Royalsapphire ha scritto:Certo la solitudine non è un problema, la vuoi tu stesso!
Il problema è quello che ti fa desiderare la solitudine e cadere nell'apatia.
Sicuramente sono accadute cose che hanno traumatizzato la tua personalità. Trovarsi così giovane svuotato di sogni, di passione, di voglia di vivere, e soprattutto di voglia di fare deve nascondere dei motivi molto profondi, motivi che hanno portato al diniego della tua personalità e della tua particolarità.
Sei arriva alla noia fondamentalmente per due motivi principali: o si è una persona brillante che desidera innamorarsi e che non riesce ripetutamente... oppure si è una persona che vive una vita non sua, che sia la vita che altri hanno scelto per lue oppure che sia esso stesso a ngiudicare inutili le proprie ambizioni...
Domande come "cosa vuoi fare nella vita, che persona vuoi diventare" capisco per te possano essere di difficile risposta...
Credo che tu abbia colto nel segno, in particolare con l'espressione "vive una vita non sua".
Chi si suicida probabilmente rigetta una vita non più sua. A me succede (ormai è successo) che qualcosa come un fantoccio, un essere inanimato, mi è cresciuto dentro e piano piano si è sostituito a me. Sono un essere inanimato, quindi è come se fossi morto almeno da un punto di vista operazionale. Forse è normale che la vita non si scelga...perchè di fatto capita! e tu ti adatti e metti attenzione a non sbagliare, a non deludere le aspettative, a prenderti cura di chi ti vuole bene, dei familiari ecc... ma poi qualcosa si rompe e tac! Sei diventato il fantoccio e non provi più emozioni normali, non hai più pensieri costruttivi e, bene che ti vada, diventi passivo e subisci le varie situazioni e vicissitudini finchè non muori per i fatti tuoi per cause naturali. Non è detto che la solitudine, il fatto di non sentirsi amati e apprezzati sia la causa di un suicidio: è solo terreno favorevole. Se hai qualcuno che ti tira per i capelli finisce che rimani vivo, se nessuno ti bada è più facile ammazzare il fantoccio.
Io credo che qualcuno mi ami, che qualcun' altro mi voglia bene, probabilmente qualcuno mi disprezza, ma tutte queste emozioni sono rivolte al fantoccio, non a me. Questa è la realtà dei fatti. il suicidio ha una logica perfetta se si guarda solo alla realtà dei fatti , bisogna illudersi in qualche modo che il fantoccio siamo noi, altrimenti siamo già morti.
In questo momento alcune persone sono in ansia per me, 3 persone in paricolare perderanno il loro sostegno, perderanno forse le loro speranze, il loro pupazzo preferito. Non ne possono comprare un altro ma l'uomo che sta dietro al pupazzo non riesce più a sacrificarsi, non riesce più a soffrire, ad amare, ad avere entusiasmo, riesce solo a perdersi nei suoi pensieri. Ci ha regalato l'anima al pupazzo e adesso ha 2 scelte: morire o scappare. L'uomo non ragiona più bene come prima, come quando non sapeva dell'esistenza del pupazzo, la sua mente è molto confusa. Ci sono punti di discontinuità nella sua vita, forse non è stato sincero con sè stesso, forse deve solo trovare un altro equilibrio ma l'equilibrio più stabile di tutti è la pace dei sensi.
Pensieri che mi tormentano: come è successo e quando? di che malattia soffro? è colpa mia o è colpa degli altri?
domande che non hanno senso...allora cerco di collezionare i fatti, cercando di non mentirmi ancora una volta:
Da bambino sensibile, iracondo, intelligente, buono? che c***o è buono?. Molto bravo a scuola (nel senso ottimi giudizi sulle materie) e sempre in presidenza per botte, scarso autocontrollo ecc. Le insegnanti consigliano psicologo ma i miei se ne vergognano, quindi mai stato. Le maestre mi guardavano come un alieno, spesso non intervengono se ho comportamenti stranti. Crisi d'ansia a 8 anni: non mi erano venuti a prendere per via di un malinteso, nodo alla gola e allo stomaco, permangono fino all'adolescenza. a 10 anni mi cago addosso, perchè convinto di soffrire di claustrofobia non voglio andare in bagno.
