Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Messaggioda Einstein » 27/02/2018, 20:44



Certo, visto che la mia vita è peggio di quella della media degli altri, avere una vita come quella della maggior parte degli altri sarebbe un bel passo avanti
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Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Messaggioda Cla » 27/02/2018, 21:54



Quale vita realmente conducono gli altri al di là delle impressioni che possono suscitare? Credo che ciascuno viva la sua vita in modo unico, nel bene e nel male e questo è anche il motivo per cui penso che la normalità non esiste. In base a cosa si stabilisce che qualcuno è più normale di qualcun altro? Che le vite degli altri sono più normali o più 'giuste'? Mi sono posta parecchie volte questa domanda e mi sono convinta che il parametro con cui spesso si considera qualcosa o qualcuno 'normale' è l'aderenza di questo qualcosa o qualcuno agli schemi che ci impone la società in cui si vive. Così noi e le nostre vite sono tanto più 'normali' e accettate quanto più corrispondono agli schemi sociali ma a mio parere questa non è altro che omologazione. E se per avere la vita degli altri, se per essere accettata, devo omologarmi a scapito della mia unicità preferisco di no e pazienza se agli occhi degli altri rimarrò sempre imperfetta, diversa, strana, ecc. Scusatemi per la lunghezza e per le farneticazioni...
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Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Messaggioda Cuoretriste » 03/03/2018, 11:51



Cla ha scritto:Quale vita realmente conducono gli altri al di là delle impressioni che possono suscitare? Credo che ciascuno viva la sua vita in modo unico, nel bene e nel male e questo è anche il motivo per cui penso che la normalità non esiste. In base a cosa si stabilisce che qualcuno è più normale di qualcun altro? Che le vite degli altri sono più normali o più 'giuste'? Mi sono posta parecchie volte questa domanda e mi sono convinta che il parametro con cui spesso si considera qualcosa o qualcuno 'normale' è l'aderenza di questo qualcosa o qualcuno agli schemi che ci impone la società in cui si vive. Così noi e le nostre vite sono tanto più 'normali' e accettate quanto più corrispondono agli schemi sociali ma a mio parere questa non è altro che omologazione. E se per avere la vita degli altri, se per essere accettata, devo omologarmi a scapito della mia unicità preferisco di no e pazienza se agli occhi degli altri rimarrò sempre imperfetta, diversa, strana, ecc. Scusatemi per la lunghezza e per le farneticazioni...


Beh vedi, secondo me siamo tutti omologati agli schemi sociali, anche chi dice di no. Il fatto che per vivere ti serva un lavoro, che trovi le verdure affettate e la carne pronta per essere cotta comodamente al supermercato, che stai scrivendo da un computer o telefono, che hai addosso dei vestiti, che sai leggere e scrivere (e potrei continuare all'infinito) implicano una perfetta adesione agli schemi sociali. Lo so, la filosofia del "nessuno è normale,ognuno è unico" è bellissima e la condivido, ma l'unicità e la normalità sono cose abbastanza diverse. Io non ho mai usato il termine normale come sinonimo di scontato.
Io penso che l'autore del post non abbia usato il termine normale come sinonimo di omologato, ma che parlasse più di una vita con il minimo indispensabile per il benessere psicofisico. È evidente che siamo tutti diversi (anche se qualcuno obietterà sicuramente dicendo che esisterono milioni di persone che comprano le stesse cose, che guardano gli stessi programmi televisivi, che hanno le stesse ambizioni, che vestono allo stesso modo etc..etc.. ma tutto questo non significa che l'unicità dell'individuo non viene conservata) ma nella nostra diversità abbiamo tutti gli stessi bisogni primari.
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Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Messaggioda Mustafà » 03/03/2018, 14:35



Una vita normale, ovvero normali capacità di base sarebbe la base per potersi muovere nella propria direzione. Ma se uno non è acontatto nemmeno con gli elementari fatti della vita...non c'è strada.
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Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Messaggioda FranBow » 03/03/2018, 15:54



