Sono solo e sono un codardo

Sono depresso

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Sono solo e sono un codardo

Messaggioda Gavriel » 02/04/2018, 23:28



Ultimamente mi capita di pensare di togliermi la vita, non sono triste, non credo almeno, e di sicuro la mia vita non è orribile. Ho una famiglia buona, genitori fantastici, anche se assillanti, sono buoni genitori, ma non riesco a dirgli quello che provo, ho paura che sarebbero spaventati dalla mia depressione e dai miei pensieri, vado dallo psicologo per questo ma anche con lui ho difficoltà a essere sincero, forse perché ho da sempre paura di essere giudicato. Per tutta la vita ho sempre cercato di essere perfetto di comportarmi nel modo migliore possibile per essere ammirato, da piccolo sognavo di essere un eroe, e anche adesso aiutare gli altri è importante, non tanto per fare qualcosa di positivo, ma più che altro per il bisogno di essere amato, e perché ho paura di andare all' inferno, questo perché ho un disperato bisogno di approvazione perfino di quella di dio. I miei fratelli non sono male certo litighiamo spesso, ma ci sono di peggio e anche il resto dei parenti sono gentili. Non ho davvero nulla di cui lamentarmi, ho una vita tutto sommato felice, se non fosse che sono solo. Non ho amici e tanto meno ho una ragazza, questo perché ho paura di provare a parlare con la gente, ho paura di non essere mai abbastanza, mai abbastanza bello, o simpatico, o muscoloso, o carismatico o virile, mai abbastanza interessante per piacere a qualcuno...forse perché alle elementari e alle medie nonostante non abbia subito gravi atti di bullismo, sono stato preso in giro ed emarginato i miei compagni mi hanno fatto sentire non ben voluto, perciò da allora vivo con il bisogno di essere accettato e ammirato, e con la paura di essere rifiutato, parto già così tanto con la certezza che non piacerò alla persona che ho davanti che alla fine non provo nemmeno a parlarci, ogni mattina mi alzo sperando in un miracolo, di incontrare un amico o la donna della mia vita e ogni notte mi addormento più depresso consapevole che niente cambierà perché sono troppo vigliacco per parlare con la gente...e più il tempo passa e più mi sento vecchio sfigato e senza speranza.e più la vita perde interesse per me diventando vuota e noiosa
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Gavriel
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Messaggioda Harleen » 03/04/2018, 0:06



Gavriel ha scritto:Ultimamente mi capita di pensare di togliermi la vita, non sono triste, non credo almeno, e di sicuro la mia vita non è orribile. Ho una famiglia buona, genitori fantastici, anche se assillanti, sono buoni genitori, ma non riesco a dirgli quello che provo, ho paura che sarebbero spaventati dalla mia depressione e dai miei pensieri, vado dallo psicologo per questo ma anche con lui ho difficoltà a essere sincero, forse perché ho da sempre paura di essere giudicato. Per tutta la vita ho sempre cercato di essere perfetto di comportarmi nel modo migliore possibile per essere ammirato, da piccolo sognavo di essere un eroe, e anche adesso aiutare gli altri è importante, non tanto per fare qualcosa di positivo, ma più che altro per il bisogno di essere amato, e perché ho paura di andare all' inferno, questo perché ho un disperato bisogno di approvazione perfino di quella di dio. I miei fratelli non sono male certo litighiamo spesso, ma ci sono di peggio e anche il resto dei parenti sono gentili. Non ho davvero nulla di cui lamentarmi, ho una vita tutto sommato felice, se non fosse che sono solo. Non ho amici e tanto meno ho una ragazza, questo perché ho paura di provare a parlare con la gente, ho paura di non essere mai abbastanza, mai abbastanza bello, o simpatico, o muscoloso, o carismatico o virile, mai abbastanza interessante per piacere a qualcuno...forse perché alle elementari e alle medie nonostante non abbia subito gravi atti di bullismo, sono stato preso in giro ed emarginato i miei compagni mi hanno fatto sentire non ben voluto, perciò da allora vivo con il bisogno di essere accettato e ammirato, e con la paura di essere rifiutato, parto già così tanto con la certezza che non piacerò alla persona che ho davanti che alla fine non provo nemmeno a parlarci, ogni mattina mi alzo sperando in un miracolo, di incontrare un amico o la donna della mia vita e ogni notte mi addormento più depresso consapevole che niente cambierà perché sono troppo vigliacco per parlare con la gente...e più il tempo passa e più mi sento vecchio sfigato e senza speranza.e più la vita perde interesse per me diventando vuota e noiosa


