Sono tanti anni che vorrei ......

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Sono tanti anni che vorrei ......

Messaggioda Paolo » 28/12/2012, 13:07



Sono tanti anni che vorrei farlo, ma non ho il coraggio, un metodo lo avrei scelto, ma quello che mi frena sono le persone che mi vogliono bene e che contano su di me, le lascerei nei casini e nel dolore e questo mi dispiace troppo, per il resto sono davvero convinto che non valga la pena di stare in questo mondo schifoso, sono arrivato alla conclusione che la vita non ha senso, l'unica cosa certa da quando nasci è che devi morire, se non mi piace vivere, se lo reputo inutile, se lo reputo sensa senso, perchè non decidere di farla finita un pò prima ? cosa c'è di strano.
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Paolo
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Messaggioda Mechtay » 28/12/2012, 13:59



Per me non c'è nulla di male, ma è la strada da intraprendere solo se non c'è neanche un briciolo di speranza, nessun desiderio, nulla di nulla per neanche un momento nella vita...se per qualche attimo nella tua vita desideri ancora qualcosa, ti piacerebbe qualcosa che apparentemente ora non puoi, o andare da qualche parte, beh...allora vale ancora la pena continuarla questa vita, l'età è solo un numero, c'è tempo per far tutto ciò che si vuole a 18 come a 80 anni, è solo questione di coraggio :D
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Messaggioda Paolo » 28/12/2012, 17:24



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Messaggioda Royalsapphire » 28/12/2012, 20:05



Ciao Paolo,
prima di tutto vorrei riportare il testo della canzone che hai postato.

Polvere di gesso - Gianmaria Testa

Io ogni mattina ascolto l'alba
e la sera il tramonto
e tutto il rumore che fa
e poi per ogni giorno che passa
faccio un segno su un muro
di questa città
perché non è il tempo che mi manca
e nemmeno l'età .

Io ogni mattina quando parto
lascio aperta la mia porta
se qualcuno verrà
e poi metto polvere di gesso
sul pavimento di casa
per i passi che farà
perché quando c'è una porta aperta
di sicuro prima o dopo si sa.

Io ogni sera quando torno
lascio delle tracce bianche
sulla polvere che sa
che qui non ci viene mai nessuno
e nemmeno per oggi
non ci sono novità
e poi richiudo la mia porta
per la notte e per il freddo che ci fa.

Io ogni mattina ascolto l'alba
e la sera il tramonto
e tutto il rumore che fa
e poi per ogni giorno che passa
graffio un pezzo di muro
di questa città
perché non è il tempo che mi manca
e nemmeno l'età.


Ora, capisco la logica che ti spinge a pensare al suicidio; se non si hanno piu ragioni per vivere perchè aspettare anni e anni che la morte giunga da sola?
Io però sono sicura che anche tu come altri puoi trovare delle ragioni per vivere, degli scopi nella vita, e creare nuovi sogni nella tua mente per sorridere ancora.
Se vuoi, parlaci della tua situazione.
Baci_
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Messaggioda ottavio » 30/12/2012, 20:03



