Voglio dirvi subito cosa ho fatto. Ho tradito la mia ragazza poco prima di lasciarla. Adesso vi spiego cosa c’è intorno;
La suddetta è una ragazza candida, sia fuori che dentro. Non ha mai fatto del male, è una vittima perenne del mondo, con paranoie inestinguibili verso qualsiasi essere vivente e situazione. Il sottoscritto è una persona che ha sempre condannato il tradimento, possedente di un’etica e di valori ferrei. Realmente ho concretizzato e dimostrato questi ultimi. Mi sono sempre considerato uno stupido in maniera molto casuale, ma con uno scopo sempre benevolo in fin dei conti. Tirate le somme si può dire concretamente che non ripudi nulla di più che l’ipocrisia umana, ogni per benismo e ogni forma di male relativo. Arriviamo ai giorni del misfatto. Sono consapevole ed ero consapevole di tutta la situazione, sia prima che dopo. Non si può giustificare con la presenza di alcol nel mio sangue, tantomeno con il fatto che stessi passando un periodo di frustrazione ovunque posassi gli occhi. In me è nato un desiderio a forma di bolla gassosa, che stava riempiendo il mio corpo. Desiderio di allontanamento da tutto ciò che mi aveva sempre circondato. Ho compiuto il misfatto in preda al menefreghismo, e all’abbaglio che potesse redimermi dalla mia frustrazione. Ciò che viene dopo è una pietra che ho dovuto ingoiare molto lentamente e dolorosamente, la realtà delle cose. Sono diventato ciò che odiavo di più. È poco dire quanto possa essere ferito da me stesso, ho fatto del male alla persona per cui ho piegato il mondo. Ma questo non è il motivo di maggiore strazio, quello è il mio corpo. Essere consapevole e dover accettare che in me risieda un demone ipocrita e meschino. Dopo tutto quello che sono stato e che ho sempre sognato di essere. Sto cercando di convincermi della mia scelta che ormai ho preso, vedendola in questo modo non mi tremano gli arti. So di pensarci giorno e notte a ciò che ho fatto e a che persona inutile sia diventato. Come faccio a combattere me stesso? Cosa ho fatto e cosa dovrei fare? Non posso allontanarmi anche da me stesso.