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Ci sono tanti aspetti da tener presente,per non fare un minestrone,e qui secondo me ognuno,o quasi,parlA o ha parlato di solitudini differenti.c'è chi é giovane,e parla di paura di avere carenza di amici,oppure chi parla di solitudine senza una coppia.in.futuro,oppure una solitudine proprio da persone che ci vogliano bene (se uno perde tutti i suoi cari) o ancora ci può essere una solitudine da casa di riposo,dove sei con altri ma è come se fosse stato abbandonato.io l ho sentita questa solitudine mordace in questi ultimi giorni,durante i quali stavo perdendo mia madre, e nonostante tanti amici vicino,in vario modo,la solitudine di essere solo tu alle prese con il tuo dramma é stata forte. Ora la solitudine da fronteggiare una situazione terribile si è trasformata in solitudine da mancanza della persona cara,e siamo quindi in una sorta di evoluzione. Ma alla fine,la paura non è più tanto quella di rimanere soli,ma anzi,auspicare di non legarsi nuovamente con rapporti cosí forti a qualcuno che potrebbe lasciarci di nuovo,e in modo anche brusco. Anzi, mi vien da pensare proprio di allontanarmi da altre persone care (chiaro non come i genitori),per non dover più correre il rischio di situazioni così travagliate e tragiche.

, mi vien da pensare proprio di allontanarmi da altre persone care (chiaro non come i genitori),per non dover più correre il rischio di situazioni così travagliate e tragiche.

Mi sembra un po' eccessivo; già è tanto se riesci ad averne qualcuna di persona cara vicino (chiedi qui nel forum), poi se inizi ad allontanarti per paura anche da quelle... E te lo dice uno che ha perso il padre da bambino, e, più recentemente, la madre e un fratello, quindi potrei anch'io pensarla come te.

Si,infatti da questo punto.di vista sono stato fortunato e assistito,amici che erano sempre a disposizione,che venivano da lontano anche solo per farmi distrarre un oretta a cena,chi ha provveduto a cucinare per me perchè avessi del cibo pronto per giorni,chi veniva all.ospedale anche solo per confortarmi, chi mi invitava a casa per passare un ora di svago,al lavoro nessuna pressione perchè tornassi ,nemmeno ora che è passato l'evento tragico. Ma proprio per questo motivo prende.ancora più corpo il.mio.desiderio.di non.vivere di nuovo queste esperienze con coloro a cui tengo. Amavo i cani,li ho persi,non ne ho più voluti. Passato ai gatti,accaduto lo stesso,non volevo più soffrire. Ora non vorrei fosse arrivato il momento di passare alle persone. Forse é un rsgionamento estremo,lo so,ma lo stavo giá masticando da.ancor prima questa tragedia. E tu.che hai.vissuto giá queste tremende disgrazie,forse avrai giá avuto una sensazione del genere. Però,per fortuna o per tua forza interiore,sembri essere più solido e fermo. Purtroppo su di me.incide anche il.suicidio di.un mio caro amico due anni fa. Era colui che.era sempre avanti e sapeva farmi certe disamine che poi magari facevo mie dopo anni. Ed è il primo che ha deciso di andarsene. E sto ancora cercando di capire e comprendere,dopo questi due anni,se ha fatto la scelta più idonea. Vedremo.

Purtroppo su di me.incide anche il.suicidio di.un mio caro amico due anni fa. Era colui che.era sempre avanti e sapeva farmi certe disamine che poi magari facevo mie dopo anni. Ed è il primo che ha deciso di andarsene. E sto ancora cercando di capire e comprendere,dopo questi due anni,se ha fatto la scelta più idonea. Vedremo.

Mi spiace, perdere una persona cara per suicidio è forse il modo peggiore. Non convincerti però che non ci sia altra scelta che seguire le sue orme.

Un abbraccio

Più che della solitudine ho una paura matta di quelle che potrebbero essere le sue cause sociali

Concordo con chi dice che ci son tanti tipi di solutidine. A me in senso stretto non ha mai fatto troppa paura, anzi con il carattere che ho ogni tante io ho anche estremo bisogno di star da solo. Ho imparato a star bene con me stesso e a ricaricare le batterie in quei momenti in cui non ho nessuno attorno, è qualcosa che mi occorre per recuperare energie.
D'altro canto con il passare degli anni si è fatta più forte la paura di restare solo in termini di affetti. Se prima pensavo "meglio restar soli ed aspettare di incontrare la persona giusta", adesso che ho 35 anni il pensiero è mutato in "forse la persona giusta l'ho già persa per sempre e non avrò vicino nessuno". E questo sì mi spaventa un po'.
Ma son appunto due tipi di solitudini diverse che convivono in me.

Paura della solitudine.. io vivo da solo ormai da 3 anni e la mia vita sociale e´ al minimo storico. Un po´ di solitudine puo´ andare bene, ma quando si resta soli per troppo tempo questa condizione comincia a pesare. Tutti hanno diritto e il bisogno di relazionarsi e di stare con qualcuno, senza necessariamente che stare con qualcuno implichi "stare con qualcuno a tutti i costi". Senza un confronto, il sostegno e l´empatia di una cerchia di famigliari o amici la vita perde il suo senso, perche´ l´essere umano e´ un essere di relazione e la sua sopravvivenza e´ legata allo stare assieme. Quanso si e´ soli dentro scattano meccanismi di dolore perche´ credo che sotto sotto l´individuo si senta attaccato nella sua vera essenza e senta un inconscio senso di attacco alle condizioni di sopravvivenza. Per questo essere abbandonati e´ doloroso.. purtroppo di questo dolore ne ho conoscenza diretta fin troppo stretta.

Sì, la solitudine del non aver più nessuno che mi voglia bene e a cui posso affidarmi per un aiuto, mi fa paura e anche tanta tristezza.

ho messo si, ma piu che paura mi sento morire, non ho uno stimolo a andare avanti, niente da fare , non mi piace fare niente che mi è sempre piaciuto....l'unica cosa che mi rende 'felice' o 'sereno' è lo stare con qualcuno, anzi veramente sarebbe avere una donna, e solo muoio un po alla volta ogni giorno

È così tanto tempo che sono solo che ormai ho paura di stare con gli altri non credo che questo sia gran che positivo, o forse si