ciao paolo,
sapessi quanto sono d'accordo con te e come la vedo in modo identico.
Nessuno sa cosa sia la morte e se essa non sia il maggiore di tutti i beni; e invece gli uomini ne hanno paura, come se sapessero bene che essa è il più grande dei mali.
La morte è la dimostrazione che la vita è assurda, dimostra l'assurdità della vita. .
L'unica, assoluta verità è LA MORTE.(i soprano).
La morte mi fa ridere, la vita no.(Piero ciampi)
Chi ha il coraggio di ridere, è padrone degli altri, come chi ha il coraggio di morire( Giacomo Leopardi)
Friedrich Nietzsche
Se l'uomo percepisce la verità in uno stato di coscienza, vedrà ovunque solo la miseria e l'assurdità della vita... e un grande disgusto lo assalirà
Cesare Pavese
A che serve passare dei giorni se non si ricordano?
Nella vita l'unica cosa certa è la morte, cioè l'unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza. Sören Kierkegaard
Ahhhh che grande cosa è la morte!
Pochi ne parlano, tutti la temono, molti la desiderano o l’hanno desiderata almeno una volta…
Quando siamo felici, viviamo tutti come se la morte non ci riguardasse…
Come se la nostra vita durasse in eterno e non dovesse mai finire.
Quando invece siamo tristi, tutti ci pensiamo e spesso arriviamo a desiderarla, anche se pochi hanno il coraggio di confessarlo. Pochi fanno il passo decisivo, perché alla fine vari motivi ci fermano: l’istinto di sopravvivenza, la paura del dolore, l’incertezza del nulla…
Al giorno d’oggi questo argomento, nella nostra società, è un tabù anche più del sesso.
Quasi come se parlare della morte e delle sue conseguenze, sia di per sé equivalente alla morte stessa.
E per questo pochi ci riflettono realmente, e ancora meno persone prendono in considerazione il fatto che prima o poi dovranno esse stesse morire.
Basta guardarsi un po’ attorno per capire quanti illusi ci sono a questo mondo…
Tutti presi nelle loro vite frenetiche, nei loro doveri, nei loro sogni…
Pare che non riescano neanche a rendersi conto che cose come potere, denaro, fama nulla possono contro di essa.
Persino l’amore deve cedere il passo alla morte e chinarsi di fronte ad essa. Nulla possono le lacrime e i lamenti a resuscitare la persona amata. Lacrime e lamenti che cederanno il passo ad un nuovo amore, rivolto ad un altro individuo. Ehhh sì… la morte è anche più forte dell’amore…
Se un giorno i morti dovessero tornare alla vita, chissà quanti di essi troverebbero il loro consorte insieme ad un altro/a… Non c’è niente che il tempo e la morte non riescano ad annientare.
Ma alla fine sarà solo la morte la nostra vera amica, la nostra unica compagna, l’unica nostra speranza di giustizia, pietà e pace, laddove la vita è ingiusta, crudele e opprimente.
Spesso tacciamo la morte di crudeltà, senza renderci conto che ad essere crudele non è la morte, bensì la vita. È nella vita che soffriamo e piangiamo… è nella vita che proviamo la delusione… e è alla fine la vita stessa che ci fa desiderare la morte con le sue sofferenze e i suoi dolori.
Ma alla fine è solamente la morte che terge le nostre lacrime, che placa il nostro cuore… che ci dona, alla fine, quella quiete e quella serenità che in vita non abbiamo mai provato, se non superficialmente…
Niente ha senso all’infuori di essa…
Solo essa infatti dà senso alla vita.
Sono morto dal punto di vista affettivo e sessuale...è quello che ho sempre desiderato... niente mi può toccare... indifernte...sguardo di ghiaccio...cuore di pietra...e così che aspetto la morte vera o la fine della vita...la Signora dell'eternità.
La follia è la realtà di un mondo difficile da conoscere, nel quale noi"normali"siamo ospiti indesiderati.
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Citazione: Se l'uomo percepisce la verità in uno stato di coscienza, vedrà ovunque solo la miseria e l'assurdità della vita... e un grande disgusto lo assalirà
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Messaggioda Royalsapphire » 30/12/2012, 21:22



Ciao Ottavio!
Voglio innanzi tutto farti i miei complimenti per il modo poetico con cui hai scritto questo post. Ti ringrazio per aver condiviso con noi quello che senti e soprattutto di aver saputo esprimere così bene la natura delle tue idee.
La mia risposta è che tu abbia citato il pensiero di grandi filosofi, sì (e tra l'altro li apprezzo tantissimo), ma tutti accomunati, in un certo senso, da sentimenti di alienazione e "negativismo" verso la vita. Ci credo che hai preso loro come punti di riferimento: rispondono benissimo ai sentimenti che provi!
Però la vita non è monocromatica! Non è solo gioie o solo dolori! Concordo però con te che sia "una valle di lacrime". Se ti metti a cercare, ci troverai anche le mie dentro.
È nella vita che soffriamo e piangiamo… è nella vita che proviamo la delusione… e è alla fine la vita stessa che ci fa desiderare la morte con le sue sofferenze e i suoi dolori.

