L'unica via realistica

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

L'unica via realistica

Messaggioda heisenblue » 27/12/2014, 20:54



Scrivo perché sono in un periodo nero. Penso spesso al suicidio ma non ho il coraggio di farlo, ho paura di rimanere viva e doverne pagare le conseguenze, il pensiero delle altre persone che improvvisamente si fingerebbero dispiaciute, la mia famiglia distrutta, tutto mi fa talmente schifo da rimandare ogni giorno la realizzazione concreta. Ci penso ogni giorno, ho studiato anche il modo, il tempo e il luogo perfetto. Non ho più nulla per cui valga la pena vivere. L'università che mi sono scelta, per cui ho tanto lottato... ora per me non significa più nulla. Ho dovuto affrontare la mia famiglia per iscrivermi, erano contrari alla facoltà che mi sono scelta (psicologia) per diversi motivi, in primis perché è un campo oggi senza prospettive, ma soprattutto perché non mi ritenevano adatta, oggi riconosco che hanno ragione: non potrò mai fare quel lavoro, non sono adatta per un lavoro con quel tipo di contatto umano. Ho sognato, ho fatto questa scelta con in testa un'idea molto astratta di me, in base alle mie aspettative irrealistiche, in base all'idea della persona che avrei voluto essere, non in base a quella che sono realmente. Quindi mi trascino avanti, continuo gli studi solo per non lavorare, per non deluderli ancora una volta lasciando a metà una cosa iniziata, perché non sarei in grado di trovarmi un lavoro. Il campo degli affetti è un campo minato, sempre vuoto. La mia vita sentimentale è uno zero, come sempre, non ho mai avuto un uomo e sembro incapace di attrarre anima viva, sempre invisibile. Le amicizie sono sempre le stesse, ombre sulla scena teatrale che non lasciano segni. La mia unica vera amica, l'unica persona di cui mi importi veramente si sta piano piano allontanando da me, è incinta. Io non sono in grado di starle vicino, sono una merda ambulante di persona, la vorrei tutta per me, vorrei solo della considerazione, vorrei non essere invidiosa della sua vita perfetta, del suo futuro perfetto, delle persone che ci sono intorno a lei. La nostra amicizia sta per finire. Io non so amare nessuno, non veramente. Mi sono fatta seguire da un terapeuta per qualche mese ma ne ho ricavato frustrazioni e odio per questa persona e ho abbandonato la terapia. Questa specialista sosteneva che i miei problemi derivino dagli abusi sessuali che ho subito da bambina e dall'unione di questi con il pessimo rapporto con i miei genitori. Non era mai andata troppo nel dettaglio con la diagnosi (anche perché il rapporto terapeutico con me le risultava molto difficile), ma ipotizzava un disturbo paranoide di personalità. Non ho dubbi che in me ci sia qualcosa che non va, qualcosa nella mia testa di marcio. Non riesco ad essere contenta per gli altri. Gli ultimi mesi sono stati un continuo trascinarsi, un rimestare nelle coperte e nel dolore. Un sacco di pianti, un sacco di sigarette fumate di nascosto (tutti sanno che io ho diligentemente smesso da mesi...) e un sacco di sorrisi falsi. Sono pronta a scommettere che tutti pensino che io stia bene, nonostante io scriva post deprimenti nel mio blog pubblico nella speranza di lanciare un messaggio a qualcuno, tutti sembrano ignorare. Non sono brava a comunicare il mio dolore, lo faccio sempre in un modo in cui non vengo presa sul serio e alla fine ho smesso, parlare non serve a niente, perché alla fine ognuno continua per la propria strada e se ne frega degli altri. Anche con la mia amica più cara non parlo più di tanto, specialmente da quando ho saputo che aspetta un bambino, che cosa può fregargliene delle mie lagne, che cosa potrà importarle delle mie lagne da qui a un paio di mesi? La sua vita prenderà una direzione molto diversa dalla mia, diventerà madre e io non sono compresa in questo pacchetto, sono un nessuno con cui andare a prendere il gelato al parco, non sono parte della famiglia, non potrò capire i suoi problemi così come non capisco come si sente ora. Sono un'amica di merda e una persona di merda, una che alla fine si merita tutto ciò che le capita. Il mondo non è ingiusto con me, io mi merito anche di peggio di così. Non riesco ad uccidermi quindi sto lì ogni giorno a sperare di morire da sola, di ammalarmi oppure finire in un incidente. E sorrido, vado al bar, apparentemente ho una vita comune. Vivo con i miei e faccio di tutto per non farli sospettare di nulla, probabilmente non sospetterebbero neppure se avessi lamette ovunque o cose del genere perché loro sono noncuranti, guardano solo se stessi e il menù della cena. Ho smesso di chiedermi perchè, è così, ognuno ha ciò che si merita. Non vedo un futuro per me, non penso che sarò mai in grado di laurearmi, di trovarmi un lavoro, di fare ciò che fanno tutti. Non sono adatta al contatto con le persone e non c'è soluzione per me. Semplicemente non c'è. L'unica via realistica è suicidarmi, è l'unica... ma allo stesso tempo sento un grande dispiacere.
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Messaggioda Annì » 27/12/2014, 21:10



