Vorrei un aiuto a capire.

[malika]

sono delle domande (e anche delle accuse) che vorrei fare a chi mi ha in cura. Vorrei farle sperando che mi aiuti (si che avrò una crisi di rabbia, ma una richiesta di aiuto).
Sono stata aspramente attaccata dopo l'ultima seduta e mi è stato detto che non mi vengono insegnate cose. Non me la prendo per l'arrabbiatura alla fine è anche il mio disturbo a parlare.
Essendo borderline non ho molto controllo emozionale e questo me lo dicono tutti.vado in terapia. La terapia non dovrebbe aiutarmi a imparare (perché è una cosa che non so fare) a gestire le emozioni? Se la psy mi dice che no non mi insegna nulla(era abbastanza arrabbiata su questo punto)perché lei fa psicoanalisi la domanda che mi viene spontanea è che ci vado a fare? Era parecchio livida perché ho toccato la sua professionalità(io la ritengo professionale) ma la domanda credo sia lecita.
Magari è il mio ragionamento a non avere ne capo ne coda e non ha senso, fatico a capire.
Cosa ne pensate?

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[Romoletto]

Come ti ho già detto devi trovare una nuova Psicologa e iniziare un nuovo percorso, cerca di fare un discorso iniziale dove potrai introdurre le tue richieste e i tuoi obbiettivi in merito alla terapia.

Coraggio la vita è fatta di scelte frequenti e cambi di direzione imminenti, devi adattarti.

[Stevie]

Non posso dirti altro che hai ragione. Se non ti serve non ci andare. Il problema della psicologia e che non ppssono darti la chiave per risolvere i problemi, e quindi sono poco utili. Secondo me, in parte lo fanno anche un po'apposta per prolungare le sedute e guadagnare di piu.

[La Musica del Vento]

Ciao malika, la psicoterapia è un percorso che dovrebbe aiutarti a condurti verso la tua strada, verso te stessa quando ti senti smarrita.
Essere borderline è una definizione coniata, è come dire essere molto sensibile... c'è bisogno di dargli un nome alla sensibilità? È un'etichetta, nient'altro. La psicologia si crea molti nomi per cercare di raggruppare le persone in una fascia, ma ogni persona è diversa e unica.
Quello è il tuo carattere, il tuo modo di essere te stessa, non capisco come debba essere considerato un motivo per “gestirlo”... equivarrebbe a dire “domarsi”, fare finta di essere più calma, meno triste, meno “lunatica”... ma al cervello piace cambiare spesso emozioni! Ne ha bisogno, come i bambini, che un minuto prima possono essere felici per un gioco, e quello dopo tristi.
Noi stiamo male quando cerchiamo di cambiare noi stessi per conformarci alla massa, invece la te stessa di adesso ti dice che con la massa non ci vuole stare, che vuole essere se stessa punto e basta.

Tornando a quello che ci racconti della seduta con la tua psicologa, provate a chiarirvi, chiedile cosa intendesse esattamente, discutetene anche. E poi decidi tu come vuoi procedere. Ricordati che è una decisione che spetta solo a te, non farti manipolare da nessuno, devi ascoltare ciò che senti di voler fare senza seguire i consigli di nessuno.

In bocca al lupo!

[malika]

Ciao malika, la psicoterapia è un percorso che dovrebbe aiutarti a condurti verso la tua strada, verso te stessa quando ti senti smarrita.
Essere borderline è una definizione coniata, è come dire essere molto sensibile... c'è bisogno di dargli un nome alla sensibilità? È un'etichetta, nient'altro. La psicologia si crea molti nomi per cercare di raggruppare le persone in una fascia, ma ogni persona è diversa e unica.
Quello è il tuo carattere, il tuo modo di essere te stessa, non capisco come debba essere considerato un motivo per “gestirlo”... equivarrebbe a dire “domarsi”, fare finta di essere più calma, meno triste, meno “lunatica”... ma al cervello piace cambiare spesso emozioni! Ne ha bisogno, come i bambini, che un minuto prima possono essere felici per un gioco, e quello dopo tristi.
Noi stiamo male quando cerchiamo di cambiare noi stessi per conformarci alla massa, invece la te stessa di adesso ti dice che con la massa non ci vuole stare, che vuole essere se stessa punto e basta.

