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MessaggioInviato: 13/11/2019, 18:05
da Val77
Ciao, mi sono iscritto oggi. Piacere. Sto un po' vedendo il forum, c è molta roba, mi fanno male gli occhi dallo smartphone. Ad ogni modo sono qui per:
-trovare una guida più forte di me, data la situazione in cui vivo. Credo che questo sia l'inferno.
-qualcuno che mi aiuti a discernere: da un mese navigo tra i siti, forum, blog, di tutta Italia per una mano: sono riuscito a togliere tutti i farmaci, scalando li con lo psichiatra, ma ora mi sento sospeso in un mondo irreale. Sto "elemosinando" aiuto con la solita risposta che qui a Taranto non c'è nulla, nemmeno gruppi di mutuo aiuto, o un posto dove andare e stare un po' insieme, farsi ascoltare e non derogare di nuovo di farmaci o pareri. Ognuno dice la sua screditando gli altri medici. Avete notato questa cosa? Non sanno che questo ci fa sentire ancora più soli? Le cure integrate qui non esistono. O ti bombardano di paroxetina, il più vecchio farmaco che c' è, con emivita breve ( il che vuol dire che mi sta dando una sindrome da astinenza fortissima) o sei fottuto. Scusate sono molto arrabbiato. Mi sono fatto del male fisico.
- se il gruppo di mutuo aiuto a a Taranto non c 'è, lo creiamo noi? Ad ogni modo, non so se ricadere negli psicofarmaci: dopodomani ho visita presso psichiatria del policlinico di Bari, allo stesso tempo vorrei non dover fare più uso di questi farmaci che non mi hanno mai curato la causa, solo obnubilano il sintomo. Sono approdato a questo forum dopo averlo trovato tra i vari su internet. Spero sia più vivo e sveglio, vi abbraccio. E sono disponibile a vederci di persona. Taranto ci unisca. ( o dove volete voi, basta che non rimaniamo soli)

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MessaggioInviato: 13/11/2019, 20:09
da Riccardina
Edit Staff: risposta non consona.

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MessaggioInviato: 13/11/2019, 20:14
da Val77
Ma che razza di risposta è?

edit staff: risposta editata.

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MessaggioInviato: 13/11/2019, 20:23
da Royalsapphire
Lascia perdere Valerio, Riccardina ha un modo tutto suo di venire incontro alle persone! Noi lo conosciamo ormai da anni :giveup:

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MessaggioInviato: 13/11/2019, 20:38
da Royalsapphire
Ad ogni modo, non so se ricadere negli psicofarmaci: dopodomani ho visita presso psichiatria del policlinico di Bari, allo stesso tempo vorrei non dover fare più uso di questi farmaci che non mi hanno mai curato la causa, solo obnubilano il sintomo.

Guarda, da farmacista posso dirti che le terapie farmacologiche, se prese per anni, non possono essere abbandonate di colpo, né per semplice “forza di volontà”!
I primi tempi, anche mesi, in cui stacchi i farmaci, può succedere che tu ti senta bene lo stesso. Che ti senta anche rinato perché non hai più quella sensazione di “assopimento” perenne. Il problema è che in realtà non ne se sei uscito! Anzi, appena arriva la ricaduta, e quella arriva sempre, ti senti peggio di prima, vai in delirio. Ad alcuni miei pazienti hanno dato il TSO.
Posso consigliarti di affidarti al tuo medico curante o di fiducia per staccare a poco a poco, e sempre se lui lo riterrà opportuno.
Ci sono casi in cui la persona non può staccare. E per avere una vita più indipendente possibile ha bisogno di prendere psicofarmaci a vita. Ma non per questo sì tratta di una persona inferiore agli altri, né di una tossica. Chiunque sia in terapia farmacologica non ha nulla di cui vergognarsi.
Se poi tu non ti trovi bene coi farmaci che prendi, allora cerca insieme al tuo medico di aggiustare la terapia. E se lui esaurisce tutte le sue idee, cerca un atro medico. Ti assicuro che ogni medico da una sua diversa terapia da seguire.
Quindi per me sarebbe meglio cercare qualcuno che riesca ad aiutarti con le giuste cure farmacologiche e psicologiche, piuttosto che trovare chi ti aiuti a staccare dai farmaci, così solo perché glielo chiedi tu, senza conoscere le tue problematiche e le tue reali necessità.

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MessaggioInviato: 13/11/2019, 22:42
da stefano71
Ti do un consiglio pratico. Visto che devi vedere altri psichiatri, fai una lista SCRITTA di tutti i farmaci che hai preso negli anni, per quanto tempo e con quali effetti. Usa una tabella Word e fallo bene. In primo luogo perché i medici sono sempre indaffarati e dandogli un pezzo di carta li aiuti/costringi a concentrarsi, e poi perché loro possono vedere dei pattern che a sentir raccontare potrebbero sfuggirgli.
Buona fortuna e continua a postare.