Se senti un gran dispiacere vuol dire che non è l'unica via, tantomeno l'unica via realistica.
Se il rapporto che si crea fra paziente e terapeuta non è buono, difficilmente se ne cava un ragno dal buco, per quanto sia bravo il secondo e per quanto voglia/tenti di stare meglio il primo :/ pensi che faresti un altro tentativo con un nuovo psicoterapeuta?

Per quanto riguarda i tuoi studi, la prima cosa che mi sento di dirti è non pensare agli sbocchi lavorativi, almeno in questa fase in cui ti trovi ora. Pensa se ti piace quello che stai studiando. E studialo. Se lungo la strada scopri che ci sono altre cose che ti interessano, diversamente dalla psicologia o oltre a quella, guardale. Studiale, falle tue...non pensare a cosa dovresti fare o sarebbe meglio fare. Non dico di chiuderti a consigli o suggerimenti che ti vengono dati (richiesti o non), anzi accoglili...ma la guida vera è quello che senti dentro. Quella, devi seguire.
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Messaggioda enricorns2 » 27/12/2014, 21:20



Non devono sospettare devono capire solo così possono aiutarti, ma forse snche tu non ti rendi conto di essere in difficoltà e non accetti la tua situazione altrimenti cercheresti di riemergere
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Per favore non lasciatevi rubare la speranza (papa Francesco)

chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. (Gc 4,3)


Chi vusa püsé la vaca l’è sua
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Messaggioda claudioneb » 27/12/2014, 21:54



Ciao heisenblue, ti rispondo per quanto riguarda l'università.
Voglio che ti rimangi tutto quello che hai detto. Se hai scelto quei tipi di studi è perchè ne sei attrata, hai dovuto addirittura andare contro i tuoi genitori per iscriverti. Ora il periodo non è dei migliori, ed è per questo che ti sembra tutto grigio: gli studi, il futuro, il rapporto con la tua amica.
Per quanto riguarda il lavoro ecc. non ci devi pensare (credimi, non ci penso io che faccio ingegneria). Per ora studia, datti forza e stai tranquilla.
Per quanto riguarda l'amicizia con la tua amica, perchè le cose stanno andando male?
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Messaggioda Davy Jones » 27/12/2014, 21:56



Non ho più nulla per cui valga la pena vivere.

Non hai ancora (di nuovo) ciò per cui ti sembra valga la pena vivere.

Ho smesso di chiedermi perchè, è così, ognuno ha ciò che si merita

No. In parte viviamo le conseguenze delle nostre azioni e delle nostre scelte, in parte però subiamo o dobbiamo vivere circostanze casuali o comunque indipendenti dalla nostra volontà e dalle nostre decisioni. Quindi non ritengo che ciò che abbiamo è ciò che meritiamo.

