenante di quest'ansia è stato la fine di un amore che mi ha portata ad avere forti attacchi di panico e a mettere in dubbio anche la mia voglia di vivere. Mi spiego meglio..

A un certo punto con gli attacchi di panico si sono sviluppati dei brutti pensieri dentro di me. Mi immaginavo lanciarmi dal balcone in prenda all ansia e al panico ma non ho mai provato a farlo anzi mi ha sempre spaventata l'idea. Vi dirò di più. Non mi avvicinò nemmeno al balcone come se stare lontana da quel posto mi tenesse al sicuro. Ma nel tempo questo è diventato un pensiero ossessivo che non mi lascia mai. In sostanza io vivo costantemente con la paura di attuare questo gesto in preda al ansia o in preda alla perdita di controllo. Io non ho mai pensato ad altri metodi per togliermi la vita. Ma questo pensiero è come se si foss impossessato di me e io non starò bene finché non lo attuo.

La psicologa che mi segue ormai da due anni mi ha spiegato che la perdita di controllo non esiste e che per attuare un gesto io dovrei esserne convinta. Mi ha spiegato che dovrei desiderare la morte e se desiderassi la morte io lo saprei e lo saprei anche dire. Mi ha spiegato che esistono i pensieri ossessivi e che nel mio caso quest pensiero lo è diventato non perché sia un desiderio.... Al contrario perché mi ha spaventata così tanto che non riesco a liberarmene. Secondo voi ha senso? Secondo voi davvero io saprei riconoscere un desiderio da una paura? Cosa prova davvero chi vuole farla finita? Quello che provo io? Ansia e paura nel farlo? Oppure serenità? Certo non sto bene nella vita che faccio ma agire un atto che mi porti alla morte.. Io non so se sarei mai capace. So dirvi che l'idea mi spaventa... Ma perché ce l'ho spesso in mente? Esistono davvero questi pensieri così detti ossessivi o ricorsivi? È vero che sono solo pensieri e non desideri?
Sapete cosa? Io credo anche alla psicologa ma poi mi dico "non dovrei spaventarmi se fossi sicura di non volerlo fare"
So solo che a causa di questo pensiero vivo male tutto. Mi sento in colpa con i miei amici e miei genitori. Vi assicuro ho una bella vita, non mi manca niente. Perché questo pensiero mi tormenta? È vero che è solo la mia ansia che prende forma in questo modo? Qualcuno ha avuto un'esperienza simile? Può aiutarmi?
Inoltre la psicologa (che non è stata l'unica da cui sono stata seguita) sostiene che io non soffra di nessuna patologia psichiatrica e che io sia nel pieno delle mie facoltà. Semplicemente mi ha diagnosticato un disturbo dell ansia e mi ha spiegato che l'ansia genera questi pensieri ma che non sono volontà effettive. Ma solo pensieri.

Io non so se fidarmi della psicologa. Certo è che ha studiato il mio caso a fondo e se fosse stata minimamente preoccupata che io potessi agirlo avrebbe preso dei provvedimenti o avrebbe attuato dei protocolli anche solo per tutelarsi.
Io vi dico anche che spesso io mi trovo in una condizione di forte irrequietezza in cui sembra che io aspetto qualcosa che però non arriva mai e non so cos'è. E quando sto così che ho paura di attuare qurl gesto. Che ne pensate?
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Paura di perdere il controllo

Messaggioda Lory White » 26/03/2022, 9:05



Si a me è successo di immaginare cose folli e capisco che sia destabilizzante. Secondo me è bene mettersi in testa che la mente può immaginare qualsiasi cosa e questo è un dono che ci è stato fatto in quanto esseri umani. Gli altri animali non lo so se riescono a fare una cosa del genere, ma anche se ci riuscissero probabilmente non gliene importerebbe nulla perchè hanno un contatto più diretto con la sopravvivenza. Noi siamo la specie che probabilmente ha più libertà di fantasia. Però per mettere in atto la fantasia ci vuole impegno, pertanto basta non impegnarsi con le fantasie folli e impegnarsi con le fantasie costruttive (progetti sia di vita reale che artistici). Comunque personalmente per prendere confidenza con la mente mi interesso di anche di meditazione, infatti essere gentili e consapevoli la ritengo la via maestra per affrontare se stessi. Poi può anche essere utile la distrazione dal pensiero ad esempio porre attenzione al proprio corpo anche tramite il movimento, lo sport, il ballo o anche il semplice camminare o respirare. Anche sfogarsi può essere utile, ma secondo me bisogna stare attenti a farlo in un modo costruttivo in modo da incanalare produttivamente le energie.
Un altro punto importante secondo me è rendersi conto che la fantasia è abbastanza libera, non è autolimitata da norme di sicurezza per cui è inutile pretendere che da sola la fantasia abbia ragionevolezza. La ragione va coltivata parallelamente alla fantasia e si può scegliere di trovare un compromesso tra le due, un compromesso che permetta di continuare a vivere senza troppi intoppi. Bisogna accettare la realtà, accettare che la realtà viene costruita continuamente sulla base di quello che facciamo noi, di quello che fanno gli altri e di quello che già c'è.
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Paura di perdere il controllo

Messaggioda Ātman » 26/03/2022, 10:52



A mio avviso dovresti chiederti se dietro quel pensiero ossessivo non ci sia altro: non un desiderio o timore di morte, ma la necessità di un cambiamento. Infatti tu scrivi anche:

..spesso io mi trovo in una condizione di forte irrequietezza in cui sembra che io aspetto qualcosa che però non arriva mai e non so cos'è.


Ecco, mi pare che dopo la fine della tua relazione (e forse già prima) tu avverta il bisogno di cambiare qualcosa della tua vita tanto "perfetta", che forse sta diventando una gabbia. Magari ci sono parti di te che ora si sentono soffocate e ti stanno chiedendo di emergere, di essere sviluppate. Questo mi sembra un punto importante su cui fare chiarezza con la tua psicologa, se non sei abbastanza lucida per riuscirci da sola.
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