I momenti più belli della vita di una persona

[sere988]

anche io penso che il problema sia nostro, ma allo stesso tempo penso che non sia sempre solo colpa nostra. Mi spiego con un esempio: in treno durante i viaggi casa-università ho conosciuto, tra le altre, una ragazza in particolare. Avete presente quella sorta di colpo di fulmine (in ambito di amicizia ovvio) che vi prende quando conoscete qualcuno che vi piace e con cui vi trovate bene? Ecco, è quello che mi è successo, io faccio fatica ad aprirmi con chi non conosco, mentre con lei parlo tranquillamente, abbiamo gli stessi gusti e,sinceramente, mi sembra di conoscerla da sempre. Ho puntato tutto su di lei e ho pensato "devo diventarci amica", lei ovviamente è una di quelle persone piene di amici. Ora, dopo esserci parlate più o meno 4/5 volte, l'ultima volta che l'ho vista abbiamo scoperto di dover andare nello stesso negozio a un'ora da casa. Lei mi ha detto "se vuoi andiamo insieme, sento la ragazza del negozio e ti faccio sapere". Pochi giorni dopo ho colto l'occasione di un suo commento su un mio stato di facebook e le ho chiesto se aveva poi intenzione di venire..bene, non ho avuto risposta. Ho pensato di starle sulle scatole. Allora ho programmato un incontro per vedere come si sarebbe comportata (nel senso che mi sono fatta trovare dove sapevo che lei doveva andare, a sua insaputa ovviamente), e quando mi ha vista mi è venuta incontro salutandomi con un confidenzialissimo "ciao sere!!" e poi abbiamo chiacchierato. tutto questo per dire, se io mi espongo (e quel messaggio per chiedere se sarebbe venuta mi è costato una fatica immane) tra l'altro per chiedere conferma di una cosa proposta da lei e non ottengo risposta e poi lei si comporta così, devo pensare che il problema sono io?

[Freddy]

Alla mia festa di 18 anni c'erano 9 persone, 3 cugini con cui adesso non parlo da 2 anni, la mia ex, un amica di mia cugina e 4 di scuola di mio cugino. Di tutti questi solo uno mi parla ancora, andiamo alla stessa facoltà. L' ultimo compleanno con questo ragazzo e nuova ragazza adesso ex, il prossimo tra qualche mese mi sa che brinderó a me stesso.

[BattleFranky93]

Al mio compleanno di 18 anni 3/4 degli invitati non si presentarono (quante scuse inventarono), c'eravamo solo io i membri della band dei tempi, 2 mie cugine e qualche altra persona (inclusi i rispettivi partner). Ovviamente quasi tutto quello che c'era da mangiare è rimasto (e me lo sono portato a casa), ma io mi sono comunque divertito per il semplice fatto che ho suonato.....nè più nè meno.
In pratica è stata come una normale giornata di prove con la band.

[DxShine]

DxShine se riesci a passarci su e a fregartene sul serio, non solo come atteggiamento apparente sei grande! E' quello che spero di poter fare anche io un giorno!

..."la gente" come un'entità capace solo di cattiverie e di cui diffidare sempre.

Grazie, ma é la verità... Essendo sorda non posso fare altrimenti, tanto la gente ti farà sempre del male! E ringrazio sempre di non sentirci, così non mi faccio mai ferire più del dovuto dagli altri, e non perdo tempo inutilmente ad ascoltare le loro stronzate che non mi danno nulla! Il mio mondo e me stessa sono più importanti di tutti loro messi assieme!

[Vanilla000]

