mi sento sola e disperata

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

mi sento sola e disperata

Messaggioda fufa78 » 23/12/2012, 14:14



Ho trovato questo sito per puro caso, stamani, mentre cercavo informazioni su internet su come ci si possa uccidere prendendo forti dosi di xanax, che è l'unico farmaco che ho in casa e che posso farmi prescrivere dal medico.
Mi è piaciuto perchè non ci si trovano i soliti discorsi del tipo " uccidersi è una vigliaccheria, i problemi veri della vita sono altri..." e altre cose simili, che non servono certo a chi sta male. Ci ho trovato invece frasi di conforto e di incoraggiamento, che riassumono esattamente lo stato d'animo in cui mi trovo adesso e ciò di cui si ha bisogno quando ci si sente tanto male da volersi uccidere.
In un post che ho letto sotto questa categoria, e che presumo sia opera di qualche amministratrice del sito, ho letto le ragioni per cui spesso i giovani arrivano a compiere certi gesti disperati.
Beh, io non sono una giovanissima, ho 34 anni, sono sposata e ho una figlia di quasi 6 anni, che è poi la cosa per cui mi vergogno anche solo all'idea di desiderare il suicidio.
Non sono una giovanissima, ma le ragioni che mi portano a questa depressione sono quelle descritte in quel post:
mi ritrovo a 34 anni frustrata e disperata perchè sto vivendo da più della metà della mia vita un'esistenza che non è la mia. Fra ciò che faccio e ciò che voglio veramente non c'è comunicazione. Faccio quel che faccio perchè mi è stato fatto un sapiente lavaggio del cervello fin da quando ero bambina e perchè mi ritrovo, ahimè, con un carattere emotivo e fragile che non ha saputo opporrsi alle pressioni della famiglia. Ho sempre trovato più facile accontentare tutti, non ho mai trovato il coraggio di fronteggiare le conseguenze di un "NO!".
Ad oggi mi ritrovo a fare la mestra di scuola materna, come inevitabile conseguenza del diploma magistrale che i miei mi hanno fatto prendere, pensando sempre e unicamente al lavoro, ai soldi, alla certezza del "posto statale" , ma senza chiedermi neanche una volta se una tale professione fosse ciò per cui mi sentivo portata davvero.
Quando avevo 13 anni provai a dir loro che mi sarebbe piaciuto fare la scuola d'arte, ma ovviamente l'idea venne respinta con repulsione, perchè sembrava una strada a sfondo cieco: " Che si va a fare con un diploma simile?!" Intanto per cominciare, magari, si fa una cosa che piace veramente, mi viene da dire! Al lavoro si pensa in seguito.
Ho fatto l'università perchè i miei già un anno prima del diploma mi assillavano con la scelta della facolta, anche qui senza chidere mai se una laurea era quello che volevo. Ho scelto lettere e filosofia perchè era l'indirizzo di studi che a quel punto mi si addiceva di più e così sono passati altri quattro anni...persi.
Nel frattempo mi sono sposata: l'unico vero parto della mia volontà, per una volta, ovviamente ostacolato a dovere dalla mia famiglia, che mi ha fatto organizzare il matrimonio nella più totale solitudine.
Mio marito, che aveva una piccola attività insieme al fratello, ha iniziato a collezionare debiti senza dirmi niente. Dopo tre anni di matrimonio le cose sono precipitate e il bubbone è scoppiato. Altro biasimo da parte dei miei, che non mi hanno datto nè una lira, nè il debito supporto morale.
Per aiutare mio marito con le spese ho dovuto per forza tirare fuori il mio diploma e accettare di lavorare come insegnante di religione alle scuole materne. Era una professione che altrimenti non avrei scelto, ma c'era urgentissimo bisogno di soldi e i contratti erano annuali, così avevamo delle certezze.
Nel frattempo sono rimasta incinta, dopo un aborto di due anni prima. Altro biasimo.
Ho sempre continuato a lavorare e ad aiutare mio marito, finanche a pagare la parte di debiti di suo fratello, che, più spiantato di noi perchè la moglie non aveva un lavoro, non ce la faceva ad accollarsi le tasse.
Non mi sono mai tolta una soddisfazione, mai comprata niente, mai fatta una vacanza. Negli ultimi anni c'è stato spazio solo per i doveri e per questo lavoro che mi sta uccidendo.
Finchè mi venivano accordati dei part-time, mi salvavo, perchè avevo delle ore libere e potevo dedicarmi di più alla bambina, ma da due anni mi danno orario completo ed io non ce la faccio a gestire lo stress.
Sto anche andando da una psicoterapeuta, perchè già da quasi due anni soffro di esaurimento nervoso.
Vorrei piantarlo questo lavoro, ma non so come fare; adesso ci si mette anche la crisi.
Ho spiegato a mio marito che ci sarebbe l'alternativa delle semplici supplenze, certo dovendosi accontetare di un guadagno inferiore e discontinuo; ho cercato ( l'ho fatto anche stamani) di fargli capire quanto sto male, quanto non ce la faccia più di vivere una vita non mia, di quanto abbia bisogno di un cambiamento per riprendere una boccata di ossigeno, ma è tutto inutile: incredibile, ma vero, mi accorgo di aver sposato un uomo uguale ai miei genitori, e dire che sto con lui da vent'anni, perhcè l'ho conosciuto a 14.
E' diventato schiavo dei soldi. Per quelle 1200 mi farebbe vendere l'anima ad diavolo; non gliene importa nulla della mia salute psicofisica; di me se ne sbatte, critica anche il fatto che vado da una psicoterapeuta e si rifiuta di rivolgermi il benchè minimo aiuto. Se gli faccio notare che con quelli di casa sua è sempre carino e gentile, mentre con me no, risponde che per forza, con la faccia che mi ritrovo che voglia viene di essere carini con me? Si lamenta che non si fa più sesso quanto vorrebbe, mi fa sentire una pazza svergognata se alzo la voce quando sono disperata.
Io mi sento sola. Non c'è un'anima che si interessi a me e con la mia depressione rischio di danneggiare anche mia figlia.
Leggo che lo xanax non assicura la morte, ma io devo averne la certezza, invece, perchè non voglio certo peggiorare le cose.
Ho sbagliato tutto nella vita, lo so, ma non è stata tutta colpa mia, è solo che mai nessuno si è mai fermato a chiedermi cosa provavo, cosa volevo. Sono sempre stata data per scontata e adesso non so come cambiare le cose. Non posso mollare il lavoro, non posso mollare il marito. Sono tutte cose che genererebbero altra sofferenza e morire mi sembra il minore dei mali.
Credevo molto nel mio matrimonio, speravo di trovare con mio marito quell'affettività che non ho mai avuto. Volevo un figlio e crescerlo da me, occuparmi di persona della sua educazione, invece la mia bambina non me la sono neanche goduta perchè sono dovuta rientrare subito a fare un lavoro detestato e la sera sono anni che torno a casa talmente stanca e nervosa che non ho voglia di averla attorno e non riesco a farle vedere la parte migliore di me e a riversarle addosso quell'amore che vorrei.



