Capita a tutti e normalmente viene da una persona a cui per giunta abbiamo fatto del bene. E per questo brucia ancor di più e non passa. Non passa se ce la prendiamo personalmente (che è l'intenzione di colui che ci offende), ma può rivelarsi un grosso vantaggio nel riceverlo; altro che prenderserla!
Perché?
L'offesa sentita nasce da una situazione critica, che di solito non va avanti da un giorno, ma da mesi o anni, e quella situazione non ci piace, non cambia e in fondo non ci va. Un insulto può chiudere questa storia. Se la prendiamo sul personale, se ci sentiamo avviliti o sminuiti o feriti, ci focalizziamo sull'offesa e di là non ne riusciamo a venir fuori.
Ma il ragionamento è un altro: cosa cambia nella nostra vita, prima e dopo l'insolenza? Stavamo meglio prima, con quella persona e in quella situazione o stiamo meglio adesso, senza?
Se nell'economia della nostra vita, vediamo che, a perdere un certo rapporto, ci abbiamo guadagnato, perché dolerci? Senza l'offesa, magari saremmo ancora lì a sopportare quello che già non ci andava a genio.
La rabbia o il rancore, non solo costituiscono comunque un legame, ma soprattutto annebbiano la vista, perché non ci fanno rendere conto dei vantaggi che abbiamo acquisito.
Il pericolo del rancore è di volerlo riparare, cosa che può far venire la tentazione di riparare la storia già fallimentare, per poi ricominciare da capo , cioè tutto come prima.
Morale: dimentichiamoci di noi e guardiamo solo i nostri interessi. Prendere uno schiaffo , non sarà bello, ma ci può svegliare.