Divisa in due

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Divisa in due

Messaggioda Yuki » 03/09/2019, 15:23



Buongiorno a tutti :)
mi sono appena iscritta e sento un forte bisogno di comunicare e di essere capita. Mi auguro che questa sia la sezione giusta, ero indecisa se scrivere sul forum dedicato al lavoro, ma per come è il mio stato d'animo, credo che qui sia più appropriato.
Vorrei chiedere scusa, prima di tutto, per quello che dirò. Scrivo qui proprio perchè intorno a me sento che sto deludendo molte persone e io stessa, ultimamente, non riesco a essere lucida e a capire il motivo del mio malessere.
Dovrei essere felice, e non lo sono.
Ho sempre pensato di voler andare via, di essere pronta a farmi la mia vita altrove, specie dopo un trauma che ho vissuto l'anno scorso. Ho affrontato la malattia e la morte di mia madre, un'esperienza che mi ha logorata dentro, ma che ho affrontato con tutta la dignità e la forza che avevo. Riprendermi non è stato facile e stare in questo ambiente, sempre lo stesso, vuoto, monotono e per niente stimolante, mi ha creato un senso di disagio molto forte.
Finalmente, dopo molte ricerche e molti sforzi, sono riuscita a trovare un'opportunità per andare via. Ho trovato lavoro in una città estera e dovrei partire a breve.
Però, invece di essere entusiasta, emozionata, felice, e desiderosa di andare, sto male. Non riesco a dormire, non riesco a mangiare, ho perso 2 kg in pochi giorni per la tensione e lo stress. Ho un'angoscia che non mi fa respirare, la tachicardia e mi sento uno schifo. Intorno a me, le persone non riescono a spiegarsi il perchè del mio stato d'animo e io lo vedo, lo percepisco che in cuor loro si domandano perchè io stia così male, se era quello che volevo? Onestamente non riesco nemmeno io a capire perchè sto così. Ma la sola idea di trasferirmi in quella città sconosciuta, da sola, mi fa venire un'ansia a livelli esagerati.
Questo malessere si somma al fatto che, ovviamente, mi sento molto in colpa nei confronti di chi mi sta intorno. Sento di deluderli, di avere un atteggiamento inaspettato per loro. E mi dispiace.
Scrivo qui proprio perchè ho bisogno di aiuto, ma non di sentirmi giudicata o una delusione. Mi rendo conto di essere una vigliacca, ma non sono affatto sicura di partire. Ho bisogno di quel lavoro, ma non mi sento pronta ad affrontare un'esperienza del genere da sola. Sto continuando a inviare curriculum, per crearmi un'alternativa, ma chi cerca lavoro sa bene che i tempi di risposta sono ere geologiche il più delle volte. Ed è quella la cosa frustrante.
Probabilmente mi giudicherete male anche qui, mi direte anche voi che sono una pazza, o un'ingrata, o una vigliacca e codarda incapace di vivere. E, in effetti, non posso negare di aver pensato anche alla morte, come unica via d'uscita e soluzione. Non voglio ferire chi mi circonda, ma non voglio nemmeno sottoporre me stessa a uno stress che non so se stavolta sarò in grado di affrontare.
Se potete, per favore, non giudicatemi. Non so veramente come uscirne.
Grazie a chi mi risponderà ^_^
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Messaggioda Benny16 » 03/09/2019, 16:31



Il cambiamento fa sempre paura, la routine è sempre confortevole. Però se ci si adagia sulla routine alla fine, magari a distanza di anni, si finisce per pentirsene. Se invece si affronta la paura e si prendono dei rischi ci si da la possibilità di trovare la propria strada ed essere felici.
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Messaggioda -Entropia » 03/09/2019, 17:03



Ciao e benvenuta qui sul forum.
Mi dispiace davvero tanto per il tuo stato d'animo, che posso capire abbastanza bene a dirla tutta.

Non sei strana né sbagliata, è solo che, come già ti hanno fatto notare prima di me, qualsiasi cambiamento equivale ad una brusca scossa che destabilizza il precario equilibrio della nostra vita, perciò, per quanto possa effettivamente essere ciò di cui abbiamo bisogno, lo vedremo sempre con un po' di timore e diffidenza.