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I found this site by accident this morning, while looking for information on the internet about how you can kill taking large doses of xanax, which is the only drug that I have at home and that I can get me to the doctor prescribe.
I liked it because there are the usual speeches like "killing is an act of cowardice, the real problems of life are others ..." and other similar things, which do not serve certain to those who are ill. There I found phrases instead of comfort and encouragement, which summarize exactly the state of mind where I am right now and what you need when you feel so bad to want to kill.
In a post I read in this category, and which I assume is the work of an administrator of the site, I have read the reasons why young people often come to make some desperate actions.
Well, I'm not a very young, I'm 34, I'm married and I have a daughter almost 6 years, which is the thing for which I am ashamed even to the idea of ​​wanting to commit suicide.
I'm not a young, but the reasons that lead me to this depression are those described in that post:
I find myself at age 34 frustrated and desperate because I'm living for more than half of my life, a life that is not mine. Between what I do and what I really want there is no communication. I do what I do because I was made a wise brainwashing since I was a child, and why I find myself, alas, with an emotional and fragile which has failed to oppose the pressures of family. I've always found it easier to keep everyone happy, I never found the courage to face the consequences of a "NO."
For now I find myself doing the mestra kindergarten, as an inevitable consequence of the teaching diploma that my have made me take, thinking only and always at work, to money, to the certainty of the "state job", but without asking even once if such a profession was that for which I felt really reach.
When I was 13 I tried to tell them that I would have liked to art school, but of course the idea was rejected with disgust, because it seemed like a way for blind background: "What you going to do with a degree like that?" Meanwhile, to begin with, maybe you do something they really like, I would say! At work, you think later on.
I went to college because my just a year before graduation tormenting me with the choice of the faculty, again without ever chidere if a degree was what I wanted. I chose literature and philosophy because it was the field of study at that point suited me more and so have gone another four years ... lost.
In the meantime I got married: the only true birth of my will, for once, of course hampered duty to my family, I did arrange the marriage in complete solitude.
My husband, who had a small business with his brother, he started to collect debts without telling me. After three years of marriage things went down and the bubble has burst. Others blame on the part of mine, that I do not have uitable nor a penny, nor the debt moral support.
To help my husband with the expenses I was forced to pull out my diploma and agree to work as a teacher of religion at nurseries. It was a profession that otherwise would not have chosen, but there was urgent need of money and contracts were annual, so we had certainties.
In the meantime I got pregnant after a miscarriage two years earlier. Others blame.
I continued to work and help my husband, even to pay the debts of his brother, who, most of us penniless because his wife did not have a job, do not take it to bear the taxes.
I have never taken out a satisfaction, never bought anything, never made a holiday. In recent years, there was room only for the duties and for this work is killing me.
As long as I was allowed by the part-time, to save my skin, because I had some free time and I could devote myself more to the child, but two years ago they give me full time and I can not do to manage stress.
I'm also going to be a psychotherapist, because it was already almost two years I suffer from nervous exhaustion.
I would like to plant it this job, but I do not know how to do, and now it also puts the crisis.
I explained to my husband that we would be the alternative of simple substitutions, some having to accontetare a lower gain and discontinuous, I tried (I did even this morning) to tell him how I feel bad, because it does not get done more to live a life not mine, although it needs a change to catch a breath of fresh air, but it's useless: incredible, but true, I realize I have married a man equal to my parents, and say that I'm with him for twenty ' years, perhcè I met him at 14.
E 'became a slave to money. For the 1200 I'd sell your soul to the devil; did not care of my mental and physical health, he slams me, also criticizes the fact that I go to a psychotherapist and refuses to address the slightest help. If I point out that with those of his household is always nice and polite, but not with me, that responds to strength, with the face that I find myself craving that is being nice to me? It complains that it gets more sex than you would like, it makes me feel crazy shameless if I raise my voice when I'm desperate.
I feel alone. There is not a soul who is interested in me and my depression risk of damage to my daughter.
I read that it does not ensure xanax death, but I have to be sure of this, however, because I certainly do not make things worse.
I've done everything wrong in life, I know, but it was not all my fault, it's just that no one has ever stopped to ask me how I felt, what I wanted. I've always been taken for granted and now I do not know how to change things. I can not give up the job, I can not give her husband. These are all things that would generate more suffering and dying seem like the lesser of two evils.
I thought a lot in my marriage, I was hoping to find quell'affettività with my husband that I never had. I wanted a child and raise him from me, take care of the person of his education, instead my baby I did not have even enjoyed it because I had to return immediately to do a job and in the evening I hated years I come home so tired and cranky that I want to have around and I can not let her see the best part of me and pour them that love him that I would.
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fufa78
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Messaggioda Dado » 23/12/2012, 18:51



