Arriva l'estate, e vengo assalito dai ricordi... da piccolo, quando venivo trascinato dai miei al loro paesello, munito di una delle spiagge più famose e pulite d'Italia, un mare splendido. Che fortuna, direte voi. E invece no, lo detestavo, ho quasi solo ricordi brutti. Mio padre che tentava sistematicamente di insegnarmi a nuotare (che vergogna, lui comandante di navi che aveva un figlio a cui non riusciva nemmeno a insegnare a nuotare!), l'angoscia di dover esporre la propria ciccia allo scherno degli altri bambini, le umiliazioni con gli amici che giocano a correre e al famigerato beach volley, la noia di dover stare al sole a scottarmi, ore e ore a fare strani cerchi sulla sabbia con la mano. Alienazione purissima. Che gioia le poche volte in cui arrivava una bella giornata piovosa (che da quelle parti è un evento più unico che raro...), quando il programma cambiava e invece che in spiaggia si andava per una bella gitarella in campagna. E le cose vanno avanti così fino ai 18 anni. Io vado in spiaggia sempre più malvolentieri, vado avanti e indietro per la casa senza sosta come un leone in gabbia, mio nonno e uno zio una sera mi attaccano "alla tua età dovresti stare in spiaggia a correre dietro alle ragazze! Sei un imbecille, la vergogna della tua famiglia!". Tornato a casa, dico basta: non andrò mai più al mare. E così feci, malgrado viva in una città di mare vicina ad alcune amene località balneari, note in tutto il globo. Anzi, non sono più neanche voluto andare più in vacanza, al massimo qualche brevissima gita. Cosa faccio da allora durante l'estate? Proprio nulla, me ne sto chiuso in casa, a sciogliermi per il caldo, mentre guardo il quartiere intorno a me che si svuota. Rimaniamo solo io e alcuni anzianotti, ormai troppo fuori età per potersi muovere da casa. Sono solo, non so cosa fare, non ho neanche voglia di fare nulla, con quel caldo che mi toglie ogni energia (e io sono uno che il caldo lo soffre parecchio... e si vede). E vengo assalito dal tedio, dalla noia di stare al mondo. Mentre gli altri mi mandano le foto delle loro spiagge incontaminate, o il resoconto dei loro amorazzi estivi. E mi vedono come una specie di extraterrestre. No, non sono normale.
Non vedo l'ora che arrivi settembre.