Hey ciao.. ho letto ciò che hai scritto e anch'io mi sento spesso come te, senza via d'uscita o di speranze, niente amici e poche prospettive.. ma volevo dirti che non devi sentirti giudicato, prenditi il tuo tempo per lavorare su te stesso ma solo sull'autostima, il resto (ammesso che ci sia) mettilo da parte per quando avrai già capito che non hai niente di meno a qualcuno e tutta questa insicurezza può sparire..
Per il resto se ti andasse di parlare, fare due chiacchiere o anche solo scambiare qualche opinione su qualcosa io sono presente, e ti assicuro che non avrai alcun giudizio da parte mia.. spero di esserti stata almeno un po' d'aiuto.. buona fortuna :)
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Messaggioda Ensō » 03/04/2018, 7:27



Tutti, a seconda delle circostanze, possiamo comportarci da vigliacchi o da eroi, ma non per questo lo siamo, voglio dire non esistono persone marchiate indelebilmente a vita senza possibilità di riscatto. Dire - Io sono così - significa mentire a se stessi e non essere obiettivi.
Pretendere di andare a genio a tutti è un'impresa impossibile e poi, a ben pensarci, anche inutile in quanto i nostri difetti accrescono la nostra originalità. Nessuno è perfetto, tutti siamo perfettibili, e cercare di correggerci è quantomeno doveroso per rispetto a noi stessi oltre che agli altri ma non dobbiamo in alcun modo diventare giudici parziali di noi stessi che amplificano a dismisura ogni piccolo peccato veniale. Imparare a perdonarci e ad amarci, significa imparare a perdonare ed amare gli altri.
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Messaggioda Mark91 » 05/04/2018, 1:50



Gavriel ha scritto:Ultimamente mi capita di pensare di togliermi la vita, non sono triste, non credo almeno, e di sicuro la mia vita non è orribile. Ho una famiglia buona, genitori fantastici, anche se assillanti, sono buoni genitori, ma non riesco a dirgli quello che provo, ho paura che sarebbero spaventati dalla mia depressione e dai miei pensieri, vado dallo psicologo per questo ma anche con lui ho difficoltà a essere sincero, forse perché ho da sempre paura di essere giudicato. Per tutta la vita ho sempre cercato di essere perfetto di comportarmi nel modo migliore possibile per essere ammirato, da piccolo sognavo di essere un eroe, e anche adesso aiutare gli altri è importante, non tanto per fare qualcosa di positivo, ma più che altro per il bisogno di essere amato, e perché ho paura di andare all' inferno, questo perché ho un disperato bisogno di approvazione perfino di quella di dio. I miei fratelli non sono male certo litighiamo spesso, ma ci sono di peggio e anche il resto dei parenti sono gentili. Non ho davvero nulla di cui lamentarmi, ho una vita tutto sommato felice, se non fosse che sono solo. Non ho amici e tanto meno ho una ragazza, questo perché ho paura di provare a parlare con la gente, ho paura di non essere mai abbastanza, mai abbastanza bello, o simpatico, o muscoloso, o carismatico o virile, mai abbastanza interessante per piacere a qualcuno...forse perché alle elementari e alle medie nonostante non abbia subito gravi atti di bullismo, sono stato preso in giro ed emarginato i miei compagni mi hanno fatto sentire non ben voluto, perciò da allora vivo con il bisogno di essere accettato e ammirato, e con la paura di essere rifiutato, parto già così tanto con la certezza che non piacerò alla persona che ho davanti che alla fine non provo nemmeno a parlarci, ogni mattina mi alzo sperando in un miracolo, di incontrare un amico o la donna della mia vita e ogni notte mi addormento più depresso consapevole che niente cambierà perché sono troppo vigliacco per parlare con la gente...e più il tempo passa e più mi sento vecchio sfigato e senza speranza.e più la vita perde interesse per me diventando vuota e noiosa