Ciao fufa, mi rivedo in diversi aspetti della tua vita, anche io ho avuto un carattere emotivo e fragile e ho compiuto scelte che non erano le mie, e "mai nessuno si è mai fermato a chiedermi cosa provavo, cosa volevo". Se hai la forza di farlo, prova a cambiare radicalmente la tua situazione, lascia tuo marito se non lo reputi l'uomo adatto a te, prenditi tua figlia e comincia una nuova vita, x la prima volta comincia ad agire x quello che vuoi tu. Se ti liberi del marito sbagliato e allontani la nociva presenza dei genitori, potresti trarne giovamento psicologico, trovando la forza di reagire nella tua bambina. Questo ovviamente è solo un consiglio, io non giudico nè te nè il tuo malessere, anzi, comprendo che tu ti senta depressa, voglio solo dirti che se anche un briciolo di forza ti è rimasta, cerca di sfruttarlo in modo positivo...
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Dado
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Messaggioda fufa78 » 23/12/2012, 19:18



davide1983d ha scritto:Ciao fufa, mi rivedo in diversi aspetti della tua vita, anche io ho avuto un carattere emotivo e fragile e ho compiuto scelte che non erano le mie, e "mai nessuno si è mai fermato a chiedermi cosa provavo, cosa volevo". Se hai la forza di farlo, prova a cambiare radicalmente la tua situazione, lascia tuo marito se non lo reputi l'uomo adatto a te, prenditi tua figlia e comincia una nuova vita, x la prima volta comincia ad agire x quello che vuoi tu. Se ti liberi del marito sbagliato e allontani la nociva presenza dei genitori, potresti trarne giovamento psicologico, trovando la forza di reagire nella tua bambina. Questo ovviamente è solo un consiglio, io non giudico nè te nè il tuo malessere, anzi, comprendo che tu ti senta depressa, voglio solo dirti che se anche un briciolo di forza ti è rimasta, cerca di sfruttarlo in modo positivo...