D'accordo forse hai commesso un errore nel scegliere l'università, ma quando hai deciso ti sembrava una buona idea. Forse non riuscirai a finirla, forse non farai mai un lavoro ad essa inerente. Forse, perché come ora ti sembra di aver fatto valutazioni e pensieri errati in passato, magari in futuro penserai di ciò che ora affermi la stessa cosa. Altrimenti proverai comunque a laurearti oppure cercherai un altro lavoro, forse non ti piacerà, forse ti piacerà, forse lo troverai, forse non lo troverai. Chissà. Ma non dare le cose per scontate. Tante volte la vita è imprevedibile.
Lo stesso vale per le relazioni. Al momento non ne hai avute e questo ti fa credere non possa succedere. Ci sono persone che hanno avuto la loro prima relazione anche in età avanzata, nel forum è capitato che utenti di 14 anni pensassero di essere condannati alla solitudine sentimentale perché non avevano ancora avuto un partner. Non mi sembra il caso di trarre certe conclusioni ora.
Adesso stai male ed è anche questo che ti fa ritenere di non avere un futuro, che ti fa sembrare impossibile laurearti, avere un lavoro o un partner. Poi può anche succedere che una o più di queste cose non si realizzino davvero, ma non dare sentenze alla tua vita già adesso, né considera la mancata realizzazione di qualcosa come un fallimento, nel senso che può andare bene in alcuni campi e male in altri.

nonostante io scriva post deprimenti nel mio blog pubblico nella speranza di lanciare un messaggio a qualcuno, tutti sembrano ignorare.

Tendenzialmente le persone si tengono alla larga da queste cose. Ma anche gli "amici" magari un po' ti danno corda e attenzioni ma spesso poi ti lasciano al tuo malessere. Non credere sia qualcosa legato a te.

Comunque mi sembra tu sia troppo severa con te stessa, dici di essere una persona di merda, ma non ho capito quali azioni così ignominiose avresti commesso, cosa avresti fatto di così terribile.
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Re: R: L'unica via realistica

Messaggioda RESCUER IN THE DARK » 28/12/2014, 1:44



Lux, mi dispiace tanto che tu stia ancora così male.
Forse non ti sembrerà, ma sappi che ti ho preso a cuore.
Avrei voluto aiutarti almeno un po' a superare questo brutto periodo e mi sento un mer.. per non esser stato di nessun aiuto.
Probabilmente non sono stato un buon amico e ti chiedo profondamente scusa per questo.
Ciò non toglie che se tu morissi sarei sinceramente dispiaciuto e ferito.
Sei ancora giovane.
Non credo sia troppo tardi per cambiare direzione, se non credi che questa sia la giusta via.
Permettici di sostenerti in questo.
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Messaggioda heisenblue » 28/12/2014, 10:38



Se il rapporto che si crea fra paziente e terapeuta non è buono, difficilmente se ne cava un ragno dal buco, per quanto sia bravo il secondo e per quanto voglia/tenti di stare meglio il primo :/ pensi che faresti un altro tentativo con un nuovo psicoterapeuta?

Eh lo so. Purtroppo io con lei non sono riuscita a stabilire un buon rapporto, mi stava sul c***o e alla lunga quei modi supponenti che non facevano che dire "se la tua vita va a rotoli è solo colpa tua!" hanno provocato il mio odio. Poi diciamo che la paranoia di cui soffro ha degenerato il tutto, non riuscivo più a darle le spalle perché avevo paura che mi facesse del male. Inizialmente ho pensato di rivolgermi ad un altro e ho ricercato attivamente un altro specialista, ma i prezzi proibitivi mi hanno dissuaso. 50 o 60 euro a seduta per me sono troppo cari. La so l'obiezione, dovrei andare nel pubblico, lo so bene... ma non mi va, abito in una piccola città e conosco chi ci lavora (oltretutto studio psicologia, quindi immagina...). Comunque per ora non me la sento.
Per quanto riguarda i tuoi studi, la prima cosa che mi sento di dirti è non pensare agli sbocchi lavorativi, almeno in questa fase in cui ti trovi ora.

Per quanto riguarda il lavoro ecc. non ci devi pensare (credimi, non ci penso io che faccio ingegneria). Per ora studia, datti forza e stai tranquilla.