Ciao carissimo, mi sembra di leggere la mia vita, tranne che per alcuni dettagli...
Io mi sto sforzando con una fatica assurda(sicuramente mi capirai) di andare in qualche bar ogni tanto a prendere qualcosa (basta pure un caffè) soltanto per dire a me stesso, bene oggi ho parlato con qualche sconosciuto di mia spontanea volontà...
Lo so che non è nulla, ma potrebbe essere gia un inizio, dovresti sforzarti con tutto te stesso di provarci...
penso sia la cosa più semplice che quelli come noi possano fare per provare ad uscire da questa situazione.
Un proverbio dice che un battito d' ali di una farfalla, può causare un uragano dall' altra parte del mondo.
magari cambiando qualcosa anche piccola della tua vita, chi lo sa ti si apre un mondo
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Messaggioda Diamond » 05/04/2018, 12:49



Mi è sembrato di leggere la mia storia. Siamo molto simile su questo punto di vista. Anche io sto andando dalla psicologa, uno dei motivi è proprio la depressione generata dalla solitudine che, a sua volta, è generata dalla mancanza di autostima causata dai vari eventi della mia vita e, come te, non riesco a sfogarmi con mia madre. Lo vorrei tanto, ma quando ci provo non mi escono le parole, perdo completamente la voce, eppure sarebbe il modo migliore per creare un ottimo rapporto con lei. Sfogarmi, confidarmi, farmi consigliare e confortare, ma non ci riesco. Anzi, se lei prova ad insistere finisco pure con l'arrabbiarmi e questo mi fa stare ancora più male. Ho i tuoi stessi pensieri, ma continuo a cercare quella forza che mi fa andare avanti. Mi sono sempre considerata una combattente, e lo sono stata, ma al momento sono una vigliacca come ti definisci tu. In ogni caso, non smetto di sperare. Spero ancora che quelle parole usciranno, che troverò la forza di alzarmi ancora una volta e andare avanti. Magari un giorno riuscirò a sconfiggere la mia insicurezza e a farmi degli amici.
C'è una canzone che ascolto spesso per ricordarmi di questa cosa, "Fuckin perfect" di Pink. In quelle frasi lei lo dice, "Se ti sei mai sentito come se non valessi niente, sei fottutamente perfetto". In realtà in quella canzone c'è la mia storia, l'ho trovata per caso e mi ha illuminato gli occhi. Il senso della canzone, almeno come lo interpreto io, è questo: "gli altri pensano che tu sia sbagliato, ma in realtà sei perfetto nella tua imperfezione. Nonostante gli sbagli e le ingiustizie, tu sei perfetto". Ascoltala, magari fa anche al caso tuo.
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Messaggioda Royalsapphire » 22/04/2018, 1:58



Ciao Gabriel :hi:
Quando da piccolo ti prendevano in giro e ti emarginavano, per quali motivo accadeva? Voglio dire, per cosa ti prendevano in giro e per cosa ti emarginavano?
Tu raccontavi a casa quello che ti succedeva? Se sì come reagivano i tuoi genitori e i tuoJ fratelli?
La terapia dallo psicologo non funzionerà bene se tu non ti apri completamente.
Posso appunto consigliarti di sforzarti a parlare col tuo terapeuta (o magari a valutare se non sia proprio la sua persona a non metterti pienamente a tuo agio, in tal caso proverei ad andare da un altro, e posso consigliarti anche di sfruttare il virtuale per smussare gli angoli della tua grande paura; potresti cioè farti conoscere virtualmente, per ciò che riguarda la tua vita, quello che fai, quello che pensi, cosa ti piace... così da avvicinarti alle persone a poco a poco .
In ogni caso, non temere, ognuno ha i suoi tempi per arrivare ai suoi piccoli grandi traguardi :hug:
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Messaggioda Juliet » 20/05/2018, 23:46



Sembri un ragazzo davvero intelligente e positivo. Però mi farebbe piacere scambiare due parole con te, dare un piccolo consiglio.

Come contattarti?
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Messaggioda gianLi » 21/05/2018, 0:08



Diamond ha scritto: Anzi, se lei prova ad insistere finisco pure con l'arrabbiarmi e questo mi fa stare ancora più male.


