Ciao a tutti. Vorrei condividere la mia esperienza e ricevere i vostri consigli. Spero di spiegarmi al meglio.
Ho sempre vissuto una vita tranquilla. Una bella famiglia. Genitori presenti, sono stata voluta bene da tutti. Un'infanzia serena e un'adolescenza normale fra amici scuola, e studi. Mi. Sto laureando e faccio anche un lavoro che mi piace. Insomma tutto nella norma.
Ma da alcuni anni soffro di ansia, di ansia. Precisamente da tre anni. L'elemento scatenante di quest'ansia è stato la fine di un amore che mi ha portata ad avere forti attacchi di panico e a mettere in dubbio anche la mia voglia di vivere. Mi spiego meglio..
A un certo punto con gli attacchi di panico si sono sviluppati dei brutti pensieri dentro di me. Mi immaginavo lanciarmi dal balcone in prenda all ansia e al panico ma non ho mai provato a farlo anzi mi ha sempre spaventata l'idea. Vi dirò di più. Non mi avvicinò nemmeno al balcone come se stare lontana da quel posto mi tenesse al sicuro. Ma nel tempo questo è diventato un pensiero ossessivo che non mi lascia mai. In sostanza io vivo costantemente con la paura di attuare questo gesto in preda al ansia o in preda alla perdita di controllo. Io non ho mai pensato ad altri metodi per togliermi la vita. Ma questo pensiero è come se si foss impossessato di me e io non starò bene finché non lo attuo.
La psicologa che mi segue ormai da due anni mi ha spiegato che la perdita di controllo non esiste e che per attuare un gesto io dovrei esserne convinta. Mi ha spiegato che dovrei desiderare la morte e se desiderassi la morte io lo saprei e lo saprei anche dire. Mi ha spiegato che esistono i pensieri ossessivi e che nel mio caso quest pensiero lo è diventato non perché sia un desiderio.... Al contrario perché mi ha spaventata così tanto che non riesco a liberarmene. Secondo voi ha senso? Secondo voi davvero io saprei riconoscere un desiderio da una paura? Cosa prova davvero chi vuole farla finita? Quello che provo io? Ansia e paura nel farlo? Oppure serenità? Certo non sto bene nella vita che faccio ma agire un atto che mi porti alla morte.. Io non so se sarei mai capace. So dirvi che l'idea mi spaventa... Ma perché ce l'ho spesso in mente? Esistono davvero questi pensieri così detti ossessivi o ricorsivi? È vero che sono solo pensieri e non desideri?
Sapete cosa? Io credo anche alla psicologa ma poi mi dico "non dovrei spaventarmi se fossi sicura di non volerlo fare"
So solo che a causa di questo pensiero vivo male tutto. Mi sento in colpa con i miei amici e miei genitori. Vi assicuro ho una bella vita, non mi manca niente. Perché questo pensiero mi tormenta? È vero che è solo la mia ansia che prende forma in questo modo? Qualcuno ha avuto un'esperienza simile? Può aiutarmi?
Inoltre la psicologa (che non è stata l'unica da cui sono stata seguita) sostiene che io non soffra di nessuna patologia psichiatrica e che io sia nel pieno delle mie facoltà. Semplicemente mi ha diagnosticato un disturbo dell ansia e mi ha spiegato che l'ansia genera questi pensieri ma che non sono volontà effettive. Ma solo pensieri.
Io non so se fidarmi della psicologa. Certo è che ha studiato il mio caso a fondo e se fosse stata minimamente preoccupata che io potessi agirlo avrebbe preso dei provvedimenti o avrebbe attuato dei protocolli anche solo per tutelarsi.
Io vi dico anche che spesso io mi trovo in una condizione di forte irrequietezza in cui sembra che io aspetto qualcosa che però non arriva mai e non so cos'è. E quando sto così che ho paura di attuare qurl gesto. Che ne pensate?