No no mi sa che sono stata fraintesa. Degli sbocchi lavorativi non me ne frega nulla, tanto è vero che ho scelto una facoltà senza sbocchi senza pensarci due volte. Non mi preoccupo del futuro in quel senso perché il mio futuro non esiste, non nella mia testa, l'idea di futuro per come sono ora è un concetto astratto. Quando dico che mi preoccupo del lavoro intendo dire che non potrò mai fare quel lavoro, quello specifico lavoro, perché sono una disturbata. Non sono adatta al contatto con la gente, ho molti tratti di fobia sociale, faccio davvero molto fatica a trattenere dei rapporti con le altre persone anche con chi mi conosce da una vita. Non sono certamente adatta a fare la psicologa, non una paranoica fobica con istinti suicidi. Inoltre, non mi sento capace di fare nessun tipo di lavoro. Tutti gli altri lavori comuni a cui potrei arrivare indipendentemente dalla laurea (cassiera, commessa..) per me sono impossibili da fare.
Per quanto riguarda l'amicizia con la tua amica, perchè le cose stanno andando male?

Perché lei è l'unica persona a cui tengo. Le altre persone al mondo non mi provocano niente dentro, il pensiero di lasciarle mi infastidisce ma non mi distrugge, con lei è diverso, la amo davvero per quanto io possa amare fra la possessività e l'ambivalenza. Vanno male perché lei è incinta e progressivamente per me ha sempre meno tempo. Con me non può parlare di gravidanza perché non ne so niente, in questa fase così delicata e importante della sua vita ha bisogno di persone che possano capire, condividere. Intrattiene rapporti sempre più stretti con neo-mamme come lei con cui può parlare della gravidanza, dei dubbi, del futuro, con persone di famiglia da cui si sente confortata e supportata. Io non c'entro niente, io non ho mai neanche avuto un compagno figuriamoci un bambino, sono lontana anni luce dalla sua vita fantastica e adulta, è come se fossi ancora al parco giochi. Questa cosa ha tracciato una linea nella nostra amicizia, io inoltre sono molto preoccupata per lei, sono davvero angosciata, ho paura che possa morire. Non c'è più posto per me, non ci sarà quando il bambino nascerà. Io non sono capace di starle vicino, non ha bisogno di me.
Lo stesso vale per le relazioni. Al momento non ne hai avute e questo ti fa credere non possa succedere. Ci sono persone che hanno avuto la loro prima relazione anche in età avanzata, nel forum è capitato che utenti di 14 anni pensassero di essere condannati alla solitudine sentimentale perché non avevano ancora avuto un partner. Non mi sembra il caso di trarre certe conclusioni ora.
Adesso stai male ed è anche questo che ti fa ritenere di non avere un futuro, che ti fa sembrare impossibile laurearti, avere un lavoro o un partner. Poi può anche succedere che una o più di queste cose non si realizzino davvero, ma non dare sentenze alla tua vita già adesso, né considera la mancata realizzazione di qualcosa come un fallimento, nel senso che può andare bene in alcuni campi e male in altri.

Magari... magari fosse così. Lo spero tanto. Le mie coetanee si fidanzano tutte, rimango solo più io, come sempre, vergine e senza sapere cosa significa prendermi un gelato con una persona che mi ama. La mia è semplicemente un'inferenza, devo avere qualcosa di veramente repellente addosso per dissuadere chiunque dal volermi bene, non parlo del lato fisico perché di corteggiatori "sessuali" ne ho avuti, pochi ma sono esistiti, il mio problema è umano, sentimentale.
Tendenzialmente le persone si tengono alla larga da queste cose. Ma anche gli "amici" magari un po' ti danno corda e attenzioni ma spesso poi ti lasciano al tuo malessere. Non credere sia qualcosa legato a te.
Comunque mi sembra tu sia troppo severa con te stessa, dici di essere una persona di cacca, ma non ho capito quali azioni così ignominiose avresti commesso, cosa avresti fatto di così terribile.