E' da tanto che sto pensando di lasciare mio marito.
Da quando ho cominciato a stare male, si è rivelata una presenza assolutamente nociva, prima ancora che inutile e questo ha aumentato il mio senso di fallimento. E' già brutto sentirsi dei falliti nella vita professionale, ma sentirsi falliti anche in quella affettiva è tremendo, soprattutto quando nel matrimonio ci si è investito ogni cosa.
Forse non sarò sempre stata la moglie comprensiva che mio marito voleva, forse a volte anch'io l'avrò fatto sentire un fallito, ma qualunque persona dotata di cervello avrebbe capito che ero solo preoccupata per la sua inaffidabilità. Comunque non mi sono mai tirata indietro quando si è trattato di aiutarlo, ho anche mentito ai miei genitori, mascosto i miei problemi economici perchè non giudicassero e rendessero tutto più difficile. E' proprio il caso di dire che io a quest'uomo gli ho dato anima e corpo e adesso non riesco ad accettare la sua freddezza e sono preoccupata per mia figlia.
Posso lasciarlo e poi? Sapremo affrontare la cosa con sufficiente intelligenza e civiltà da non danneggiare la bambina?
Non potrò darle quella famiglia unita che avrei voluto.
I miei genitori hanno sempre litigato tanto, ogni tanto mio padre se ne andava anche di casa per poi tornare, fare finta di nulla, fino alla lite successiva e così via.
Io non volevo fare la stessa fine, volevo una famiglia piena di amore e mi uccide l'idea di non esserci riuscita. A mio marito l'amore invece non è mai mancato e lo da per scontato, è come se, avendo già amore a sufficienza dalla sua famiglia, non gliene occorresse altro. Per me è diverso: avrei voluto da lui tutto quello che non ho mai avuto: amore, certezze...
Lui tutte queste cose le ha già; gli basta telefonare ai suoi e cinguetta come un fringuello, sono loro la sua forza , io sono superflua, non so neanche a che gli servo. Non mi chiede mai come mi sento, mi vede piangere e sbuffa; detesta la mia depressione perchè creda che glielo faccia apposta.
Proprio oggi ha detto che sta meglio quando lavora.
Ma quanta cattiveria ci vuole per dire cose del genere? Eppure mio marito non è un uomo cattivo! Ma perchè con me si comporta così? Non si sognerebbe mai di trattare i suoi con tanta indifferenza!
Comunque alla separazione ci sto pensando.
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fufa78
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Messaggioda Royalsapphire » 23/12/2012, 19:26



Ciao...

