Sono deluso dell' accademia. Colpa loro ? Oppure è colpa mia se sono deluso della mia esperienza ?

Dubbi sulla mia esperienza nell' Accademia delle Belle Arti a Napoli.

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Sono deluso dell' accademia. Colpa loro ? Oppure è colpa mia se sono deluso della mia esperienza ?

Messaggioda Kostal8 » 29/09/2017, 14:33



Ciao.

Sono in un momento di confusione e non so dare a una risposta su un problema. Ultimamente mi sono messo a riflettere sui miei ultimi anni che ho passato nell' Accademia delle Belle Arti a Napoli e mi viene solo in mente che ho solo avuto tantissime delusioni da parte dell' Accademia e ho cominciato ad odiarla. Non mi riferisco solo agli studi o al' insegnamento mi riferisco in particolare nella sfera sociale tra i miei compagni e alcuni amici.
Vi posso assicurare che non sono stato trattato male nel modo di essere insultato, minacciato o altre cose gravi. Ma negli ultimi mi sono sentito trascurato, ignorato e non parte del gruppo. Visto che siamo al di sopra di 70 studenti e divisi in gruppi di amici e io non sono riuscito a trovare posto in uno di quei gruppi ed ero incerto su quale gruppo vorrei far parte, però ho alcuni amici che mi calcolano di tanto in tanto ma mi sembra poco e mi sento sempre ignorato e distante da loro. E' da tre anni che non sono riuscito a trovare un gruppo che facesse per me.

Vi spiego come ho passato gli anni in Accademia e a non essere riuscito a trovare un gruppo.

Al primo anno di Accademia, ai quei tempi ero una persona timida e riservata e non interagivo molto con gli altri del mio corso e mi stavo abituando al' ambiente del' accademia: i giorni, gli orari, i professori, le materie e altre cose. Non ero molto bravo a fare conversazione con loro e per la maggior parte del tempo mi impegnavo a fare i miei lavori e a studiare per evitare e ero preoccupato di avere delle complicazioni già al primo anno e già ne avevo nei primi giorni. Poi trovai la motivazione per uscire dal guscio della timidezza quando incrociai una ragazza (qualcuno di voi l'avrà già sentita questa storia) che mi piacque molto :love: e decisi di lavorare sulla mia timidezza e trovare la confidenza per poter parlare con serenità con i miei compagni e con quella ragazza in particolare nel prossimo anno.

Al secondo anno però presi una strada diversa: mi focalizzai in un corso particolarmente impegnativo che saltai al primo anno per altri impegni e saltai, anche altri corsi e che avrei recuperato nei prossimi anni e sacrificando anche un po di socializzazione con alcuni ragazzi, occasionalmente socializzavo un po con gli altri. Al secondo semestre, dopo aver superato il corso impegnativo mi feci avanti a socializzare con i miei compagni e con la ragazza che mi piaceva e le cose andavano piuttosto bene fino alla fine del secondo semestre. Nel corso del secondo semestre ho avuto la possibilità di entrare a far parte di un gruppo di studio per una materia con alcuni amici che conosco e c'era anche la ragazza che mi piaceva e ho visto come una buona occasione per interagire e conoscere meglio lei nel' ambito dello studio e a interazione di gruppo, ma, purtroppo la mia esperienza con questo gruppo si era rilevata molto deludente: Non mi hanno invitato se volevo unirmi a fare delle foto con loro (c'era anche la ragazza che mi piaceva) e la cosa mi ha fatto piuttosto arrabbiare a non essere stato parte di questa uscita di gruppo, poi non ci siamo mai messi d'accordo di vederci per studiare assieme e discutere su quali argomenti dovevamo portare sul compito che ci ha dato la nostra professoressa. Poi la cosa che mi ha fatto ancora di più arrabbiare, odiare la materia e il lavoro di gruppo è stato quando ho fatto l'esame, la professoressa non ha mai fatto riferimento alla nostra ricerca che abbiamo fatto e non ha nemmeno chiesto che parte ho fatto io :rabbia1:. Personalmente mi ha fatto molto arrabbiare il fatto che questo lavoro di gruppo che ho fatto parte in cui sono stato in parte ignorato e non abbiamo fatto molto lavoro di "gruppo" è stata una delusione e una completa perdita di tempo :rabbia1: . Poi, in quello stesso semestre ebbi anche delle difficoltà con quella ragazza che mi piaceva ma questo ho già menzionato in un altro argomento su MyHelp. Vi allego la pagina.

