In questi giorni il pensiero del suicidio si fa sempre più attraente.
Come ho già scritto in altri post l' ultima batosta ricevuta è stata l' acufene, ma è solo il sassolino che ha fatto pendere la bilancia sul lato della morte piuttosto che su quello della vita.
Il sentimento predominante della mia esistenza è sempre stata la tristezza, già da piccolino ho questo ricordo, non so perchè, delle domeniche pomeriggio, quando salivo in auto coi miei genitori per andare da qualche parte, ed ero così triste che a pensarci adesso mi sembra impossibile che un bambino possa provare sentimenti così brutti.
Oppure quando andavo in colonia, il pulman dei miei cugini partiva prima del mio e io rimanevo con quei bambini che conoscevo poco e cominciavo a sentirmi a disagio e tanto triste.
Da adolescente non mi sono mai goduto una storia con una ragazza, non che non ne abbia avute, ma mi sono sempre sentito inadeguato, una cattiva compagnia, e più mi sentivo così più ero triste e più probabilmente diventavo davvero di cattiva compagnia.
Tutto questo finchè le cose non sono peggiorate ulteriormente.
Negli ultimi anni non esco praticamente più (tra l' altro l' ultima volta che c'ho provato mi sono giocato un orecchio),faccio una vita patetica, ho paura di quello che pensa la gente di me, sono stanco.
Un pensiero piacevole che faccio è che prima o poi questa vita finirà, però ho 33 anni e potrei vivere probabilmente per un altro mezzo secolo e non ne ho nessuna intenzione.
Ho paura di farlo, certo, però lo voglio di questo sono sicuro e spero di trovare presto il modo e il coraggio per andare fino in fondo.