Ho letto la tua storia.
Inutile dirti che capisco cosa hai passato e cosa stai passando ora.
Conoscevo una ragazzina nelle tue stesse condizioni. I suoi se ne fregavano dei suoi sogni e pensavano solo a loro stessi. Vedevano in lei l'erede del loro creato, e dovevano ammaestrarla bene affinchè un giorno potesse sotituirli a dovere. Pensa che la sua prima Barbie fu "Barbie medico", giusto per rimanere in tema scientifico. Se hai letto la storia della Monaca di Monza, e la "Storia di una capinera" vi troverai forti analogie.
Come i tuoi, le rompevano le scatole gia all'ultimo anno di liceo per assicurarsi che tutto rientrasse nei piani.
Anche in ambito amoroso, era la stessa cosa. Fino ai 18 aveva il divieto di frequentare qualcuno perchè "troppo piccola per innamorarsi", e dai 19 in su aveva l'obbligo di cercarsi un uomo ricco e facoltoso. Stessa cosa con le amicizie. Dovevano essere perfette per loro.
Non contenti di dominare la sua vita sotto l'aspetto sociale e amoroso, vollero entrare anche nella sua testa e "sostituire" tutti quei sogni che la distinguessero da loro con altri che erano, per l'appunto, i loro.
La perdita della libertà era evidente sotto tutti i punti di vista, e la solitudine diventava sempre piu forte perchè come avrai capito tu stessa, se si crea un muro tra te e la famiglia, ti accorgi che quel muro è in realtà chiuso a formare un cerchio e alto a formare un "pozzo" con te dentro sola e al buio e il resto fuori, libero e alla luce! Ed è li che pensi che la tua vita sia vuota, che non porti da nessuna parte, che anzi, se te la togli forse avrai un po' di pace. E tutto questo perchè? Perchè non hai un briciolo di "cattiveria umana" per raccogliere un po' di coraggio-egoismo-forza per battere un pugno sulla tavola e dire alla tua cara famigliola di andare a farsi fott.ere!! E poi magari ti guardi allo specchio e ti viene in mente un argomento che hai studiato tanto a scuola quanto all'università, e che quindi è stato sempre presente nella tua vita. Il concetto di selezione di Darwin! Ti convici che sia quella la verità! Continui a guardarti allo specchio e nei tuoi occhi leggi solo che questo mondo è troppo grande per te. Che c'è chi sopravvive e chi muore. Chi va avanti e chi è lasciato miseramente indietro senza che nessuno si volti a dargli un'ultima occhiata.
Cominciano a prendere il via anche la depressione, retta dal fatto che la tua vita è in realtà un'esistenza senza alcun valore, se non quello dettato dal tuo carnefice. Come una mucca allevata per le scatolette Manzotin.
Ma poi un giorno vedi un film e a un tratto ti metti a pensare. Ti chiedi il perchè tu debba aspettarti qualcosa dai tuoi genitori. Perchè tu debba soffrire per loro. E se tu possa essere amata soltanto da loro! Tra un ragionamento e l'altro sei sconvolta da una nuova te stessa che comincia a respirare dentro di te, perchè questo nuovo Io non sente piu niente nei loro confronti. Non vuole piu sacrificare la sua vita per loro. E allora ti trovi divisa in due. Una personalità fragile fa da cagnolino ai tuoi e una forte e arrabbiata che non vuole piu aver niente a che fare con loro e che accumula sempre piu stress e insofferenza verso loro e tutti quelli che la vogliono rigettare nel pozzo.
E' allora che pensi al tuo futuro. Non piu al suicidio. Pensi che arriverà il giorno in cui lascerai quella casa e tutto quello che c'è dentro. Pensi a quando sarai finalmente libera e padrona della tua vita. Ma ahimè anche in quel caso ti sei trovata con un marito indebitato, un lavoro non voluto, una figlia che non puoi crescere negli anni migliori, e un altro muro da superare. Quello creato da tuo marito. Ormai diventato il tuo nuovo carceriere e "frustratore"! Adesso la tua vita è dominio della sua! E tua figlia è diventata un altro peso troppo forte da sorreggere. Ti senti finita!
Io posso dirti che tu hai in mano la corda per emergere da quel pozzo.
La libertà è un concetto molto relativo.
Un galeotto può essere piu libero di te.
Dipende tutto da una cosa: Siamo finiti se lasciamo imbrigliare la nostra mente dagli altri!
Tu hai un grande potere. Hai il potere di decidere della tua vita! Se ti vuoi tagliare. Se ti vuoi dare fuoco. Se ti vuoi lasciare cadere da un dirupo. Hai questo potere! Ma hai anche quello di volare. Hai quello di comandare la tue gambe come fossero cavalli a trascinar il cocchio fuori da una porta, o fuori da una storia, o fuori da una famiglia. In parole povere, hai il potere di comandare la tua vita! E anche quello di abusarne per comandare quella di chi ti sta vicino.
Se ci pensi... chi è quello che comanda gli altri? E' il piu debole, o il piu forte? Ecco che ritorna il principio di Darwin.
