E passa tutto. Passa tutto sempre alla fine. Dopo lunghi attimi nel tuo cuore più nessun battito per ascoltare sofferenze e felicità.
Che ogni momento che si passa è quel momento che dipinge l'idea che sia Vita sprecata. Dire si può, cioè no, alla condizione di solitudine perenne o parziale si può dire di no e guardare dentro se stessi e attorno al Mondo che si vive ancora, il cuore batte e la pelle sferza il vento, non si può buttare il colpo che ti trafigge il cuore perché si sente e si colma col vivere.
Unirsi al tempo e allo spazio per balzare dal tumulto dei giorni e fissare le ombre che si diradano per coprire il cielo con la propria essenza, esistiamo, siamo, come tutto. Che mirabile sia la bontà e la sofferenza, che sia distante il fuoco, la sabbia, la tenebra che coprono il cereo e opaco corpo. Non vi è che la sofferenza oltre la bellezza, oltre la bontà, oltre l'inesorabile maneggiare della propria voce.
Siamo veri o siamo veli, coperti dal rosmarino che profuma il giardino, ma così flebili.
E passa tutto. Passa tutto sempre alla fine. Dopo lunghi attimi nel tuo cuore più nessun battito per ascoltare sofferenze e felicità.