E' vero, è vivendo che piangiamo, soffriamo, rimaniamo delusi, veniamo abbandonati e a volte ci troviamo in momenti cosi neri da desiderare la morte per smettere di soffrire. Ma la vita non finisce qui! Non finisce a questo punto! Tutte le persone che hai citato e che elogiavano la morte nutrivano in sé un senso di amore per la vita, a modo loro! Ne è testimonianza il repertorio artistico che ci hanno lasciato! Chi non ama più la vita, non può scrivere così. La loro abnegazione è testimonianza della loro voglia di vivere. Certo, sono stati testimoni del male di vivere! Ma anche loro sono stati liberi da questa angoscia, anche solo per un istante! L'istante in cui si dedicavano all'arte. L'istante in cui si rendevano autenticamente liberi e in cui mettevano tutto di loro stessi in qualcosa che sapevano essere più grande della morte! Tant'è che tu li citi ad oggi, ma loro sono morti da un pezzo! Tu sei la testimonianza che l'amore vince sulla morte! I grandi che hai citato, avevano del talento che tu anni e anni dopo, come molti altri, hai apprezzato e hai seguito! A parte Cesare Pavese (che pur nella sua grandezza non è paragonabile alla grandezza di Leopardi) è l'unico tra tutti quelli che hai citato ad essersi suicidato! Lo stesso Schopenhauer, noto per il tuo efferato relativisimo e negativismo, eppure neanche lui è morto suicida!
Tu stesso, hai oggi scritto un messaggio che non si può accostare ai messaggi che si scrivono normalmente (tipo quello che ti sto scrivendo io), ma hai lasciato qualcosa di più. Come ti ho detto pocanzi, ti sei espresso in modo poetico, e questo non può non avere un significato ricollegabile alla vita stessa. E ci hai lasciato qualcosa di bello, un pezzo di te che rimarrà con noi.
Persino l’amore deve cedere il passo alla morte e chinarsi di fronte ad essa. Nulla possono le lacrime e i lamenti a resuscitare la persona amata. Lacrime e lamenti che cederanno il passo ad un nuovo amore, rivolto ad un altro individuo. Ehhh sì… la morte è anche più forte dell’amore…

Questo non è l'amore. E' un amore! C'è gente che sceglie un compagno, e perso quello continua ad amarlo fino alla sua morte ! Mia nonna ad esempio, perse mio nonno a 35 anni. E nonostante ebbe pretendenti (perché tra le altre cose era molto bella) non si legò piu a nessuno. Ci sono amori che non muoiono, ottavio! Non possiamo fare di tutta l'erba un fascio, nonostante oggi sia sempre piu raro incontrare persone che amano "seriamente" e profondamente! Ma raro non significa impossibile! Il modo per continuare a difendere i valori in cui crediamo è quello di parlare con gli altri, e di cercare di tramandare i nostri valori! Tu, io e tantissime altre persone come noi, che credono nei valori sani, non dobbiamo avere paura di esternarli in pubblico. Molti invece che fanno? Si mettono una maschera addosso per sembrare come la società di oggi li vuole, cioè freddi e privi di coscienza, e mentre dentro sanno quanto siano importanti gli affetti, fuori si fanno maschera di chi non crede nell'amore e di chi ha capito tutto!
Se un giorno i morti dovessero tornare alla vita, chissà quanti di essi troverebbero il loro consorte insieme ad un altro/a…

Ah ah ah immagino di sì! Mi hai fatto ridere! Ho provato a immaginarmi un simile scenario e la cosa è stata molto divertente :lol:

Sono morto dal punto di vista affettivo e sessuale...è quello che ho sempre desiderato... niente mi può toccare... indifernte...sguardo di ghiaccio...cuore di pietra...

Mi dispiace tanto che tu senta questo... Il Professore con cui detti l'ultimo esame all'università mi disse, "è il mondo che ti cambia". Ma io gli risposi che ciò può accadere, sì, ma solo se tu glielo permetti! Non ci fu replica.
La stessa cosa la dico a te. Anche se adesso senti di avere il cuore di pietra. O ti senti cambiato in modo irreversibile. Perché non provi a riscoprire anche il bello della vita. So che detto così sembrerebbe il consiglio piu superficiale del mondo, ma credimi che non lo è. E' piu facile parlare che agire, è vero. Ma l'esperienza mi ha insegnato che provare con determinazione dà i suoi frutti.

La follia è la realtà di un mondo difficile da conoscere, nel quale noi "normali" siamo ospiti indesiderati.

Se anche tu sei stato un bambino, saprai che la follia è una componente della vita che ci appartiene. Solo che molti crescendo se ne dimenticano. In proposito, ti allego la sintesi di una novella di Pirandello che ricordo sempre con piacere.
E se ti va di avere un confronto, potresti raccontarci la tua storia...
Baci_

Pirandello - La carriola

IL CONTENUTO DELLA NOVELLA
Si tratta di una novella di ambientazione borghese. Il protagonista, un avvocato di successo e richiestissimo, sta tornando da un viaggio in treno e nel dormiveglia si vede vivere, ovvero si riconosce come altro da sé. Il treno è simbolico, e indica il fluire del tempo. Questa crisi di identità si acuisce ancora di più sulla strada verso casa, finché il protagonista giunge sotto la porta di casa e vede sulla targhetta il suo nome e cognome e la sua professione. In quel momento capisce che sotto quella forma che la società gli ha dato si nasconde il vuoto, che non ha mai vissuto veramente. Ma egli non può fuggire totalmente dalla forma e dalle convenzioni sociali. Non gli resta che accettare quella sua forma. Per sopportarla, però, dovrà inventarsi dei momenti in cui dare libero sfogo a questo altro da sé. La novella termina con la descrizione di uno di questi momenti: l'avvocato afferra la sua cagnetta per le zampe posteriori e le fa fare la carriola, facendole compiere otto o dieci passi nel suo studio.