Hai detto tu stessa che l'ambiente in cui vivi ora non ti stimola, né ti rende felice. Per non parlare del vissuto drammatico che chiaramente vorresti lasciarti alle spalle.

Capisco benissimo che un trasferimento in un posto sconosciuto, senza nessuno al tuo fianco possa far paura, ma è più che leggittimo, non credi?

Ciò su cui dovresti interrogarti è se lo vuoi davvero, o se è più una conseguenza del periodo stressante che hai vissuto e quindi magari necessiti di staccare per un po'.
Una volta capito questo, magari troverai il coraggio per affrontare le tue paure ed ascoltare i tuoi bisogni.

La mia psicoterapeuta mi ha detto che è dal rischio che nascono le cose belle. Se ci rassegnamo alla vita, accontentandoci di una quotidianità grigia e monotona, finiremo presto per annegare nel malessere e nella frustrazione. Solo rischiando, affrontando di petto l'ignoto, lasciando che per un istante ci manchi il terreno sotto ai piedi, potremo davvero cambiare le cose.

Questo chiaramente non significa complicarsi la vita o gettarsi in imprese impossibili.

Spero tu possa fare ciò che è meglio per te e non per gli altri, perché la vita è tua e di nessun altro.
Lascia che parlino pure, perché solo tu sai quello che hai vissuto e come sei stata, questa consapevolezza farà sì che le loro parole perdano potere e consistenza...

Buona fortuna.

Un abbraccio.
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A lesson without pain is meaningless. That’s because no one can gain without sacrificing something. but by enduring that pain and overcoming it, he shall obtain a powerful, unmatched heart… A fullmetal heart...

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Messaggioda Run » 03/09/2019, 21:41



Ciao Yuki non vedo il motivo per il quale io debba giudicarti male, hai la mia comprensione fino in fondo. Andare lontano in una città sconosciuta da sola e con tutte le problematiche che possono capitare non è facile per nessuno, figurati dopo tutto quello che hai passato e passi, non è affatto facile cambiare drasticamente la tua vita con tutte le paure che giustamente hai. Non devi dimostrare niente a nessuno e nemmeno devi pensare al suicidio, se te la senti di andare allora vacci altrimenti non devi farti un danno da sola per paura di quello che possano pensare gli altri. Perciò non ti preoccupare e pensa a quello che vuoi fare tu.
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Messaggioda Yuki » 03/09/2019, 23:40



Grazie per avermi letta e per i consigli.
So che i cambiamenti in generale possono spaventare e non sarebbe la prima volta che mi ritrovo ad affrontarne uno così drastico. Il fatto è che è la prima volta che reagisco così negativamente. Di solito sono abbastanza forte e non crollo di fronte alla prospettiva di una novità. Considerando poi quello che ho vissuto nell'ultimo anno, questa forse è una delle cose più positive che potevano succedermi. Il problema è che non lo vivo affatto così, sento invece una morsa allo stomaco che mi crea un senso di inadeguatezza e inquietudine.

Entropia, mi hanno colpito molto le tue parole: "Ciò su cui dovresti interrogarti è se lo vuoi davvero, o se è più una conseguenza del periodo stressante che hai vissuto e quindi magari necessiti di staccare per un po'.
Una volta capito questo, magari troverai il coraggio per affrontare le tue paure ed ascoltare i tuoi bisogni.
"

Sicuramente quello che c'è stato ha influito molto sul mio stato d'animo e non nego che un cambiamento d'aria mi farebbe bene. Diciamo che avrei preferito un cambiamento un po' meno drastico, speravo infatti di rimanere in Italia, per lo meno lo avrei affrontato meglio. Senza contare che, qualunque cosa succeda, poche ore di treno e sarei a casa.
E' vero anche che, come giustamente dici, se ci rassegniamo a una quotidianità che ci sta stretta, prima o dopo lo risentiamo.
Io mi vergogno tanto di stare così male, sul serio. Mi vergogno perchè sento che le mie emozioni sono sbagliate, non sono le emozioni che dovrei avere, e sento che è difficile giustificarle, considerando che mi è stata data un'opportunità lavorativa. Ho voglia e bisogno di lavorare, ma sento il bisogno, allo stesso tempo, di non abbandonare completamente la mia "comfort zone". E mi vergogno per questo, perchè di solito non è una cosa ben vista, specialmente di questi tempi. Più di quello che pensano gli altri, che comunque mi pesa e mi interessa, sono io che mi punto il dito contro e mi rimprovero per quello che sento. Dovrei iniziare a preparare le valigie, e non riesco minimamente a pensare a come organizzarmi, a cosa portarmi.. sono bloccata!! E non me lo perdono.