Se ci pensi, è il debole che tende a comandare! Il forte non lo vuole questo potere! E' un potere troppo grande anche per lui , e lui sa che c'è qualcosa di piu importante da difendere: la libertà! Tutti nasciamo liberi! Non perchè sei uscita fuori dalla pancia di tua madre e grazie al seme di tuo padre, che devi minimamente pensare di appartenergli! Tutti siamo nati liberi! E continuiamo ad essere tali anche quando scegliamo di legarci al compagno della vita. Non è un anello che sugella questo legame. Ma il sentimento! Non c'è famiglia senza sentimento! E se nella tua manca il sentimento allora questo legame è gia sciolto!! Quando ti crei una famiglia non pensi piu a "te", ma pensi a "voi". Se per tuo marito questo "voi" torna ad essere "lui" allora il vostro legame si è infranto! Certo devi considerare un altro legame: tua figlia! Lei rappresenta l'unica cosa per la quale vale la pena sacrificarsi. Ma se ci pensi... di che sacrificio stiamo parlando? Io penso che rinunciare a dei sogni per un sogno piu grande sia una cosa saggia. Il tuo problema però è che per ora non hai nessuno scopo! Senti che la tua vita scorre su una terra desolata senza portare a niente! Sarebbe diverso se tua figlia fosse ancora la gioia della tua vita. Avresti pensato che anche se hai bruciato la tua, puoi sempre riversare tutte le tue energie su di lei. Farle da guida per aiutarla a costruire dei ricordi piu felici. Per far sì che lei abbia cio che non hai avuto tu: ascolto, attenzione, sicurezza, dialogo e amore.
Per ora forse, stai facendo vivere a tua figlia quello che hai vissuto tu! Hai detto che i tuoi non hanno mai chiesto il tuo parere... E tu, cosa stai facendo con tua figlia? Torni a casa preda del nervoso, e non pensi a lei? Non pensi che in un suo abbraccio, lei potrebbe cancellare il grigiume di una giornata?
OK la tua vita non è stata quella che volevi. I tuoi genitori sono stati pessimi. Ti ritrovi con un diploma e degli studi universitari che non volevi, e allora????? Chissene frega, ormai è passato! Ma anche di questo periodo negativo ti è rimasto molto di buono sai!? Innanzi tutto, nessuno mai è pronto a riconoscere che l'impegno messo in ogni cosa che si fa, non ha prezzo! Anche se una cosa non ti piace, acquista sempre grande importanza se fatta con impegno! Ti dirò, nel tuo caso è stato ancora piu importante! Perchè devi considerare in piu lo sforzo che hai fatto per superare uno scoglio disatteso.
Quindi quello che ora tu ti ritrovi in mano, è frutto dei tuoi sacrifici e ti ha permesso di poter lavorare per superare una grossa difficoltà! Come avresti fatto senza? Quindi a qualcosa è servito!!!
Ora, non pensare al passato. Le strade che hai preso, qualunque esse fossero, ti hanno portato quì oggi!
Mi dispiace per tuo marito che, a quanto sembra, si è lasciato cambiare dal mondo. Ma tutto ora dipende da te!
Hai tu il comado!
Cosa vuoi, tu?
Te lo chiedo perchè puoi decidere come vivere la tua vita!
Se vuoi indietro l'uomo di un tempo, ti dovrai impeganre per fargli ritrovare le chiavi di casa. Se invece senti che tuo marito non è piu nella tua vita, allora concentrati su tua figlia!! Se lei è la persona che ami di piu al mondo, allora devi mettere la tua vita a servizio della sua. Ma non sottoforma di schiavitù, bensì come un gesto di cavalleria! Ha solo 6 anni! Sei ancora in tempo per darle dei bei ricordi! Cosa deve ricordarsi se no? Il vuoto?? Vuoi questo? Che si ricordi il vuoto, la solitudine e la tua lontananza? Un giorno potrebbe anche guardarsi allo specchio e vedersi come quella persona che creava stress a sua madre!
Invece pensa quanti bei ricordi tu possa darle! Falla ridere! Dei sorrisi non ci si dimentica tanto quanto delle lacrime! Falla ridere di piu! E lei ricorderà solo quelli e scorderà eventi spiacevoli!
Il tuo amore per lei verrà ricambiato! E tu ti troverai con una figlia che ti ama e che ti capisce! E in piu un giorno sarà il tuo orgoglio piu grande vederla realizzare ciò che vuole nella vita!
Per questo ti dico, ogni minuto che tu possa passare con lei, fallo! Il nervoso e lo stress spariranno se tornando a casa penserai a tua figlia piuttosto che a te stessa. In fondo il tuo sacrificio lavorativo le permetterà di avere piu facilmente una vita sua. Niente dei nostri sforzi è vano! Così come seminando il vuoto attorno a noi, è il vuoto che raccoglieremo.
Anche in 30 minuti puoi fare di tua figlia la persona piu felice al mondo! Puoi farla sorridere! E lei ricorderà quel sorriso degli ultimi 5 minuiti prima di chiudere gli occhi e addormentarsi, invece che ricordare una giornata dove c'è stato il vuoto, e l'assenza di una madre...!