Già, si tengono alla larga e l'ho capito molto bene. Riconoscere la sofferenza altrui richiede impegno, dispendio di energie, di sentimenti, per carità, non bestemmiamo. E' più semplice ignorare, è meno faticoso. Spero che un giorno capiti loro l'inverso, stare male ed essere ignorati da tutti, solo in quel caso si capisce cosa significa, il senso di gelo che si prova a parlare al vuoto.
Sono una persona di merda per tante cose, perché non riesco ad amare veramente nessuno al di là del loro amore per me. Sono un'egoista, mi interessa soltanto essere amata e quando puntualmente vedo che non accade per me l'altra persona può anche morire, non amo mai la persona in sé, non me ne frega nulla del benessere altrui, sinceramente.
Lux, mi dispiace tanto che tu stia ancora così male.
Forse non ti sembrerà, ma sappi che ti ho preso a cuore.
Avrei voluto aiutarti almeno un po' a superare questo brutto periodo e mi sento un mer.. per non esser stato di nessun aiuto.
Probabilmente non sono stato un buon amico e ti chiedo profondamente scusa per questo.
Ciò non toglie che se tu morissi sarei sinceramente dispiaciuto e ferito.

Ma Zet, non è colpa tua, come potrebbe essere colpa tua? Ti ringrazio per avermi ascoltata, hai già fatto fin troppo, non c'entri con ciò che mi ha spinto a pensare al suicidio, sono le volute spinose della mia vita ad esserne responsabili ma non certamente tu.
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Messaggioda Beren » 28/12/2014, 11:36



Sei una ragazza molto profonda e sensibile, riflessiva...sai cosa penso?
Che chi è nelle tue condizioni (potrei dire ''nostre condizioni''...io stesso ci sto uscendo a fatica da poco più di una settimana...e ci sono stato dentro per anni...dieci giorni fa ero lì li per saltare dal ponte di Corso Vittorio...poi è successo un Miracolo...) in realtà non abbia affatto poca autostima, anzi proprio perchè si è consci delle proprie posssibilità che non vengono espresse, e per la solitudine...ci si deprime: noi siamo i più severi critici di noi stessi, è questa la verità.

Pensi di risolvere qualcosa col suicidio? No, non risolvi nulla, anzi la dai vinta alle ''forze'' avverse...devi vivere, andare avanti.

Io uso spesso, anche qui sul forum, l'allegoria del Drago e della Fiammella, che è come io visualizzo la mia Mente, ed in linea di massima questo funziona anche per le menti simili alla mia (come la tua è, leggendoti...)...spesso la Tenebra è vincente, e circonda tutto in un buio impenetrabile, dove non si puà vedere nulla se non un nero nebuloso, pulsante di malvagità e vorticoso...in questa Tenebra, il Drago svolazza e si libra, spavaldo e vittorioso, e ti guarda con i suoi occhi gialli da rettile sibilandoti pensieri catastrofici come ''hai fallito...non vali niente...chi mai ti considererebbe...non combinerai mai nulla...non sei normale''...eppure, anche in quella Tenebra quasi totale, esiste una fiammella, piccola, molto piccola...quasi spenta, ma ancora viva: è la Speranza...e nonostante sia flebile ed impercettibile, è sempre li...pronta, un giorno, a divampare maestosa, come fiamma imperitura, ad illuminare la Tenebra...la Speranza divamperà...ed allora il Drago si nasconderà...esitante e sbigottito, spaventato dalla luce...ed un giorno tu lo guarderai negli occhi, e gli dirai ''ora mi riprendo la mia vita'', e lo spezzerai in due.

Si cara Heisenblue, questo è proprio quello che accade: a volte la Speranza è talmente flebile, nella Tenebra, da risultare impercettibile...eppure, vive sempre.
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- ''Chi è lei? La ragazza elfica della canzone...''

- ''Parla di Lùthien, la fanciulla elfo...era la figlia di Thingol, Re degli Elfi nella Terra di Mezzo allorchè il mondo era giovane; la più dolce e soave fanciulla che sia mai esistita. La sua bellezza era pari al rifulgere delle stelle oltre le nebbie delle Terre Nordiche, che parevano rispecchiarsi nel suo viso luminoso.
Donò il suo Cuore a Beren, Uomo Mortale...''


- ''...e che ne è stato di loro...?''


- ''...sono morti...tanto tempo fa...''