viewtopic.php?f=36&t=17012

Poi al terzo anno fu per me un anno molto difficile e tante delusioni. Sono capitati tanti cambiamenti all'interno e all'esterno dell'accademia e, a quel punto non interagivo molto con i miei compagni. Come avevo già menzionato nella pagina allegata mi è capitato di avere pochi corsi dove non potevo interagire molto con i miei compagni e non avevo molte occasioni di interagire con loro o a organizzare un uscita con loro ed ero più impegnato rispetto a prima e poi c'era un corso in cui la professoressa ci diede dei progetti da fare sia in gruppo che da soli io ne scelsi di fare uno ma non ci fu nessun altro interessato al progetto che ho scelto e quindi ho fatto il lavoro tutto da solo. Poi ho passato un periodo molto triste dopo che chiusi i rapporti con la ragazza che mi ero troppo innamorato di lei. Ora che ho concluso il terzo anno ho paura di non vedere più una maggior parte dei miei amici.

Però non ho passato il terzo anno così male. In questo anno ho iniziato a fare un laboratorio di teatro e mi sono trovato piuttosto bene: ho conosciuto nuovi amici, ho imparato tante cose e mi sono molto divertito e soddisfatto dell'esperienza. :) Ho anche conosciuto dei ragazzi e ragazze che frequentano varie università/accademie in tutta Italia tramite Facebook e anche li mi sono trovato bene con loro.

Mi sono reso conto di una cosa dopo queste esperienze: Che i miei compagni in accademia hanno amicizie migliori fuori che dentro all'accademia e poi che senso ha fare amicizia dentro se fuori ne ho trovati di migliori e ci tengono a me rispetto a quelli dell'accademia ? Poi visto che alcuni dei miei compagni hanno cambiato corso dopo qualche anno e fanno altre cose fuori dall'accademia credendo che si impari meglio rispetto ai corsi imposti dall'accademia (Come aveva fatto la ragazza che mi ero innamorato tanto) oppure perché non si sono trovati del tutto con l'accademia stessa. A questo punto non sono più sicuro se di fare altre amicizie in accademia visto che non riesco a stare con nessuno e fanno altre cose che non mi sento di far parte di questi gruppi come se fossi un estraneo a loro.

Sono successe così tante cose che non so più che dire: E' colpa dell'accademia che ha spinto i miei compagni a trovare delle alternative migliori e più soddisfacenti fuori dai corsi e trovandosi amici migliori rispetto a me ? Oppure è colpa mia perché la mia timidezza mi ha impedito di interagire e essere parte di un gruppo e come conseguenza sono arrivati fregarmene completamente di me ? Meritavo di meglio perché non mi è stato possibile ? :'( A chi devo dare la colpa ? :(
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Kostal8
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Messaggioda Premio Nobel » 29/09/2017, 14:58



No, secondo me non è stata tanto colpa dell'accademia. Più semplicemente, non credo che l'accademia o l'università sia quella fornace di amicizie e di rapporti umani che potrebbe sembrare.

E' vero che, soprattutto all'inizio, si ha l'opportunità di conoscere molta più gente, per il nuovo ambiente, perchè si è in molti, perchè ci si deve ambientare ... però in realtà, superata questa fase, non c'è tutta questa vita in comune come potrebbe sembrare.

In fondo, in realtà, dipende da ciascuno di noi: se uno è socievole e conosce molte persone, è probabile che le conoscerà anche in altre occasioni, magari anche perchè frequenta anche altri posti (ad esempio un lavoro, una palestra, degli amici di quartiere, etc.) ... diversamente, se uno non è molto socievole, probabilmente non si relazionerà così a lungo con così tante persone e quindi, sia in università sia fuori si rimarrà sostanzialmente da soli.