PS: nella mia opinione, non credo ti serva la psicologa per riprenderti un marito una figlia e dare un senso alla tua vita.
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Messaggioda Dado » 23/12/2012, 19:30



Credo sia la scelta migliore la separazione, cioè è inaudito che tuo marito tratti i suoi con i guanti e poi dica di stare meglio quando lavora. Certo sei depressa, e se fosse un buon marito ti starebbe vicino con le parole, con il cuore, ti aiuterebbe a stare meglio, invece diventa lui stesso motivo di maggiore depressione. Capisco che tu volevi una famiglia unita e piena d'amore, ma purtroppo nella vita molto spesso le cose non vanno come vorremmo, allora bisogna agire e prendere delle decisioni difficili; e poi sono sicuro che non danneggerai la bambina, il fatto che tu te ne preoccupi così profondamente significa che sei una buona madre e che farai di tutto x tutelarla. Cmq ritengo che optare x la separazione sia la decisione migliore.
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Dado
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Messaggioda Mechtay » 24/12/2012, 0:12



Che storia ragazzi...

Sarò breve, o almeno ci provo...

Voglio fare un'analisi più generale che sulla tua storia in se, ma che comunque ovviamente ti riguarda da molto vicino.

Lo dissi anche nel vecchio forum, la verà utilità della famiglia alla fin fine qual'è? cioè io qui leggo parecchi ragazzi, uomini e donne i quali il generarsi della loro depressione è stato provocato dai genitori, dalla famiglia, dai loro voleri, dai loro dissapori, scaricando aspettative, frustrazioni e proprie debolezze sui figli, facendogli seguire appunto strade di studio e carriera da loro volute senza mai domandarsi se il proprio figlio ne sia felice o stia bene, magari lo fanno inconsapevolmente, per la tipica frase "è per il tuo bene", il problema è...la priorità delle cose, qual'è il "tuo bene", per qualcuno potrebbe essere un buon guadagno che possa garantire stabilità economica, per altri è avere un amore idilliaco ed il resto mancia, per altri è far carriera, per altri ancora viaggiare, scrivere, insomma...qualcosa di diverso dalla concezione di "bene" dei propri genitori, venendo a te quindi credo sia veramente venuto il momento di ribellarti, di vivere la vita che desideravi e che ora hai perso la voglia di vivere, devi tornare all'entusiasmo di te bambina e soddisfare ciò che desideravi, se tuo marito non ti comprende e contribuisce soltanto al distruggere la tua anima beh...è il caso di lanciarti in una nuova vita senza di lui, vuoi ucciderti perchè non riesci ad affrontare le personalità forti che ti hanno sempre surclassata che hai intorno, i tuoi genitori prima e tuo marito e la sua famiglia apparentemente perfetta ora, ecco perchè...è venuto il momento di distruggere questo muro insormontabile, la separazione è il martellone per iniziare ad abbatterlo questo muro, il trasferirti altrove(lontano dalla tua famiglia magari) sarebbe la bomba per buttarlo giù del tutto questo muro, poi tu con le tue gambe dovrai varcare quella soglia e crearti quello che ci sarebbe dopo, ma dovrai prometterti che tutto quello che sarà...sarà ciò che tu vuoi sia.
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Messaggioda tribùdiselvaggi » 24/12/2012, 15:01



cara fufa,
ho letto con attenzione il tuo post. non lasciarti abbattere, almeno provaci. ricordati le parole di steve jobs: "non vivete la vita di un'altra persona. quella che state vivendo è l'unca vita che avete, seguite le vostre inclinazioni". il fatto che tu abbia una figlia, benché al momento possa sembrarti un'ulteriore difficoltà, fra qualche anno ti sembrerà la più grande fortuna di tutte. immagino che sia difficile dover fare un lavoro che non ci piace, ma pensa a quante persone hanno completamente perso il lavoro e non sanno di che sfamarsi e come pagare l'affitto. cerca di tener duro, stai vicino alla tua bambina. noi siamo qui. pronti ad ascoltarti. sfogati, ti fa bene. ti auguro un po' di serenità. sono sicura che con la forza di volontà si risolve tutto. tanti auguri e a risentirci
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mi sento sola e disperata