Tornando a quello che ci racconti della seduta con la tua psicologa, provate a chiarirvi, chiedile cosa intendesse esattamente, discutetene anche. E poi decidi tu come vuoi procedere. Ricordati che è una decisione che spetta solo a te, non farti manipolare da nessuno, devi ascoltare ciò che senti di voler fare senza seguire i consigli di nessuno.

In bocca al lupo!

Non è la sensibilità a preoccuparmi, mi preoccupa quando non mi fa vivere serenamente (es mi compromette il lavoro).
Sono più preoccupata del come distruggo me stessa attaccando gli altri

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[malika]

Per lasciare o menonla terapia, ci sto pensando per questo faccio domande.
In questo caso non sto chiedendo se la devo lasciare o meno, sto facendo altre domande, se avete voglia rispondete pure.

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[malika]

Anche perché io con la terapeuta ho un buon rapporto e mi fido dopotutto, cosa che ha richiesto tanto tempo e fatica.
E non a caso ho avuto una crisi dopo che erano 2 settimane che non ci andavo (e non vedevo l'ora di andarci).

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[La Musica del Vento]

Non è la sensibilità a preoccuparmi, mi preoccupa quando non mi fa vivere serenamente (es mi compromette il lavoro).
Sono più preoccupata del come distruggo me stessa attaccando gli altri

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Lo capisco, ci sono lati del nostro carattere che vorremmo cambiare, quante persone possono dire di non avere un lato di sé che non gli piace? Ma non funziona così, non si può essere diversi da ciò che si è, se lo facessimo diventeremmo una brutta copia di noi stessi.
Il fattore che abbiamo tutti in comune è che ognuno di noi deve convivere con sé. Perché è con te che stai da sola tutto il tempo, sempre e per sempre, non con gli altri. E se passiamo il tempo a dirci che non andiamo bene, se diamo retta a giudizi esterni o a ripugnare dei lati di noi, complicheremo solamente le cose e spenderemo energie per nulla.

So quanto possa essere rognoso a volte, io per esempio sono ansiosa, molto timida e mi spaventa l'idea di lavorare a contatto con le persone. Ma io sono fatta così, è ciò che sono e lo accetto perché in fondo sono io, e non devo ne correggermi ne colpevolizzarmi per piacere o stare con gli altri. So quanto certi lati di noi ci fanno dire di compromettere il lavoro o delle azioni, ma noi andiamo avanti per la nostra strada, essendo noi stessi: è l'unica cosa che ci chiede di fare il nostro corpo. Più ci denigriamo, più energie spendiamo in una lotta interna che non avrà mai fine.
Il destino farà il resto.

Per quanto riguarda le sedute malika, è vero che nei momenti di bisogno avere una persona che può ascoltarti è utile perchè ormai lei ti conoscerà se dici che è da tempo che vi vedete. Anche le persone che ti stanno accanto e che ti vogliono bene possono offrirti la cosa più importante di tutte, il loro amore, e mi auguro che tu ne abbia
Ma il rapporto che abbiamo con noi stessi è fondamentale perché la vita è la nostra. Se anche gli altri non ci capiscono o la pensano in modo differente, chi deve capirsi in fondo siamo noi, senza che l'influenza di chi c'è intorno permetta di deviarci. Quindi cara malika, tu sei forte e puoi farcela, anche da sola!

ciao

[malika]

Accettare se stessi è come darla vinta a quella parte negativa di te.
Io invece di conviverci vorrei combatterla e non sentirla più per vivere come tutti.

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[La Musica del Vento]

Il problema è che a combatterla nessuno dei due vincerà mai... e non si tratta di darla vinta, ma di riconoscerla come parte di sé. Una volta che si è smesso di ripudiarla, vivere torna ad acquistare un senso e ci si sente più completi.