Cuoretriste ha scritto:
Cla ha scritto:Quale vita realmente conducono gli altri al di là delle impressioni che possono suscitare? Credo che ciascuno viva la sua vita in modo unico, nel bene e nel male e questo è anche il motivo per cui penso che la normalità non esiste. In base a cosa si stabilisce che qualcuno è più normale di qualcun altro? Che le vite degli altri sono più normali o più 'giuste'? Mi sono posta parecchie volte questa domanda e mi sono convinta che il parametro con cui spesso si considera qualcosa o qualcuno 'normale' è l'aderenza di questo qualcosa o qualcuno agli schemi che ci impone la società in cui si vive. Così noi e le nostre vite sono tanto più 'normali' e accettate quanto più corrispondono agli schemi sociali ma a mio parere questa non è altro che omologazione. E se per avere la vita degli altri, se per essere accettata, devo omologarmi a scapito della mia unicità preferisco di no e pazienza se agli occhi degli altri rimarrò sempre imperfetta, diversa, strana, ecc. Scusatemi per la lunghezza e per le farneticazioni...


Beh vedi, secondo me siamo tutti omologati agli schemi sociali, anche chi dice di no. Il fatto che per vivere ti serva un lavoro, che trovi le verdure affettate e la carne pronta per essere cotta comodamente al supermercato, che stai scrivendo da un computer o telefono, che hai addosso dei vestiti, che sai leggere e scrivere (e potrei continuare all'infinito) implicano una perfetta adesione agli schemi sociali. Lo so, la filosofia del "nessuno è normale,ognuno è unico" è bellissima e la condivido, ma l'unicità e la normalità sono cose abbastanza diverse. Io non ho mai usato il termine normale come sinonimo di scontato.
Io penso che l'autore del post non abbia usato il termine normale come sinonimo di omologato, ma che parlasse più di una vita con il minimo indispensabile per il benessere psicofisico. È evidente che siamo tutti diversi (anche se qualcuno obietterà sicuramente dicendo che esisterono milioni di persone che comprano le stesse cose, che guardano gli stessi programmi televisivi, che hanno le stesse ambizioni, che vestono allo stesso modo etc..etc.. ma tutto questo non significa che l'unicità dell'individuo non viene conservata) ma nella nostra diversità abbiamo tutti gli stessi bisogni primari.

Quello che dici non fa una piega, ma si verificherebbe un errore di concetto nel momento in cui l'autore del post definisce una vita normale quella che hanno "tutti gli altri" (vedi titolo del post) riferendosi (come tu affermi) al minimo indispensabile per il benessere psicofisico.
non so se è chiaro quello che intendo dire, non riesco ad esprimermi meglio di così.
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Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Messaggioda Ātman » 03/03/2018, 17:10



Purché con "normalità " non ci riferisca all'utopica famiglia Mulino Bianco e al posto fisso (oggi ancora più utopico della famiglia M.B.).
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Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Messaggioda Mustafà » 03/03/2018, 20:08



Adrien ha scritto:Purché con "normalità " non ci riferisca all'utopica famiglia Mulino Bianco e al posto fisso (oggi ancora più utopico della famiglia M.B.).


Io avrei voluto nascere in una famiglia mulino bianco! :love:
Invece sono nato in mezzo ai fricchettoni... :pazzo:
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Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Messaggioda Mark91 » 22/03/2018, 1:49



SI, ci penso ogni singolo merdoso giorno della mia vita!
Mi accontento pure di una vita normale con molti problemi normali...
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Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Messaggioda SoloAndataSenzaRitorno » 22/03/2018, 4:15



l'ho sempre desiderata anche io una vita normale....ma sono d'accordo con chi dice non esista.
l'uomo è una bestia incontentabile che ha bisogno di cose nuove con regolarità, spinto dalla sua sete di possedere sempre di più, di avere sempre di più dell'altro......il tutto condito da tanto egoismo e cattiveria.

però sono sicuro di una cosa- dell'esistenza di tante vite più o meno terrificanti .


''non esiste un uomo buono, esistono tanti uomini meno cattivi'' (cit. mia)
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e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io.
Ognuno ha la propria storia.
E solo allora mi potrai giudicare.


(Luigi Pirandello)
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Citazione: l'unico lato buono dell'uomo è che si rende conto di essere cattivo.
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Re: Avete mai desiderato poter avere una vita come tutti gli altri, niente di più e niente di meno?

Messaggioda limbo » 24/03/2018, 17:03



Una vita normale, dei rapporti umani normali, un passato normale ... lo desidero ogni giorno. Ma ogni minuto che viviamo è la somma delle nostre esperienze precedenti, temo quindi che non vivrò mai giorni normali ..


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