da adolescente più autocontrollo, i miei si vergognano un po' meno di me. Qualche episodio di bullismo subito, nulla di grave ma la repressione della rabbia mi fa diventare nevrotico. Morte di diversi parenti, inizio a fumare. Sensi di colpa. Inzizio anche a bere. Faccio lavoretti per pagarmi da fumare e da bere. Vengo circuito da un uomo, non reagisco subito come vorrei e lui riesce a toccarmi il pene cercando di farmi una sega per qualche minuto, poi reagisco, lo insulto, non lo vedo più; mai detto a nessuno che effettivamente mi ha toccato, mi vergogno. L'ho sempre raccontata come molestia generica. A scuola va male, più in condotta che altro ma rischio la bocciatura. Avevo un amico che mi capiva bene, ora è acclarato malato psichico. Scopro la musica, il suonare è l'unica cosa che non è sicuramente del pupazzo. Università conosco unico amore, stiamo ancora insieme (lei è insieme al fantoccio), la amerei veramente molto se ne fossi capace, devo staccarlo da lei e non so come fare. Studio non fa per me eppure mi laureo col massimo dei voti, anche se in ritardo, continuo lavoretti e butto i soldi in vizi, più morigerato per amore della ragazza, per cui mi sforzo. Nessuno si accorge che sono fuori di testa? possibile? bevo e attacco briga, vado da alcolisti anonimi, trovo gente diversa da me. Poi lavoro serio e qualificato. Dopo qualche mese, forse troppo frustrante, scopro il velo di Maya ed ecco il fantoccio. Sento che perdo lefacoltà intellettive, sento come una condanna che si avvicina. Quando suono mi sento meglio. Resto a casa dal lavoro fingendo di stare poco bene, un paio di volte. Le passioni si trasformano e ci si domanda se siano mai esistite. Di chi erano? di chi è questa vita? Una sensazione di disagio anche fisico sempre più forte. sempre in allerta, in guerra con tutto. Stufo dei contatti umani. Sfiducia in generale. proiezione di queste sensazioni sui fatti, tipo: per me quelli dell'isis che si fanno esplodere in mezzo alla gente sono solo dei depressi che si sentono rigettati dal mondo. Il nuovo ordine mondiale cerca di eliminarci facendoci impazzire con la scusa dello sviluppo...chi lo sa se è vero? Se è un mondo governato da stronzi, se non facciamo che girarci e rigirarci intorno a vicenda anche noi, nel nostro piccolo, prendendoci in giro? Ci sono canoni alla bellezza e alla serenità? non sono questioni utili alla tua vita.
Nei fatti non manca niente al pupazzo, non ha nemmeno particolari difficoltà economiche per ora. E' proprio un bravo pupazzo. (fa morire dal ridere). Cosa si inventerà adesso per uscire da questa situazione? Ne uscirà? Sta' parlando il pupazzo o il "demone" che c'è dentro? Forse sono la stessa cosa. E se il pupazzo si toglie la vita scompaiono entrambi?
Vorrei poter dire che mi dispiace, che il pupazzo è un uomo forte dopotutto e che sa ridere e piangere come una persona normale ma solo ogni tanto, quando capisce in qualche modo chi è.
E che mi dispiace per quelli che stanno attorno al pupazzo..ma non è così. Un pupazzo non prova empatia.
L'unica soluzione è rimanere focalizzati sui bisogni primari, a tutti i costi, in qualunque modo e senza fare la fatidica domanda "perchè?".
Dovremo confessare in giro il nostro problema? sbandierarlo in giro e quando ci chiederanno di preciso di cosa si tratta risponderemo "non lo so". Perchè probabilmente è qualcosa che non esiste e che nella realtà fisica si traduce con squilibri ormonali, mancata regolazione di serotonina-dopamina-noradrenalina o altro.
Queste cose esistono perchè qualcuno ce le ha messe in testa. Qualcuno chiama il pupazzo e questo risponde agli stimoli finchè resta qui.
Non cerco giustificazioni o consigli e non continuerei ma devo venire a capo di qualcosa. Potrei evitare di condividere tutto con un branco di sconosciuti. Siamo rovinati e delusi da riflessioni sulla natura umana, ogni giorno. Era meglio non sapere, meglio non conoscersi e non conoscermi. e' stato un processo spontaneo. Cercavo la verità.
Non provo più la rabbia e l'orgoglio che mi spingevano ad andare avanti. Rabbia, vendetta, disgusto caratterizzavano almeno la mia vita, davano una forma alle cose. Apprezzate il mondo, apprezzate gli altri e compatiteli, avvicinatevi a Dio se ne avete bisogno che tanto lui certo non ha bisogno di voi. Dio è una panzana, ma non so dire se il pupazzo ci spera o meno. Solo parole senza contenuto. Condanna alla produzione. Produrre lavoro, persone, parole, soluzioni, problemi e poi altre soluzioni. Un incubo senza fine finchè siamo vivi. Viviamo per il piacere allora. Non provo piacere. E allora vaff****** tu e il tuo pupazzo! sono qui ad ascoltarti da un'ora e più e il mondo va avanti senza di te. Dai vieni a prenderci. prendere cosa? prendere cosa? prendere cos? la felicità. Non la vedo. Ma è qui, tipo quando fai sesso. Mi fa piacere ma non mi rende felice, e poi lo sfondo è sempre qualcosa di scuro e di impenetrabile, sempre, giorno e notte. Guardo il sole ma non vedo luce, eppure c'é! Hai il vizio che ti spinge e costringe ad uscire dall'immobilismo. Già: mi tengono in vita i vizi, l'alcool, il fumo. Non è orribile a pensarci? è quello che continua a farmi muovere. Non apprezzo praticamente altro nel profondo. La dipendenza. dipendenza dalla vita associata ad attività viziose. Il piacere c'è ma non cetro la felicità.
Pensa se uno che muore di fame legge questo-che muore letteralmente di fame, non che ha problemi economici-cosa portebbe dirmi? "facciamo cambio della mia vita con la tua". Si suiciderebbe lui subito dopo ed io morirei di fame, oppure troverei da mangiare e sarei felice?
Il problema è che non so qual'è il problema
se fosse un pezzo di pane saprei almeno perchè muoio. Così no. E non sono riuscito a far ridere il pupazzo, sono al punto di partenza. è tutto inutile, forse sono un idiota, si è rotto qualcosa nel cervello, trauma trauma trauma che c***o è il trauma?
non so qual'è il problema, non lo sa nessuno, non c'è soluzione. Serve un miracolo. Questa è follia pura, non so qual'è il problema, come volete che ve lo spieghi?