Premesso che io ho alcuni amici, che sono per lo più amici storici di quando andavo al liceo, e che sono rapporti che in qualche modo reggono.
Più passa il tempo, meno sento di avere nuove possibilità di conoscere persone. Io sono il tipo di persona che esce poco, e quindi le occasioni non abbondano. Anche se quando esco mi sforzo di parlare con tutti, e la mia compagnia risulta pure gradevole, riesco a stringere più che altro delle conoscenze superficiali, che in quel momento vanno bene, ma finita la giornata non mi lasciano alcunché.
Con il tempo mi sono dato alla virtualità, partecipare attivamente alle dinamiche dei forum, interagire via chat, via mp; però non è mai la stessa cosa. E me ne sono accorto pochi giorni fa, quando ho raggiunto il mio picco depressivo di sempre e non potevo accedere al computer, ma avevo solo il cellulare.
Mi sono detto, ho bisogno di parlare con qualcuno, adesso e a voce, di sfogarmi un po', e però mi sono accorto di non avere nessuno da chiamare; questo mi ha depresso abbastanza.
Perché gli amici di sempre non vanno bene, mi conoscono da troppo tempo e ci siamo pure appena visti, e già lì avevo preso per me alcuni minuti della conversazione in comune. Quando comincio ad aprirmi un pochino nella vita di tutti i giorni, sono sempre attento a non diventare pesante per i miei amici, è troppo importante per me il sapere di mantenere sempre la conversazione in un tono gradevole, così anche quando parlo di cose delicate so che mi si ascolta sempre con piacere. Ma solo se ne parlo poco alla volta, e non a caso via telefono solo perché sento l'urgenza del momento, che però sarebbe il preciso istante in cui ne ho più bisogno.
Quindi ho spiegato perché gli amici di sempre non andavano bene da chiamare.
Mi erano rimasti altri contatti maschili e femminili, che però erano conoscenze superficiali e avrebbero avuto poco senso da disturbare. E poi c'era una mia ex di anni fa, con cui nonostante le cose fossero finite da tempo, ogni tanto ci si poteva sentire ancora, perché si è rimasti in buoni rapporti di confidenza.
E però anche lì, gli ultimi contatti risalivano a più di un anno fa, perché continua a valere il principio del "posso parlare di me e disturbare, ma non troppo". Risultato, ho chiamato lei, non mi ha risposto nè ricontattato (avrà pensato, ma cosa vuole adesso?) e non sono sicuro di aver tratto più benefici dalla speranza di sentire che qualcuno, che delusioni dal fatto di non essere stato considerato. Eppure la mia compagnia tende ad essere gradevole

E spesso le condifenze rafforzano i rapporti, quando sono fatte bene.
Ad ogni modo, tutto questo mi ha fatto pensare a varie cose, tra cui: vale la pena di provare ad aprirsi con le persone nel momento più pesante in cui ci si sente soli e abbandonati, in crisi? Chi conviene chiamare, se c'è qualcuno? E internet può aiutare, o nel momento del bisogno restano tutti solo dietro un computer e bisogna accontentarsi di conversazioni in differita? :-(