Io non credo che ci sia una vera e propria colpa ... in fondo l'amicizia non è un contratto, comunque, nel caso, non credo sia tua la colpa ... ovvero sia, non credo che anche volendo tu avresti potuto ottenere molto di più, perchè gli interessi sono e devono essere reciproci (e quindi gli altri possono essere disinteressati, perchè cattivi o senza interesse alcuno).
Ritengo, per ciò, che tu non ti dovresti troppo preoccupare di restare solo, non perchè sia bello, ma perchè in realtà non dovresti costringerti a frequentare qualche persona (che siano amici o morose) soltanto per solitudine, perchè probabilmente staresti ancora peggio.
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Messaggioda Kostal8 » 10/10/2017, 9:53



Quindi, mi stai dicendo che non è colpa di nessuno se mi trovo in questa situazione ?
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Messaggioda Premio Nobel » 11/10/2017, 20:39



Tutto sommato credo di si: la colpa non è di nessuno.

Con questo non voglio dire che qualcuno potrebbe essersi comportato male con te, oppure tu magari non avresti potuto comportarti in maniera più schietta. Piuttosto, credo che la solitudine che tu stai vivendo non è una colpa di qualche comportamento sbagliato o di qualche mancanza ma è invece una causa inintenzionale. Il fatto che voi siate potuti essere incompatibili non è una colpa da addossare a qualcuno o a entrambi, ma piuttosto un dato di fatto - i rapporti umani possono non durare perchè non si può essere amici di tutti, e si può non essere interessati a chiunque.
Ciò lo so per esperienza diretta: in particolar modo durante la "triennale" frequentavo un gruppo di studenti relativamente numeroso (inizialmente una decina di persone, poi crollato circa a 7 persone) i quali oltre all'università generalmente si frequentavano anche fuori - c'era anche una ragazza che mi piaceva, che poi alla fine si mise con uno di queste persone (ovviamente ci rimasi malissimo, ma questa è un'altra storia).

Pur tuttavia, quando finì la triennale (3 anni fa oramai), quel gruppo sostanzialmente si sciolse: un po' perchè alcuni di essi si rivelarono essere persone diverse da quello che sembravano, ma soprattutto per una cosa - quello che ci teneva uniti non era tanto l'interesse di vedere quelle persone, ma piuttosto il frequentare la stessa università. Era una cosa che indubbiamente mi piaceva, perchè mi sembrava quasi di vivere quelle avventure di giovani universitari delle serie tv americane. Quando i componenti, uno dopo l'altro, finivano questo impegno, se non si erano legati più profondamente, non aveva senso continuare a vedersi o sentirsi. Per inciso, con un paio di essi mi sento ancora, ma con quasi tutti comunque il rapporto si è sciolto.

Se ci pensi, magari anche alle superiori avevi degli amici o un gruppo della tua classe, eppure non credo che a distanza di anni li senti tutti nello stesso identico modo - ciò proprio per questo motivo: semplicemente non erano propriamente "amici", ma piuttosto degli ottimi "compagni di classe" o "colleghi universitari". Il fatto però che il loro rapporto non sia stato così profondo come un'amicizia non deve spaventare e soprattutto non dovrebbe essere frainteso come una colpa (ad esempio di una propria timidezza): sicuramente una persona più aperta può avere l'opportunità di conoscere più persone, ma in primo luogo non è un pregio o un difetto l'essere timidi, si nasce e lo si è ... in secondo luogo anche gli altri avrebbero potuto venire incontro a me ... in terzo luogo, però, che è quello fondamentale, il fatto di non aver costruito qualcosa con qualcuno non è una colpa; se queste due persone non sono così compatibili non costruiranno nulla di più che un rapporto tra colleghi, anche se dovessero essere le persone più socievoli ed intelligenti del mondo.
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