da Successmaster » 21/11/2015, 21:06
Ne parlate come se fosse un'evitabile condizione di normalità e non un grosso disturbo sociale da eliminare proprio perché rovina la vita.
E c'è chi si spinge anche oltre: non frequenta proprio più nessuno e cerca di convincersi che sta bene e che non ha bisogno o non vorrebbe più nessuno.
Oppure fa l'opposto, si sposa con qualcuno/a per non restare solo/a, non importa se è una persona lontana dal proprio ideale sotto diversi punti di vista oppure sotto tutti i punti di vista, però era lí (magari spinta dalle stesse paure) quando non c'era nessuno di meglio e il tic tac dell'orologio biologico é diventato un po' troppo acuto. Poi, fanno dei figli a cui non sanno neanche insegnare come essere felici e a cui trasmettono le proprie depressioni, delusioni e problemi. Aumentando in progressione geometrica questo disturbo in tutta la società. E frequentano amici con cui non hanno niente in comune, a parte le lamentele politiche, del meteo, delle strade e degli altri, giusto per far vedere che non sono affetti dalla solitudine. Invecchiano così, sempre soli anche in mezzo alla gente. A volte, colti da un barlume di speranza, provano a fare qualcosa per uscirne, ma non riescono e allora sperano che qualcun altro venga a risolvere questi problemi, pur rendendosi conto che nessuno vuole avere a che fare con persone afflitte da questi tipi di carenze affettive, profondamente infelici. E muoiono così.
Poi, per carità, c'è chi si adatta piuttosto bene sposando e frequentando persone utili, anche se non suscitano nessuna emozione; fanno finta e riescono anche ad autoconvincersi (fino ad un certo punto) che la felicità é nel poter permettersi di andare in vacanza 5 volte l'anno, avere un lavoro sicuro (non importa se piace), comprarsi una bella macchina nuova, avere "amiche" a cui si può far vedere la borsetta nuova per farle morire d'invidia, farsi i cavoli degli altri per assicurarsi che sono messi peggio e avere sempre le cose più nuove del vicino... Inibiscono qualsiasi dubbio che questa non sia la felicità vera. Si adattano perché questi sono i valori della società odierna e così vengono accettati. E provano soddisfazione nell'essere invidiati e nel dimostrare agli altri che sono veramente felici, indipendentemente dalla realtà dei fatti.
Sempre che questo si possa chiamare vita.
Tutto parte dalla testa: se ti neghi il diritto di essere te stesso, lascerai qualcun altro vivere la tua vita al posto tuo