Parole, parole, parole

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Parole, parole, parole

Messaggioda Neo90 » 27/07/2018, 14:07



Salve ragazzi, volevo fare un piccolo sondaggio, vi è mai capitato di confidare un pensiero personale o qualcosa di voi a qualcuno, sicuri di essere compresi e magari aiutati in un momento difficile, e invece successivamente di vergognarvi di quello che avete detto perché l'altra persona non si è dimostrata comprensiva. Insomma, meglio che foste stati zitti, perché le cose così sono peggiorate. Grazie
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Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui - Ezra Pound
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Messaggioda SullaLuna » 27/07/2018, 17:06



Sì, ho cercato di parlare della depressione e di come mi sentivo ad una cara amica, di come stessi pensando di uccidermi, e di come avessi bisogno di qualcuno che mi stesse accanto, anche standosene zitti. Ha iniziato a parlare dei suoi problemi, del ragazzo, e delle amiche che si sposano e lei no.
Ho cercato di confidarmi con altre due persone, una mi ha risposto "devo andare a dormire che ho sonno", l'altra, si è dimostrata sicuramente più comprensiva e disponibile al dialogo, ma non credo abbia capito appieno. Alla fine si tratta solo di parole, come ben dici, solo parole, parole, parole, spesso frasi fatte. Nessuno saprà mai cosa abbiamo dentro. Quindi confidati certamente, cerca aiuto, ma non ti aspettare l'impossibile in questi casi.
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Messaggioda Inami86 » 27/07/2018, 17:50



Mi e’ capitato si... dopo un paio di volte che ci ho sbattuto il muso, ho capito che sostansialmente dall’altra parte nessuno potra’ capire appieno. Bisogna trovarcisi nelle situazioni, bisogna averle vissute sull propria pelle o non si capiranno mai. Come puo’ capitare certe volte, che una volta confidato, tutto bene qui, fino a che alla prima occasione di rapporti ‘incrinati’ con quella persona cio’ che si aveva confidato viene usato come arma a doppio taglio.
Quindi, tornando al discorso... c’ho sbattuto il muso, non ricado nell’errore. Le cose dentro me le tengo, e’ dura, e spesso non parlarne mi lasciano sconfortata, ma non ho piu’ fiducia nella cosidetta ‘comprensione’ dell’interlocutore.
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Messaggioda Presenzio » 05/08/2018, 18:37



parole soltanto parole, parole fra noi
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Messaggioda Cla » 05/08/2018, 19:31



Danieleg ha scritto:Salve ragazzi, volevo fare un piccolo sondaggio, vi è mai capitato di confidare un pensiero personale o qualcosa di voi a qualcuno, sicuri di essere compresi e magari aiutati in un momento difficile, e invece successivamente di vergognarvi di quello che avete detto perché l'altra persona non si è dimostrata comprensiva. Insomma, meglio che foste stati zitti, perché le cose così sono peggiorate. Grazie


Si mi è capitato più di una volta, purtroppo. Non mi è mai stato facile parlare di me, dei miei problemi e delle mie paure, con le persone, nel mondo reale. Non mi è mai stato facile avvicinare gli altri e farmi avvicinare. Tuttavia ci ho provato a cercare l'Amicizia e ci sono state occasioni in cui credevo di averla trovata l'Amicizia, quella vera che è anche l'unica che concepisco. Così ho abbassato le difese e ho raccontato di me, pensando che sarei stata capita o quanto meno non giudicata e accettata per ciò che sono e per ciò che non sono. Non è andata così anzi, mi sono trovata di fronte a reazioni di disagio, imbarazzo, incredulità che mi hanno fatto vergognare di me stessa e pentire di essermi confidata. A volte l'amica di turno non mi ha più cercata e non si è più fatta trovare, altre volte mi sono allontanata io. In ogni caso ho sofferto molto, col tempo mi sono convinta di essere strana e sbagliata, di non avere nessuna possibilità di essere amata e accettata da qualcuno e mi sono sempre più isolata.
Ora dopo anni di solitudine, in cui la mia vita è stata colpita da eventi molto dolorosi, ho deciso di fare un ultimo sforzo e di provare a dare un senso alla mia vita. Ho deciso di farlo, aiutata da una psicoterapeuta, cominciando dal rapporto con me stessa e cercando di acquistare valore ai miei occhi. Ho capito che devo essere innanzitutto io la migliore amica di me stessa, devo essere innanzitutto io a dare amore a me stessa e a darmi importanza. Le sicurezze che cerco le devo trovare dentro di me, nessuno me le può dare.
Credo che queste persone hanno reagito così e si sono allontanate da me perché avevano capito che cercavo qualcuno mi aiutasse a risolvere i miei problemi e a uscire dalla condizione di solitudine in cui mi trovavo e hanno avuto paura. Gli altri non possono e non devono essere un bastone su cui appoggiarmi. Devo trovarla dentro di me la forza. Sono convinta che se riuscissi a migliorare il rapporto con me stessa allora riuscirei a gestire meglio anche i rapporti con gli altri.
Ecco, ancora una volta ho scritto troppo. Scusatemi.
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Messaggioda Themis » 07/08/2018, 0:31