Run ti ringrazio dal profondo del cuore. Accolgo le tue parole come un assetato accoglie un bicchiere d'acqua, perchè mi danno veramente conforto. Forse, se avessi una situazione più serena e tranquilla alle spalle, non avrei così tanta paura di intraprendere questo cambiamento. Sto deludendo anche me stessa e mi chiedo cosa sia giusto.
Mi rendo conto di aver preso tanti abbagli e di aver perso un po' di lucidità dopo il lutto che ho affrontato. Ho commesso errori, mi sono chiusa in me stessa, ho allontanato chi mi voleva bene.. Mi sono ritirata in una solitudine che era allo stesso tempo la mia protezione e la mia condanna. Ho lavorato su me stessa cercando di fare un percorso introspettivo di crescita e consapevolezza personale, e sto pian piano reagendo alla sofferenza che ho provato.
Ho mantenuto i nervi saldi e ho continuato a perseverare nella ricerca di un lavoro, spostandomi anche in varie città per fare i colloqui e mai, nemmeno una volta, ho provato il senso di angoscia e ansia che provo ora.
Non sarebbe la prima volta che vado all'estero, ma forse non sono preparata ad andarci con l'idea di lavorarci e restarci per lungo tempo. O forse ho veramente solo bisogno di sentirmi a "casa", spostandomi, ma senza troppi rischi.
Forse il mio discorso è stupido, banale, da persona mediocre e vigliacca. Eppure, per una volta in vita mia vorrei tanto ricevere una mano tesa verso di me, vorrei essere aiutata a uscire dalle mie paure e dalle mie insicurezze. Sento di aver perso di vista quello che voglio veramente, perchè per tanto tempo ho messo a tacere i miei desideri, concentrandomi soltanto su ciò che dovevo fare e che andava fatto. Ho ignorato i miei bisogni e le mie esigenze, perchè erano un lusso che non potevo permettermi, e l'ho fatto così a lungo che adesso non riesco più ad ascoltarmi e capire cosa davvero desidero. E la verità è che nemmeno ora potrei permettermi di ascoltare i miei bisogni, dovrei solo pensare a cosa "è giusto" e mettere a tacere il resto.
E giuro che preferirei scomparire e smettere di stare così a disagio una volta per tutte, piuttosto che affrontare ancora queste sensazioni di inadeguatezza, di obbligo e di insoddisfazione.
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Messaggioda Malu » 04/09/2019, 20:21



Ciao Yuki,
anche io come te ho dovuto affrontare un brutto lutto che mi ha completamente bloccato per quasi dieci anni. Per uscire dal senso di vuoto e di ansia che ogni cosa mi provocava ho cercato di fuggire il più lontano possibile dalla mia casa, per poi fare di tutto per tornarci e rimanendo bloccata nelle stesse solite dinamiche e facendo anche scelte sbagliate che mi porterò dietro per sempre. Ma ora che sono uscita, con le sole mie forze, dal buco nero mi rendo conto che l'unica, vera e sola cosa a cui devi pensare è quello che vuoi tu. Ascolta quella vocina flebile dentro di te che sa quello che vuoi veramente. È difficile da sentire quando il mondo intorno si muove velocemente e tu non sai da che parte andare. Ma l'importante è che fai quello che ti senti, senza lasciarti intimidire da quello che pensano gli altri. Ci sarà sempre qualcuno che farebbe meglio di te, si comporterebbe meglio di te ecc ecc. Ma la verità è una sola: se tutti mettessero in piazza le proprie vite poi ognuno farebbe presto a riprendersi la propria. Se te la senti parti, c'è sempre tempo per tornare indietro. Se nel frattempo trovi qualcosa di più vicino rimani e fregatene di quello che ti dicono. In qualsiasi caso ci saranno dei pro e dei contro e nessuno può sapere in anticipo cosa succederà, nemmeno chi crede di avere la verità in mano. I cambiamenti sono difficili da affrontare, ma in un modo o nell'altro segnano sempre una fase della vita diversa, nuove opportunità e soprattutto una crescita interiore.
Ti auguro veramente di trovare la serenità che cerchi, perché so cosa vuol dire convivere con quella inquietudine che non ti lascia mai.
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Messaggioda Yuki » 05/09/2019, 15:52