Io non odio festeggiare occasioni importanti, è che credo che le occasioni importanti per il resto della gente non lo siano per me, ho sempre evitato di festeggiare i compleanni, infatti al mio 18esimo sono stata costretta ad invitare parenti e qualche amica a casa mia, non me ne pento, ma non ho un ricordo speciale che mi faccia sentire che quello è stato un giorno diverso dagli altri. Da quel giorno, fino ad ora che sono passati 4 anni non ho ancora organizzato una festa di compleanno, ma non potrò mai scordare la sorpresa semplice delle mie amiche che mi hanno portata al bar per il mio 21esimo compleanno e mi hanno offerto caffè e pasticcino! Non è la festa quindi che fa la differenza, ma le persone, io ho poche amiche (4) ma buone ed ammetto che sono loro a fare la differenza nel rendere un giorno degno di essere festeggiato, anche se è solo un taglio di capelli o un esame superato.
Sinceramente tra un mese mi laureo e non ho pensato a come, dove festeggiare, se fosse per me non lo farei, ma lo devo alle persone che per me ci sono sempre state e che in quel giorno vogliono essermi accanto. Mi spaventa molto l'idea di organizzare qualcosa e che poi sia una situazione che possa mettere a disagio qualcuno, vorrei fare il meglio per questa festa ma non so da dove partire perchè non ne ho mai veramente organizzata qualcuna io e ho sempre evitato quelle degl'altri o cmq se ci sono andata erano tutti scenari in grande stile, ristoranti, discoteche e altro in cui è il numero a fare la differenza. Io non sono così e preferirei un ambiente tranquillo per pochi intimi in cui ridere e scherzare liberamente.
A tutti voi, so che fa male scontrarsi con usanze comuni in cui si crede che più si è più ci si diverte e più belli si appare agli occhi degli altri per far vedere che si ha una vita sociale ricca, ma a cosa serve la folla se poi si rimane sempre soli tra le persone?! Se riuscirete in 100 anni di vita a passare momenti belli con persone che in quell'istante vi fanno sentire bene, che restino o vadano via subito dopo, che siano estranei che vi fanno sorridere sul treno o parenti che vi abbracciano per farvi gli auguri, dovreste essere soddisfatti per quel singolo momento e festeggiare perchè avete ottenuto il vostro piccolo momento speciale, che non sia qualcosa che gli altri possano giudicare, ma che sono voi potete apprezzare. Tutti possono festeggiare un compleanno, ma quanti possosno festeggiare la semplicità di un momento che può essere solo il vostro e che nessun'altro può giudicare o rovinare solo perchè non è conforme agli standar sociali di una comune festa di compleanno/laurea/matrimonio ecc.. che abbia per forza tanta gente intorno.. Basta anche una mamma, un papà un fratello/sorella, estraneo.. se davvero apprezzate il motivo per cui state festeggiando sarà facile essere contenti anche con solo una persona intorno a voi, se invece non ne siete soddisfatti è perchè pensate più al giudizio degli altri sulla vostra festa e al numero di persone che vi partecipano che al motivo per cui la state dando..

[Rothko]

Non ho mai festeggiato un c***o: alla laurea c'ero solo io, anche se poi venni coinvolto alla festa di uno che si laureava il mio stesso giorno e mi sentii perfino obbligato a pagare metà del buffet. Del diciottesimo compleanno non ricordo nulla, ma sono certo che restai a casa e che - escludendo parenti ed un paio di persone - non ricevetti neppure auguri da coetanei. C'è anche da dire che i telefonini non erano diffusi, gli sms non esistevano, dunque solo chi aveva la confidenza necessaria per telefonare all'utenza fissa (al quale in genere non rispondevo) poteva manifestare i propri auguri. Ma perché questo "obbligo" sociale di festeggiare? Da dove arriva?

[Rothko]

Tanto più che sono nata in estate e sono tutti in vacanza!

ahahahaha abbiamo avuto lo stesso problema! A scuola si festeggiavano i compleanni di tutti i nati approssimativamente fra il 20 settembre e il 10 giugno, fra l'altro anche con regalini da parte della classe. Che fregatura.... e pensa che non mi sono neanche sposato e quindi non faccio altro che fare regali a chi si sposa, mentre io non ne riceverò mai.

[Rothko]

Il problema è che da certe situazioni puoi elegantemente sfilarti, da altre, come la laurea, non è che puoi dire "sto a casa". Ci devi andare e fai vedere a tutti che sei sola/o. Posso sopportare un momento di tristezza ma mi fa arrabbiare che questo diventi pubblico. Sono molto gelosa dei fatti miei, e non sopporto ne di fare pena a qualcuno, ne di dare la possibilità di prendermi in giro.

Mah, quando mi sono laureato io è successo il contrario: c'era aria di sfottò principalmente verso quelli che si portavano dietro una ciurmaglia di trogloditi agghindati a festa. Non immagini le facce della commissione e le battute che si scambiavano al momento in cui si aprivano le porte e facevano irruzione eserciti quasi felliniani di paesani e contadini rubicondi e casciaroni. Al contrario, io e qualche altro laureando con tre quattro persone al seguito (nel mio caso erano colleghi di corso che erano venuti non perché li avessi invitati, ma di loro spontanea volontà) fummo trattati con molto rispetto. Se sei triste tu è un altro discorso, ma non credo che la gente ti veda triste o ti sfotta solo perché ti sottrai ad una consuetudine sociale che sinceramente trovo piuttosto cafona. Si può benissimo festeggiare in privato, senza portarsi il codazzo di parenti e amici goliardici.

[kiono]

Io ad esempio alla mia laurea non voglio nessuno. Discuterò la tesi e poi dritto a casa a dormire. Non ci vedo nulla da festeggiare.

[Warrior]

Grazie a tutti delle risposte, ho letto tutto quel che avete scritto, e tra chi ammiro per il carattere e a chi mi sento vicino perchè mi può capire, mi avete aiutata ad allontanare un po' di ombre! La laurea è andata, ho cercato di esser fiera di quel che ho e non invidiare gli altri. Il pomeriggio poi l'ho passato in posizione fetale sotto le coperte ma fa niente, tristezza arrivata, tristezza andata. Poi vabbè altri problemi ma è un'altra storia eheh