_________

***Il mio Diario, dove condivido i miei pensieri e le mie sensazioni: se ti va, facci un salto... mi farà certamente piacere ***

http://www.myhelpforum.net/viewtopic.php?f=38&t=8383
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Messaggioda Greine » 28/12/2014, 12:13



Il tuo post mi ha colpito molto e sento tutto quanto parecchio vicino.

Non apro discorsi in merito all’università e alla vita lavorativa perchè andrei forse offtopic, ma dico solo questo e sarò il più breve possibile: l’università (qualsiasi tipo, non solo psicologia) non è garanzia di lavoro. Per esperienza personale, all’estero non importa tanto che laurea hai, che studi hai fatto, importa invece COSA sei e COSA sai fare. In Italia invece fanno ancora credere che un pezzo di carta abbia qualche valore, ma non è proprio così. Non approfondisco il discorso, ma con questo voglio dirti solo: non dannarti sull’università, per me fai bene a finirla e cerca di trovare di nuovo quel bel significato che le volevi dare quando l’hai scelta. Cerca di trovare e fare tuo tutto il bello che c’è in quello studio, e sono sicura che c’è molto di bello nella Psicologia. E cerca di riprendere l’idea della persona che avresti voluto essere, cerca di realizzarla!
Ti consiglio di portare a termine l'università non tanto per fare un piacere ai tuoi genitori, ma per te stessa. Io ho lasciato a metà fin troppe cose, tra cui 2 università (Sì, sono una campionessa! yeeee :D) e non sai quanto mi pento di tutto questo. Purtroppo per il lavoro siamo tutti sulla stessa barca e non posso dirti “ok, viviamo spensierati! Prima o poi arriverà qualcosa di buono!” perchè no, non è così. Se l’università non ti garantisce prospettive, prova a cercare qualcosa che invece può garantirtelo. Facendo sondaggi in giro tra la gente, vedo che molti datori di lavoro apprezzano chi ha fatto dei corsi che lo specializzano in qualcosa: ora non so farti proprio gli esempi pratici, ma potrebbe essere informatica, lingue, come tante altre cose. Dipende anche ciò che ti interessa.


Sulla vita sentimentale purtroppo non so darti molti consigli, visto che io sono impedita :D ma ammetto che molti uomini ci mettono anche del loro per rendermi tale.

Amicizie: tu dici di non sapere amare, però vedo anche la frase scritta “l’unica persona di cui mi importi veramente”. Se le dai importanza, non vuol dire anche amare? C’è dell’invidia, ma io distinguo sempre l’invidia buona da quella cattiva, non credo sia il caso di quest’ultima perchè sembra che ci tieni a lei. Non puoi provare ad avvicinarti a lei? Parlarle, seguirla, starle vicino? Lei prenderà una direzione diversa, ma perchè non trovare qualcosa in comune con lei? Qualcosa che ti leghi a lei. Lotta per questa amicizia se ci tieni!

Non sei marcia, anzi, secondo me -non ti conosco, ma leggo ciò che scrivi- sei intelligente e molto. Non riesci ad essere contenta per gli altri, perchè non sei già contenta di te stessa e, scusami, ma hai bisogno prima di essere contenta di te stessa per esserlo per gli altri. Non si tratta di egoismo, a parere mio, si tratta solo di autoconservazione e autodifesa. Sfogati come vuoi con tutto quello che vuoi (non consiglio le sigarette che fanno male :D consiglio sempre lo sport che fa bene!), ma niente suicidio che non è l’unica via realistica. è una via, ma porta a ben poco. Hai ancora tanti anni e potresti avere un futuro brillante, lotta per quello.
I sorrisi falsi ti proteggono dalla gente ben poco empatica e sensibile che potrebbe non capirti e attaccarti solo, qui c’è un forum di persone che possono capirti e sostenerti, ma fuori non so che gente ci sia. I miei sfoghi e i miei pianti in pubblico tipicamente non sono mai stati capiti, anzi è andata peggio.