Dal punto di vista narrativo è interessante l’incipit della novella che è fortemente enigmatico. C'è una descrizione che potrebbe far pensare ad una donna, ma che in realtà si riferisce alla cagnetta, spaventata dal comportamento deviato del padrone.

Il mondo ha imposto al protagonista una maschera: costui è, infatti, obbligato a mostrarsi una persona affidabile, precisa, colta, sicura di sé, delle proprie capacità e possibilità. Il protagonista ci spiega che ogni sua forma, ogni sua maschera è una forma di morte, perché è comunque una maschera. Pirandello, nello scrivere questa novella intende comunicare che la pace è solo nella follia, che è il sovvertire tutti gli schemi. In questo brano è presente, infatti, la visione di vita pirandelliana, che si caratterizza da una realtà di uomo che non vive ma interpreta una parte; è inoltre pervasa dal pesante incombere di una maschera che non si può togliere perché è vincolante per la riuscita della nostra vita, e che ci porta a un senso di angoscia e solitudine.
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Messaggioda Chloè Sullivan » 06/01/2013, 8:49



Caro Paolo
Iniziaci a spiegare gentilmente cosa c'è che non va nella tua, ogni minimo particolare.
I problemi gli ostacoli, si trovano sempre, e sempre dovranno essere abbattuti.
Quindi parliamone senza giungere in conclusioni affrettate,sono sicura che i tuoi amici hanno ragione, hai molto da dimostrare a questo mondo.
Dicci cosa c'è nella tua vita che vorresti cambiare?
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Messaggioda giainuso » 08/01/2013, 15:11



Paolo ha scritto:l'unica cosa certa da quando nasci è che devi morire, se non mi piace vivere, se lo reputo inutile, se lo reputo sensa senso, perchè non decidere di farla finita un pò prima ? cosa c'è di strano.


non c'è nulla di strano infatti ne io mi permetterei mai di giudicare negativamente una persona che decide in piena coscienza di porre termine alla propria vita...alla fine chi sono io per arrogarmi il diritto di dirti che devi continuare a vivere senza sapere quello che provi tu davvero, le tue sofferenze o senza aver vissuto le tue esperienze?

mi limito solo a suggerirti , come ho fatto altre volte , di prenderti ancora un po' di tempo e di pensarci bene . E soprattutto a riflettere sul fatto che ponendo fine alla tua vita ora ti priverai anche delle future esperienze che potrai vivere e che non è detto ( come il senso di ineluttabilità del tuo post lascia intendere che tu pensi) che siano per forza TUTTE sempre e solo negative o dolorose....che ne sai se dietro l'angolo ti aspetta invece qualcosa di diverso e bello e che , così facendo , ti perderai ?

solo questo...
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Messaggioda Chloè Sullivan » 12/01/2013, 0:21



Io credo che noi veniamo a questo mondo perché dobbiamo "vivere" per poi morire col sorriso sulle labbra.
Perché non puoi darla vinta la mondo così...devi vivere perché devi dare il buono esempio.
Per realizzare i tuoi sogni, per far felice la gente che ti sta attorno,ma sopratutto per essere te stesso felice.
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Messaggioda Dado » 14/01/2013, 3:21



giainuso ha scritto:non c'è nulla di strano infatti ne io mi permetterei mai di giudicare negativamente una persona che decide in piena coscienza di porre termine alla propria vita...alla fine chi sono io per arrogarmi il diritto di dirti che devi continuare a vivere senza sapere quello che provi tu davvero, le tue sofferenze o senza aver vissuto le tue esperienze?

mi limito solo a suggerirti , come ho fatto altre volte , di prenderti ancora un po' di tempo e di pensarci bene . E soprattutto a riflettere sul fatto che ponendo fine alla tua vita ora ti priverai anche delle future esperienze che potrai vivere e che non è detto ( come il senso di ineluttabilità del tuo post lascia intendere che tu pensi) che siano per forza TUTTE sempre e solo negative o dolorose....che ne sai se dietro l'angolo ti aspetta invece qualcosa di diverso e bello e che , così facendo , ti perderai ?

solo questo...


Mi piace molto giainuso l'umiltà e la comprensione con cui ti poni umanamente di fronte a un problema molto delicato come il suicidio. Io Paolo ti dico solo che se hai ancora un briciolo di forza x poter combattere e cambiare le cose, allo fai leva su di esso e provaci.
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