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MessaggioInviato: 13/11/2019, 23:16
da rosablu85
Ciao.
Benvenuto.
So per certo che a Taranto esiste il centro di salute mentale, non so se questa informazione può esserti d'aiuto.

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MessaggioInviato: 15/11/2019, 15:07
da Val77
stefano71 ha scritto:Ti do un consiglio pratico. Visto che devi vedere altri psichiatri, fai una lista SCRITTA di tutti i farmaci che hai preso negli anni, per quanto tempo e con quali effetti.


Ciao, consiglio utilissimo, e il (ho appena finito la tabella, ci sono dei buchi nei periodi, però vede le sostanze prese in 11 anni.
Comunque è il direttore del dipartimento di Psichiatra del Policlinico. Sarà competente.

La mia patologia non è mai passata.

Vi faccio sapere

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MessaggioInviato: 16/11/2019, 19:41
da rosablu85
Dici che la tua patologia non è mai passata ma esattamente il tuo disturbo come si manifesta?

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MessaggioInviato: 17/11/2019, 17:42
da Val77
Ciao amici, lo psichiatra da cui sono stato venerdì, 300 euro per un'ora, ha fatto una ipotesi di disturbo bipolare di tipo 2.
Questa cosa già mi fu detta da un altro 10 anni fa. Poi altri mi hanno detto depressione maggiore grave, diagnosi retta per anni.
Farò un altro consulto da un altro, non credo che si possa diagnosticare disturbo bipolare in un'ora. Ovviamente propone Litio.
Nella descrizione del D. Bipolare io mi ritrovo, ma una cosa è certa: qualsiasi cosa io abbia, le condizioni oggettive della mia vita sono dei fattori di rischio che mi aumentano la pesantezza del mio stato d'animo: non ho lavoro, ho rinunciato a lavori precari e di sfruttamento per non sentirmi inappagato, vivo con mia madre... Io da sempre mi sento un umore malinconico dentro, con brevissimi periodi di gioia, guarda caso coincidenti con periodi lavorativi intensi. Inoltre ho una rabbia che spesso viene fuori quando mi sento giù. In un attimo posso aggredire verbalmente e rompere cose. C'è una frustrazione in me. Chi senza lavoro non lo sarebbe?
Poi, di certo c'è in me una fortissima autosvalutazione di fondo, e in psicoterapia i motivi sono abbastanza venuti fuori. Il valore che gli altri mi danno supera quello che io do a me stesso. Pur scoprendo questo, e divenendo consapevole di come funziono, l'inconscio mi precede spesso.
Per fare ordine: una predisposizione naturale, una fragilità creatasi nell'infanzia e adolescenza ( bullismo...) + vita precaria e vicinanza a cose innaturali per la mia età ( vivere con mia madre) fanno la persona che sono ora.
Mi sento nel pieno del circolo vizioso: è la mia vita che mi ha causato il disturbo che mi ha rovinato la vita che mi peggiora il disturbo che mi peggiora la vita...e così via. È come chiedermi se sia nato prima l'uovo o la gallina. Prima la depressione o la mia vita precaria? Forse entrambe. In quest'ottica come faccio ad uscire dal circolo vizioso?
A: riparando la mia vita, e ci vorrà del tempo.
B: ritorno agli psicofarmaci, perché così mi sembra di impazzire. Mi sembra una scelta obbligata.

Ancora non ho lavoro, nel frattempo il mio umore va reso più calmo, non posso fare del male a me e a chi mi è intorno. Mia madre è devastata. L'ho mandata in ospedale per un picco pressorio e lei è ischemica. Ho vissuto un senso di colpa immenso, poiché invece di godermi mia madre che è dolce e viva, soprattutto , la sto distruggendo.
Ho una compagna che mi sta aiutando, ma prima o poi cederà anche lei.

La cosa che mi fa male è che c'ho messo due anni per togliere schifezze che non mi hanno curato, ma intontito. Se sedi un elefante per forza sembrerà che è tutto ok. È un elefante rincoglionito, dorme 12 ore. Volevo purificare il mio corpo, perdere il bel regalo di 20 kili causato dagli psicofarmaci.

Data la mia fragilità, se per di più la mia vita è precaria a livelli gravi, io non posso togliere farmaci. Voi cosa ne pensate?

Mi sono detto anche: resisto, voglio purificarmi.
Poi però vedo mia madre che per amore mi accudisce, il lavoro che manca, l'isolamento... E arriva l'ansia da tagliarmi il fiato, la rabbia contro di lei e l'abbattimento profondo. E pur volendo resistere ( perché non è detto che un precario diventi depresso), i "fattori di rischio", cioè le circostanze ambientali, di vita, e la mia predisposizione fanno un effetto bomba.
Vi prego, cosa ne pensate?