Questa frase riflette esattamente la mia situazione. Non riesco ad aprirmi con nessuno tantomeno con mia madre. Certe volte vorrei urlare disperatamente e piangere, liberarmi da tutta la rabbia che porto dentro ma non ci riesco. Sono un ragazzo molto serio, veramente troppo! Mia mamma ovviamente se n'è accorta e spesso insiste chiedendomi quale sia il problema. Allora comincia : Perché tieni il broncio? Perché sei così serio? Perché non sorridi?.... la sua insistenza è tanta da farmi arrabbiare. Le dico che non ho nulla, che sono così, che lo sono sempre stato, ma mento... Non so che fare e finisco per chiudermi sempre più....
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Messaggioda Timeless » 21/05/2018, 6:59



Ciao Gavriel
questo è un problema che ho affrontato tanto tempo fa e di cui oggi posso spiegarne le origini; diciamo che per me è un ulteriore "momento terapeutico."
La prima cosa che posso suggerirti è rifletti su questa frase:

Non è possibile essere una madre perfetta. Ma ci sono milioni di modi per essere una buona madre. (Jill Churchill)

Questa tua mancanza di autostima ha origini profonde, e sei tu che mi stai dando degli indizi inconsapevolmente perchè qualcosa è andato storto con il tuo rapporto con i genitori. Conoscere l'origine di un male vuol dire molte volte superarlo già per metà; in fondo è questo che fanno i psicoterapeuti.
Questo non vuol dire scagliarti contro i tuoi genitori, anche se alle volte sarebbe necessario dire cosa si prova realmente, ma imparare a "superarli" e poi prendersi le proprie responsabilità. Questo a parole sembra facile, ma riguadagnarti la tua autostima richiede un percorso graduale con il supporto di un buon terapeuta a piccoli passi.
E' importante che tu affronti prima o poi questa cosa, altrimenti rischi di finire come me che ha fatto una catastrofe nella vita, pur avendo raggiunto un buon grado di consapevolezza che non mi consente di risolvere tutto in un attimo, ma almeno di aver capito cosa mi è successo; ti garantisco che poi quando si arriva al mio punto il ghiaccio diventa molto sottile sotto i piedi.
Io mi sento di darti questi suggerimenti. Comincia a zittire quella voce interiore che hai in te, gridando più forte di lei..mentalmente digli "basta"!!
Ogni tanto "stacca la spina" prenditi il tuo tempo, rilassati in posto dove sei da solo, conta da 10 fino a 0 e quando arrivi a 0 pensa che sei sospeso a mezz'aria nel nulla più assoluto, oppure in un posto immerso nella natura dove tutti i tuoi problemi sono fuori dalla tua mente..svuota la mente.
Comincia a scrivere un tuo taccuino personale annotando tutte le cose positive che ti sono successe durante la giornata.
Non cercare di essere per forza perfetto..nessuno lo è, anzi dillo apertamente a tua madre; in fondo, cosa ti può succedere? Anche lei non lo è nè tantomeno tuo padre, e loro lo sanno benissimo, solo che ognuno trova l'escamotage per nascondersi nella vita..credimi; ognuno cerca il modo per sopravvivere!
Cerca di essere gentile con il prossimo, di fare qualcosa per qualcuno che ne ha bisogno, ti sentirai utile.
Smettila di cercare di compiacere gli altri, fai quello che ti fa sentire bene a te; ognuno nella vita, coltiva il suo orticello e sono pochi, si contano sulla punta delle dita, quelli che sono veramente interessati a ciò che sei.
Ognuno di noi è unico e irripetibile, e per quanto possiamo ritrovarci un giorno un po' ammaccati, chiunque deve avere la dignità di poter dire: "Beh..io almeno c'ho provato...poi, chissenefrega!" :giveup:
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Manuel Fontana
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Messaggioda crociato » 21/05/2018, 8:42



Somigli molto anche a me,
con questa tua necessità di fare l'eroe, sempre in attesa di un evento che ci permetta di rivelare la nostra natura.
Non siamo codardi: siamo pesci fuor d'acqua.
Il tutto però stà nell'allenamento: a quasi 34 anni, mi sono deciso a fare la gavetta che avrei dovuto fare vent'anni fa.
Dobbiamo allenarci, far diventare un'abitudine il rifiuto. Che si tratti di amici o di ragazze, dobbiamo immunizzarci come succede con il veleno: assumerlo molte volte, in piccole dosi, per lungo tempo.
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