Ciao Malu,
ti ringrazio molto per le tue parole.
Sono colpita dalle tue parole, perchè mi riconosco in questi atteggiamenti e sento di di provare emozioni molto simili alle tue. L'inquietudine di cui parli è molto presente anche nella mia vita e mi sta condizionando forse in modo esagerato.
Credo che tu abbia ragione, nel momento in cui parli della vocina interiore da ascoltare e di fare quello che sentiamo dentro. Mi rendo conto di dare molto peso e spazio ai giudizi degli altri, guardo me stessa attraverso il filtro dei loro occhi, sento i loro giudizi, le loro opinioni, e mi guardo con disprezzo perchè capisco di non comportarmi nel modo in cui ci si aspetterebbe da me.
Mi hanno posticipato la data di inizio e mi sento sollevata, perchè so di avere più tempo per cercarmi un'alternativa. La verità è che non sono convinta di affrontare quest'esperienza, per tanti motivi, e preferirei di gran lunga qualcosa che mi permettesse di rimettermi in piedi e ridarmi un po' di autostima senza però stravolgere completamente la mia stabilità. Credo che però questo mio modo di pensare sia sbagliato, perchè per raggiungere la stabilità devo essere disposta a perdere il mio attuale equilibrio. Ed è questo che mi terrorizza, perchè mi sento molto fragile e vulnerabile e non mi sento in grado di tirare fuori una forza e un'energia che in questo momento non ho.
Mi sento come un animale ferito che cerca un riparo per sanare le ferite, ed espormi a rischi troppo grandi potrebbe compromettere la mia "guarigione".
La cosa che mi tormenta è che mi sento a disagio nei confronti degli altri. Mi sento come se fossi menomata o con qualche mancanza che non mi fa andare avanti come dovrei. E' una percezione odiosa e terribile, perchè mi fa sentire in soggezione, come se fossi inferiore a chiunque. E' veramente brutto sentirsi così.
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Messaggioda Run » 05/09/2019, 21:12



Yuki ha scritto:Grazie per avermi letta e per i consigli.
So che i cambiamenti in generale possono spaventare e non sarebbe la prima volta che mi ritrovo ad affrontarne uno così drastico. Il fatto è che è la prima volta che reagisco così negativamente. Di solito sono abbastanza forte e non crollo di fronte alla prospettiva di una novità. Considerando poi quello che ho vissuto nell'ultimo anno, questa forse è una delle cose più positive che potevano succedermi. Il problema è che non lo vivo affatto così, sento invece una morsa allo stomaco che mi crea un senso di inadeguatezza e inquietudine.

Entropia, mi hanno colpito molto le tue parole: "Ciò su cui dovresti interrogarti è se lo vuoi davvero, o se è più una conseguenza del periodo stressante che hai vissuto e quindi magari necessiti di staccare per un po'.
Una volta capito questo, magari troverai il coraggio per affrontare le tue paure ed ascoltare i tuoi bisogni.
"

Sicuramente quello che c'è stato ha influito molto sul mio stato d'animo e non nego che un cambiamento d'aria mi farebbe bene. Diciamo che avrei preferito un cambiamento un po' meno drastico, speravo infatti di rimanere in Italia, per lo meno lo avrei affrontato meglio. Senza contare che, qualunque cosa succeda, poche ore di treno e sarei a casa.
E' vero anche che, come giustamente dici, se ci rassegniamo a una quotidianità che ci sta stretta, prima o dopo lo risentiamo.
Io mi vergogno tanto di stare così male, sul serio. Mi vergogno perchè sento che le mie emozioni sono sbagliate, non sono le emozioni che dovrei avere, e sento che è difficile giustificarle, considerando che mi è stata data un'opportunità lavorativa. Ho voglia e bisogno di lavorare, ma sento il bisogno, allo stesso tempo, di non abbandonare completamente la mia "comfort zone". E mi vergogno per questo, perchè di solito non è una cosa ben vista, specialmente di questi tempi. Più di quello che pensano gli altri, che comunque mi pesa e mi interessa, sono io che mi punto il dito contro e mi rimprovero per quello che sento. Dovrei iniziare a preparare le valigie, e non riesco minimamente a pensare a come organizzarmi, a cosa portarmi.. sono bloccata!! E non me lo perdono.

