da spectator vitae » 09/06/2014, 14:22
Ho pensato alla sceneggiatura per un nuovo film sul suicidio, che non sia né “Profumo di donna” (del 1974) né “Ho affittato un killer” (del 1990). Il film si intitolerebbe (titolo provvisorio) “Profumo di bosco” e riguarderebbe un tale di Torino, stufo di vivere, che vada a Napoli in cerca di un killer mercenario da pagare per farsi uccidere (visto che lui non ha il coraggio di farlo da solo). Trovatolo dopo varie ricerche, gli spiega il suo piano: tornare tutti e due in macchina su in Valle d’Aosta, quindi lasciare l’auto in uno spiazzo e addentrarsi insieme a piedi in un bosco poco frequentato - che il protagonista Persico conosce - all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso. In un posto preciso in precedenza Persico ha nascosto in una buca più di quarantamila euro in contanti e in un altro posto, non distante dal primo, ha scavato una fossa per esservi contenuto. Quando arrivano in mezzo al bosco designato per la fine, il killer assoldato sa già tutto – tra l’altro non aveva dubitato di Persico, avendo capito fin dall’inizio che non aveva intenzione di incastrarlo. Lo porta presso la buca e va a prendere la cassetta coi soldi, che porge al killer. Si siede nella buca e il killer come da accordi gli spara alla testa. Persico muore poco dopo. Il killer, come da accordi, lo stende nella buca, ma non lo ricopre di terra né posa del fogliame sulla testa (gli accordi prevedevano anche questo). Molto velocemente il killer si allontana (nessuna guardia forestale è comunque in giro, visto l’isolamento del luogo). Il killer salta coi soldi sull’auto di Persico (che come da accordi è diventata sua e può farne ciò che vuole) e torna a Napoli. Pur stanco da quel giorno non riesce più a dormire. E così per giorni, settimane, mesi. Distrutto, decide di tornare da solo all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso in Valle d’Aosta, presso la carcassa di Persico. Un anno è passato e si è ancora in estate. Nessun mezzo di informazione ha mai dato troppo risalto alla notizia della scomparsa di Persico, che, pur cercato, non è mai stato trovato (Persico non aveva lasciato nessun biglietto da nessuna parte). Il killer è l’unico a sapere dove si trovi. Giunto sul luogo di sepoltura vede il cadavere putrefatto di Persico (anche se spostato rispetto alla fossa e in parte dilaniato, da qualche belva probabilmente). L’odore che sente è rivoltante e vomita. Quindi rimette il morto deturpato putrefatto nella fossa, lo ricopre con della terra e sulla testa scheletrica posa solo del fogliame. Torna quindi a Napoli a uccidere altra gente per soldi, dormendo bene da quel momento in poi.