Non penso di essermi mai sentita peggio in tutta la mia vita.
Certe volte non so nemmeno trovare le parole per descriverlo.
E' paralizzante, asfissiante. Mi sembra un pugno nello stomaco ogni volta.
Assomiglia alla marea, o alla nausea. Solo che ogni volta è sempre più forte. Un terremoto continuo.
La settimana scorsa ho ricominciato a frequentare l'università e definirlo faticoso sarebbe dire poco.
Non ne avevo voglia, non mi sentivo bene ma so che può essere una cosa che mi fa bene, so che, in tempi normali, mi piace e così l'ho fatto. Non pensavo che mi sarei sentita così. Non pensavo...
Non è l'orario, non è la sfacchinata di prendere quattro treni, non è la materia impossibile (anzi è quella che mi piace più di tutte). Certo è faticoso, non lo nego, ma l'ho già fatto. Ho fatto 30 ore in tre giorni di università durante il mio primo anno e non era un problema. Mi piaceva, avevo la compagnia giusta e stavo bene. Non sentivo la fatica.
I miei problemi c'era ma sembravano pesare meno.
Oggi sono sola e, a causa degli ultimi eventi, mi pesa anche alzarmi dal letto la mattina.
Stamattina ero sulla strada della mia università e stavo praticamente piangendo. L'angoscia la sentivo dentro la pancia aggrappata alla gola. Non so bene contare quante volte ho pensato di saltare la mia fermata, di non entrare nella cittadella, di non andare in aula. Avrei preso il primo treno per qualsiasi parte del mondo ma non per casa mia. Via, lontano dai posti che conosco e che in qualche modo hanno intrappolato nei loro colori, nella loro struttura, nei loro odori, qualcosa che mi fa stare male. Ma forse ormai mi fa stare male tutto.
Non c'è una cosa nella mia vita che mi faccia stare bene ma bene davvero. Sono solo tanti gradi diversi di tristezza e di sofferenza. Un'altalena.
Non ho più voglia di cercare nessuno perchè so già cosa mi diranno e non ho voglia di sentirmi dire "devi svagarti". Non ho più voglia di sentire nessuno perchè so che nessuno può darmi quello che vorrei. Hanno tutti la loro vita e non c'è posto per me. Non c'è mai posto per me.
Che cosa ho io? Io non ho niente.
Sono un ammasso di carne, ossa e capelli. Niente di più. Sostituibile, rimpiazzabile, uno 0 segnaposto.
Non ho più voglia nemmeno di conoscere gente nuova perchè so già come finirà. O tradita, presa in giro, o di un'altra città, o scarso interesse a qualsiasi cosa. Non parlo nemmeno di conoscere ragazzi per fini romantici. Mi fa schifo anche solo pensare di sentire le mani di qualcuno su di me, baciarlo, anche solo sentirlo. Mi fa ribrezzo pensare di volere bene a qualcuno.
Penso al suicidio. Sì, come ormai è prassi. Non credo avrò quella forza di metterlo in pratica ma quando arriverà una nuova crisi, una forte come quella di ottobre che succederà? Non lo so... Forse un po' l'aspetto, forse per rompere le catene di questo limbo ne ho bisogno.
Sono un fantasma e insieme una persona. Prendo gli aspetti negativi di entrambe le esistenze però senza sentire giovamento, mai.
Ora per esempio dovrei andare a dormire visto che sono sveglia dalle 6 meno un quarto e il mio corpo è stanco, vorrebbe un po' di riposo. La mia testa no. Ha paura. Di cosa non lo so ma sento questo.
Chiedi aiuto, dicono. Ci credereste se vi dicessi che ho chiesto aiuto tre volte e tutte e tre le volte ho avuto una bella porta sbattuta in faccia? Sia nel pubblico che non privato. Per delle circostanze che lasciano basita anche me. Divorzi, interventi chirurgici, semplice mancanza di professionalità.
E che ho fatto? Ieri ho mandato di nuovo una mail a quella dottoressa che mi lasciò fuori dallo studio ad aspettare per un'ora e mezza senza avvisare, senza scusarsi. Non posso fare altro. Non posso contare sull'aiuto di nessuno perciò tocca arrangiarmi ma risponderà?
Certe volte mi piacerebbe avere il coraggio di buttarmi sotto ad un treno, come avrei voluto fare qualche mese fa. Che direbbero tutti questi brillanti geni che oggi mi stanno sbarrando le porte? Si sentirebbero in colpa? I miei genitori si sentirebbero male per essersi girati da un'altra parte quando io avevo più bisogno di aiuto? Le email in cui chiedo un appuntamento dimostreranno che "poteva chiedere aiuto" io l'avevo fatto?
Sto franando...
Ho iniziato a sgretolarmi qualche anno fa e il processo non si è mai fermato. Forse la cosa buona è che prima o poi finirà perchè di me non resterà più niente.
Scusatemi, scusatemi se non c'è una domanda ma la verità è che ho solo tanto bisogno di sentirmi capita, di non sentirmi sola, di sentire qualcosa.
Scusatemi ma quando la marea è così alta io faccio fatica pure a respirare...