Run ti ringrazio dal profondo del cuore. Accolgo le tue parole come un assetato accoglie un bicchiere d'acqua, perchè mi danno veramente conforto. Forse, se avessi una situazione più serena e tranquilla alle spalle, non avrei così tanta paura di intraprendere questo cambiamento. Sto deludendo anche me stessa e mi chiedo cosa sia giusto.
Mi rendo conto di aver preso tanti abbagli e di aver perso un po' di lucidità dopo il lutto che ho affrontato. Ho commesso errori, mi sono chiusa in me stessa, ho allontanato chi mi voleva bene.. Mi sono ritirata in una solitudine che era allo stesso tempo la mia protezione e la mia condanna. Ho lavorato su me stessa cercando di fare un percorso introspettivo di crescita e consapevolezza personale, e sto pian piano reagendo alla sofferenza che ho provato.
Ho mantenuto i nervi saldi e ho continuato a perseverare nella ricerca di un lavoro, spostandomi anche in varie città per fare i colloqui e mai, nemmeno una volta, ho provato il senso di angoscia e ansia che provo ora.
Non sarebbe la prima volta che vado all'estero, ma forse non sono preparata ad andarci con l'idea di lavorarci e restarci per lungo tempo. O forse ho veramente solo bisogno di sentirmi a "casa", spostandomi, ma senza troppi rischi.
Forse il mio discorso è stupido, banale, da persona mediocre e vigliacca. Eppure, per una volta in vita mia vorrei tanto ricevere una mano tesa verso di me, vorrei essere aiutata a uscire dalle mie paure e dalle mie insicurezze. Sento di aver perso di vista quello che voglio veramente, perchè per tanto tempo ho messo a tacere i miei desideri, concentrandomi soltanto su ciò che dovevo fare e che andava fatto. Ho ignorato i miei bisogni e le mie esigenze, perchè erano un lusso che non potevo permettermi, e l'ho fatto così a lungo che adesso non riesco più ad ascoltarmi e capire cosa davvero desidero. E la verità è che nemmeno ora potrei permettermi di ascoltare i miei bisogni, dovrei solo pensare a cosa "è giusto" e mettere a tacere il resto.
E giuro che preferirei scomparire e smettere di stare così a disagio una volta per tutte, piuttosto che affrontare ancora queste sensazioni di inadeguatezza, di obbligo e di insoddisfazione.



Figurati, grazie a te di essere stata gentilissima. Stare lì con il coltello puntato contro le persone non è bello e poi tu la comprensione te la meriti anche. Ognuno di noi ha le proprie paure e insicurezze e non vedo cosa avrai detto di sbagliato. Ma io voglio anche dirti che a volte quello che è giusto è anche quello che ci fa comodo perciò vedi bene cosa vuoi fare. La vita è tua e devi essere tu l'artefice del tuo destino. Tu già vivi una brutta situazione e poi non è facile fare un certo tipo di scelte che sono forti, specialmente per una giovane ragazza e quindi il tuo non è un capriccio di bambino al di là di tutto quello che potresti pensare tu. Ovviamente vedi tu!!!
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Messaggioda Sararose84 » 19/09/2019, 22:43



Ciao Yuki
Posso capire quello che stai provando...anch’io ho avuto un lutto familiare e sono partita successivamente all’estero,cercavo un senso alla vita,volevo riempire dei vuoti,scappare,sono partita allo sbaraglio,senza niente,nessun lavoro,pochi soldi...eppure per parecchi anni me la son cavata. Ora sono in Italia e dovrei ripartire a breve ma ho avuto una specie di crollo,non so più quello che voglio fare della mia vita,non ho certezze,solo dubbi! Ti posso consigliare di cercare solo quello che ti rende felice e non sbaglierai, e se poi vedrai che non è la strada giusta per te la puoi sempre cambiare!
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