Messaggioda raffaella » 05/01/2013, 15:09



cara fufa78 ho letto per intero la tua storia e posso dire davvero di capirti..Anch'io non ho ricevuto amore da parte della mia famiglia, specie da mia madre, e nelle storie che ho vissuto ho sempre cercato di trovare quell'affetto e attenzione che mi è mancato. Nello stesso tempo mi chiedevo com'era possibile che qualcuno potesse amarmi se non lo facevano i miei che sono LA MIA FAMIGLIA... Il tuo stesso sangue.. Mia madre è una donna fredda, mai fatto una carezza.. Non c'è alcun tipo di dialogo ed è solo capace di rimproverarti su tutto.. Niente di quello che fai va bene. E' tutto sbagliato, tu sei sbagliata. E' questo il messaggio che è stata capace di trasmettermi. E ora che convivo da 7 anni col mio compagno provo un sentimento strano quando vedo l'attaccamento morboso che invece hanno lui e sua madre... Anche lui tutti i giorni le telefona e sembra su un'altro mondo.. con lei parla di tutto e con me magari delle stupidaggini.. Vive male la mia depressione e anche lui mi ha detto che stà meglio quando và a lavorare.. Per questo ti scrivo che ti capisco.. E non è facile prendere decisioni lo sò.. Perchè sembra che qualsiasi strada uno prenda sia sbagliata e comunque si debba soffrire, sempre... Fammi sapere come stà andando e se hai bisogno di sfogarti io ci sono
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raffaella
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mi sento sola e disperata

Messaggioda Royalsapphire » 06/01/2013, 3:27



Mia madre è una donna fredda, mai fatto una carezza.. Non c'è alcun tipo di dialogo ed è solo capace di rimproverarti su tutto.. Niente di quello che fai va bene. E' tutto sbagliato, tu sei sbagliata. E' questo il messaggio che è stata capace di trasmettermi. E ora che convivo da 7 anni col mio compagno provo un sentimento strano quando vedo l'attaccamento morboso che invece hanno lui e sua madre...


Mi hanno colpito queste parole. Per caso questo sentimento è rabbia mista ad antipatia, seccatura, frustrazione, voglia matta di vederlo riattaccare...?
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mi sento sola e disperata

Messaggioda Chloè Sullivan » 06/01/2013, 8:13



Ho letto la tua storia molto accuratamente e ti mostro i lati negativi.

Ti senti sola ed abbandonata,malinconica e depressa.
Le persone che sono al tuo fianco non ti hanno il giusto rispetto e pretendono solamente da te.
Hai alcuni debiti da pagare, e per qualche strano motivo anche quelli del fratello di tuo marito.
Vivi una vita appieno,dalla mattina alla sera in un luogo dove non ti piace stare.
E non ti senti realizzata.
Hai avuto un infanzia dominata dai tuoi genitori.
Non puoi dedicarti a pieno alla tua bambina.
Se lasci tuo marito ti trovi senza "padrone"

Ma i lati positivi ci sono...

Lavori e prendi 1200 euro al mese.
Con quei soldi campate tu,tuo marito,e tua figlia.
Sei una donna molto più forte di quanto credi, basta notare tutto quello che hai sopportato.
Hai una bambina, una cosa stupenda.
Nonostante i tuoi genitori possano criticarti, anche con il loro sbagliato aiuto ora hai una vita che molti reputerebbero bella.

Secondo me dovresti dedicarti ad abbattere questi muri.
Primo di tutto, se credi che tuo marito sia il problema della tua vita, allora sii pronta ad affrontarlo.
Dirgli tutte le cose che ti danno fastidio e poi prendere una decisione.
Nei giorni liberi approfittane per stare di più con la tua piccola.
Organizza estati al mare,inverni in parchi.
Anche una mattinata o una serata diversa fra voi, aiuta ad allacciare i rapporti e a viversi.
Concentrati sulle cose belle che puoi fare nella tua vita.

Sotto il punto di vista positivo sei fantastica e potresti migliorarti ancora di più.
Sotto il punto negativo però sembri essere una mamma poco presente nella vita della piccola,quindi questo lo devi recuperare.

Quando ho usato il termine "padrone" e perché in realtà te non hai mai fatto quelli che volevi, la tua vita è stata sempre diretta da altri,i tuoi genitori all'inizio e tuo marito alla fine.
Ora è tempo che tu prenda in mano la tua vita come una vera donna forte, perché sei già una donna,ma sei molto fragile.
La rabbia e la frustrazione resteranno sempre ma non è attaccandoti a questa logica che andrai avanti,anzi l'opposto.
Devi iniziare a diventare responsabile di te stessa e di tua figlia.

Devi credere in te e nella tua forza di vivere,per te e per tua figlia in primis.
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Chloè Sullivan
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