Non devi aprirti a tutti, non devi rendere tutti partecipi della tua vita “privata” (non è il termine più adatto, ma non me ne viene in mente un altro) perchè non tutti possono e riescono a capirla. Tienila per te e per le persone che veramente sanno capirti e aiutarti e non cedere, prima o poi arriverà quel qualcosa che ti solleverà e ti permetterà di brillare. Ci vuole un po’ di sforzo e un po’ di fortuna.

Scusami tanto del papiro e se mi sono allargata nel darti consigli.
:)
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Messaggioda heisenblue » 28/12/2014, 12:44



(potrei dire ''nostre condizioni''...io stesso ci sto uscendo a fatica da poco più di una settimana...e ci sono stato dentro per anni...dieci giorni fa ero lì li per saltare dal ponte di Corso Vittorio...poi è successo un Miracolo...)

Ho avuto un'epifania. Capisco, sono stata anche io su quel ponte con gli stessi pensieri. Non è il modo che sceglierei per suicidarmi, non mi piace, ma ricordo un giorno della primavera scorsa in cui ho passato tanti di quei minuti a guardare l'acqua che scorreva che quando mi sono staccata ho sentito dolore. Ero diventata un tutt'uno con quel flusso, per me un flusso di morte.
l'allegoria del Drago e della Fiammella

Ti ringrazio da morire, è davvero bellissima, l'ho visualizzata ed è esplosa nella mia testa con una potenza incredibile.
Si cara Heisenblue, questo è proprio quello che accade: a volte la Speranza è talmente flebile, nella Tenebra, da risultare impercettibile...eppure, vive sempre.

Vive anche in me, dopotutto, altrimenti mi sarei già suicidata.
Sul discorso dell'università Greine, rimando al mio post sopra, la mia preoccupazione non è del trovare lavoro o meno con quello che mi sono scelta, è un'altra ma probabilmente mi sono espressa male.
“l’unica persona di cui mi importi veramente”. Se le dai importanza, non vuol dire anche amare? C’è dell’invidia, ma io distinguo sempre l’invidia buona da quella cattiva, non credo sia il caso di quest’ultima perchè sembra che ci tieni a lei. Non puoi provare ad avvicinarti a lei? Parlarle, seguirla, starle vicino? Lei prenderà una direzione diversa, ma perchè non trovare qualcosa in comune con lei? Qualcosa che ti leghi a lei. Lotta per questa amicizia se ci tieni!

Eh, non è semplice. L'amicizia funziona bene finché si è simili, finché si fa una vita simile, perché ci si capisce, si condividono i problemi. Quando si diventa così diverse l'altro è un pianeta sconosciuto. Poi lo so, ci sono quei discorsi buonisti sull'amicizia per cui la vera amicizia è proprio quella che nasce dalla diversità, in cui si capisce l'altro indipendentemente dalle contingenze... ma nella realtà almeno per me non è così. Le direzioni diverse uccidono i rapporti o comunque li allontanano. Io sono morbosa... gelosa fino alla morte, questo non è amare. E lo dico con molta autocritica. Non posso sopportare tutto questo. Parlarle, seguirla, starle vicino, ma parlarle di cosa? Delle mie continue turbe sul nulla? Dei miei quattro corsi all'università? Della mia vita inesistente? La verità è che non ha più bisogno di me... l'ho capito molto bene subito. Ha bisogno della sua famiglia, di persone che possano consigliarla ed aiutarla, starle vicino, condividere questa nuova fase della sua vita. Io non potrò mai capirla, tutto qui. E quindi l'unica persona a cui tengo mi sta abbandonando. Del resto è giusto, almeno lei deve godersi la sua felicità, almeno lei che ce l'ha fa bene a non farsela inquinare da me e dalla mia negatività, dalla mia invidia, dalla mia rabbia.
Non riesci ad essere contenta per gli altri, perchè non sei già contenta di te stessa e, scusami, ma hai bisogno prima di essere contenta di te stessa per esserlo per gli altri. Non si tratta di egoismo, a parere mio, si tratta solo di autoconservazione e autodifesa.

Sì, concordo in parte. Ma è un circolo vizioso... se non sono felice non posso essere felice per gli altri, se non sono felice per gli altri alla lunga i rapporti si rompono, e quindi non sono felice.
Grazie a tutti per le bellissime risposte, vi sono grata.
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