Molte persone non vogliono avere a che fare con chi sta peggio, magari pensano sia un problema complesso che si protrarrà a lungo e non vogliono rimanerne invischiati, o hanno paura di star male loro stessi. Nel peggiore dei casi una persona potrebbe sfruttare le debolezze che tu stesso gli hai mostrato contro di te, motivo per cui non mi espongo sul lavoro ma neanche con familiari e parenti (dove comunque devi per forza mostrare qualcosa anche se è solo una maschera). Ho anche conosciuto una persona che dice di farlo con i propri “amici” per puro diletto. Se la debolezza è, ad esempio, essere remissivi ci sarà sempre qualcuno pronto a metterti i piedi sopra, per proprio vantaggio o magari solo per istinto predatorio di schiacciare i deboli, che ne so io che problemi ha sta gente.
C’è anche chi vorrebbe genuinamente aiutare ma ne è incapace.

Ho sempre provato vergogna in questi casi, non tanto per essermi aperto, ma perché mi sono sentito giudicato: se gli altri si mostrano insensibili alle tue sofferenze è naturale per me pensare che me lo merito per qualche motivo, anche se a distanza di tempo ragionandoci su in maniera fredda e obbiettiva mi rendo conto di non aver fatto nulla di male. Non sono così stupido da non accorgermi di aver accoltellato qualcuno alle spalle.
Se fosse colpa mia sarebbe molto più facile, basterebbe rimboccarsi le maniche e provare a rimediare, sempre ponendo che me lo lasciassero fare. Ma se sono gli altri a decidere tutto per te puoi anche essere Gesù cristo, non puoi farci niente.
Certo anche solo il fatto di aver parlato di cose che fanno parte della nostra intimità ed essere ignorati da fastidio di per se.

Un opzione è non aprirsi e basta, se riesci a sopportare la solitudine, o accontentarti di rapporti meno profondi.
Altre opzioni possono essere lanciare delle esche, magari inventarsi qualcosa o parlare solo di parte dei propri problemi, vedere come reagisce l’altro e solo dopo decidere il da farsi.
Un'altra opzione ancora, se c’è vergogna per un giudizio negativo, è presumere sempre di essere noi nel torto e imporre di voler sistemare le cose. Se persino un omicida può uscire di prigione e redimersi (che suppongo si possa considerare ad anni luce dalla gravità di quanto potresti mai aver fatto), se qualcuno non ti da la possibilità di redenzione allora a quel punto non puoi più aver dubbi su chi abbia la superiorità morale, e su chi sia lo str***o insensibile per il quale non vale proprio la pena star male.
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Stay human.
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Messaggioda Chiamami come ti pare » 07/08/2018, 6:51



Ahhh ... Non essere capiti per le persone di questo forum è all'ordine del giorno. È questa solitudine a farci stare male. L'unica soluzione che vedo è trovare qualcuno che ti capisca. Male che va vai dallo psicologo. In fondo è il suo mestiere no?
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E non chiamarmi artista, ma cazzaro
È chiaro? Io sono cazzaro alla radice


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Messaggioda BusyBee » 07/08/2018, 8:17



Capitato anche a me. Tante volte. Grazie a Dio ci sono però gli amici, quelli veri, e se quelli sono lontani o non sono così vedi come dovrebbero, la soluzione è un bravo psicoterapeuta. Oppure una comunità come questa, dove sicuramente ci sono sensibilità più o meno spiccate ma si spera che ci si capisca meglio
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Messaggioda Mustafà » 07/08/2018, 21:45



Di essermi vergognato no, di aver capito che non serve a un c***o, o è addirittura dannoso, si.
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